MAROCCO: ARCOBALENO DI COLORI
stato: marocco (ma)
Data inizio viaggio:
domenica 11 novembre 2018
Data fine viaggio:
martedì 20 novembre 2018
Marocco 11-20 NOVEMBRE 2018
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Un viaggio in Marocco, a novembre, si è rivelato una piacevole sorpresa, dieci giorni intensi : dalle città imperiali al deserto, dalle kasbah ai monti dell'Atlante, fino all'oceano.
Il nostro tour parte da Casablanca che ci accoglie con un clima quasi estivo...anche se durerà poco. Iniziamo con una passeggiata serale passando per la grande Piazza Mohammed V, incorniciata da edifici pubblici come il Palazzo delle Armi, di Giustizia, del Governatore. Le vie attorno alla piazza sono ricche di palazzi nei quali lo stile moresco si fonde con l'Art Deco', come il Palazzo della Posta o la Camera di Commercio, il teatro Cinema Rialto ed il bar Petit Poucet dove un tempo si ritrovavano artisti e scrittori.
La mattina successiva, prima di lasciare Casablanca, ci rechiamo alla grande Moschea HassaII, la terza al mondo come grandezza dopo quella de La Mecca e di Medina . E' imponente, lungo il mare con la piazza antistante altrettanto maestosa. Notiamo subito che il minareto ha base quadrata non circolare come in altre moschee e questa è la caratteristica di tutte le moschee del Marocco. Costruita nel 1993 per celebrare il 60° compleanno del defunto Re Hassan II. La sua spettacolare posizione sull'oceano evoca un versetto del Corano, secondo il quale il trono di Dio fu costruito sull'acqua.
Attraversando il quartiere residenziale di Anfa e passando nei presso del Palazzo Reale lasciamo Casablanca per recarci a Meknes, antica città imperiale cinta da tre cerchia di mura concentriche. La porta di ingresso alla città vecchia, Bab el Mansour sta proprio di fronte alla piazza El Hedim che riprende le caratteristiche della famosa Jemaa el Fna di Marrakech, se pur in piccolo e senza le orde di turisti che si trovano là. Anche qui venditori ambulanti di ogni genere e artisti di strada. La piazza è dominata da una terrazza panoramica.
Ultima tappa della giornata, il sito archeologico di Voulubilis, città romana con più di 20.000 abitanti. Si possono visitare i resti della Basilica, le terme, le case patrizie con bei mosaici, anche se purtroppo lo stato conservativo è un po' carente, l'arco di trionfo. Anche se alcune parti sono state ricostruite, il complesso è molto d'impatto, anche per la sua posizione, circondata da campi fertili. Era infatti una fiorente comunità agricola per la produzione dell'olio d'oliva. E' ora patrimonio Unesco
In serata arrivo a Fes. La giornata successiva è dedicata alla visita della città, centro culturale del Marocco, qui si sono formati studiosi, artigiani ed imam. Famosa, fra l'altro, anche per la produzione artigianale di ceramiche. Le fabbriche che le producono offrono un'ampia scelta di oggetti di ogni genere.
Ci addentriamo poi nella medina, una delle più grandi del modo arabo, all'interno della quale vivono oltre 70.000 persone. Partiamo dal quartiere andaluso. Abbiamo la fortuna di essere un gruppo non numeroso e questo consente alla nostra guida di portarci in questa parte della città vecchia di solito non frequentata dai turisti. Qui arrivano i contadini dalle campagne per vendere i loro prodotti. Un dedalo di viuzze dove è praticamente impossibile orientarsi, un viavai continuo di persone indaffarate nelle loro attività quotidiane, carretti di tutte le dimensioni trainati a mano o dagli asini; poi all'improvviso, come per incanto, si aprono alla nostra vista fontane con mosaici, le porte delle moschee o delle scuole coraniche. All'interno dei palazzi, in queste vie buie e claustrofobiche, si apre un mondo nascosto agli occhi di chi passa veloce.
Sbirciamo l'interno di una moschea, non possiamo entrare in quanto non musulmani; in tutto il Marocco vige questa regola dai tempi della dominazione francese quando alcuni fedeli furono uccisi all'interno di una moschea
Non lontano la Medersa el Attarine, scuola coranica fondata nel 1325, presenta i caratteristici mosaici di piastrelle, zellij, stucchi ed elementi in legno di cedro intagliato.
Il mihrab, la nicchia rivolta verso la Mecca, è circondato da colonne di onice.
Ci rituffiamo nelle vie della medina, stavolta nella zona dei commercianti, attraversiamo le vie dedicate ai tessuti e visitiamo le concerie. Salendo sulle terrazze si possono vedere le vasche dall'alto; lo spettacolo è molto suggestivo e l'odore molto forte soprattutto al mattino quando le vasche sono piene, per la visita vengono offerte foglie di menta fresca da tenere vicino alle narici ; ora è pomeriggio pertanto sia l'odore che i colori sono smorzati.
