Salama Madagascar

località: antananarivo, andasibe, antsirabe, ambositra, isalo, ifaty, tulear, ambalavao, fianarantsoa
stato: madagascar (mg)

Data inizio viaggio: sabato 30 marzo 2019
Data fine viaggio: lunedì 8 aprile 2019

Ancora una volta vengo invitato da amici ad organizzare un viaggio verso una meta esotica. Considerate sempre scarse le risorse economiche e ancor più scarso il tempo a disposizione, e cercando di spuntare prezzi ragionevoli fuori stagione, riesco a trovare una combinazione per il volo che con 650 euro circa da Catania via Roma e Parigi ci porterà fino ad Antanarivo in Madagascar nel mese di aprile. Prima di bloccare il volo contatto via internet un tour operator locale, MyMadagascar, per prezzare 2 ipotesi di viaggio. Considerata fattibile la vacanza a livello economico, mi rimane da convincere la consorte a prendere ferie i primi di aprile. Gli amici invece ci tradiscono e disertano, lasciandoci soli ad affrontare questa nuova avventura.
Il Madagascar è roba da viaggiatori incalliti, una di quelle mete che si sognano una vita ma non si crede si raggiungerà mai. In quanto Africa è paese dalle molte contraddizioni, mi devo affidare ad un tour operator raccomandato da amici che lo han personalmente testato. Il titolare di MyMadagascar costruisce il tour su misura, e con i suoi consigli ci rende edotti di problemi difficilmente concebili per un occidentale, ad esempio come far 3 ore di auto per percorrere 100 km, o non poter raggiungere per diversi mesi uno dei siti più importanti della nazione e Patrimonio Unesco per impraticabilita delle strade. Capiamo quindi che in 7 giornate pienissime è impossibile vedere Andasibe, l'Isalo e la barriera corallina assieme al viale dei Baobab e il Parco Tsingy. Dopo diversi giorni di mail e chat col tour operator, anche causa ripianificazione del volo interno da Antanarivo a Tulear, riusciamo a partorire un tour dell'isola che in sette giorni ci farà conoscere la parte più bella degli altopiani e del Sud del Madagascar, ma anche scorci della barriera corallina a Tulear, e il parco di Andasibe. Il volo interno preferisco non prenderlo al primo giorno, schedulato nel pomeriggio, ma neanche l'ultimo rischiando con la compagnia malgascia Tsaradia (ex Air Madagascar) di perdere la coincidenza per l'Europa.

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Si parte

sabato 30 marzo 2019

Si parte. Aeroporto di Fontanarossa ore 11.10. Congiunture astrali sfavorevoli hanno messo a rischio la partenza. Dopo giorni di antibiotici per una fastidiosa infezione, venerdì 29 la temperatura comincia ad alzarsi fino a raggiungere 39.5. Considerata partenza imminente e febbre persistente, io insisto nel partire, e il medico mi dice che è tutto nella norma e in un paio di giorni dovrei risollevarmi. Sabato 30 siamo quindi in aeroporto, pronti per prendere il volo per Roma, con buona scorta di antibiotici e antipiretici. Considerato che la coincidenza del volo per Parigi è in nottata, decidiamo di prendere un albergo per poche ore a Fiumicino.

Antananarivo

domenica 31 marzo 2019

Sveglia alle 3.30, alle 6,30 partiamo da Roma per Parigi, e dopo circa 2 ore di attesa in aeroporto alle 11 ripartiamo (in leggero ritardo) per il Madagascar.
Arriviamo all’aeroporto di Antananarivo alle 23; compiliamo moduli visto, paghiamo 20 euro a testa e dopo aver superato test della pistola misura temperatura entriamo in Madagascar. Transfert all’hotel Lokanga con la nostra guida Cristian. L'hotel di sera ci regala una veduta spettacolare di Antananarivo dall'alto; internamente lo stile neocoloniale ci piace assai.

