Magico Kenya
località: malindi, tsavo est, amboseli.
regione: costa settentrionale
stato: kenya (ke)
Data inizio viaggio:
venerdì 23 dicembre 2011
Data fine viaggio:
sabato 31 dicembre 2011
Ciao,
mi chiamo Angelo e vorrei condividere con voi la mia fantastica esperienza in Kenya, in cui io e mia moglie abbiamo trascorso le vacanze di Natale.Mi sono affidato a "I viaggi di Atlantide" e ho soggiornato al Dorado Cottage di Malindi, a ridosso della riserva del Parco Marino. Il villaggio è una piccola struttura in sitle kenyota, composta da cottage con il tetto in makuti, due piscine, un'area relax, la sala ristorante e una larga spiaggia in sabbia bianca, talvolta ricoperta da alghe, che risente del fenomeno delle maree. Tutto il personale locale è gentile e disponibile (animatore, camerieri, security), la cucina purtroppo è italiana, fatta eccezione per il giovedì sera, in cui viene servita una cena kenyota accompagnata da uno spettacolo di masai (in realtà samburu). I punti di forza della struttura sono l'ottima ubicazione e il personale, i punti deboli la cucina, la pulizia di stanze, asciugami e teli e l'animazione, praticamente inesistente. In realtà, a noi interessava visitare la vera anima del Kenya e per questo ci siamo affidati ad una guida professionale contattata dall'Italia, Banco Lali, che lavora per una nota agenzia di Malindi e che si è fatto trovare al villaggio il 24, giorno del nostro arrivo. Dopo pranzo ci siamo precipitati subito in spiaggia, dove siamo stati "calorosamente travolti" da numerosi beach boys, che cercavano di venderci i loro manufatti. Uno in particolare, dottore Davide, si è mostrato gentile e disponibile e si è offerto di portarci in giro per la barriera corallina. Il 25 mattina, approfittando della bassa marea, abbiamo fatto il giro della barriera con Davide, che ci ha mostrato stelle marine, coralli, ricci; poi ci siamo concessi una lunga passeggiata per la spiaggia bianca di Malindi fino al Parco marino protetto, con bagno nelle acque cristalline della "piscina naturale" e conseguente scottatura. Alle 14.30 è arrivato Banco, che ci ha condotti a vedere le rovine archeologiche della città araba di Gedi,uno dei più importanti siti storici lungo la costa. Si tratta di un vasto insediamento, oggi immerso nella foresta, che comprende case, palazzi e moschee risalenti al XIII secolo e abbandonati nel XVII- XVIII secolo.Abbiamo visto e fotografato numerosi cercopitechi, attirati dalle banane che Banco aveva comprato per loro. Prima di rientrare al villaggio, siamo stati condotti da Banco in giro per la parte vecchia di Malindi, dove abbiamo visitato una fabbrica del legno e alcuni negozietti. Il 26 abbiamo effettuato il Safari blu sempre con Banco, che ci ha condotti all'imbarco ed è venuto a riprenderci a fine escursione. Il battello era dotato di fondo di vetro ed erano stati messi a nostra disposizione maschere e boccagli per lo snorkelling. La tappa più suggestiva del nostro safari è stata Sardegna 2, un atollo di finissima sabbia bianca, che emerge durante la bassa marea, in cui abbiamo fatto il bagno nel mare turchese, acquistato souvenirs dagli immancabili beach boys e ammirato coralli, stelle merine e un variopinto pesce palla. Giovedì e il suo staff ci hanno servito sulla barca ottime aragoste, gamberi e pesce spada, cotti alla brace direttamente sulla spiaggia e accompagnati da riso al cocco. Il 27 all'alba siamo stati prelevati da Mohamed, autista dello staff di Banco, che ci ha condotti con altre 5 persone alla volta dei parchi della savana. Lungo la strada per Tsavo abbiamo ammirato i villaggi di fango e argilla delle tribù più povere, alle quali abbiamo distribuito farina e materiale di cancelleria. Prima dell'ingresso al parco, abbiamo fatto una breve tappa al Crocodile Point per ammirare i numerosi coccodrilli e gli immancabili cercopitechi. Entrati a Tsavo, siamo rimasti colpiti dai colori intensi: il rosso dei