Singapore in due giorni!
stato: singapore (sg)
Data inizio viaggio:
giovedì 3 novembre 2005
Data fine viaggio:
domenica 6 novembre 2005
Due giorni a Singapore usufruendo dello scalo degli Emirates come tappa obbligatoria dopo un viaggio di due settimane in Malaysia
Per tutte le foto visitate il mio sito:
www.ivanweb.net
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Pan Pacific Hotel. Marina Square
giovedì 3 novembre 2005
Alle 15.15 il volo n° 7 della Malaysia Airlines decolla per Kuala Lumpur (KUL) dove atterra dopo un'ora esatta. Da qui, una veloce coincidenza imbarca col volo n° 613 per Singapore, dove atterriamo dopo 55 minuti e Km. 317. Si torna in città ed inizia un'altra avventura! L'aeroporto è molto bello ed efficiente. Dopo aver ritirato i bagagli raggiungiamo l'ordinata e organizza coda per i taxi. Pochi minuti e siamo sulla veloce autostrada che conduce in centro.
Il nostro alloggio è prenotato per tre notti al Pan Pacific Hotel *****, tramite un'offerta di Expedia. La hall d'ingresso è stratosferica, con una parete unica alta una quarantina di piani e tre ascensori interni luccicanti che salgono e scendono! Poiché arrivano però ‘soltanto’ fino al diciannovesimo piano, per raggiungere la nostra camera n° 2419, al ventiquattresimo piano, dobbiamo utilizzarne altri i quali sono ancora più vertiginosi avendo la vetrata all'esterno dell’hotel. Questi servono i piani dal ventesimo a salire e dopo pochi secondi emozionanti di ascesa a razzo lo scintillio delle luci della città diventa accecante! La stanza è bellissima e lussuosa, con un ampio balcone panoramico con vista mozzafiato dello sky line dei grattacieli di Singapore. Una delle cose più singolari inoltre è che l'hotel è di forma triangolare, e affacciandosi dai corridoi interni la struttura ricorda in maniera inequivocabile la leggendaria 'Indastria' del cartone di Conan!
Eccitati da questa meraviglia che già di per sè rappresenta un'attrazione turistica, sistemiamo velocemente le valigie ed usciamo a piedi passeggiando nei dintorni di Marina Square, proprio fronte al Pan Pacific. Bisogna percorrere un tragitto contorto per evitare di attraversare direttamente la strada, passando sopra ponti e aree pedonali. E' tutto molto cementificato e ordinato, soprattutto pulito in forma maniacale. Non esiste per terra un solo pezzo di carta, una sigaretta, un qualsiasi oggetto assimilabile a spazzatura. Merito dei rinomati severi divieti che vigono su questa città-stato che ne fanno da simbolo, tra i quali non si può mangiare per strada e nemmeno masticare chewingam.
Il centro commerciale appare tanto immenso quanto desolato: è già tutto chiuso e per non allontanarsi troppo ci accontentiamo di una cena da Burger King per soli $ 17 in tre.
Chinatown. Little India. Orchard Road. Night Safari.
venerdì 4 novembre 2005
Ammiriamo dal balcone della nostra camera lo splendido sky-line di Singapore di primo mattino. La giornata è incerta: qualche raggio di sole e pesanti nuvole sullo sfondo. Scendiamo al tour desk del primo piano per chiedere informazioni ed un ragazzo gentilissimo e preparato sforna una miriade di informazioni sul come e cosa visitare in città. Riconosce che siamo italiani e racconta della sua esperienza in occidente: il classico viaggio che si organizza da queste parti, dove in un giorno si visitano due capitali per volta e in due settimane sembra di aver visto tutta l'Europa! Prenotiamo il Night Safari per $ 45 a testa, compreso di trasferimento dall'hotel e biglietto di ingresso. Poi andiamo a fare colazione (poichè non è inclusa nella tariffa della stanza) nel '7 Eleven' di fronte al Pan Pacific.
Un taxi ci porta in pochi minuti a Chinatown, dove iniziamo a vagare per i market. Ce ne sono dei più svariati. Fondamentalmente una parte del quartiere è dedicata a quelli alimentari e l'altra a quella dell'abbigliamento, souvenir etc. Qui finalmente io e Ste compriamo due ottimi zaini da trekking di medie dimensioni, in sostituzione del nostro bagaglio a mano: li stavamo cercando per tutto il viaggio e alla fine in questa bancarella un signore li offre tutti e due per $ 50. Spendiamo un altro pò di tempo per lo shopping e prendiamo il metro (efficientissimo e lindo) per Little India. Qui osserviamo velocemente un tempio induista e passeggiamo senza meta perlustrando altri market. In uno di questi proviamo a cambiare euro in dollari locali e rischiamo una grossa fregatura! Il tasso di cambio € / $ è scritto a mala pena in uno scontrino bianco e risulta 1,57. Ma se ieri in aeroporto il tasso era di 2,00 !?? Torniamo a chiedere spiegazioni e, chiedendo vagamente scusa, ci rimborsano i soldi al tasso giusto (in realtà a quello che gli abbiamo detto noi, cioè esattamente 2,00). In un altro posto me la sarei aspettata una così banale truffa, ma in una città come Singapore che appare così perfettina... sinceramente no!
