Angkor, realmente una delle meraviglie del mondo!
stato: cambogia (kh)
Data inizio viaggio:
martedì 22 marzo 2016
Data fine viaggio:
venerdì 25 marzo 2016
Dopo 8 giorni in Vietnam, sempre affidandoci all’organizzazione dell’ottima Viet Prestige Travel, abbiamo trascorso 3 notti in Cambogia, dove, dormendo a Siem Reap, ci siamo dedicati solo alla fantastica Ankor. Siem Reap è una città brutta e troppo turistica, dove le costruzioni selvagge e in continuo divenire sembrano esistere solo per fungere da base per la visita dell’antica capitale di Angkor, che tra templi e palazzi è estesa in maniera disorganica su una superficie di oltre 200 chilometri quadrati. Quasi subito fuori dalla cinta urbana, la natura diventa abbastanza selvaggia, con vegetazione tropicale molto rigogliosa. Tanto che una delle caratteristiche più spettacolari del sito di Angkor è che per secoli la giungla ne ha occultato molte parti, letteralmente riscoperte nella seconda metà dell’800. Fortissima e veramente incredibile è la “presenza” dei giganteschi alberi che sono cresciuti tra le mura del tempio del Ta Prohm, talvolta avviluppandolo letteralmente, veri e propri mastodonti del mondo vegetale, ormai imprescindibili dal contesto e che conferiscono al tempio una magia veramente unica. A Siem Reap abbiamo soggiornato al Central Boutique Angkor Hotel, una piccola oasi con tre stelle che consiglio vivamente, nonostante le camere, tutte a piano terra, immerse nel verde e affacciate su una bella piscina, avessero un bagno un po’ vecchiotto. Vicino a questo piccolo resort ci sono molti posti per mangiare tra cui scegliere, tutti economici. Il brutto e trafficato centro si raggiunge in 10 minuti a piedi e qui i prezzi sono molto più alti, in maniera direttamente proporzionale al caos turistico. L’ingresso nel paese costa ben 30 dollari e una foto tessera e l’ottenimento del visto, che si fa all’arrivo, comprende svariate tappe, non ben segnalate. Per cui, si rischia di perdere un po’ di tempo di troppo, se non si chiarisce subito il percorso complessivo da fare. Inoltre, alla faccia del Buddhismo, non abbiamo trovato un poliziotto che offrisse un mezzo sorriso..che fosse mezzo! Portatevi i dollari, perché loro vogliono praticamente solo quelli, al punto di scrivere i prezzi direttamente e spesso solo nella moneta americana. Salvo, poi, dare quasi sempre solo il resto nella povera valuta locale. Siamo arrivati con la Vietnam Airlines e ripartiti con Air Asia, fino a Bangkok, da cui siamo tornati in Italia con Qatar Airways. Per quanto riguarda il clima, nonostante sapessimo che a marzo fosse ancora accettabile, in realtà le temperature hanno sfiorato spesso i 40 gradi, con un grado altissimo di umidità. Pesantissimo! Loro dicono che i due mesi davvero sicuri sono novembre e dicembre, che sono ovviamente altissima stagione. Non sto a fare l’elenco dei tanti templi, palazzi reali e tombe che potete trovare ad Angkor, godibili tra l’altro anche con dei comodi biglietti validi per più giorni, ma consiglio di rimanere in zona almeno tre notti come abbiamo fatto noi, di organizzarvi con una buona guida locale e di portarvi tanta acqua da bere e tanto spazio di memoria libera nella macchina fotografica. Perché Angkor, antica capitale del grande impero khmer, patrimonio dell’umanità dell’ Unesco, che ha il primato di essere il sito religioso più grande e tra i più visitati al mondo, è davvero una di quelle cose che si sognano di vedere nella vita e nonostante il caldo mortale, nonostante la stanchezza e nonostante la moltitudine di visitatori, una volta che il sogno si realizza, rimane meravigliosamente tale: un sogno!
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