Baku, la citta' del vento - Azerbaijan, la terra del fuoco

stato: azerbaijan (az)

Data inizio viaggio: lunedì 26 agosto 2019
Data fine viaggio: sabato 31 agosto 2019

Vento impetuoso, anche metaforicamente. Negli ultimi 25 anni il volto dell’Azerbaijan è mutato, e nei prossimi anni è destinato a diventare irriconoscibile... il che non è sempre un bene….
Baku. DOVE??? In Azerbaijan. DOVEEE??? Ai più sembrava uno scherzo la nostra risposta. Alcuni credevano non esistesse. Buona parte di chi ci chiedeva dove avessimo intenzione di passare le vacanze estive non ne aveva mai sentito parlare, né sapevano trovarla su una cartina. Solo pochi sportivi immediatamente collegavano il nome all’immagine dell’ormai celeberrimo Gran Premio di Formula 1. Le cartoline più conosciute di Baku son quelle che ritraggono le alte mura ed una delle porte di accesso alla città vecchia; simbolo della città è il complesso delle Flame Towers.
Baku. PERCHE’? Perchè no? Il 2019 ha visto me e consorte tornare in Africa dopo anni, e il Madagascar è un viaggio impegnativo (anche economicamente); considerato che le ferie riesco a pianificarle solo dopo Ferragosto, ed un altro viaggione avrebbe costi improponibili, valuto le alternative a medio raggio, tra quelle cui da tempo rivolgo attenzione. Considero tra 5 e 7 giorni massimo di vacanza. Troppo pochi per Israele, troppi per visitare Beirut; valuto le Seychelles, ma la proposta viene bocciata dalla consorte. Rimangono papabili Kiev o Baku, al limite Tbilisi. E’ la sorte a decidere, questa volta vogliamo viaggiare di giorno senza scali aeroportuali notturni, e spendere poco; c’è da utilizzare 2 biglietti premio della Turkish, e la scelta ricade quindi sulla meta più lontana tra le finaliste. L’hotel, il Seven Boutique di Baku, costa circa 55 euro a notte con colazione; la città è visitabile a piedi, o con metro e taxi; le escursioni nei dintorni son prenotabili con Viator a prezzi modici; la cucina azera è eccellente, e per tutte le tasche. In termini di sicurezza, non abbiamo nulla da temere. Affare fatto ! Si parte il 26 agosto.
Baku. COSA C’E’ DA VEDERE ? Domanda posta con scetticismo da tutti ! Lo leggeremo di seguito. Anticipo solo che il volto dell’Azerbaijan sta cambiando con velocità sorprendente, per cui si scoprono o si creano ogni giorno nuovi siti di interesse; negli ultimi anni si è tentata una grande operazione di promozione turistica della capitale e dell’intera nazione. Oltre ad organizzare annualmente il Gp di Formula 1, nel 2019 si è ospitata la finale di Europa League di calcio, e prima campionati di boxe, volley, l’European song contest, la prima edizione dei “Giochi Europei”; si son persino svolte qui le olimpiadi di scacchi !! e l’elenco non si esaurisce qui… si è tentato di portare in Azerbaijan anche Expo e numerose altre manifestazioni, ed altre son in corso nel momento in cui scrivo questo diario.
In appena 6 giorni/5 notti scopriremo la capitale Baku e i più rinomati centri di interesse limitrofi. In città abbiamo programmato escursioni autonome, per visitare il resto della penisola di Abesheron ed il Qobustan ci avvarremo del tour operator Azerbaijan Travel International, prenotato per il tramite di Viator (95 euro per 2 persone). Visti turistici ottenuti on line dal sito ufficiale al costo di euro 42 circa (48 dollari).

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Italia - Azerbaijan

lunedì 26 agosto 2019

Si parte. In 2, numero perfetto. Aeroporto di Fontanarossa ore 9.10. Scalo ad Istanbul, si atterra alle 12:30 con ripartenza alle 17:15 per Baku. Atterriamo in ritardo in Azerbaijan verso le 22 ora locale (2 ore di fuso rispetto all’Italia); veloci operazioni in aeroporto di controllo passaporto e visto; ufficio cambi nell’area ritiro bagagli (1 euro 1,80 manat). Nella hall ad attenderci c’è l’autista inviatoci dall’hotel (27 manat la corsa). Il Seven Boutique Hotel è un appartamento con poche stanze all’interno di un imponente stabile a 50 metri da piazza delle Fontane; gli spazi comuni sono limitatissimi, la sala colazione non riesce ad accogliere comodamente 10 persone assieme; stanza spartana; qualche appunto da fare sulla pulizia degli asciugamani. La prima sera non ceniamo, né usciamo per visitare la città, preferiamo sperimentare doccia, condizionatore e materassi...