Comunque sia, dopo aver osservato un pezzo della Singapore orientale, adesso passiamo a quella occidentale degli hotel lussuosi e dei centri commerciali. E non può mancare quindi una visita alla famosa Orchard Road, che raggiungiamo con una corsa di soli $ 6 di taxi. Parlando col tassista scopriamo che anche lui è stato in Europa e in Italia, sempre con la solita vacanza del tour guidato di un paio di settimane. Pare che qui siano piuttosto benestanti. La città stato offre ancora lavoro per tutti, è efficiente, ordinata e moderna. Pensavamo di trovare una popolazione un po’ fredda e distaccata, e invece con nostro stupore gli abitanti di Singapore sono estremamente cordiali ed espansivi. Orchard Road è per Singapore quello che lo Strip è per Las Vegas. E’ una via enorme e molto lunga, con al centro una larga zona pedonale verde che divide le carreggiate intensamente trafficate. E' impossibile da visitare tutta in poche ore, così ci accontentiamo di restare nella zona del 'Le Meridien hotel'. Troviamo un piccolo invitante ristorante italiano di nome 'Da Vinci's', dove sostiamo per il pranzo e spendiamo $ 60 in tre mangiando benissimo. Proseguiamo entrando in un altro centro commerciale a caso di cinque piani (probabilmente uno dei più piccoli, qui sono tutti colossali) e compriamo la versione di Umpa Lumpa grande. Non possiamo restare senza mascotte dopo aver perso il piccolo Umpa Lumpa inspiegabilmente nella stanza dell'hotel a Kuala Lumpur! Rimango un pò deluso dai prezzi dei prodotti tecnologici come televisori, computer, cellulari, macchine fotografiche... è convinzione popolare che costino molto meno qui, invece non si discostano affatto da quelli europei a parità di modelli e prestazioni. I centri commerciali si susseguono uno all'altro ma alla fine sembrano un pò tutti uguali, così desistiamo dal nostro shopping e rientriamo al Pan Pacific prendendo un altro taxi.
Sono le 16.30 e Ste si tuffa nella piscina semicircolare del nostro hotel, mentre io ammiro ancora impressionato gli ascensori esterni che continuano silenziosi a salire e scendere senza un attimo di pausa. Alle 18.10 siamo nella hall d’ingresso. Viene a prelevarci per il Night Safari un piccolo pulmino, che viene cambiato poi in un normale bus al punto di raccolta di tutti gli hotel. Mentre siamo in viaggio una ragazza spiega come muoversi all'interno del parco. Questa attrazione turistica è molto rinomata qui a Singapore. Si tratta di un'area adiacente allo zoo dove è possibile osservare gli animali durante la loro attività notturna. All'ingresso troviamo una folla incredibile ed una coda lunghissima. Decine di autobus si fermano contemporaneamente e, poichè la guida non ci seguirà nel parco, dobbiamo memorizzare bene quale sia il nostro mezzo per ritrovarlo all'uscita... Pare che questi giorni sia particolarmente congestionato per via delle feste. Dopo un'interminabile attesa, arriviamo con fatica sul trenino che percorre il parco facendone il giro panoramico. Gli animali sono tanti ma immobili, appena illuminati ai lati del treno. Sono liberi ma in ogni caso in spazi ristretti. Sentiamo la voce del conducente tramite gli speaker, che nomina durante il tragitto le varie specie e le loro abitudini. Impossibile come previsto fare foto o riprendere, visto il buio quasi totale. Restiamo sinceramente un pò delusi: Forse per un turista che non ha altre possibilità o porta dei bambini piccoli è un'esperienza interessante, ma per chi viene dalla vera jungla del Taman Negara e di Langkawi appare tutto così finto e un pò deprimente... Il giro dura una mezz’oretta. Il resto del tempo lo spendiamo camminando nei sentieri segnati a piedi, dove almeno si può osservare il tutto con più calma. Prima di uscire sostiamo nei tavolini a ristorare, mentre inscenano un simpatico spettacolo tribale con danze e fuochi. Infine usciamo tornando nella piazza dove è parcheggiato l'autobus, e rientriamo al Pan Pacific che sono le 23.00 in punto.
Sentosa Island. Suntec City Mall
sabato 5 novembre 2005
Seguiamo le indicazioni per uscire dal Pan Pacific in direzione del Suntec City. E' questo uno dei più grossi centri commerciali della città ed è proprio adiacente al nostro hotel, dal quale si raggiunge con un breve camminamento al coperto. Dopo vari sterminati corridoi troviamo uno Sturbucks, dove sediamo per fare colazione. Poi diamo un'occhiata all'imponente fontana, tra le più grandi al mondo, costruita sotto il livello stradale di una larga rotonda. Adesso è spenta, bisogna tornare agli orari prestabiliti per assistere allo spettacolo musicale.
