Lo Swaziland di Daniele Somenzi

stato: swaziland (sz)

Data inizio viaggio: sabato 1 gennaio 2000
Data fine viaggio: sabato 1 gennaio 2000

Swaziland
Massimo Marco e io entriamo in auto dal Sud africa alla frontiera ovest, la strada è ben asfaltata, e si protrae tra alti e bassi, curve a destra e sinistra vorticosamente tra i boschi di pini e abeti.
Ben presto capiamo il lussureggiare di tanti abeti, colline piene, ad un certo punto , vediamo camion pieni di tronchi che si dirigono alla segheria che si trova nei pressi di Mbabane, la capitale.
A Bhunya, il primo paesello che incontriamo, vediamo che la gente nera non vive in ville lussuose, ma tutti in baracche, come è usanza da queste parti, ma direi che non è un'usanza ma un'obbligo. i Bus sono stracolmi, in pochi possono permettersi un'auto scassata, figuriamoci nuova.
Una moltitidine di neri che camminano per andare in segheria, immagiono già con quali orari sindacali di lavoro e con che paghe.
Il giorno prima facendo un safari in auto ad Hululuhe, mi ero messo seduto fuori sul finestrino dell'auto e il venticello della velocità mi rinfrescava ma il sole batteva comunque forte sulla mia zucca calva e il risultato è stato che alla sera ho avuto un collassso e sono svenuto per la prima volta in vita mia, qui in Swaziland cosi, visto che lo stomaco era in subbuglio,abbiamo fatto visita ad un medico di Mbabane,il quale mi ha ordinato 2 tipi di pillole da ingerire per qualche giorno per rimettere in sesto lo stomaco.
Quella sera dormiamo In un albergo decente nella capitale, l'Holiday inn, con tanto di parabola gigantesca in giardino accanto alla piscina per poter prendere la CNN. Una bella dormita ci rimette in sesto, curioso a colazione, il cameriere dopo averci servito, ci porta uno specie di dama con le palline per passatempo e Massimo si mette a giocare, dice che lo aveva gia visto e in un'batter d'occhio, riesce a concluderlo. Meno male che per lui era la prima volta che veniva in africa, e comunque in Swaziland.
Lasciamo Mbabane per il nord, e qui incontriamo ai bordi della strada alcuni capannelli dove ci fermiamo volentieri e cominciamo a barattare i nostri vestiti con statuette di legno e piccole facce di persone nere scolpite nella roccia.
Qui al nord terminano le colline di abeti, evidentemente gli alberi sono gia stati tagliati, e verranno ripiantati di nuovi.
Tutto lo Swaziland è una piantagione che dà da lavorare in quell'unica grande falegnameria che abbiamo visto, il legno è la principale fonte di reddito di questo paese confinante con il Mozambico e Sud africa.
Arriviamo alla frontiera nord dove scendiamo e procediamo col rito del visto sul passaporto. fila tutto liscio senza pagar mazzette di ogni tipo, qui al sud dell'africa non c'è questa usanza come al centro.
ciao ciao

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