Baku Old City

martedì 27 agosto 2019

Il fuso orario è di appena 2 ore, ma per tutta la settimana ne risentiremo. Ci alziamo molto presto, attendiamo le 8 prima di far colazione; rimaniamo delusi dalla quantità e qualità dell’offerta, ma preferiamo non andare alla ricerca di bar/caffetterie; perdiamo tempo in stanza per sistemare i nostri vestiti negli armadi, quindi ci avventuriamo per Baku entrando nella Old City prima, e puntando le Flame Towers a seguire.
Ci affidiamo alla indispensabile guida Lonely Planet, e alle indicazioni di altri viaggiatori che han lasciato i loro diari di viaggio su internet (che tengo raccolte in una app nello smartphone).
Alle 10 circa attraversiamo la famosa Fountain Square; la Double Gate è ancora sotto restauro per cui accediamo alla città vecchia dall’ingresso più a monte, che ci permette di scattare qualche foto delle imponenti mura senza inquadrare i lavori in corso, quindi ci spostiamo sulla via principale che porta verso la Maiden Tower. Di strada numerose guide tenteranno di fermarci per proporci i loro tour, alcune più insistenti, altre meno invadenti. La passeggiata è comunque piacevole, tra bizzarre statue di gatti che si affacciano dalle finestre, cartelloni con immagini di vita quotidiana che coprono i lavori dei numerosi cantieri, piccoli bazar, giardini e piccole oasi per rilassarsi, locali addobbati con arazzi e tappeti …
La Maiden Tower si presenta come primo vero approccio alla storia azera, nonché eccellente view point della città vecchia di Baku, Patrimonio Unesco. L’ingresso singolo costa circa 8 euro, e permette il solo accesso agli interni della torre, senza guida, fino alla sua “terrazza”. L’alternativa sarebbe il biglietto combinato col Palazzo degli Shirvanshah con guida, ma ciò non ci permetterebbe di essere abbastanza liberi di girovagare per la città e perderci tra i suoi vicoli… Salgo solo io, assieme alla mia mirrorless; per me sarà faticoso salire i 29m di scale, per la macchina fotografica sarà impegnativo fare oltre 100 scatti in pochi minuti…. Interessante all’interno della Torre della Vergine l’utilizzo di video che mi proiettano letteralmente nella Baku antica; stesse tecniche sono utilizzate in altri musei che visiteremo.
Le Flame Towers rappresentano le fiamme, simbolo del Paese; perché l’Azerbaijan è il paese dei venti e delle fiamme… e la loro storia la scopriremo nel nostro tour della penisola di Absheron nei giorni seguenti; le tecniche utilizzate per la costruzione delle torri le studieremo su youtube in serata, di presenza capiamo quale difficoltà aggiuntiva (all’altezza... ndr) veniva costituita dai venti che qui raggiungono velocità e forza notevoli. Perdiamo parecchio tempo per prendere la funicolare che ci porterà alle torri, a causa della scarsa frequenza delle corse. Più che bearci della vista delle Flame Towers, entriamo in una di esse alla ricerca della famosa Fairmont Spa; per l’accesso alle piscine, sia interna che esterna, l’accesso è immediato, dietro lauto pagamento; per l’accesso all’area benessere necessita prenotazione e le cifre son da paese occidentale. Preferiamo continuare visita della città e riflettere su eventuale prenotazione per l’ultimo giorno di vacanza. Per scendere in città saremo così fortunati da beccare la sosta pranzo di 1 ora degli addetti della funicolare. Mangiamo un gelato e decidiamo di concentrarci sul tour della Old City, tuffandoci nei suoi vicoletti, fino ad arrivare al Palazzo degli Shirvanshah. Il sito è notevole per interesse storico e architettonico, e per una vista incredibile di parte della città vecchia con le Flame Towers sullo sfondo.
Alle 17 pranziamo in un giardino nella Old City, ammirando la cottura dei cibi nel forno tandoor.