Andasibe

lunedì 1 aprile 2019

Antananarivo conta 4,5 milioni di abitanti sui 25 milioni complessivi del Madagascar; la popolazione é quintuplicata negli ultimi 50 anni; in prevalenza l'origine è mista asiatica e africana, ma non sono mancate in passato contaminazioni arabe, e non manca oggi la presenza di europei, in particolar modo francesi che si sono stabiliti a volte anche definitivamente sull'isola mentre parecchi la utilizzano solo per villeggiatura. Similitudini, soprattutto linguistiche, con la popolazione del Borneo malese; la lingua ufficiale è il malgascio; diffuso il francese, quindi inglese e italiano per via delle numerose nostre associazioni presenti in Madagascar. Presenti 18 gruppi etnici; il 45% della popolazione è cristiana, presenti musulmani specialmente nel nord del paese. Tutto il mondo é paese, nelle Repubblica semipresidenziale è diffuso il malgoverno, e la massima carica è stata recentemente occupata da un ex dj, che prima del secondo mandato è andato qualche anno a studiare in Usa; la sua presenza nel paese è confermata da milioni di magliette indossate da sostenitori.. e non..
Colazione in hotel alle 7.30. Noi ci affidiamo al tour operator per il cambio, ed il cambiavalute ci raggiunge .. a domicilio; 1euro equivale a circa 4000 ariary. Sorpresa sul prezzo del tour, saldiamo nelle mani della nostra guida che ci consuntiva anche prezzo del volo quasi doppio rispetto a quello a suo tempo verificato su sito.. e peraltro cifra ben maggiore di quella presente su internet per prenotazione stessa data; chiedo spiegazioni al tour operator, che risolverà il problema nei giorni a seguire.
Partenza alle 8.30 in direzione est, verso l’Oceano Indiano. Ci fermiamo a scattare foto al Palazzo della Regina prima di metterci in macchina. Il traffico é notevole, mezzi molto vecchi circolano, ed assieme ai fumi delle poche industrie contribuiscono ad inquinare l'aria. Molto utilizzati i taxibe, furgoncini con entrata posteriore, sempre molto affollati, in cui entrano uomini, animali e biciclette. Sui taxi-brousse, i trasporti collettivi utilizzati fuori dalle città, capiterà di vedere animali vivi sopra il tetto. Il paesaggio fuori dalla capitale è caratterizzato da boschi e risaie.
Dopo appena un centinaio di chilometri, sosta alla ferme Peyrieras, alle 11.30, dove faremo conoscenza con l’interessantissima fauna delle foreste umide dell’est dell’isola: decine di camaleonti, gechi, coccodrilli e farfalle per passeggiata di circa 40 minuti; mia moglie si divertirà a toccare ogni animaletto, magari facendolo scorazzare liberamente sulle braccia... Molte specie di flora e fauna del Mandagascar (circa l'80%) sono endemiche, ovvero non si trovano in nessuna altra parte del mondo; esempi sono lemuri, camaleonti, rane e baobab.
Proseguiamo il viaggio fino al villaggio di Andasibe; passiamo per una stretta stradina centro del commercio locale, parecchi bambini giocano, altri piccolissimi stanno sul ciglio della strada e imparano a camminare, altri a neanche 10 anni già son venditori e magari li vedi anche fumare.
Pranzo con 20000 ariary a base di zebu in un locale tipico dove pranzeremo anche il giorno dopo. La cucina malgascia é semplice ma ottima; prevalentemente a base di carne o pollo, e verdure (sulle coste del Madagascar mangeremo anche pesce freschissimo). Il servizio ai tavoli è molto curato, i camerieri sono cordiali e attentissimi a soddisfare ogni esigenza del turista, non si percepisce neanche il loro interesse per le mance...
Alle 14.30 visita della riserva di Vakona, dove possiamo toccare i lemuri, che ci saltano letteralmente addosso, e facciamo un giro in canoa all'Isola dei Lemuri . A seguire raggiungiamo l'hotel, e abbiamo il tempo di rilassarci in camera e sulla veranda della struttura principale; per il bagno in piscina troppo freddo per avventurarsi. Alle 18 circa partiamo per visita notturna per le strade limitrofe al parco di Andasibe, vicino la vecchia stazione; qui incontriamo Alberto, la guida che ci seguirà anche l'indomani. Andiamo quindi a caccia di lemuri della famiglia dei microcebi, i più piccoli primati al mondo, rane, gechi, ragni e camaleonti; mentre la guida del parco avvista esseri minuscoli a 100 metri di distanza, io e consorte chiudiamo il nostro match 1 a 1 con avvistamento di n. 1 rana notturna e 1 libellula. Al buio i lemuri notturni si trovano solo perché i loro occhi brillano quando illuminati anche da una piccola torcia.
Cena e pernottamento in comodi bungalows al Sahatandra Lodge.

