mozambique by born2travel.it
località: vilankulo, ihla magaruque, ihla barzaruto, ihla mozambique, cuamba
stato: mozambico (mz)
Data inizio viaggio:
mercoledì 1 settembre 2010
Data fine viaggio:
venerdì 1 ottobre 2010
se vuoi saperne di piu e vedere anche tutte le foto visita: www.born2travel.it
22.09.2010 Praia do Tofo (Mozambico)
In Africa bisogna avere pazienza.
Se non sei paziente: lo diventi!
Pazienza a stare decine di ore in uno scomodo van aspettando, cercando, scrutando, sperando di intravedere qualche animale durante il safari.
Pazienza a sopportare la burocrazia di frontiera; pazienza a contrattare per un cambio decente tra rand sudafricani e metical del Mozambico.
Lasciato il Sud Africa con il suo bel Parco Kruger ci lasciamo alle spalle anche il mondo “occidentale”, i resti di quei vecchi boeri oggi detti “afrikaners” svaniscono subito nella polvere rossa della terra del Mozambico.
Varcata la frontiera: cambia la lingua, lasciamo l’inglese dalla pronuncia olandese e ci accoglie un più caloroso portoghese.
Siamo in Africa: e stavolta davvero!
In questi giorni a Maputo sono scoppiati dei disordini interni a causa dell’aumento del prezzo del pane e dell’acqua. Decidiamo saggiamente di evitare la capitale e per questo motivo lasciamo l’unica strada asfaltata per immergerci in un sentiero dimenticato da Dio… Grosse buche, polvere, sabbia, paesaggio da jungla fa da cornice al nostro percorso…
Per centinaia di km non incontriamo nulla se non qualche piccolo bambino sbucato fuori chissà da dove e qualche capretta solitaria…
A volte mi incanto ad osservare fugacemente le loro capanne ed attraverso di esse cerco di immaginare come potrebbe svolgersi la loro vita quotidiana… è difficile non provare tenerezza compassione per queste persone che nascendo qui si ritrovano a vivere una vita di stenti e di lotta quotidiana per la sopravvivenza…
Non esagero e l’esempio lampante me lo fornisce la ragazza che litiga con gli amici per accaparrarsi una nostra bottiglia di plastica vuota…
Allora, come non sentirsi fortunati dinanzi a così tanta miseria? Come non sentirsi “piccoli” quando si rimane bloccati nel traffico cittadino o quando ti si rompe, a casa, uno stupido soprammobile e ci si incazza? Qui ogni cosa ritorna ad acquistare il proprio vero valore.
Fannie, il nostro autista afrikaner, procede dritto…risaliamo il continente nero!
23.09.2010 Praia do Tofo (Mozambico)
Regali una penna… Loro ti regalano un sorriso accompagnato da un timido “obrigado” e ti senti subito più ricco e più felice!
La cosa che più mi ha colpito di questo primo assaggio di Africa è il “waka waka”, l’eterno cammino di questi uomini, donne e bambini che sbucano da ogni dove e camminano… vanno avanti… chissà dove… proseguono in fila indiana, in gruppi, solitari… alcuni improvvisano una danza sul ciglio della strada dalla sabbia rossa, una signora anziana discute animatamente con un circoletto di donne dal sedere grande e pronunciato. Bambini con fiaschi pesanti o grosse borse sulle teste; bambine dalle capigliature artistiche e dalle mille treccine colorate… Dove vanno: non si sa… Da dove sbucano: non si vede… Sappiamo solo che vanno…
In questi giorni ho apprezzato tanto una cosa che per noi occidentali è più che scontata: l’elettricità!
Fare tutte le operazioni al buio non è cosa semplice: montare la tenda, disfare lo zaino, cercare la tuta per dormire, il necessario per lavarsi…
Dopo 14 ore di strada ci siamo fermati a Praia do Tofo, un posto romanticissimo che si affaccia proprio sull’oceano Indiano e che mi ricorda tanto Dikwella.
La profilassi anti-malarica procede. Il “lariam” finora non ha sortito grandi effetti collaterali in me, fortunatamente…
[Nick]: “Il Mozambico trasmette l’idea che ho dell’Africa: povera ma generosa ed accogliente.”
Ecco uno di quei posti che non dimenticherò facilmente!
Eravamo a rifornirci di un po’ di provviste alimentari al confine tra Sud Africa e Mozambico quando Fannie becca un tipo che ci affitta per una notte la sua meravigliosa villa sull’oceano.
E’ stata dura arrivarci ma ne è valsa davvero la pena.
Svegliarsi con questo spettacolo della natura mi ha emozionato!
L’immenso oceano che ti circonda, i pescatori che tornano dalla battuta di pesca…
Mai dimenticherò la corsetta a piedi nudi indossando solo il costume, sulla spiaggia bianca…
Vorrei tanto poter catturare il più possibile di queste immagini, di queste sensazioni, di questi sapori…
Quant’e’ sorprendente questo Mozambico… E chi se lo sarebbe mai aspettato?
24.09.2010 vilankulo (Mozambico)
vilankulo ci ha accolti con i suoi suoni, la sua musica, i suoi sapori, la sua gente…
Due ragazzi del posto allietano la nostra cena improvvisando canzoni con la loro chitarra, canzoni che inneggiano la bontà e la cortesia della “gente di vilankulo”.
Che bella serata, mi sentivo così lontano dal mio mondo… Ero in un villaggio sperduto del Mozambico…
Abbiamo la fortuna di alloggiare in alcune capanne dal tetto costruito da intrecci di foglie di palma che s’affaccia sull’oceano Indiano.
Anche qui l’elettricità è un’inutile lusso.
Illuminati dalle nostre fioche torce procediamo alle varie operazioni. Senza luce tutto è più arduo ma serve a consolidare il nostro spirito di corpo.
Ci ingegniamo al meglio nell’organizzazione delle cose primarie: filo per stendere i panni, zanzariere varie, zaino per la navigazione di domani ecc.
continua su: www.born2travel.it
Condividi questo articolo se ti è piaciuto...