Saigon e delta del Mekong
località: ho chi minh (saigon), delta del mekong
stato: vietnam (vn)
Data inizio viaggio:
mercoledì 17 novembre 2004
Data fine viaggio:
domenica 21 novembre 2004
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sabato 20 novembre 2004
Ultima parte della nostra permanenza in Vietnam ci ha portato a visitare Ho Chi Minh City (Saigon), l'antica capitale dello stato. Ovviamente per arrivare abbiamo usufruito del solito bus, ma per una durata quasi irrisoria: "solo" dieci misere ore. Appena arrivati, il primo problema che abbiamo affrontato è stato di trovare una degna dimora per le nostre stanche membra. A differenza del solito, il bus non ci ha fermato davanti ad un hotel, ma nel più classico book office. Zaini in spalla e alla ricerca di un hotel... il problema è che alle sei del mattino tutti dormono ed è difficile trovare un'accomodation. Fortunatamente ci è venuta incontro Madame Cuc e tutto il suo staff rigorosamente al femminile modello Moulin Rouge. Trattasi di un non semplice buon hotel apparentemente un po' costoso (20 dollari), ma comprensivo di colazione, cena e banana shake a ruota libera! Purtroppo la cena si è rilevata un po' monotematica, noodles e spring roll come se piovessero. Saigon è una città diversa da quelle viste in precedenza. È composta da una commistione tra moderni edifici e le classiche abitazioni vietnamite, al limite della baraccopoli. Ma è davvero enorme, in continuo ampliamento, una prima periferia composta da edifici di nuova fabbricazione in stile europeo.
La nostra permanenza si è protratta solamente per due giorni ma nonostante ciò abbiamo potuto cogliere essenzialmente lo spirito della città. Nel dettaglio, ci siamo diretti prima di tutto verso il quartiere cinese (niente di che), per poi puntare verso il Palazzo dell'Indipendenza ed i suoi giardini.
Il palazzo è uno dei simboli della guerra che ha tormentato il Vietnam a cavallo degli anni '60-'70 ed è circondato da un enorme giardino cintato tutt'intorno. Non molto distante si trova la Cattedrale di Notre Dame, già vista in molti documentari su questo paese. In effetti fa la sua porca figura, molto imponente e mantenuta in ottime condizioni. Nuovo giorno, nuove mete: il mercato in classico stile asiatico ed il museo della guerra. Il mercato è davvero interessante ed articolato, superaffollato. Per districarsi nel labirinto di tutte le migliaia di bancarelle che lo compongono, servirebbe una bussola. All'interno ci si trova di tutto, dall'abbigliamento, alla gioielleria, per finire con la ristorazione... molta gente ci dorme, ci vive e ci lavora dentro... incredibile le dimensioni di alcune bancarelle che ci si può trovare all'interno; a volte lo spazio calpestabile non è sufficiente nemmeno per lo stesso proprietario che infatti si siede sopra la merce.
Il museo si è rivelato davvero interessante, forse quasi impressionante per la sua cruda e nuda realtà.
È diviso in sei padiglioni, ricchi di foto (note e meno note) a colori ed in bianco e nero che guidano passo a passo il visitatore nella quotidianità di una guerra. Sono esposti anche alcuni veicoli militari e relative armi, nonché alcuni dei più abusati ed efferati strumenti di tortura. Alla fine se lo scopo è quello di far comprendere alle persone cosa significa la guerra, ci sono pienamente riusciti.
L'indomani mattina abbiamo lasciato Saigon per un tour che ci ha portato a visitare il delta del Mekong, il più grane fiume del sud est asiatico che sfocia appunto nel sud del Vietnam. Trattasi di tre giorni spesi tra barchini e autobus in cui abbiamo potuto renderci conto delle reali condizioni di vita degli abitanti del fiume. Queste persone sono profondamente legate al Mekong nel senso che dipendono da esso: ci ricavano il pesce con cui si nutrono, l'acqua per lavarsi e mangiare e la principale via di comunicazione. Le abitazioni lungo il fiume sono costruite su piccole palafitte con tetti in paglia e per i più fortunati in lamierato spesso in condizioni fatiscenti ma la gente sembra condurre tutto sommato una vita felice dedicandosi alla lavorazione del riso e del cocco dai quali ricavano l'impossibile. Altra attrazione del tour i mercati galleggianti, specializzati in frutta e verdura. Il mercato è costituito da una quantità innumerevole di barche provenienti da ogni parte del Mekong, anche dalla Cambogia. Le persone che si dedicano a questo lavoro passano la vita a fare la spola tra il luogo di produzione e quello dello scambio, mangiando dormendo e partorendo nella loro barchetta. Strana ma vera la presenza di un grandissimo allevamento di alligatori (diecimila esemplari) anche se in realtà il Mekong ne è totalmente privo.
Ultima tappa un fattoria che alleva pesce ovviamente costruita su delle zattere galleggianti nel centro del fiume, gestita a livello familiare che tutto sommato permette ai proprietari di condurre una vita dignitosa.
Il tour si è poi concluso il terzo giorno con la trasbordata in Cambogia. Solite procedure di rito per attraversare il confine e ecco la nostra nuova meta!
Conclusioni sul Vietnam
domenica 21 novembre 2004
Il paese ci ha da subito colpito profondamente. Sarà per il caldo, per il paesaggio fatto di noci di cocco e alberi dalle molteplici qualità di frutti tropicali, o semplicemente per la gente che lo abita. Persone semplici, molto spesso al di sotto della soglia di povertà, che vivono la loro condizione in maniera dignitosa anzi sono felici di quello che hanno. Nonostante la nostra visita sia stata caratterizzata da fugaci tappe, intervallate da odissee in autobus, siamo potuti entrare nello spirito che anima questo paese. Anche se nelle nostre intenzioni c'è il desiderio di allontanarci dalle tradizionali attività turistiche in Vietnam abbiamo deciso di usufruire di ben due pacchetti turistici: quello della baia di Halong e quello lungo il delta del Mekong. Beh... ci sentiamo di consigliarlo a tutti perché nonostante la presenza di turisti i luoghi e le persone hanno mantenuto ancora una certa identità e originalità. Per tutti quelli che decidessero un giorno di visitare il Vietnam non dimenticate che si tratta ancora di un paese in via di sviluppo; ciò significa che non troverete tutti i confort delle più gettonate mete turistiche, anche se non ci si può certo lamentare. D'altronde i prezzi sono a dir poco irrisori sia dal punto di vista dell'alloggio che del cibo... cosa da non sottovalutare.
Il paese sta mutando molto velocemente anche per venire incontro alle esigenze del turista occidentale rischiando così di perdere parte della loro identità per esigenze commerciali. Affrettatevi la festa sta per finire!