5 mesi in Tailandia, Malesia e Filippine -QUARTA PARTE

stato: malesia (my)

Data inizio viaggio: venerdì 11 novembre 2011
Data fine viaggio: domenica 1 aprile 2012

Dopo l'escursione a Kangsar ,l'altra escursione è stata per visitare il castello di KELLY, una dimora di un ricco inglese che si era messo in testa di costruirsi una residenza sontuosa negli anni '30, ma che poi morì prima di completare l'opera. Si raggiunge in pullman dopo un paio d'ore di strada da Ipoh, ma ne vale la pena, per la bella posizione in collina lungo un fiume e la pace del posto. Tra l'altro vicino c'è un tempio indiano che ospita fra i tanti dei anche la statua di Kelly che fu molto generoso coi suoi operai che erano stati colpiti da una epidemia mortale.
Lasciata Ipoh sono arrivato all'isola di PANGKOR dove ho soggiornato quasi una settimana nei presi della spiaggia di KUALA NIPAH. Non è una città, ma una serie di casette che vengono affittate ai turisti e resort modesti, ma piuttosto cari lungo la spiaggia iniziale piuttosto stretta, ma con una baia molto più bella a nord. Tutto bello e perfetto fino al primo pomeriggio quando arrivano ondate di rifiuti, tonnellate di bottiglie di plastica e di vetro, ciabatte ed ogni sorta di immondizia che i villeggianti della costa buttano a mare e che poi le correnti portano in loco e danno lavori agli spazzini che tutte le mattine puliscono a fondo e trasportano all'inceneritore locale.
I primi giorni pulivo per quanto possibile, ma poi mi son stufato ed alla fine non si poteva entrare in acqua a meno di fare lo slalom tra i rifiuti. Brutta e tristissima cosa, dovuta alla maleducazione dei malesiani ed alla mancanza di un'adeguata raccolta dei rifiuti.
Durante la permanenza ho conosciuto Giuseppe, un coetaneo milanese incontrato all'unico ristorante decente del posto. E' stata una bella amicizia, abbiamo anche fatto il giro dell'isola in bicicletta, scoprendo bei posti, la capitale bruttina ed un bel tempio cinese, altre baie e spiagge, alberghi esclusivi che si appropriano delle spiagge e non permettono l'ingresso ai non clienti.
Purtroppo ad un certo punto gli è scattata una molla di rabbia nei miei confronti per le mie opinioni politiche e finanziarie ed è sbottato in brutto modo lasciandomi allibito e così ho preferito frequentare altre persone tra cui una coppia simpaticissima composta da una triestina che fa la capo-gruppo con l'agenzia “Avventure nel Mondo”con la quale anch'io ho compiuto vari viaggi in passato, ed il suo simpatico compagno, un ex pilota romano
Alla fine ho raggiunto la capitale, ossia la ex capitale della Malesia, Kuala Lumpur, perchè la nuova capitale dal 1995 si chiama PUTRAJAYA che ho visitato un giorno in escursione da KL.
Putrajaya è una città giardino, lungo un fiume e lago artificiale, con condomini enormi e di struttura classica che non sfigurano accanto agli edifici istituzionali veramente impressionanti.
Vi è una moschea enorme e spettacolare con una piazza gigantesca che simboleggia le 13 provincie della federazione malese e poi il palazzo del parlamento, il Palazzo del Primo Ministro e del Presidente della Repubblica che va a rotazione fra i vari sultani delle provincie.
Ci sono ponti spettacolari che attraversano le varie anse del fiume, di cui uno è la copia di un altro ponte storico, se ricordo bene di Bagdad.
Kuala Lumpur che avevo già visto a grandi linee, mi è piaciuta ancora di più, anche per la parte moderna centrale con bei centri commerciali, vie pedonali sospese in gallerie per chilometri e chilometri attraverso le quali è possibile percorrere il centro cittadino senza dover attraversare strade e aspettare semafori perchè il traffico delle auto si svolge nel piano sottostante.
KL ha il metro e la skyline, cioè la monorotaia ed in genere un sistema di trasporti che noi in Italia ce li possiamo sognare, come i grattacieli veramenti spettacolari e molto più belli di altri visti in giro per il mondo, ma soprattutto perchè sono circondati da tanto verde e alberi altissimi e maestosi.
Questa volta sono andato in metro a visitare le altissime grotte BATU che ospitano un tempio indiano con due enormi statue, una blu all'entrata del complesso ed una gialla ed altissima che si trova vicina all'ampia scalinata che conduce alle grotte.
Vi sono dappertutto scimmie che cercano di ottenere cibo dai visitatori o di rubare gli oggetti dei passanti.
Ho visitato anche il bellissimo museo di arte islamica al parco cittadino nei pressi della Moschea nazionale. Sono rimasto a bocca aperta, non solo per la bellezza e l'eleganza dell'edificio che ospita il museo, ma anche per la ricchezza del suo contenuto che include antichi codici dipinti a mano, preziosi costumi, tappeti, arazzi, armi, cristalli e porcellane e poi mi hanno colpito i plastici enormi delle principali moschee del pianeta, incluse quelle di La Mecca e di Medina.
In generale la Malesia è un bel paese, più ricco della Tailandia e Filippine, solo un po' più caro, a parte l'alcol che è proibitivo. Vi sono tre comunità: la malese, la cinese che è la più ricca e colta e quella indiana. Purtroppo, nonostante la lingua di insegnamento dalle scuole secondarie sia l'inglese, ci sono parecchi problemi di comprensione ed in genere è difficile ottenere informazioni dai malesi, mentre con i cinesi le cose vanno molto meglio.

