Biciclette e fucili

località: da koindu a freetown
stato: sierra leone (sl)

Data inizio viaggio: giovedì 10 gennaio 1991
Data fine viaggio: giovedì 17 gennaio 1991

Da Dakar abbiamo ormai percorso circa 2000 km con le nostre biciclette, attraversato Senegal, Gambia e Guinea, vorremmo ora raggiungere l'oceano e magari concederci una settimana di relax sulle spiagge. Ormai da un pò di tempo percorriamo la zona di confine tra Guinea, Sierra leone e Liberia. Qui tutti sono armati, da vecchi archibugi ad avancarica, sino a moderni mitragliatori ed altre armi da guerra. In Liberia é già scoppiata la guerra civile ed i rifugiati si ammassano nei campi profughi di Gueckedou. Varie volte abbiamo incontrato persone che affrontando viaggi di centinaia di chilometri si recavano alla ricerca de propri familiari in Guinea, in Sierra leone o in Costa d'Avorio.
Da Gueckedou ci dirigiamo verso la frontiera della Sierra leone. La frontiera é costituita dal fiume Makona, ma non esiste nessun ponte e nessuna strada, non ci resta che cercare una canoa che ci conduca dall'altra parte. Altro problema il visto d'entrata, che purtroppo non abbiamo, ma come sempre in Africa una soluzione si può sempre trovare. Trovata la canoa attraversiamo il fiume e siamo in territtorio della Sierra leone, imbocchiamo una pista che ci condurrà a Koindu, dove troveremo il primo posto di polizia, ci dicono che non possiamo rimanere in Sierra leone perché non siamo in possesso del visto e ci trattengono i passaporti. Per il momento non se ne parla nemmeno di ritornare in Guinea, abbiamo solo un'ora di luce e quindi non ci possimao muovere. Ci installiamo nella pensioncina del signor Kamara, niente male per lo standard a cui ci eravamo ormai abituati. Ci dormiamo sopra e domani penseremo alla questione dei passaporti. Il mattino per contare i Leoni (moneta della Sierra leone) che ci hanno portato in un sacchetto di plastica contro i 100 USD che abbiamo cambiato ci vogliono un paio d'ore. Dopo un abbondante colazione ci rechiamo alla polizia per la questione dei passaporti e riusciamo a cavarcela con un visto provvisorio di 48 ore, in attesa del visto definitivo da richiedere a Freetown. Freetown si trova a circa 500 km, impossibile da raggiungere in 48 ore in bicicletta, che fare?? E' il signor Kamara che ci trova un passaggio su di un camion carico di di sacchi di cacao, 26 ore di viaggio stipati con altre 40 persone su di un camion già stracarico di cacao. Ma questa è l'Africa. Ci concediamo quindi la nostra settimana sulle magnifiche spiagge di Freetown, peccato che solo dopo qualche mese anche qui sia scoppiata una delle più violente guerre civili che affliggono eccessivamente questi paesi africani! e la situazione non è tutt'ora risolta!

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