Mal d'Africa - tra Senegal e Guinea
località: dakar, sebikotane, popenguine, fatik, kaolak, bignona, conakry
regione: africa occidentale
stato: senegal (sn)
Data inizio viaggio:
venerdì 21 dicembre 2007
Data fine viaggio:
lunedì 21 gennaio 2008
Un mese tra Senegal e Guinea. E' il mio dodicesimo viaggio in Africa, ma lo stupore di fronte ai colori, alla luce e ai contrasti rimane intatto; così come è sempre difficile tornare a casa, col cuore pieno di malinconia e il desiderio di ripartire appena si può!
Non partiamo da turisti, ma da volontari. Siamo impegnati da 6 anni nello sviluppo di progetti per l'affermazione dei diritti fondamentali alla salute, all'istruzione e alla dignità della vita in 4 regioni del Senegal. A Dakar abbiamo una piccola casa in affitto, che condividiamo tra una decina di persone; nelle altre regioni alloggiamo come ospiti presso le comunità locali e quindi è d'obbligo adattarsi alle condizioni di vita del luogo. Si tratta di villaggi sprovvisti di elettricità e acqua corrente.
Gli spostamenti avvengono rigorosamente su mezzi di trasporto locali: taxi de brousse, ndiaga ndiaye e car rapides... i viaggi così sono lunghissimi e poco confortevoli, ma almeno siamo vicini alla gente. Viaggiamo per monitorare lo stato dei progetti, per incontrare i bambini del progetto di adozione a distanza, per organizzare nuove attività.
In questo mese siamo sopravvissuti a tutte le feste musulmane e cattoliche, ai 3 giorni di lutto per la morte del Grand Marabout di Touba, alle minacce di sciopero generale a Conakry e all'inizio della Coppa d'Africa... e siamo riusciti a portare a termine tutte le attività che avevamo fissato nel nostro calendario. Non è semplice descrivere gli incontri e le emozioni, proveremo a farlo attraverso le nostre attività.
Abbiamo avviato il primo orto comunitario in Casamance, a Diourou. E' stato possibile acquistare la pompa per il pozzo, diversi attrezzi agricoli come gli aratri e le zappe, gli annaffiatoi e varie sementi. Il centro sanitario del villaggio prosegue le sue attività a pieno ritmo e ora vogliamo dotarlo di un frigorifero a gas per la conservazione dei medicinali più sensibili al calore e all'umidità. A Diakine, invece, il gruppo del villaggio impegnato nel progetto del centro sociale è riuscito a raccogliere tutti i fondi necessari per l'acquisto del ferro e potranno iniziare i lavori per la costruzione vera e propria. La biblioteca è già stata ultimata e in questi mesi arriveranno i primi libri. A Bignona e a Thionck Essyl il gruppo dei giovani prosegue le sue attività per l'allevamento e l'agricoltura, e vanno avanti i progetti per la nonviolenza nell'educazione nel quartiere Kadiamor, unitamente a tutte le attività delle donne.
Passiamo al Nord del Paese: nuovi gruppi sono nati a Kaolak, Saint Louis e nel quartiere Thiaroye di Dakar. Le donne sono attivissime ovunque: a Popenguine con la tintura dei tessuti; a Sebikotane con la produzione di succhi di frutta e marmellate che molto presto potranno essere esportati; a Parcelles Assainies con i micro orti. Le donne sono riuscite ad affittare un terreno e ad ampliare le loro attività coltivando, oltre alle insalate, anche fagioli e altri legumi fondamentali per un'alimentazione completa. A Dakar, ancora, proseguono gli sforzi della squadra di pallavolo impegnata nella raccolta di medicinali e quelli della comunità di Cité Avion per il sostegno alla popolazione più povera del quartiere. A Fatik si è dato inizio alla campagna sanitaria contro il colera e alla sensibilizzazione nei villaggi circostanti.
E' difficilissimo sintetizzare e dare allo stesso tempo una visione completa di quella che è la nostra realtà attuale: moltissime attività di base, costruzioni "concrete" che prendono forma, l'impegno duraturo delle comunità. Il pensiero corre al futuro e a tutto quello che c'è da realizzare. Soprattutto la campagna di prevenzione e lotta alla malaria.
La malaria è un problema che tocca tutto il Senegal e le persone di ogni età; il nostro intento è quello di coinvolgere un numero massiccio di volontari in un'attività di aiuto diretto e concreto che si unisca alla rivendicazione non violenta dei propri diritti, e in particolare del diritto fondamentale alla salute. La campagna partirà dai luoghi in cui siamo già attivi per raggiungere nuovi villaggi e nuovi quartieri e andrà avanti per tutto il 2008 con svariate attività: giornate di consultazione medica, distribuzione di zanzariere, sensibilizzazione e prevenzione, pulizia dei quartieri e rimozione delle acque stagnanti, marce periodiche per il diritto alla salute. Prevediamo anche la costruzione di due nuovi centri sanitari e l'avvio di altri orti comunitari per garantire una buona alimentazione e sottrarre i terreni all'incuria.
Il nostro impegno sarà enorme anche in Italia: vogliamo portare all'attenzione dell'opinione pubblica la gravità del problema, questa strage che vede la morte di 2 milioni di persone ogni anno e di cui nessuno parla o si interessa, e la corruzione che permette ad alcuni di speculare e guadagnare sulla salute dei più poveri. Stiamo realizzando un documentario ed è già partito il contatto di radio e televisioni locali che possano darci un po' di tempo per parlare di tutto questo.
Cerchiamo tanti volontari che si uniscano alla nostra campagna: si possono compiere tante piccole azioni che danno un senso più profondo alla nostra vita e possono salvare la vita di altri. A volte non è semplice mettere da parte i propri problemi, trovare il tempo o, semplicemente, fidarsi. Poi quando si inizia si scopre che pensando ad altri i propri problemi possono assumere una dimensione diversa; che un po' di tempo, alla fine, ce l'abbiamo e che si tratta sempre e solo di dare ascolto ai propri desideri.
Fare volontariato fa bene alla salute fisica e mentale; in questo caso ci si può solo ammalare di uno struggente mal d'Africa, ma il rimedio c'è sempre: un po' di coupé decalé...
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