Andasibe

martedì 2 aprile 2019

Andasibe è un villaggio di 8000 anime; parlando con Alberto veniamo a conoscenza che è stato colpito qualche settimana fa da un ciclone, e che buona parte delle famiglie , tra cui la sua, sono state costrette ad allontanarsi per parecchi giorni e vivere su vicine alture da parenti, o ospiti delle chiese. Alberto, nonostante sembri un ragazzino, ha 44 anni, una moglie, e figli ancora in età scolare; è persona umile, preparata, disponibile, un gran lavoratore, eppure è molto povero come la maggior parte del popolo malgascio. La povertà nell'isola la si vede ovunque, ma un sorriso non lo nega mai nessuno. Abbiamo appreso di parecchi bambini morti quest'anno non a causa di malnutrizione, ma di morbillo; le famiglie non sono state in grado di pagare 12 dollari per vaccinare i propri figli.
L'economia del Madagascar si basa prevalentemente su agricoltura, pesca e allevamento. Le imprese private, parecchie straniere, sfruttano solo popolazione e territorio, portando alla crescita del costo della vita a discapito dei più poveri. Sono i commercianti i lavoratori più invidiati per la loro condizione economica; effettivamente alcuni hanno la possibilità di rivendere prodotti locali ai turisti guadagnando una enormità rispetto ai salari dei comuni lavoratori; prassi diffusa dei venditori è anche quella di arrotondare sui prezzi, e ciò che per noi occidentali è il costo di una caramella, per un malgascio rappresenta già un discreto guadagno.
Svegliati alle 6,30 dalle urla degli Indri, i più grandi lemuri al mondo, che vivono a ridosso del nostro hotel, cominciamo una giornata all’insegna della scoperta della foresta umida. In mattinata percorriamo un circuito di quasi 4 ore pianeggiante con ottimi sentieri nella riserva speciale di Analamazoatra, per osservare da pochi metri Indri e altri lemuri. Nel pomeriggio andiamo alla scoperta invece di un’altra parte del parco di Andasibe, visitando Miaradia, una riserva curata direttamente dalla comunità locale; i proventi della visita andranno direttamente ad aiutare progetti per gli aiutanti del villaggio stesso. Parco ben curato, bella esperienza; acquistiamo souvenirs nel locale negozio, pur sapendo che i prezzi sono più alti che nei mercatini fuori dal parco.

Trasferimento a Ifaty

mercoledì 3 aprile 2019

Partenza al mattino per il ritorno verso la capitale, Antananarivo, dove pranziamo. Quindi proseguiamo per l’aeroporto, dove salutiamo Cristian ed il nostro autista lasciando una lauta mancia; il volo interno per Tulear parte puntuale alle 16. Alle 17.40 puntuali atterriamo, ma sgradita sorpresa é la perdita di un bagaglio. Ad accoglierci c'è la nuova guida Tahina, che si occupa delle pratiche per il reclamo. Solo la mattina dopo ci confermerà che al bagaglio penserà l'hotel di Isalo (dove soggiorneremo il 4 sera) in quanto altre 3 coppie di turisti che soggiornano al Relais son rimasti senza bagagli. Dopo quasi 2 ore in aeroporto, ci spostiamo e percorriamo 30km in circa 45 minuti. Cena e pernottamento all’hotel La Mira ad Ifaty. Gli addetti dell'Hotel ci forniranno il kit per l'igiene personale, essendo rimasto nel bagaglio smarrito. Prenotiamo snorkeling per il giorno dopo (escursione in imbarcazione guidata da pescatori Vezo oltre noleggio pinne e occhiali per 2 a euro 30).