Prima di rientrare in hotel saremo noi a fermare uno dei ragazzi che si offrono da far da guida, e chiedere di indicarci la sede di Azerbaijan International Travel; il piccolo ufficio della sede vicino alla Maiden Tower è ben presidiato, e ci vien riferito che solo dopo le 18 si comincia a programmare la giornata successiva (in quanto i ragazzi sparpagliati per la città comunicano le “vendite” dei vari pacchetti turistici. Rientrati in albergo riceveremo messaggio del tour operator; punto di raccolta davanti Double Gate alle 8:45 del giorno dopo per l’inizio del tour Qobustan e Absheron. In hotel guardiamo su internet documentari sulla costruzione delle Flame Towers e del Museo Heydar Aliyev, e delle innovative tecniche utilizzate per stupire il mondo, e combattere la furia degli impetuosi venti (che qui raggiungono gli oltre 200km/h)

Qobustan e Penisola di Absheron

mercoledì 28 agosto 2019

Colazione in hotel. Quindi si parte direzione Double Gate per incontro con il tour operator Azerbaijan International Travel. Alle 9 si parte. Pulmino da 12 posti, 1 autista e 2 guide (una per i turisti russi, una in lingua inglese); la nostra guida ha origini iraniane e ci farà studiare la storia di tutta la regione fino ad arrivare ai giorni nostri; parleremp dei problemi dell’Azerbaijan per riuscire a farsi conoscere ed apprezzare dalla Comunità Internazionale, ed inserirsi nelle rotte non solo commerciali , ma anche turistiche dell’intera Eurasia. Il Tour operator si rivelerà molto serio, tutto sarà esattamente rispondente a quanto illustratoci sul sito Viator; nessuno ci chiederà un cent in più per i servizi svolti; guida impeccabile, premurosa, disponibile e preparata. Organizzazione non banale, si comincia la mattina con lo spostamento verso il Qobustan, partendo con la visita degli antichi vulcani di fango, continuando col Museo e con l’omonimo Parco dei geroglifi. Il Qobustan è Patrimonio Unesco, si raggiunge in bus in circa 1 ora da Baku; il sito dei vulcanelli si raggiunge a bordo di auto che più agevolmente affrontano lo sterrato (nel nostro caso saranno delle vecchio auto stile soviet, ed i 20 minuti per raggiungere l’obiettivo in mezzo al deserto verranno trascorsi immedesimandoci in agenti 007 all’inseguimento di altri balordi avventurieri azeri persi nel nulla più assoluto); di per sè la visita non è granchè, facciamo giusto qualche video ai vulcanelli che sputano fango freddo a intervalli regolari; ci vien proposto di spalmarci tale fanghiglia in faccia, perché dicesi avere proprietà curative…. decliniamo e andiamo avanti. Anzi, torniamo indietro verso il nostro bus per continuare la visita del territorio; il museo, benchè piccolo e immerso nel nulla, si rivela interessante, ed anche la visita ai vicini petroglifi è ricca di fascino, anche grazie alle spiegazioni della nostra guida che riesce a farci comprendere come forme di comunicazione essenziali, graffiti, sangue, aiutavano i nostri antenati a difendersi dagli attacchi degli animali e a sfamarsi.
La strada che ci riporta per pranzo a Baku è piena di vecchi pozzi di estrazione di petrolio, per lo più abbandonati in quanto le attività adesso si sono spostate sul Mar Caspio. L’Azerbaijan esce dall’influenza sovietica 25 anni or sono e ben presto riscopre l’importanza economica dello sfruttamento del sottosuolo; viene rilasciata quindi licenza estrattiva ad alcune importanti società, soprattutto europee; ciò aiuterà la nazione a rendersi autonoma e cominciare a costruire il suo futuro. Nell’ultimo decennio l’Azerbaijan ha cominciato a mostrarsi al mondo, vende petrolio e gas (anche all’Italia quest’ultimo), ha imponenti progetti di ristrutturazione edilizia (si parla di oltre 3000 abitazioni l’anno solo a Baku con investimenti per miliardi di euro), basti pensare alle strutture nate ed in costruzione sul boulevard, o alle imponenti Flame Towers; il paese ha deciso inoltre di pubblicizzarsi con gli eventi che sopra abbiamo già descritto. Il Paese fa geograficamente parte dell’Asia, ma per ragioni sociali, storiche, e sicuramente negli ultimi anni per scelta politica, si considera una nazione europea.
Pranziamo all’aperto, in un giardino al centro di Baku. Di pomeriggio ci spostiamo verso Ateshgah, il tempio del fuoco, caro agli zoorastriani. A seguire Yanardag, dove ardono fiamme alimentate da gas sul fianco di una collina. I fenomeni sono testimonianza dei giacimenti di gas del Paese, anche se in realtà la fiamma di Ateshgah è oggi “controllata”, a dispetto delle leggende che la vogliono eterna.
La nostra guida non lesina di parlarci della storia dell’Azerbaijan e del Caucaso tutto, e di narrarci aneddoti e leggende, nella strada che ci riporta a Baku. Durante la progettazione del viaggio, da casa, avevo valutato di dedicare un giorno al Nagorno Karabakh; avevo appreso delle difficoltà a raggiungere la zona per via di problemi con l’Armenia, ma mai avrei pensato ad un conflitto tanto cruento quanto quello che ci viene raccontato dalla nostra guida.
Alle 18 siamo davanti la Torre della Vergine, e percorriamo a piedi i vicoletti della Old City che ci portano alla Double Gate, a Fountain Square, ed al nostro albergo.
Usciamo dopo un paio di ore per cenare all’eccellente Sehrli Tandir, per poi spostarci per una passeggiata sul boulevard, e concludere mischiandoci tra la folla della Piazza delle Fontane.