Usciamo dal Suntec e prendiamo un taxi per Mount Faber, spendendo $ 7. Da qui parte una suggestiva funivia (il biglietto viene $ 13) per Sentosa Island, che attraversa il mare facendo una sola sosta intermedia. Piove ma il tragitto è ugualmente spettacolare, con un panorama unico sul porto mercantile e su tutta la città. I container sono migliaia e sembrano dei piccoli colorati mattoncini lego uno sopra l’altro.
Arriviamo alla stazione di Sentosa dove iniziamo una lunga passeggiata. Qui è tutto estremamente organizzato e curato, dai numerosi cartelli con le indicazioni, ai mezzi di trasporto, ai giardini fioriti e lussureggianti. Una serie di ponticelli e passerelle conducono al Merlion, un'enorme statua a forma di leone con la coda di sirena, dove con $ 8 entriamo per la visita. Un ascensore sale sopra fino all'apertura cavernosa della bocca, da cui si osserva lo sky-line dei grattacieli. Con dei gradini si raggiunge poi la sommità all'aperto sulla testa della statua, dove il panorama a 360° su Sentosa e Singapore è grandioso. Infine, una volta scesi alla base, assistiamo ad un divertente cartone fumettistico sulla leggenda della nascita di Singapore e del simbolo del Merlion.
Proseguiamo su un coloratissimo e vivace sentiero dove getti d'acqua si inseguono con spruzzi ritmati da una statua all'altra. L’architettura in mosaico di pianelle ricorda verosimilmente quello di Gaudì a Barcellona.
Si fa ora di pranzo e approfittiamo di un biglietto combinato per mangiare al Subway con una pizza del menù più l'ingresso alla Butterfly incluso. La visita è bella ed interessante. Ci sono quantità incredibili di farfalle di ogni genere e specie, immerse in un rigoglioso giardino sub-tropicale. Segue al chiuso un piccolo museo ricco di informazioni e reperti sugli insetti, dove un signore vuole far provare l'ebbrezza di uno scorpione che cammina sul palmo della mano.
All'uscita vediamo una singolare attrazione che sembra molto divertente: scendere un tratto dell'isola in una macchinetta simile ad un go-kart per risalire poi tramite una seggiovia. Abbiamo però poco tempo e proseguiamo avanti alla fermata dell'autobus. Qui ci sono due linee esclusivamente turistiche e gratuite, molto frequenti, che fanno il giro dell'isola fermando nei punti principali. Noi saliamo sulla blue line e poi cambiamo sulla red line per raggiungere il Dolphin Lagoon. L'ingresso costa $ 20 e comprende anche l'acquario (in realtà a noi quest’ultimo non interessa ma non è possibile separare i biglietti). Siamo giusto in tempo per lo spettacolo delle 15.30. Essendo gli ultimi arrivati siamo dietro la folla che assiste, dalla spiaggia della laguna, allo stupendo show dei delfini rosa. E' una specie molto rara, che deve il suo rosa all'acqua dolce per la mancanza di qualche sostanza che ne priva del colore grigio originario. Vale veramente la pena vederli! Con un sovrapprezzo di $ 13 a coppia permettono anche di toccarne uno ed avere una foto ricordo. Senza pensarci su due volte seguiamo la fila per l'incontro con il magnifico mammifero. Ci viene spiegato di stare calmi, non fare rumore o gesti bruschi, e accarezzare lentamente il delfino sul dorso della schiena per non urtare la sua sensibilità. La splendida foto ricordo è fatta! All'uscita compriamo anche il magnete e il portachiavi che vengono forniti già pronti con la stessa foto in miniatura.
Passeggiamo brevemente sul litorale e sulla spiaggia adiacenti, anche questa ben organizzata e molto frequentata. Poi riprendiamo la red line per l'Underwater world. La visita dell'acquario risulta un pò deludente. L'unico tratto interessante è quello del tunnel sottomarino, dove due squali litigano mordendosi la pinna e girando freneticamente su sè stessi, mentre il sub che nuota nella vasca se la svigna per evitare problemi. Carino anche l'embrione del piccolo squalo di 7 settimane.
Lasciamo Sentosa al tramonto e rientriamo al Pan Pacific in taxi con una corsa di $ 9. Raggiungiamo subito il Suntec City per lo spettacolo della Fountain of Wealth delle 19.45. La folla si raduna in cerchio attorno agli enormi piloni mentre la musica si fa più sostenuta. La vera particolarità di questo show è il gioco di luci creato con effetti tridimensionali simili ad ologrammi, molto belli e colorati. Alla fine scorrono addirittura le scritte virtuali di sms mandati dalle persone!
Per concludere il soggiorno a Singapore ceniamo al "Waraku japanese restaurant", che si trova proprio all'angolo di Marina Square di fronte al Pan Pacific. La cena è discreta ma non buona quanto quella del giapponese di Kuala Lumpur.
Torniamo in stanza e sistemiamo le valigie, in attesa della mezzanotte, quando scendiamo a fare il chek-out e chiamiamo un taxi per l'aeroporto.
Singapore - Dubai
domenica 6 novembre 2005
Il viaggio continua a DUBAI su questo sito o sul mio personale correlato di tutte le foto e disponibile anche in PDF:
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