Interessante anche la visita al Museo Nejjarine dell'artigianato ligneo ricavato all'interno di un funduq, caravanserraglio per i mercanti di passaggio. Le sale si affacciano in un cortile e contengono oggetti di artigianato di pregio. In cima un caffè dal quale si può avere una veduta dall'alto e sorseggiare un thè alla menta.
bbandoniamo questa parte della medina per rientrare da un altro lato, dove si trova una delle porte più belle, di colore blu all'esterno e verde all'interno
Lasciamo definitivamente la medina per arrivare a Piazza des Alaouites dove si trova il Palazzo Reale, ovviamente non visitabile all'interno, pertanto occorre accontentarsi di ammirare i 7 portali dall'esterno; pur essendo recenti sono di forte impatto con i raffinati zellij e gli intarsi nel legno di cedro.
Il giorno seguente lasciamo Fes e ci dirigiamo a sud verso il deserto. Passiamo per l'altopiano del Medio Atlante, con paesaggi che alternano zone brulle a foreste di cedro e lecci.
Quando arriviamo nella zona di Erfoud cominciano ad apparire i palmeti e le classiche costruzioni Ksar centri chiusi da mura al cui interno le costruzioni sono di paglia e argilla. Vi si trovano botteghe, granai ed abitazioni, oltre al castello.
Il paesaggio che ci circonda è spettacolare e ci preannuncia che tra poco arriveremo al deserto, attraversando prima quello roccioso per poi giungere alla dune di sabbia. Partiamo con le jeep da quello che sarà il nostro alloggio per la notte, lo Xaluca Hotel, in perfetta sintonia con il paesaggio circostante; dopo circa un'ora di auto siamo alle dune, giusto in tempo per goderci una passeggiata a piedi o a dorso di dromedario; siamo fortunati perchè la giornata è bella, il cielo terso ed attendere il tramonto sulle dune è una grande emozione....
Il giorno successivo proseguiamo il nostro cammino verso sud, avvicinandoci al confine con l'Algeria, attraversiamo ancora il deserto di roccia; lungo il percorso si trovano parecchi pozzi per l'acqua
Ci dirigiamo verso le Gole del Todra attraversando villaggi e palmeti, lungo La strada della mille Kasbah, vere e proprie fortezze, castelli. Anch'esse, come le Ksar, sono tipiche costruzioni berbere; nelle kasbah di solito risiedevano i "caid" amministratori locali, nelle loro soste tra una battaglia e l'altra. Alcune sono semidistrutte, altre ancora ben mantenute e visitabili
Giungiamo a Ouarzazate un tempo famosa in quanto nella sua Kasbah di Taourirt, per secoli, le popolazioni delle valli circostanti si riunivano per discutere di affari. Dagli anni '50 la cittadina è diventata celebre in quanto i suoi dintorni sono stati utilizzati dall'industria cinematografica come ambientazione di parecchi film famosi . Sono così sorti gli studi cinematografici di Ouallywood.
Visitiamo la Kasbah di Taourirt, conservata e restaurata in alcune sale in quanto diventata patrimonio Unesco. Ci inoltriamo nel dedalo delle stanze passando la sala della preghiera e le stanze delle concubine, splendide nelle loro architetture moresche con stucchi policromi e soffitti in legno intarsiato originali.
Verso sera raggiungiamo Ait Ben Haddou e ci dirigiamo al nostro alloggio, il Boutique Hotel Ksar Ighnda perfettamente inserito nel villaggio circostante. Gli edifici dell'hotel si fondono con le case circostanti: il forno a legna dove le donne del villaggio si recano al mattino per cuocere il pane, la piccola moschea, le botteghe. Essendo al tramonto, il paesaggio che ammiriamo dalle terrazze dell'hotel è spettacolare, il colore ocra delle montagne del medio Atlante (siamo a oltre 1000 m. di altitudine) contrasta con il verde intenso dei palmeti ed il rosso della terra.
La mattina successiva la dedichiamo alla visita del villaggio di Ait Ben Haddou; dal 1987 questo luogo è patrimonio Unesco, il quale fornisce i fondi per il mantenimento e la ricostruzione dei vari edifici, soggetti a rapida usura e decadimento essendo costruiti in fango e paglia. Le case sono arroccate alla collina, molte sono semidistrutte, altre in migliori condizioni ospitano negozietti di artigianato locale. Questo luogo è particolarmente famoso in quanto è stato set cinematografico di film come "Il gioiello del Nilo", "Lawrence d' Arabia" "Il gladiatore". Arriviamo ai piedi della collina subito dopo un temporale, il cielo alle spalle degli edifici è ancora plumbeo e ciò mette ancora di più in risalto i colori ocra e giallo delle case.