Barriera corallina a Ifaty

giovedì 4 aprile 2019

Colazione alle 7. Escursione per vedere la barriera corallina alle 7.30. In 45 minuti arriviamo sulla barriera, molto ricca di pesci e di coralli. Facciamo snorkeling circa 1 ora, quindi torniamo verso terra a vela (1 ndr) spiegata. La gentil consorte, sub di provata esperienza, apprezza a tal punto l’escusione da criticare l’impianto intero della vacanza , trovandosi sott’acqua tra i pesci molto più a suo agio che in superficie col sottoscritto … Il tempo di una doccia e partiamo per la visita del parco di Reniala dove potremo osservare una flora caratterizzata si dagli stranissimi baobab a bottiglia ma anche da incredibili piante grasse e medicinali. Reniala è la scelta di ripiego per chi non ha la possibilità di visitare il viale dei Baobab a Morondava; dal punto di vita naturalistico, probabilmente la scelta è azzeccata; dal punto di vista dell’immagine…. le cartoline del celeberrino viale non hanno nulla a che vedere con le foto scattate oggi.. ahinoi...
A seguire lasciamo Ifaty per dirigerci nella “savana” del sud del Madagascar; attraverseremo inizialmente la città di Tulear che è attraversata a sud dal tropico del Capricorno; pranziamo velocemente in un caratteristico locale sulla spiaggia dell'ottimo e abbondante pesce spada ad appena 5 euro (!!). Ripartiamo alle 14.30 e ci fermeremo solo in un villaggio a comprare acqua e far foto ad alcuni bambini. Nel tardo pomeriggio raggiungeremo il Relais de la Reine, splendido hotel in pietra incastonato in un panorama mozzafiato ; il tramonto lo ammiriamo nella strada che porta verso Isalo, ma è ben coperto da nuvole.
In molti hotel durante la vacanza siamo stati gli unici ospiti, ma ad Isalo sembra esserci il tutto esaurito. Ordiniamo il pranzo per il Pic nic del giorno dopo a 55.000 ariari. Ceniamo e pernottiamo al Relais de la Reine.

Parco dell'Isalo

venerdì 5 aprile 2019

Mattinata dedicata completamente alla visita del parco dell’Isalo, il Gran Canyon del Madagascar. Al visitor center conosciamo Remì, che ci farà da guida aggiunta. Subito prima dell'ingresso del parco c'è una scuola e scendiamo per regalare qualche penna e qualche quaderno portati dall'Italia e far qualche foto (ma ci accorgiamo subito che se vogliamo accontentare più bambini dobbiamo far la spesa...) .
Il sistema scolastico malgascio é migliorato negli ultimi anni, ma non riesce ancora a coprire tutto il suo territorio. Circa il 30% della popolazione é analfabeta.
Incastrate nelle vallette del parco dell'Isalo ci accolgono splendide piscine naturali e cascate. Scegliamo il tour più impegnativo che ci porta in cima all'altopiano prima di scendere e fare un bagno nelle gelide acque di un laghetto sotto una cascata. Pick nick nel parco . Riusciamo a vedere da molto vicino i lemuri catta.
Subito dopo pranzo usciamo dal parco. Torniamo in auto e ritroviamo il nostro bagaglio che Andri è andato a recuperare in albergo . Alle 14.30, dopo aver acquisto penne e quaderni per una scuola intera partiamo per Ambalavao
Cena e pernottamento all’hotel Betsileo Country Lodge; unici ospiti della struttura ci godiamo un paesaggio da Jurassic Park.

