Guangxi

località: guilin, yangshuo
regione: guangxi
stato: cina (cn)

Data inizio viaggio: domenica 6 marzo 1983
Data fine viaggio: martedì 8 marzo 1983

Arrivati a Guilin con volo da X'Ian per questa sosta di circa tre giorni nel Sud Ovest come parte di un Tour in Cina insieme a 4 collaudatissimi compagni di viaggio a cui se ne sono aggiunti altri 5. Essendo la Cina oltre che un Paese anche un subcontinente ho diviso il tour in più diari di viaggio. In questo parlerò del Sud Ovest.

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Arrivo a Guilin

domenica 6 marzo 1983

Atterriamo all'aereoporto di Guilin che è ora di pranzo. La città dista quasi un ora per cui pranziamo nel ristorante dell'aereoporto. Dopo la brutta esperienza culinaria dell'aereoporto di X'Ian temevamo che anche qui il mangiare potesse essere di scarsa qualità ma nonostante lo spuntino durante il volo abbiamo ancora appetito per cui ci sediamo al tavolo con fiducia. Il ristorante è grande e vuoto, come a X'Ian siamo gli unici clienti. Il cibo non è il massimo ma è accettabile. Facciamo conoscenza con la guida che affiancherà il giovane Franco, il nostro responsabile che ci segue fin dal primo giorno a Pechino. La guida di Guilin è un signore di una cinquantina d'anni, risulterà preparato culturalmente e molto cordiale. Attraversiamo per circa un ora una zona di campagna. Dal finestrino dell'aereo abbiamo già visto dall'alto una distesa dei famosi pinnacoli della regione. Prima di raggiungere l'Hotel attraversiamo Guilin e raggiungiamo la Grotta del Flauto di Bambù. Siamo a due passi dalla città ma l'ambiente è quello di aperta campagna, per un sentiero che si arrampica tra rocce calcaree arriviamo all'ingresso della Grotta. Entrati si dischiude davanti a noi uno spettacolo di stalattiti, stalagmiti e colonne, tutto molto bello ma niente che non si possa vedere in cavità del genere anche in Italia. Anzi qui le formazioni sono quasi tutte morte e quindi monocromatiche, forse per questo non c'è neppure il divieto di toccarle cosa che da noi è severamente vietata. Alla mancanza dei colori qii in Cina hanno sopperito con l'illuminazione artificiale che dona a stalattiti e stalagmiti diverse tonalità. Anche qui come in Italia la fantasia popolare si è sbizzarrita dando alle forme più strane nomi di fantasia. La parte più ampia della grotta ha un piccolo specchio d'acqua e presenta ciclicamente uno spettacolo di luci e suoni con tanto di raggi laser, macchina del fumo e bolle di sapone!! Sinceramente sembra più di essere a Disneyland che in una grotta naturale. Complessivamente però la meta è piacevole, l'itinerario breve è alla portata di tutti perchè il percorso è facile da compiere. Arrivati in città visitiamo un grande negozio specializzato in foglie di te, alcune delle quali hanno subito un processo di invecchiamento di decine di anni. Le foglie antiche sono pressate in panetti a forma circolare che ricordano una grande moneta. Ci sediamo intorno ad un tavolo dove una ragazza addetta alla mescita ci fà assaggiare vari infusi. Sinceramente non trovo molto gradevoli questi te e per me che sono un profano è anche difficile fare una distinzione tra le specie. Da qui raggiungiamo l'Hotel dove le valige ci hanno preceduto. L'Hotel è ubicato in splendida posizione sulla riva di uno dei laghi che bagnano Guilin. Veniamo accolti nella hall con un cocktail di benvenuto. La camera è confortevole e dalla finestra che dà sul lago si gode un panorama grazioso. Dopo una breve passeggiata nei dintorni dell'Hotel rientriamo per la cena. E' previsto per la prima volta da quando siamo in Cina un pasto all'occidentale ma purtroppo non verranno serviti piatti mediterranei. Ci sono molti ospiti tedeschi e il cibo è nordico. Comunque dopo giorni di assenza dalle tavole rivediamo coparire il pane, tra l'altro molto buono da imburrare. La sera usciamo con il bus messoci a disposizione per un giro panoramico di Guilin. Come prima cosa ci imbarchiamo su una chiatta percorrendo per un breve tratto il fiume Li per vedere la famosa pesca con i cormorani. Seppure la battuta di pesca sia solo a pro dei turisti è interessante vedere questo tipo di cattura di cui ho spesso sentito parlare nei documentari. Su rudimentali barchette di bambù i pescatori in piedi si spostano facendo leva sul greto del fiume con una lunga canna. Con loro i cormorani e una grossa cesta di vimini. Una volta liberati i cormorani vanno a caccia delle loro prede che vengono attratte in superfice dalla luce delle lampare. Individuato il pesce lo catturano con il loro becco ma non riescono ad ingollarlo perche gli è stata stretta la gola con un nastro, è a quel punto che il pescatore gli svuota il becco facendo cadere il pesce nella cesta. Scesi dalla chiatta proseguiamo la nostra visita costeggiando i laghetti della città. Guilin è considerata dai cinesi una piccola città, infatti se confrontata alle grandi metropoli potrebbe anche esserlo, ma per i nostri canoni è assurdo definirla una cittadina visto che ha ben 800000 abitanti!! E'un luogo che non ha avuto un ruolo determinante nella storia del Paese ma grazie ai fantastici paesaggi dei dintorni è uno dei posti più visitati dai turisti. Per questo negli ultimi anni il Governo ha investito molto su Guilin rendendola una piacevoole città ricca di scorci romantici. A tal fine sono state costruite dal nulla scenografie che richiamano l'antica architettura imperiale, sono state realizzate pagode e case da te, collocate isole artificiali nei laghetti ed edificato ponti mutuati da altre culture come la copia ridotta del Golden Gate di San Francisco. Riusciamo a sbirciare tra le piante lungo la strada la collina della proboscide di elefante poi ci fermiamo sulla sponda del lago per scattare qualche foto delle pagode illuminate. Le luci colorate rendono l'ambiente piacevolmente surreale, sullo sfondo la ricostruzione di un quartiere della Cina imperiale. E' davvero bella questa Guilin, sarà pure molto artefatta a favore dei turisti ma affascina. Durante il rientro scendiamo presso un caratteristico mercato di alimenti locali e cianfrusaglie ma ci sorprende un forte acquazzone per cui raggiungiamo frettolosamente l'Hotel per il pernotto. Domani ci aspetta la crocera sul fiume Li e c'è solo da augurarci che Giove pluvio si sfoghi durante la notte.