Lasciamo questo luogo magico e ci dirigiamo verso un'altra tappa importante del nostro viaggio, Marrakech, dove arriviamo in serata, il momento ideale per una visita al luogo simbolo di questa città, la Piazza Jemaa el-Fna, la più grande piazza della città che di sera si anima diventando un teatro a cielo aperto con personaggi di ogni tipo....dall'incantatore di serpenti al classico venditore d'acqua con il suo cappello a sonagli, musicisti, teatranti, donne che offrono tatuaggi all'hennè e molto altro. Poi, volgendo lo sguardo all'altro lato della piazza, si nota che stanno arrivando anche i vari stand gastronomici che vengono allestiti ogni sera ed offrono ogni tipo di street food. Grande confusione, molta gente, sia del posto che turisti, sicuramente un luogo molto commerciale ma che comunque mantiene un certo fascino. Attorno alla piazza bar e ristoranti, alcuni con terrazza panoramica che permette una suggestiva veduta dall'alto e poi il dedalo di viuzze che si inoltrano nella medina con negozi di ogni genere
Marrakech fu fondata nell'XI secolo, quando una tribù berbera che poi diede le origini alla dinastia degli Almoravidi piantò in questo luogo le proprie tende. In seguito furono costruite le mura che ancora oggi circondano la medina. Al contrario di Fes però, molte delle ville private all'interno della medina, negli anni '90, furono trasformate in riad e la città ebbe un forte sviluppo turistico, perdendo un po' della sua autenticità.
La nostra visita della città inizia con una passeggiata nei giardini della Moschea Koutoubia, il cui minareto alto 70 metri svetta come punto di riferimento nella città vecchia. E' stato inoltre riferimento per la costruzione della Giralda di Siviglia e per la Moschea di Rabat.
Proseguiamo visitando il Palazzo della Bahia sontuoso edificio nel cuore della medina con ricche decorazioni, soffitti intarsiati, marmi di Carrara. La costruzione fu iniziata attorno al 1860 dal gran visir Moussa e successivamente il palazzo fu occupato da un signore della guerra che lo usava per intrattenere i suoi ospiti francesi i quali, rimasti impressionati dalla bellezza delle sue sale, decisero di cacciare il padrone di casa ed usare l'edificio come sede del protettorato.
Ci rituffiamo nella medina, passeggiando senza una meta precisa, curiosando all'interno dei vari portoni per scoprire splendidi cortili e riad eleganti. I colori , gli odori, i profumi, i rumori..tutto è molto vivo e rimarrà ben impresso nei nostri ricordi.
In serata un giro in calesse ci porterà attorno alle mura della città ed ancora una volta in Jemaa el-Fna che come sempre ci travolge con la sua grande confusione ..ed ancora una volta pensiamo che sia davvero troppo turistica...ma ancora una volta cediamo alla tentazione di restare ancora un po' ...per goderci lo spettacolo!
La mattina successiva visitiamo un luogo insolito, un paradiso floreale di pace all'interno di una città movimentata come Marrakech, i Giardini Majorelle. Questo luogo, aperto al pubblico nel 1924, fu acquistato da Yves Saint Laurent e dal suo compagno Pierre Bergé con l'intento di preservarlo e mantenerlo come era stato ideato dal suo proprietario originario Jacques Majorelle. All'interno del giardino si trovano oltre 300 specie di piante provenienti dai 5 continenti ed una costruzione di colore blu psichedelico in stile art decò dove ha sede il Museo Berbero che raccoglie oggetti di ogni genere in legno, metallo, tessuti, gioielli, abiti della tradizione berbera.
L'ultima meta del nostro viaggio ci attende lungo le coste dell'Atlantico: Essaouira, città sull'oceano, perennemente battuta dal vento con le onde che si infrangono violente sulle fortificazioni ; e' una città molto antica che risale ai tempi dei fenici, mentre le mura furono costruite solo nel XVIII secolo. Parte della città fu progettata da un architetto francese e per questo al suo interno si mischiano parecchi stili diversi che la rendono particolare e di fascino. Le case bianche con le finestre azzurre e le porte colorate ricordano, in alcuni punti, certi villaggi greci e contrastano fortemente con l'ocra delle mura. Sulle porte delle case i simboli arabi si mischiano con quelli ebraici. E' piacevole passeggiare in questo luogo, soprattutto ora, a novembre, quindi fuori stagione. Nelle stradine strette si trovano tanti negozietti di artigianato locale, anche piuttosto autentici, con articoli interessanti a prezzi contenuti
Le vie commerciali della città, dove si alternano negozietti turistici con altri frequentati dagli abitanti del luogo, il porto, con l'azzurre delle barche dei pescatori che contrasta con il colore giallo ocra delle mura...altri luoghi dove è bello passeggiare senza meta.
Con queste immagini si conclude il nostro viaggio in Marocco. L’esperienza è stata coinvolgente, per dieci giorni ci siamo immersi in una realtà molto diversa dal nostro vivere quotidiano ma anche diversa ogni volta che cambiavamo luogo. Il Marocco è un paese vasto, dai mille volti e sicuramente non si può illudersi di conoscerlo in solo dieci giorni. Possiamo dire di averlo sfiorato..è stato un assaggio molto concentrato ed intenso. Sicuramente si torna a casa arricchiti, con il desiderio di ritornare in futuro, per visitare altri luoghi ma anche per approfondire la conoscenza di quelli già visti.
Viaggio svolto nel mese di novembre 2018.
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