SINGAPORE: QUASI PERFETTA MA...

località: singapore
regione: singapore
stato: singapore (sg)

Data inizio viaggio: lunedì 7 dicembre 2009
Data fine viaggio: mercoledì 9 dicembre 2009

Tropicale come Recife, assurdamente capitalista e occidentale come New York, conservatrice e autoritaria come Pechino, pulita come Tokyo, ricca,seducente, asiatica...Singapore sconcerta e ammalia...

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Singapore : quasi perfetta ma....

lunedì 7 dicembre 2009

Palme coccose, verdissime foglie di banani luccicanti, orchidee sorridenti, luci e colori, igiene e sorrisi, tranquillità, calma, organizzazione..ma dove sono finito? Il volo Air Asia proveniente da Penang è atterrato da meno di mezz`ora ma sembra che il volo ci abbia trasportato verso un altro continente..siamo sempre in Asia, sicuri??
Singapore da il suo benvenuto già con il suo fantasmagorico aeroporto tropicale, dove ogni squarcio, ogni dettaglio è circondato dal verde, dai fiori, dalle piante, dalle palme. Tutto al suo posto, tutto giusto, tutto asiaticamente ordinato, tutto scenograficamente spettacolare.
Singapore Changi è simbolo e immagine di una città bella, vivibile (almeno da visitatore sfuggente), calda e umida come Bangkok, verdissima come Kuala Lumpur ( o forse di più), commerciale al quadrato come e di più della sorrellastra Hong Kong. Le incognite del controllo passaporti sono dietro l`angolo, danno problemi spesso, ma si superano senza problemi. Decidiamo di avventurarci sui mezzi più economici...ahh grave errore... Mentre l`aeroporto è collegato con la città da ogni tipo di mezzo, noi decidiamo di prendere il lentissimo autobus 36!!! che impiega la sua oretta tranquilla per arrivare in centro, raccogliendo per i vialoni palmeggiati la cittadinanza urbana di Singapore, anziane a fare shopping, quindicenni alla moda, firmate da capo a piedi, parlando inglese, uomini d`affari occidentali e non, donne in carriera, insomma .. una città qualunque, in un continente qualunque..con 28 gradi, 80% di umidità, il monsone dietro l`angolo e centri commerciali che come King Kong schiacciano le strade di questra metropoli del denaro e della bella vita.
Dopo la sosta in hotel, ci si tuffa nelle acque cementificate di Orchard Road, magnifico susseguirsi della Singapore bene, della Singapore buona, di quella danarosa, dei turisti dalle tasche gonfie, delle luci di Natale, delle preghiere dei bimbi .."Please, Let it snow !!!"...bahh poveri bimbi di Singapore..neanche il vostro babbo natale ad occhi a mandorla potrà lasciarvi nel cammino la neve sognata. Ma Singapore ha in serbo per loro anche questo: la crearà e venderà nelle sue luccicanti vetrine colorate, sotto quintali e tonnellate di cemento colorato anche quello, mille palme, giardini viola e rossi, soldi, soldi, soldi..tutto si può comprare a Singapura, tutto o forse tutto. Orchard Road sfodera le sue meravigliose armi, lunghe braccia di negozi, canali sotterranei che sbirciano tra le pieghe del tuo e mio portafoglio, richiamando il tuo dio del denaro, e sussurrando " compra, compra, bevi, mangia, guarda, compra, compra, vendi, vieni, entra.." Un susseguirsi continuo di opportunità di cibo, di mercanzia e bevande, tra hotel di lusso e grattacieli vetrati.
Questo è il Natale qui...
Il centro storico è il Padang, poco oltre Orchard, a due fermate di metro, City Hall la fermata più opportuna. Fondata dagli inglesi, forse fondata da altri, un piccolo porticciolo che Sr Raffles decise di sconvolgere e rifondare, dandogli quella stratosferica importanza commerciale che mantenne per secoli a discapito di Malacca e Penang, diventando ben presto la più importante base commerciale tra Hong Kong ( Canton ) e Madras in India.
Giovanissima città e giovanissimo stato, dove molte cose sono proibite e molte concesse, nel suo centro storico dà l`immagine bellissima e pulita del centro coloniale tropicale, con ben mantenuti edifici di stile britannico, un lungo fiume scenografico e spettacolare, uno skyline davvero emozionante. Il Padang è ancora oggi come allora il centro dove si gioca a cricket, a rugby, si corre e si danza. I grattacieli ricordano l`anima occidentale della città, Chinatown e Little India, autentiche e meravigliose nelle loro diversità e originalità ricordano le anime indivisibili di questa città nella città: malese, cinese, indiana, britannica, un mix asiatico dove si parla inglese oppure mandarino, dove è proibito fumare per la strada come a Tokyo, dove ogni Hotel ha il suo centro commerciale privato, dove le firme di moda non possono mancare, dove esistono cinesi che vanno a messa in chiesa, dove indiani sono musulmani e induisti, malesi che sono cattolici, occidentali che pregano nei templi induisti, bimbe indiane che aspettano babbo natale, bimbe cinesi che aspettano babbo natale, bimbe malesi che aspettano la neve, la neve che non verrà, ma che sicuro Singapore riuscirà a dare, a comprare, a creare...
Immersa in un verde che mai così tanto mi aveva impressionato, come una scenografia cinematografica, Singapore ricorda HongKong apportando però quel tocco di ricchezza architettonica e storica, quel mix meraviglioso di gente e culture, di tradizioni e cucina, gente che va e che viene, lasciando ciascuno qualcosa di suo, leggende e magia in una città perennemente umida, soffocante e eternamente commerciale. La perfezione che sta cercando non l`ha trova e non la troverà...finchè non scogliera i nodi della libertà che mantiene stretti e chiusi in un lontano cassetto di legno di bambù.
Concedetevi una sosta, Singapore merita davvero uno sguardo..