Anja e Ambalavao

sabato 6 aprile 2019

Alle 8 visitiamo lo splendido parco di Anja, a breve distanza dal Lodge, un parco gestito dalla comunità locale e che ospita una nutritissima popolazione di lemuri catta. Come promesso da Tahina il giorno prima, visitiamo un villaggio all'ingresso della Riserva, e ad accoglierci troviamo una scolaresca con bambini ordinati su 2 file pronti a ricevere i propri regali. Assistiamo a preparazione dei cibi , entriamo in una abitazione a verificare le condizioni in cui vivono i locali, posiamo per le foto di rito....
Usciti dalla riserva ci spostiamo per la visita del centro storico e artigianale della città di Ambalavao (ammiriamo le botteghe di artigiani della carta e della seta), quindi ci rimettiamo in strada per raggiungere per pranzo Fianarantsoa, e goderci la meritata pausa in un ristorante con splendida vista della città.
Nel pomeriggio lungo trasferimento per raggiungere la città di Ambositra, capitale della popolazione degli Zafimaniry; unica sosta ad Ambohimahasoa, per passeggiare nel locale mercato, nel luogo forse meno turistico che visiteremo nell’intera vacanza, nel quale peraltro non ci sentiremo sicuri e troveremo diffidenza dei locali anche semplicemente per prestarsi al nostri scatti fotografici.
Sebbene arrivati prima del tramonto ad Ambositra, Tahina ci sconsiglia dal passeggiare nei dintorni dell’hotel. In molte città del Madagascar non è consigliabile uscire la sera, specie se si è turisti e quindi facili prede di malintenzionati; sebbene la delinquenza non sia fenomeno diffuso, è bene non fidarsi troppo delle apparenze !!!
Cena e pernottamento all’hotel Artisan.

Ambositra e Antsirabe

domenica 7 aprile 2019

Dopo colazione Tahina ci porta a passeggio in centro città. E’ domenica e quindi giorno di festa. Troviamo fervore per le strade del centro, con giovani e anziani tutti vestiti a festa, spesso con abiti grotteschi, vistosamente enormi o dai colori eccessivi, chi si reca a messa, e chi semplicemente si gode il proprio “sabato del villaggio” versione domenicale…. Dopo una visita nei numerosissimi negozi di sculture, incisioni su legno e intarsi che caratterizzano la città di Ambositra, saliamo sulla nostra jeep e facciamo rotta verso Antsirabe.
Pranziamo ad Antsirabe in compagnia di Giorgio, il responsabile del tour operator MyMadagascar; ci intrattiene parlandoci della sua vita da occidentale in Madagascar, e ci aiuta a capire le tante contraddizioni di questa terra. Dopo un ottimo pranzo e un buon caffè visitiamo una bottega di produzione di oggetti in corno di zebù, quindi ripartiamo verso la capitale. Ultima sosta la facciamo lungo il percorso per comprare souvenirs in delle bancarelle di venditori di rafia.
Nel tardo pomeriggio rimettiamo piede ad Antananarivo e ceniamo presso un ristorante con splendida vista della città. Dopo le 20 ci dirigiamo verso l’aeroporto, dove ci aspetterà il nostro aereo per l’Europa.
Fuori dall’aeroporto salutiamo calorosamente Tahina e Andri, e con la nostra mancia cerchiamo di contribuire all’acquisto dell’auto da ben 1000 euro che permetterà alla nostra guida entro i prossimi 2 anni di fare il salto di qualità nella sua professione … Dentro l'aeroporto invece troviamo il tempo per litigare col cambiavalute che, con la scusa della lingua, di incomprensioni, di artifizi contabili, non ci lascerà partire senza averci estorto quanto preteso su un controvalore di circa 40 euro, il tutto davanti ad un militare che gentilmente ci darà le spalle, e che non interverrà in nostro soccorso. Incappiamo a seguire nei controlli dei solerti stewart e hostess di Air france e siamo costretti ad infilare nel bagaglio da stiva una testa di legno acquistata ad Ambositra del peso di diversi kg, in quanto non possibile portarla in cabina; quando ci chiederanno di lasciare in stiva anche il nostro kit da pronto soccorso, che in giro per il mondo è sempre rimasto ben custodito nello zaino che porto a spalla, scatterà la protesta italica contro la nazione francese tutta....
Dopo ore di attesa e ritardi, dopo le 2 di notte partiamo per Parigi; ci addormentiamo sperando di non ritrovare a Roma solo i “cocci” della nostra testa di legno malgascia....

ITALIA

lunedì 8 aprile 2019

Alle 11 atterriamo a Parigi, alle 16 siamo a ROMA.... la testa di legno è salva... ci prepariamo a cambiare terminal e riabbracciare ALITALIA !!!