uganda by http://www.born2travel.it/
stato: uganda (ug)
Data inizio viaggio:
domenica 1 dicembre 2013
Data fine viaggio:
giovedì 5 dicembre 2013
tratto da http://www.born2travel.it/
30.11.2013 Kampala (Uganda)
Poche ore di cammino e siamo a Busia, ultima città kenyota: confine.
Qui regna il solito caos disordinato, il via vai incasinato di tutte le frontiere.
C’è chi vuole accompagnarci in bicicletta o motorino all’immigration; tanti ci offrono loschi cambi di valuta stranamente molto vantaggiosi; si vende di tutto e c’è gente da tutta l’Est Africa.
Timbro kenyota di uscita; discussione con un poliziotto di frontiera per una foto innocente alla bandiera; poco dopo, timbro ugandese di entrata mentre la sinuosa e colorata bandiera, poco prima fotografata, sventolando ci dà il benvenuto in questa nazione che ci ospiterà per dieci giorni.
Attendiamo due ore sotto un sole cocente il disbrigo delle formalità doganali del nostro truck: tempi africani, nessuna paura!
Una volta ripartiti notiamo che il paesaggio è completamente mutato. Il rosso della terra del Kenya equatoriale lascia il posto ad un verde lussureggiante, qui piove spesso!
Viaggiamo tutto il giorno fino a raggiungere la caotica capitale: Kampala.
Ci impelaghiamo nel traffico del centro di una sabato sera qualunque; motorini e auto intasano tutte le strade; spesso rischiamo di investire qualche passante; ci sono tanti palazzi di recente costruzione, sedi di banche o ambasciate, che stonano con il paesaggio circostante.
Martin fatica abbastanza per tenere a bada questo grande bestione e due ore dopo, finalmente, arriviamo al Backpacker Hostel per riposare le nostre stanche ossa in un grande dormitorio.
01.12.2013 Masindi (Uganda)
[Stefy]: “Partiamo alle sei del mattino percorrendo la strada principale che spacca il verde acceso dell’Uganda in mezzo alle capanne di terra e paglia; i bambini che dalle collinette alzano le mani al cielo per salutarci; bancarelle vendono manghi, papaie, carote, cetrioli o letti e divani…
In tarda mattina arriviamo allo Ziwa Rhino Sanctuary e poco dopo, accompagnati da un ranger, ci inoltriamo nella foresta alla scoperta degli ultimi esemplari di Rinoceronte Bianco Nordico.
Poco dopo, ecco ben tre esemplari riposare all’ombra di un grande albero. In fondo sono le 13.30 e ci sono 40°! Dopo qualche minuto uno dei tre si alza in piedi… si scrolla un po’, si guarda intorno, era immenso, ma subito dopo si sdraia nuovamente a riposare.
Ripartiamo alla volta di Masindi e alle 16.30 entriamo nei nostri lodges a forma di capannina, molto accoglienti e con una doccia calda favolosa!
Dedichiamo tutto il pomeriggio a passeggiare in questa piccola cittadina. Facciamo una capatina al mercato della domenica; ci fermiamo in un negozietto di musica; compriamo dei pop corn che lasceremo a dei bimbi al mercato poco più avanti; ne incontriamo tantissimi, bimbi dagli occhi grandi e brillanti come stelle, chiacchieriamo con loro, scattiamo foto mentre il mio cuore si riempie di serenità e pensieri positivi.”
02.12.2013 Murchinson National Park (Uganda)
Partiamo di buon mattino in direzione del Parco Nazionale Murchinson.
Lungo il cammino ci fermiamo a Butiaba e Bulisa, due villaggi di pescatori per ammirare la loro quotidianità.
Butiaba. Una lingua di terra rossa segna il centro del villaggio, tra capanne di paglia, reti da pesca distese sulla spiaggia contornano le sponde del Lago Alberto.
Ci fermiamo in un grande campo di calcio e subito ci ritroviamo circondati da una miriade di bambini con le magliette strappate e comincia una partita con una palla verde di gommapiuma tutta rattoppata…
I pescatori tornano con le vecchie barche dalla battuta, alcuni puliscono le reti, delle donne caricano sul proprio capo pesanti secchi pieni di piccoli pesci e vanno verso il mercato, una donna lava una pentola piegata sulla riva con acqua e sabbia del lago, i bambini giochiamo spensierati…
[Stefy]: “Bulisa. Capanne colorate di giallo fanno da sfondo al piccolo mercato. Compriamo un po’ di banane mentre ci aggiriamo tra le bancarelle di vecchie cose usate sotto un sole cocente…
Nel tardo pomeriggio raggiungiamo il camping Red Chilly Hideaway; fatichiamo parecchio a montare le tende su un terreno durissimo, siamo sudati e stanchi e i picchetti si rompono continuamente; doccia fredda e scarsa ma siamo felici!”
