Cuba, il paese dell'arcobaleno!
stato: cuba (cu)
Data inizio viaggio:
martedì 21 marzo 2017
Data fine viaggio:
martedì 28 marzo 2017
Abbiamo scelto questa meta perché abbiamo trovato un prezzo eccezionale con volo diretto da Roma (Alitalia, 393 € a testa) e perché l’idea era quella di sbrigarsi ad andarci,“prima che cambi!” Non che altrimenti non ci interessasse, tanta gente mi aveva detto che Cuba è bella, ma ero convinta di trovare una cosa bella e basta, magari con molte fregature lungo la strada…invece, me ne sono innamorata già nel tratto di strada tra l’aeroporto e L’Avana. Poi…è stato solo una conferma ed un crescendo continuo, al punto da non voler condividere le emozioni vissute per un po' di tempo. Perchè tanta magia? Perchè oltre ad essere un mondo pieno di colore, di essere piena di luoghi magici e pieni di fascino e ad avere una natura ricca e bella....è uno dei paesi più autentici in cui abbia mai viaggiato. Un paese con un'anima sua, che ha saputo forgiare in modo autonomo e personalissimo, pur quando ha inseguito i soliti miti di oltremare! Poi sicuramente queste emozioni sono nate anche dal fatto che noi siamo stati sempre in mezzo a loro cercando di evitare località e locali troppo "solo" turistici e alberghi in generale. E abbiamo parlato continuamente con loro, che ci hanno spiegato la loro Cuba, sfatando miti (come quello del Che!), spiegando e descrivendo meglio inganni, privazioni e soprusi ricevuti per decenni e affatto terminati solo perché Fidel è morto, descrivendo come loro vedono il mondo, secondo quel poco che sanno. Su tutto questo, il loro amore per la vita con tutto quello che ti offre, nel bene e nel male: per forza, ma col sorriso e l’ironia.
Siamo stati a Cuba alla fine di marzo, periodo in cui la temperatura e il clima sono stati perfetti e l'acqua del mare sufficientemente calda. Nonostante l'occasione del volo fosse solo da martedì a martedì, noi abbiamo deciso di approfittarne, anche solo per una settimana, anche se è stato difficile decidere come dividere i giorni e cosa vedere. Alla fine abbiamo deciso di fare due notti sole all'Avana, due notti a Trinidad e tre a Vinales, tutte e tre Patrimonio Unesco, con due mezze giornate al mare e l'ultima mezza giornata all'Avana. Può sembrare tutta una corsa, ma ho assaporato tutto "lentamente" e con grande intensità e tornando indietro organizzerei il viaggio allo stesso modo. E’ ovvio che con più giorni a disposizione, sarebbe stato meglio, ma ne sono tornata completamente soddisfatta.
Per quanto riguarda il dormire, non avevamo dubbi, perchè volevamo fare l’esperienza delle case particular, la difficoltà consisteva solo nel decidere esattamente in quale zona dell'Avana e quale scegliere tra tante. Premesso che abbiamo scelto di stare all’Avana Vieja (e mai scelta fu più felice!) ho iniziato con la solita lettura di tantissimi racconti di viaggio, da cui ho scremato i nomi di tante case, poi li ho cercati su Trip Advisor e tramite questo e altri siti trovati sui racconti di viaggio e che ora purtroppo non ho più, ho iniziato a mandare una marea di email a tutti quelli di cui avevo reperito l’indirizzo (è questa la reale difficoltà e mi ha fatto perdere tantissimo tempo). Tra questi, mi ha risposto una percentuale forse del 40 % di cui alcuni dopo tanti giorni ( un’ora di connessione wifi gli costa 3 euro all’ora ..con stipendi medi di 30 € al mese) e in base a questi dati e all’istinto, ho scelto le mie tre case, senza pentirmi di nessuna.
All’Avana sono stata alla casa di Lysette y Orlando (lisette-orlando@enet.cu) senza possibilità di ordinare la cena, camera per tre con bagno esterno, 30 CUC (poco più di 30 €) e colazione incredibile (ma sarà così ovunque) per 5 CUC a testa; a Trinidad, Hostal Ana (ana.basulto@nauta.cu oppure hostalanatrinidad@gmail.com), 30 CUC per una bella stanza con bagno e ottimo terrazzino, 5 per la colazione e 12 CUC per cena di carne e 10 per quella di pesce ; a Vinales, Casa Grether y Carlos (casagrethercarlos@gmail.com), 25 CUC per la stanza con bagno, 5 per la colazione, 10 per cena di carne e 8 per quella di pesce. Questa è la casa dove siamo stati meglio,affacciata su una via secondaria della ruralissima Vinales, con posto auto chiuso e un portico con le sedie a dondolo che ti faceva credere di essere tornata in un paese coloniale di fine ‘700. Magico!
Inoltre Grether, la figlia dei padroni di casa, è sposata a un italiano e passa sei mesi a turno in ognuno dei due paesi e sa benissimo l’italiano. Questo, anche se ce la caviamo con lo spagnolo, ci ha permesso di fare lunghe e interessanti chiacchierate.
