kenya by www.born2travel.it

stato: kenya (ke)

Data inizio viaggio: mercoledì 20 novembre 2013
Data fine viaggio: sabato 30 novembre 2013

tratto da http://www.born2travel.it/


25.11.2013 Nakuru (Kenya)

[Stefy]: “Due ore dopo siamo di nuovo in volo, stavolta diretti a Nairobi.
Atterriamo nel cuore della notte, alle tre circa, e dopo aver espletato le varie formalità doganali, prendiamo possesso del nostro truck 4x4 e da Nakumatt, grande supermercato di Nairobi, ci riforniamo di tutto ciò che ci servirà in questi 23 giorni di safari!”

Nairobi ci accoglie con il suo caos, i suoi grandi edifici, il disordine proprio delle grandi città africane ed i suoi marabù che dominano il suo cielo inquinato e popolano a mò di grandi frutti gli scheletrici alberi.

Il trasferimento verso il Nakuru National Park ci comincia a far respirare un po’ di vera Africa.
Restiamo attoniti dinanzi alla grandezza della Rift Valley…
Procediamo lungo una lingua d’asfalto grigia incontrando di tanto in tanto famiglie di babbuini, sedute sulla terra rossa, che osservano indifferenti il traffico..

Saliamo fino a quota 2500 metri per raggiungere il nostro primo camp: Kembu Campsite.

Splende alto il sole anche se fa freschetto e montiamo presto le nostre tende formando il nostro primo accampamento!


26.11.2013 Nakuru (Kenya)

Il camion attrezzato è un ottimo mezzo per avvicinarsi con rispetto agli animali ed ammirarli da vicino.
Ecco i primi babbuini, poi gli gnu, i bufali, le gazzelle… è un crescendo di incontri eccezionali e di emozioni.
In lontananza un leopardo che con eleganza scende da un albero, un gruppetto di giovani leoni che si rilassano sotto un’acacia, zebre che trotterellano tranquille, gnu brucano la rada erba insieme a dei goffi facoceri, alcune gazzelle di Thompson ci scrutano incuriosite, dei bufali passeggiano stanchi senza meta, un impala corre impaurita: stiamo timidamente entrando nel loro mondo!


27.11.2013 Masai Mara (Kenya)

Partiamo di buon’ora in direzione Narok.
Entriamo nel regno dei Masai.
Ci impelaghiamo in un’impresa ardua quando decidiamo di comprare un pezzo di ghiaccio per il nostro cool box…
Seguiamo Hernest ed Alì tra mille viuzze strette e affollate del mercatino locale; spesso ci imbattiamo in vecchi Masai che ammiriamo con una sorta di timore riverenziale; indossano costumi rosso acceso, tante decorazioni fatte di perline multicolori al collo, ai polsi, alle caviglie e alle orecchie da grandi fori oltre che l’immancabile bastone multiuso tra le mani.

[Stefy]: “Poco prima di entrare nel parco nazionale ci fermiamo a visitare, dopo aver contrattato con il capo tribù, un villaggio Masai.
Ci danno il benvenuto con una serie di balli e canti fino alla classica danza dei salti. Ci raccontano della loro vita di nomadi, ci mostrano la loro quotidianità, le loro capanne di paglia e ci spiegano come accendono il fuoco usando solo pezzettini di legno.”


28.11.2013 Masai Mara (Kenya)

All’alba varchiamo il cancello del parco nazionale. Comincia un altro entusiasmante safari!

Incontriamo tanti animali e ogni volta ci incantiamo ad osservarli, ad immaginare la loro vita selvaggia, ad analizzare e studiare ogni singolo dettaglio; ci perdiamo seguendo con lo sguardo le strisce nere delle zebre, tutte differenti, o le chiazze giallo-marroni delle placide e buffe giraffe.
Branchi di elefanti passeggiano annoiati, altri brucano l’erba strappando, a volte, interi cespugli con la forte proboscide mentre uno piccolino trotterellava cercando di capire come utilizzare la piccola protuberanza… Alcuni struzzi alzano il lungo collo spelacchiato per osservarti; una iena annoiata si stiracchia all’ombra di un grande cespuglio fino al maestoso leopardo che dopo aver riposato su un ramo di acacia scende imperioso dall’albero suscitando la nostra ammirazione.
Decine di carcasse o vecchi scheletri di gnu sparsi un po’ ovunque ci ricordavano che quello era un’area di grande caccia e di minacciosi predatori… la catena della vita!


29.11.2013 Kisumu (Kenya)

Viaggiamo quasi tutto il giorno per raggiungere la cittadina di Kisumu sul lago Vittoria.
Lungo il tragitto cominciamo ad avere una prima percezione della vita quotidiana kenyota. Attraversiamo numerosi villaggi di capanne di paglia e fango; donne e bambini in fila al pozzo d’acqua con grandi bidoni gialli in mano o in perfetto equilibrio sul capo.
Incuriositi ci fermiamo a visitare un paio di mercatini locali, gironzoliamo tra venditori di ogni mercanzia, soprattutto scarpe e abiti usati ed importati dal consumistico Occidente.

Arriviamo a Kisumu quando è già buio. Kisumu sembra essere una cittadina abbastanza grande ed è caratterizzata dal solito abbandono proprio di questi luoghi in cui la sopravvivenza del suo popolo ha la precedenza sull’estetica urbanistica.

Ci fermiamo al Kisumu Beach Resort, un luogo squallido e pieno di zanzare, del resto siamo proprio sulle rive del lago Vittoria… “ma le zanzare non sono malariche” – come tenta di rassicurarci uno dei ragazzi che lo gestisce.

È duro montare le tende dopo 12 ore di truck, stanchi, sudati, affamati, al buio e su un terreno aspro e duro mentre insetti di ogni genere ti ronzano attorno.

Solo la cena preparata da Alì a base di pennette al sugo e tonno riesce a darci un po’ di energia!


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