Mali, la realtà dell'Africa nera

località: bamako, segou, djennè, paese dei dogon, bandiagara, mopti e siby
stato: mali (ml)

Data inizio viaggio: venerdì 29 dicembre 2006
Data fine viaggio: domenica 7 gennaio 2007

Sono finita in Mali per caso, perchè volevo passare il Capodanno in un luogo caldo (ma non soffocante), non lontano da casa (in termini di ore di aereo), interessante dal punto di vista culturale e diverso dal solito.
Ho fatto la vaccinazione per la febbre gialla che è obbligatoria, ma nessuna profilassi antimalarica, poichè dicembre e gennaio sono stagione secca. La scelta si è rivelata azzeccata, perchè i miei compagni di viaggio sono stati tutti male per i farmaci antimalarici, mentre io sono stata benone.
Ho volato Air France. L'alternativa è Royal Air Maroc, ma si perdono troppe ore per la coincidenza a Casablanca.
Il clima è meraviglioso, piacevole e secco. Il Paese è tranquillo, sono tutti molto cordiali e parlano quasi tutti francese (tranne nei villaggi più remoti).
Quando si va a visitare un villaggio è norma salutare il Grande Capo (lo chef) e gli anziani, portando noci di cola in dono. Poi si chiede il permesso di visitare il villaggio e di fare fotografie.
Ci vuole grande spirito di adattamento, inutile dirlo e bisogna mettersi nell'ottica di mangiare pesce di fiume (fangoso) e pollo ruspante per tutta la vacanza. LA frutta comprata nei mercati comunque è ottima.



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venerdì 29 dicembre 2006

Il volo per Bamako parte da Parigi nel tardo pomeriggio.
Praticamente passo tutto il giorno in aeroporto, perchè ho trovato solo un volo per Parigi al mattino presto e oltretutto c'è nebbia fiita.
Per fortuna essendo il mio un volo in coincidenza è di quelli "garantiti".
Il volo è di 5 ore, si atterra a Bamako piuttosto tardi. FA un caldo torrido.
Il dramma è recuperare le valigie, perchè c'è un unico minuscolo nastro e i locals si accalcano disperati.
Dopo 1 ora riesco a recuperare la sacca.
Attenzione, non buttate via la carta di imbarco con l'etichetta bagagli, sennò non vi fanno uscire dall'aeroporto.

sabato 30 dicembre 2006

La visita di Bamako è impossibile. E' tutto chiuso. Oggi è la festa del Tabaski e non si può vivitare nulla, così salgo sulla jeep col resto della truppa e mi dirigo alla volta di Segou.
Arrivati a Segou, dopo pranzo, salgo in piroga e navigo dolcemente sul fiume Niger.
E' una sensazione bellissima, non c'è un rumore....
AL termine della navigazione, si attracca nella vecchia Segou, e dopo avere salutato il grande capo si giara facendosi strada con una torcia, poichè manca illuminazione artificiale e siamo ormai al tramonto.
Tantissimi bambini ci seguono e ci fanno strada.

domenica 31 dicembre 2006

I km da fare in jeep sono davvero tanti.
Si guida verso nord su una pista sterrata, verso Djennè.
Djennè, patrimonio mondiale dell'Unesco, si trova su un'isola in mezzo al fiume.
Per arrivarci si sale su una chiatta (a rermi) che attracca poco lontano dalla riva. Dopodichè si chiudono bene i finestrini e si guada il fiume, sperando di non impantanarsi.
Adà il nostro autista, compie la manovra in maniera molto fluida.
Djennè è meravigliosa, ma è quasi buoi ormai ed è la notte di Capodanno. Meglio andare a riposare.
La brutta notizia è che è finita l'acqua nella cisterna del villaggio. Non c'è acqua per nessuno, nemmeno per lavarsi i denti o andare in bagno.
Ci dovrò fare l'abitudine....