Maggiore indecisione c’è stata riguardo gli spostamenti. Visto il poco tempo a disposizione, abbiamo scartato i bus locali (descritti con troppi imprevisti e con tempi lunghi) e il dubbio fino a due settimane prima di partire, era : macchina in affitto o macchina con autista. Alla fine abbiamo optato per la macchina con l’autista tramite Alejandro Lamarid (ale.amorcuba@gmail.com) che credo possa dare assistenza anche per trovare da dormire: abbiamo pagato 85 CUC al giorno più la benzina, valutata 1 CUC ogni 10 chilometri. Non abbiamo anticipato nulla e abbiamo pagato alla fine di ogni giornata. Non è poco, sarà l’unica cosa davvero costosa dell’intera vacanza, ma altre persone conosciute durante il viaggio ci hanno detto di aver pagato molto di più per la macchina in affitto…con strade senza stracci di indicazioni e un pochino troppo affollate da persone e animali o disastrate, fatta eccezione per l’autostrada (anche quella, comunque con carri e persone sui lati). Inoltre, il valore aggiunto di tutto il viaggio è stato proprio Yunior, il nostro autista, che faceva questo tipo di esperienza lavorativa per la prima volta in vita sua e con cui abbiamo parlato per ore, arrivando ad una grande confidenza e convivialità. Al punto che a fine viaggio ci ha fatto conoscere la sua famiglia!
Mangiare e dormire costa poco e per quanto riguarda il telefono, noi non abbiamo comprato schede né per la connessione a internet (che c’è in pochi posti) né per telefonare: abbiamo mandato solo qualche SMS quando ci pareva, forse abbiamo pagato di più che se avessimo preso una scheda per il wifi, ma giuro che siamo stati molto più liberi e felici così!
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martedì 21 marzo 2017
I primi due giorni all’Avana abbiamo girato, camminato e osservato, stando alla larga da locali tanto celebrati come ad esempio, La Bodeguita del Medio, e puntando solo su quelli che ci ispiravano perché meno appariscenti o che in apparenza erano meno turistici. In realtà, poi sono quasi tutti ovviamente per turisti, perché quelli che il cubano medio si può permettere, sono altri e con altri cibi, magari anche più buoni. Il cubano non può mangiare le aragostine che il turista paga 10/12 CUC, in compenso, le loro fettine panate di carne di maiale (non possono mangiare carne di vitello!)) sono qualcosa di strepitoso. Abbiamo mangiato in un loro ristorante insieme a Junior.
L’Avana la decadente è bellissima, piena di atmosfere e fasti antichi, alcuni dei quali stanno un po’ risorgendo dalle loro ceneri! L’Avana Vieja è la sua gemma, che sembra un paesone pieno di gente che la vive realmente…non so come spiegare meglio questa cosa! Il centro di Roma, ad esempio è pieno di Romani…ma che la vivono da turisti. Lì no, anche il centro storico è nevralgico per le attività quotidiane. BELLISSIMA!
La mattina del secondo giorno Yunior è passato a prenderci e abbiamo iniziato la nostra avventura insieme dirigendoci a Trinidad. Trinidad è bellissima, con case basse e di tutti colori e pavimentazione in ciottoli di fiume, scomodi quanto caratteristici: sembra di essere tornati al periodo della grande ricchezza dovuta alle piantagioni di zucchero. Un po’ come a Vinales, che però risulterà un po’ più rurale. Da qui abbiamo fatto una gita a Playa Ancon, con mare bello e alberi sulla spiaggia e alla Valle de los Ingenios, dove anticamente si piantava zucchero, in vece piuttosto deludente. La bellezza di Trinidad consiste nel fatto che, pur essendo molto turistica, ha un’estensione talmente ampia, da poter girare mille vicoli, allontanandoti facilmente dalla ressa. Dopo due notti ripartiamo per Vinales, dove arriveremo cotti, perché bisogna tornare fino all’Avana per poi andare ancora più a ovest. Vinales è un paesotto in mezzo a una valle piena di Mojotes, colline carsiche spesso cave a forma di panettone e ricoperte di vegetazione tropicale. Non è facile coglierne la visione di insieme, che poi non è solo una, ma quando capita, non lascia delusi: un posto da cui si può avere questa visione dall’alto è il Mirador dell’hotel Jazmin. Nella valle, tra i mojotes ci sono fiumicciattoli, la terra incredibilmente rossa dove nasce il miglior tabacco al mondo, palme reali, banani, radure…uno spettacolo! Da qui siamo andati un giorno a Cayo Jutias: mare caraibico, spiaggia bianca e fine, mangrovie e localini carinissimi in cui bere e mangiare, ma i 70 km per raggiungerlo ci hanno fatto penare. Poi abbiamo visitato qualche Cuevas (grotte), tra cui quella di Santo Tomas, se è bella e meno turistica, per esempio, della Cueva del Indio, forse non vale la pena per il costo di 10 CUC, decisamente eccessivi per il costo della vita qui. Un’ esperienza bellissima è quella che abbiamo fatto andando a cavallo per 2 ore e mezzo con un simpaticissimo quanto loquace caballero/campesino. Normalmente sono i padroni di casa che organizzano tutto su richiesta, però, attenzione, i padroni dei cavalli tendono a far credere che non si ha scelta perché le escursioni devono essere di almeno quattro ore: se non vi va, insistete e accordatevi direttamente. I francesi che vivevano nella nostra stessa casa sono stati letteralmente sequestrati per 5 ore e considerato che si paga all’ora e che loro non si erano accordati prima, diventa un furto e…un sequestro, appunto! E’ bellissimo, ma cercano anche di venderti sigari, rum e miele e rischia di diventare un bazar infinito.
Il nostro aereo per l’Italia era alle 19.30, per cui la mattina del volo abbiamo fatto subito i 170 km per l’Avana per stare tranquilli, vi abbiamo girovagato ancora alcune ore e poi Yunior ci ha preso, portati a conoscere la sua famiglia e quindi lasciati in aeroporto con ampio anticipo tra grandi abbracci e sincera tristezza. Ma qui non abbiamo avuto alcun intoppo, abbiamo ricambiato i CUC avanzati e ci siamo disposti a ripartire per tornare nel nostro paese bellissimo, ma privo di quei colori meravigliosi che ci hanno fatto innamorare di Cuba e dei suoi abitanti. Come i colori di un arcobaleno!