Crociera sul fiume Li

lunedì 7 marzo 1983

Ci alziamo di buon ora per la colazione,anche qui abbondante. L'Hotel è forse il più elegante di tutto il viaggio in Cina ed è un via vai di gente, non solo stranieri ma anche locali che qui celebrano i matrimoni. Speravamo di vedere sul lungolago gli anziani impegnati nel Tai Chi ma il tempo è cupo e le rive sono ancora deserte. Con il bus messoci a disposizione raggiungiamo Cooping dove si trova l'imbarcadero dei battelli. Un tempo la crociera partiva direttamente dalla città ma da alcuni anni preferiscono farla partire da qui visto che le cose più belle da vedere iniziano in questa zona. L'imbarcazione è una grossa chiatta dagli interni piuttosto spartani da cui si può osservare il paesaggio dalle vetrate seduti comodamente. Non manchiamo però di fare qualche puntatina sulle terrazze dove la vista spazia a 360 gradi. Davanti a noi siapre un fiabesco paesaggio di verdi guglie che assumono di volta in volta fisionomie particolari. Passiamo davanti a piccoli villaggi di pescatori e campi per il pascolo. Purtroppo c'è più traffico qui che sulla tangenziale di Milano, barche di tutte le misure solcano le tranquille acque del fiume Li. Non sappiamo come sia la cucina del nostro battello ma vediamo quelle delle altre imbarcazioni e considerando che tra poco pranzeremo siamo giustamente preoccupati. Su questi mezzi da crociera i piatti vengono preparati sul terrazino di poppa, l'acqua per cucinare e lavare le stoviglie viene pompata dirattamente dal fiume e le grosse marmitte cilindriche dove vengono cucinate le pietanze non sono il massimo dell'igene. Lo spettacolo della natura che si mostra ai nostri occhi ci distoglie dai cattivi pensieri mentre il battello dolcemente prosegue la navigazione. Prima di raggiungere la meta finale della crociera ci viene servito il pranzo, uno dei peggiori del nostro viaggio in Cina. Anche i gamberetti che ho pagato come extra sono una delusione. Tra l'altro da bere è fornita solo la birra per cui non bevendo alcolici rimango all'asciutto. Arriviamo nel paese di Yangshuo, un antico agglomerato di case che si affaccia sulfiume. E' tutto molto caratteristico ma troppo turisticizzato. Sfruttiamo l'ora libera a disposizione per percorrere gli affollati vicoli del paese, una lunga sequenza di negozi e bancarelle che offrono di tutto, dalla seta agli alimenti, dagli strumenti musicali alle protesi falliche!! Vicino all'imbarcadero c'è il solito mercatino di cianfrusaglie dove è interessante impegnarsi in lunghe trattative per strappare un buon prezzo. Con un trenino su gomma raggiungiamo la periferia di Yangshuo dove ci aspetta il nostro bus. Lasciato il paese insistiamo con la guida per fermarci su di un ponte da cui si gode di una dele migliori prospettive sul fiumre Li e sui suoi "faraglioni". Non siamo gli unici a pensare che il posto sia incantevole, ci sono degli sposi che qui vengono per farsi fotografare. Questo ponte è un inaspettata finestra su un meraviglioso angolo di Cina rurale: campi arati, guglie, un pescatore di cormorani che solca il fiume su di una piccola barchetta di canne di bambù e perfino un contadino con tanto di mucca al pascolo. La vita dei locali scorre sul fiume ma anche sopra, su quel ponte apparentemente insignificante transitano motociclette cariche all'inverosimile,improbabili mezzi, trattori, contadini e spose. Lasciamo entusiasti questo luogo e proseguiamo per Guilin attraversando una zona di risaie contornate dagli immancabili