Anzichè fare il cenone in albergo come i pochi turisti presenti, Gabriele, la nostra guida, ci organizza una serata alternativa.
Andiamo nella capanna di un griot (il cantastorie) e andiamo a sentirci una storia cantata in Mliano.
L'atmosfera è molto suggestiva, quasi ipnotica. Al termine della storia (1 oretta abbondante), la moglie del griot si dimena in una danza tribale.
E' già passata la mezzanotte quando usciamo e nemmeno ce ne siamo accorti.....

lunedì 1 gennaio 2007

Oggi a Djennè è giorno di mercato.
Passiamo la giornata a visitare ogni vicolo di questa città meravigliosa tutta di paglia e argilla. Sembra di stare in una cartolina vivente.
Il mercato è coloratissimo e pieno di vita. Mi metto pure ad assaggiare dei dolcetti di farina di riso cucinati in ciotoline di ghisa.
Purtroppo nel pomeriggio dobbiamo lasciare questa posto incantato, risalire sulla nostra chiatta a remi e dirigerci verso Mopti.
Una volta arrivati riprendiamo la piroga e facciamo una visita in un villaggio Tuareg sulla riva del Niger.
Per salire sulla piroga cado nel fiume.
Sono ricoperta di fango, ma almeno ho fatto ridere tutti i bambini del villaggio che ci accolgono sempre con mille sorrisi.
L'hotel di Mopti è l'unico con un pò d'acqua tra quelli in cui ho sostato.

martedì 2 gennaio 2007

La mattinata è dedicata alla visita di Mopti e del suo meraviglioso mercato, ancora più bello di quello di Djennè.
Poi Km e Km di sterrato verso il Paese dei Dogon dove arriviamo in serata.
Prima di ritirarci andiamo a visitare il villaggio di Sangha, dove il tempo si è fermato.
QUi compiono ancora i riti di iniziazione per i fanciulli e rimango colpita dalla descrizione.
Non riesco ancora a credere che nel 2007 si viva ancora come nel Medioevo.
E' tutto affascinante, anche se mi incute molto timore.
L'hotel di Bandiagara è decisamente spartano e totalmente privo di finestre. Nel senso che ci sono le finestre, ma senza vetro.
Questa è una zona in cui sppira fortissimo l'harmattan, vento del deserto e di notte è un incubo.
Praticamente entra sabbia in stanza e il vento è incessante.

mercoledì 3 gennaio 2007

Mi sono risvegliata sommersa dalla sabbia del deserto...
Oggi si fa trekking nella mitica falesia.
La falesia è un incanto e vale la pena farsi una giornata intera di trekking su e giù per le rocce.
I villaggi coi loro granai dai tetti di paglia si nascondono nelle rocce.Lo scenario è da mozzare il fiato.
Qui assisto a una veglia in onore dei defunti, una danza tribale con le maschere Dogon davvero incredibile.
Mi sono emozionata.
Questa è l'Africa nera che immaginavo....

giovedì 4 gennaio 2007

Mi aspettano 580 km on the road verso sud, con sosta a San e Sevarè.
Mentre ci rilassiamo sotto un albero di mango, gli abitanti del villaggio, in segno di benvenuto cominciano una festa danzante a cui ci invitano a partecipare.
Sono troppo bravi per noi...persino i bambini sono meglio di John Travolta...
La gente qui è meravigliosa e sempre sorridente.

sabato 6 gennaio 2007

Eccoci di nuovo a Bamako. Oggi è un giorno normale e si può girare tranquillamente.
Molto interessante il museo archeologico, ma ancora più bello il mercato, specialmente quello dedicato alla ferramenta.
Sembra un girone Dantesco, bisogna andare per capire che intendo.
E' una delle cose che mi resterà più impressa del villaggio.

domenica 7 gennaio 2007

Come ultimo giorno è prevista la visita a Siby, nel paese dei Mandinghi.
Fa caldissimo e il trekking fino alle gole mi risulta pesante.
Gli Americani vengono fino a qui per fare arrampicata a mano nuda....
Al mercato compro stoffa e frutta, ma sono stanca....
La dieta a base di pollo e pesce mi sta uccidendo.
Devo tirare sera perchè l'aereo parte alle 23.
Vi consiglio di fare pre-check in nella capitale, potete persino consegnare i bagagli.
Questo per evitare overbooking e code folli in aeroporto.

lunedì 8 gennaio 2007

Pur atterrando in orario ho rischiato di perdere la coincidenza.
A quell'ora a Parigi arrivano centinaia di voli da tutto il mondo, ma in dogana c'è aperto uno sportello solo.
Non vi dico le litigate coi francesi.
Cmq l'Air France ha i sedili più stretti al mondo e senza spazio per le gambe....