Toccata e fuga
località: georgetown
regione: penang
stato: malesia (my)
Data inizio viaggio:
giovedì 1 dicembre 1988
Data fine viaggio:
domenica 4 dicembre 1988
é trascorso tantissimo tempo da quel viaggio "toccata e fuga" in Malesia, il ricordo ancora vivo é quello del pulmino collettivo che ci ha trasportato stipati in 18 al posto di 11!! Una fuga disperata dal finestrino posteriore per asaporare un pó d'aria e l'arrivo notturno in quel di Georgetown.
Penang viene anche detta "L’isola dei mille templi". Non saranno un numero così esorbitante, ma un credente di qualsiasi religione, colto da improvviso raptus mistico, qui non ha che l’imbarazzo della scelta. Una moschea, un tempio cinese, una chiesa battista o luterana, un tempio indù o buddista, si trovano ad ogni angolo.
Non esiste in pratica una strada nella quale non si respiri un alito di sacralità, dove il profumo e le volute d’incenso non si mescolino con i più profani e terreni odori di cucina che salgono dalle bancarelle e dalle centinaia di piccoli ristoranti sparsi in ogni angolo dell’isola.Ma non si deve pensare a Penang come a un’isola noiosa e dedita solo ai problemi dello spirito. Se qui, negli anni Settanta, prosperò una delle più grandi comunità hippy dell’Asia, un motivo c’è.
Penang è divertente, viva, è un’isola briosa, è un ammaliante inno allo shopping con i suoi moderni centri commerciali e con le centinaia di bancarelle e di piccoli mercati che offrono i più svariati articoli.
Penang vanta un raffinato passato coloniale e un futuro turistico d’élite; è la foto in bianco e nero di una Malesia antica, di molti anni fa, ed è anche un concentrato di Asia moderna in pochi chilometri quadrati, dove quasi tutto è davvero a buon mercato.
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