tramonti, della terra e degli animali, che di essa si cospargono, l'azzurro del cielo, il giallo dell'erba secca, il verde delle acacie. Durante la nostra prima giornata di safari abbiamo ammirato un leone, mimetizzato sotto un cespuglio a due metri da noi, un ghepardo, decine di branchi di elefanti, ricoperti di polvere rossa, numerose giraffe e zebre e poi impala, antilopi d'acqua, kudù, dik-dik, bufali, struzzi. Uno dei punti migliori per l'avvistamento degli animali si trova intorno al fiume Galana, in cui alcuni ippopotami sono emersi emettendo spruzzi d'acqua. Pausa pranzo, cena e pernottamento a Ndololo Camp (pensavamo di alloggiare al Voi lodge, ma siamo rimasti soddisfatti), una struttura accogliente dotata di 22 tende confortevoli con massicci mobili in legno, zanzariere, servizi igienici e docce con l'acqua calda. Nella veranda della nostra tenda una simpatica famiglia di babbuini si è messa in mostra con acrobazie di vario tipo. Il giorno successivo altro giro a Tsavo e poi partenza per l'Amboseli, che abbiamo raggiunto dopo circa 4/5 ore di viaggio lungo la strada asfaltata che porta a Nairobi. Prima di entrare nel parco abbiamo sostato presso un villaggio masai (quelli veri) dove, dopo aver assistito ad uno spettacolo di danza e all'accensione del fuoco, abbiamo ascoltato dal capo villaggio i racconti legati agli usi e costumi di questo fiero popolo di guerrieri. Le donne masai sono solite ornarsi con larghe collane, formate da larghe piastre discoidali, gli uomini indossano una shuka (mantello) a quadri biachi e rossi e portano un caratteristico bastone con l'estremità a forma di sfera. Dopo aver visitato una capanna masai, fatta con sterco di vacca essiccato, e aver acquistato alcuni oggetti artigianali,siamo entrati all'Amboseli, con la vetta più alta dell'Africa, il Kilimangiaro, che ne segna il confine meridionale.La cima della montagna è rimasta nascosta dalle nuvole per buona parte della giornata, in compenso abbiamo ammirato numerosi animali: elefanti, zebre, giraffe, bufali, gnu, iene, sciacalli, facoceri, babbuini e alcuni ippopotami fuori dall'acqua. Pausa pranzo, pernottamento e cena al Kibo Camp, in cui abbiamo gustato un'ottima cucina kenyota: ghiteri (piatto misto di fagioli e mais), ugali (polenta di mais), sukuma wiki( spinaci in umido), chapati(sottile focaccia non lievitata) e poi carne di vario tipo serivita con patate, riso al cocco e matoke (purea di banane plantain).Il 29, ultimo giorno di safari, sveglia all'alba, ancora giro all'Amboseli.e poi sulla strada del ritorno. Dopo aver fatto tappa a Voi per il pranzo, veniamo condotti all'interno del Kaloleni Giriama, una lussureggiante foresta di alberi da cocco, acacie e baobab, dove vive in povere capanne di fango la tribù dei Giriama (la stessa cui appartiene dottore Davide). Lungo la strada polverosa d'argilla, le donne con i bambini legati sulle spalle avanzavano fiere e regali, portando sulla testa in pefetto equilibrio legna, bidoni pieni d'acqua, sacchi di farina; gli anziani trascinavano il peso dei carichi e dei loro anni, i bambini venivano incontro alle auto sorridenti. Il 30 abbiamo trascorso la mattina in spiaggia, allietati dalla piacevole compagnia di Davide, nel pomeriggio abbiamo effettuato l'ultima escursione con Banco al Marafa Canyon o "cucina del diavolo", in cui gli agenti atmosferici hanno eroso una dorsale di arenaria, creando una stupefacente serie di gole. Antonio ci ha guidati con professionalità all'interno del canyon, mostrandoci i punti più suggestivi e regalandoci un indimenticabile tramonto. Per tornare al villaggio, Banco ha seguito un percorso alternativo all'interno del bush, una delle esperienze più emozionanti dell'intero viaggio, di cui ricorderemo la serietà professionale di Banco, la genuina bontà di Davide, i sorrisi dei bambini, i colori della natura, la fierezza delle donne. Asante sana, Kenya
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