03.12.2013 Murchinson National Park (Uganda)
[Stefy]: “Alle sette del mattino attraversiamo il fiume e comincia il nostro safari nel Murchinson National Park. Incontriamo elefanti, tantissime giraffe, branchi di bufali e gnu, impala, gazzelle di Thomson ma nessun felino… neppure carcasse in giro… qui la vita dei docili erbivori sembra scorrere serena…
Nel pomeriggio in barca navighiamo lungo il canale fino a raggiungere le Cascate Murchinson.
Ippopotami sbadigliano annoiati, coccodrilli si rilassano sulla riva con le aguzze fauci in bella mostra; gnu, gazzelle e impala si abbeverano cautamente; un grande elefante barrisce osservandoci irritato, un’aquila pescatrice vola imperiosa e improvvisamente si lancia in picchiata per conquistare un pesce…
Giunti in prossimità della cascata scendiamo dalla barca per scalare una collinetta fino all’apice del salto d’acqua. Saliamo e fatichiamo per raggiungere la vetta, una volta lì, a braccia aperte con milioni di goccioline sul corpo dopo la sudata della salita ci godiamo i suoni armoniosi della natura…”
04.12.2013 Fort Portal (Uganda)
Smontiamo le tende e ripartiamo alla volta di Hoima.
Il tragitto è abbastanza duro per via della strada dissestata e piena di grosse buche.
Incrociamo parecchie scimmie che ci osservano sorprese mentre saltano da un albero all’altro finchè un grande ramo centra perfettamente il parabrezza, proprio il mio lato e per poco tutto va in frantumi.
Arrivati a destinazione ne approfittiamo per fare un po’ di spesa visto che le provviste cominciano a scarseggiare… il sole è ancora alto nel cielo e noi siamo carichi…decidiamo allora di fare un altro piccolo sforzo e proseguire fino alla tappa prevista per il giorno dopo…
La giornata si trasforma in un lungo trasferimento. Attraversiamo varie aree in cui si dice regni la mosca tse tse e allora siamo costretti a “sigillarci” bene dentro.
La strada è pesante ed improvvisamente veniamo fermati da un pullman in panne che blocca il sentiero. Notiamo che l’asse posteriore manca e in assoluta calma cominciano a scendere tutti i passeggeri scaricando di tutto: enormi sacchi di grano, galli isterici, pentolame, scatole di cartone fino a giganteschi durien…
Con pazienza africana cerchiamo di dare una mano anche noi; zappiamo un intero rialzo di terra per permettere il passaggio del nostro truck.
Il primo tentativo non riesce e per poco il povero Martin finisce addosso al bus…
Ricominciamo a zappare alacremente… secondo tentativo… è pericoloso ma l’abile Martin riesce!
Tutti a bordo e in viaggio fino a sera attraversando campi di the e caffè arrivando fino a quasi 2000 metri.
Finalmente Fort Portal. È sera, è buio ed è difficile trovare la retta via. Ci sistemiamo in un alberghetto in perfetto stile africano; siamo esausti ma Nicolò ci delizia con un buon piatto di spaghetti e speck.
05.12.2013 Queen Elizabeth (Uganda)
Il mio orologio segna quasi 40°. “Fa parecchio caldo” – penso tra me e me, proprio mentre oltrepassiamo la linea dell’equatore! Che emozione!
In tarda mattinata raggiungiamo l’ingresso del Parco Nazionale Queen Elizabeth; sotto un caldo torrido montiamo le nostre tende e subito dopo partiamo per un game drive… improvvisamente il cielo si oscura e da grossi nuvoloni neri comincia a piovere a dirotto…
L’umore non è alle stelle, siamo stanchi, le nostre tende bagnate, non c’è possibilità di doccia o di relax ma illuminati dalla fioca luce delle nostre torce frontali ceniamo e trascorriamo una bella serata in compagnia.
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