Uno degli ultimi voli, dei 18 in totale presi, mi portò da KL a Surat Thani, località tailandese a poca distanza dall'isola di KO SAMUI. Ma presi il traghetto per l'isola di KO PHANGAN, più in là in quanto volevo partecipare al “Full Moon Party”, la grande festa nella spiaggia di Had Rin che si ripete tutti i mesi nel plenilunio.
Ho passato bellissime giornate sulla spiaggia di Had Rin e le serate nei bar e ristoranti, conoscendo un sacco di gente e ballando fino a tardi dopo anni che avevo smesso con questo divertimento.
Mi è sembrato di tornare indietro di tanti anni e mi sono buttato anche perchè fino ad allora non avevo fatto alcuna vita diciamo mondana. Infatti la Tailandia si presta più degli altri paesi visitati prima alle belle serate in allegria.
Dopo qualche giorno ed a poche ore dalla grande festa sono stato raggiunto da Winney, un simpatico trentenne tedesco che vive al confine con la Svizzera nei pressi di Basilea. Lo avevo conosciuto sul pullman dall'aereoporto al traghetto, poi lui aveva proseguito per Ko Samui e così ci eravamo separati. A Ko Phangan ho cercato inutilmente una camera per lui che mi aveva contattato via email. Alla fine vista l'indisponibilità, abbiamo diviso la camera nel mio albergo nei pressi del molo, rimanendo comunque molto indipendenti l'uno dall'altro.
La notte della festa è stata molto bella, ci siamo dipinti coi colori comprati in una bancherella, anzi io sono stato pitturato da Cassiano, un brasiliano simpatico che avevo conosciuto in spiaggia e che era molto bravo in questo genere di disegni. Mi sono comprato un cappellino colorato non notando che le foglie dipinte sopra erano di marijuana, va beh....
C'erano forse 15.000 persone (a volte in piena stagione arrivano anche al doppio) soprattutto turisti di tutte le razze, in particolare molti israeliani, giovani alla fine del lungo servizio militare di due anni e mezzo che impiegano i soldi guadagnati facendo il giro del mondo.
Molti francesi, tedeschi, scandinavi, australiani e naturalmente locali, tutti con una voglia matta di ballare e divertirsi, ma anche di bere tanto....troppo...con scene di zombies al mattino e di gente che vomita o che non si regge in piedi.
Di droga non ne ho vista, ma probabilmente c'era anche quella, ma pare confinata in alcuni bar in collina, perchè la polizia locale è tollerante ma se si viene beccati si rischia grosso e pare che a volte siano gli stessi spacciatori ad avvisare la polizia per poi dividersi l'alto prezzo che viene chiesto per uscire dal casino, sempre che non si finisca in galera da medioevo per anni e anni. Attenzi

Condividi questo articolo se ti è piaciuto...