pinnacoli. Questa regione è davvero bella e non a caso i cinesi la considerano la massima espressione naturale del loro immenso Paese, lo stereotipo da seguire per le loro opere d'arte. Anche per me che ho visitato altri straordinari paesaggi in giro per il mondo l'emozione è tanta. Se i canyon americani sono belli per la loro maestosità, Guilin affascina perchè è incantevole. Durante il viaggio Yan, la nostra guida di Guilin, ci sorprende ulteriormente, non è solo disponibile a soddisfare le nostre esigenze e culturalmente preparato ma anche un ottimo cantante. A parte qualche R mancante si esibisce nel suo repertorio di canzoni italiane e cinesi coinvolgendoci tutti. Bravo Yan!!!
Prima di giungere a Guilin visitiamo, come di consuetudine in questo viaggio, una fabbrica di monili in perle. Rispetto a quelle viste a Pechino che erano di acqua dolce queste perle sono di mare e quindi più pregiate. Non compro niente ma assisto con piacere a un defilè di belle ragazze cinesi che espongono i gioielli per incentivarne l'acquisto.
Giunti in città visitiamo la Collina Fubo salendo fino alla prima terrazza panoramica. Guilin vista di giorno non è così affascinante come di notte ma è interessante osservare come le guglie calcaree contornino la città prolungando le proprie propaggini fino in centro. Una fessura introduce nel cuore della collina dove è sistemato un tempio rupestre con tanto di statue buddiste scolpite nella roccia. Rientriamo in Hotel per la cena, questa volta c'è qualche piatto italiano, non è proprio cucinato come da noi ma è comunque buono. La sera usciamo per una passeggiata alle bancarelle alimentari dove vengono cucinate pietanze a noi sconosciute. Nel pomeriggio la guida ci ha detto che qui si mangiano cani e topi ma per fortuna non li vediamo. Da qui raggiungiamo il lungolago attraversando ponticelli romantici ed entriamo nella caratteristica pagoda che ospita la casa da te. Ci accomodiamo sulla terrazza che si affaccia sul lago illuminato da luci colorate che lo rendono fiabesco. In Cina la cultura che hanno del te è simile a quella che in Italia abbiamo per il vino, le Case da te sono come le nostre enoteche e le foglie vengono invecchiate. Ci sono varie qualitàdi te e il prezzo è più o meno alto in base alla qualità. Bisogna tener presente che spesso un buon te costa di più di una cena al ristorante. Per noi profani è difficile distinguere le varie qualità e spesso finiamo per scambiare per acqua calda ricercatissimi infusi. Anche qui non riusciamo ad apprezzare il gusto di quello che beviamo, io finisco per tirarlo nel lago e chissà cosa deve aver pensato la giovane cameriera che come un nostro sommelier ce lo aveva servito con tanta cura scaldando le tazzine e miscelando insieme vari infusi. Ci sorprende che il conto sia piuttosto esoso ma non ci pentiamo di esserci immersi in questo importante aspetto del costume cinese. Torniamo in Hotel felici di un intensa giornata in questo splendido angolo di mondo.

Partenza da Guilin

martedì 8 marzo 1983

Stamani il tempo è incerto e dopo un abbondante colazione in Hotel il bus ci conduce all'aereoporto che si trova a circa un ora dalla città. Anche quest'oggi, causa le condizioni metereologiche non proprio ottimali, non si vedono arzilli anziani cimentarsi nel Tai Chi sulle rive del lago. Lasciamo questo incantevole angolo di mondo, piacevole a vedersi anche sotto una coltre di foschia, e ci imbarchiamo sull'aereo diretto a Shanghai. La Provincia Guangxi ci ha davvero soddisfatto.