Alla scoperta di ...

località: bangalore, mysore, hampi, ooty, ernakulam, arambol, panjim, jaipur, pushkar, delhi
regione: karnataka, tamil nadu, goa, rajhastan, delhi
stato: india (in)

Data inizio viaggio: giovedì 29 novembre 2007
Data fine viaggio: mercoledì 16 gennaio 2008

Ho deciso di inserire il mio viaggio solo perchè il sito mi è stato utilissimo e quasi indispensabile per organizzare il mio viaggio. Infatti le uiniche cose certe al momento della partenza erano solo il biglietto e l'indispensabile lonley, che in realtà non abbiamo preso proprio come oro colato ma devo dire che ci è stata utilissima per quanto riguarda i pernottamenti, il cibo, i prezzi e le distanze, a differenza della routard che a parer mio non è molto funzionale.
Avevamo in mente questo viaggio da qualche anno, abbiamo cercato di raccogliere quanto più materiale possibile, ma a poco è valso, sentire l'esperienza di un qualche altro viaggiatore sarebbe stato grandioso e invece no.
Abbiamo fatto tutto da noi ma non nego che all'aeroporto di Londra ero talmente terrorizzata che quasi speravo che l'aereo non partisse.
A dar forza alle mie paure eè stato poi l'incontro sull'aereo con una ragazza che sosteneva di esser partita all'avventura proprio come noi, ma di fatto no era proprio così,lei lavorava con un indiano in europa che le aveva dato mille dritte e le aveva anche prenotato una macchina, noi invece niente di tutto ciò: l'avventura per noi cominciava sin dall'atterraggio a Bangalore. Ma per fortuna eravamo stati previdenti:avevamo prenotato da dormire qualche giorno prima dall'italia uno tra i tanti hotel che suggeriva la lonley, ora dovevamo solo sperare che il tizio se ne ricordasse.
All'aeroporto ecco un miraggio: il banchetto del taxi prepaid, wow!
Abbiamo detto dove dovevamo andare, abbiamo pagato 200 rupie, ci ha dato il nostro scontrino e siamo usciti.
Fuori dall'aeroporto c'era un sacco di gente fra tassisti abusivi e non, gente che aspettava qualcuno che doveva arrivare, ecc... Insomma proprio una gran bella confusione, per fortuna il nostro tassista si è avvicinato immediatamente, non so come abbia fatto a capire che doveva portra proprio noi ma non era importante, l'importante era che ci aveva prelevati da lì lasciandoci poi proprio davanti al nostro albergo dove con mia grande sorpresa ho scoperto che il tipo si ricordava della mia telefonata in un iglese stentatissimo.
Da quì in poi, per la pirma settimana è stato proprio una bella botta, il nostro primo pensiero, appena scesi da taxi è stato: ma che cavolo siamo venuti a fare? E ora?
Ho avuto momenti di enorme sconforto, cercavo di trovare qualunque tipo di soluzione, sono perfino arrivata a pensare ai villaggi turistici!!!!!
L'India mi aveva sconfitta,pensavo!
E invece no alla prima occasione mi ha accolta come solo questo paese sa fare, abbiamo incontrato bambini al mercato che ci hanno donato sorrisi da spaccare gli occhi solo perchè avevamo regalato loro una banana, o ancora le risate di un contadino anziano quando secondo lui era riuscito a fregarmi 10 rupie per un cestino di frutti che valgono forse la metà, ma noi gliene avremmo date 30 rupie anche solo per godere qualche minuto in più di quelle splendide risate.
Me lo ricordo come fosse stato oggi, quanta nostalgia..
E' stato grazie a tutte le splendide persone del city market di Bangalore che io e Peppe siamo riusciti a riprendere il nostro colorito siculo e pian piano l'entusiasmo che ci aveva condotti lì.
Bangalore,a parte lo splendido city market, non offre proprio nulla se non traffico e confusione.
in effetti le grandi città in India sono state per noi invivibili, siamo due persone disordinate e incostanti, ma il disordine indiano è esponenziale nelle città e questo miscelato ad una buona dose di povertà è uguale ad un mix micidiale dal punto di vista emotivo che forse non ero in grado di gestire specie nei primi giorni.
Tutt'ora non posso ancora dire cheè stato un viaggio semplice,attraversare la strada era sempre un'esperienza,non capivi mai quando,dove e come, orientarsi era una sfida e ci si doveva affidare completamente ai risciò sperando che avessero capito bene dove volevamo andare,altrimenti dovevi ricominciare tutto da capo,riprendere la cartina e provare a trovarti!!
Ma del resto il senso d'avventura è determinante in viaggio, tanto tempo se ne ha, l'importante è sempre avere un tetto sulla testa per la notte.
Esserci stati è stato meraviglioso, credo però che tornarci sarà molto più bello, abbiamo imparato mille cose e il prossimo anno sarà tutto molto più semplice

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