Heidar Aliyev Center

giovedì 29 agosto 2019

Passare tutti i giorni davanti le Double Gate e non scattare un paio di foto alle curve più conosciute dagli amanti della Formula 1? Impossibile! Peccato nessuno abbia pensato di mettere un bel simulatore di F1 nelle vicinanze… I lavori di restauro della porta sono finiti, e siamo tra i primi turisti a godere il risultato.
Il nostro obiettivo di oggi è in primis la visita del Heidar Aliyev Center; è l’unica attrazione della città difficilmente raggiungibile a piedi, per cui studiamo come arrivarci in metro. Scendiamo alla stazione appena fuori le mura della Old City, e andiamo verso le macchinette dove ritirare, a pagamento, una carta servizi, e guindi caricarla per usufruire delle corse; neanche il tempo di realizzare che abbiamo sbagliato l’opzione per il ritiro della carta, ed un ragazzo si presta per aiutarci, inserisce la sua tessera, e ricarica per intero la sua carta del prezzo delle nostre corse e di annessi e connessi, ci fa gentilmente superare i tornelli e si allontana sorridendo… come dire… si è pagato un paio di corse di metro con i nostri soldi…. Rimaniamo basiti, trattandosi peraltro di neanche un euro al cambio !! Le stazioni della metro di Baku sono notevoli per l’architettura, che molto somiglia a quella di Mosca e Sen Pietroburgo. Poche fermate e scendiamo alla stazione più vicina al centro Heidar Aliyev. La struttura è opera di Zaha Hadid, le sue forme sono volutamente rotondeggianti, non esiste uno scheletro in cemento armato, i materiali utilizzati sono frutto di accurati studi sulla loro tenuta agli agenti atmosferici, e sulla loro caratteristica curvilinea; notevoli sia l’aspetto esteriore, che gli interni, con interessanti mostre, alcune permanenti, altre temporanee. L’auditorium, costruito all’interno del centro, assolutamente insonorizzato, non è accessibile al pubblico.
Dopo accurato reportage fotografico, ci spostiamo verso la metro e pianifichiamo itinerario per raggiungere lo Sirvansah Museum per pranzo; a Baku si mangia bene un pò ovunque, ma questo ristorante museo è una tappa da non perdere.
La passeggiata verso l’hotel è lunga e facilita riflessioni sul proseguo del pomeriggio; decidiamo di riposarci e di uscire al tramonto per andare all’Hilton e salire sulla piattaforma rotante del 25esimo piano, l’Hilton 360, e sorseggiare un aperitivo con vista skyline. In realtà le foto migliori le faremo dalla terrazza del piano inferiore; non chiediamo un posto al ristorante, ma ci lasciano comunque passare per godere della miglior vista di Baku.
La passaggiata per rientrare in hotel ci farà imbattere casualmente in Nutellaland … e chi siamo noi per rifiutare tale incontro e fuggire dai peccati della gola??? Lasceremo la nutelleria solo dopo aver leccato accuratamente i piatti ordinati...

Boulevard

venerdì 30 agosto 2019

Programmiamo ultima visita della città. Iniziamo dopo colazione con un buon caffè da “coffe moffee”, dove torneremo in serata per chiudere la nostra esperienza a Baku.
Volevamo fortemente visitare il boulevard di giorno, per vedere e toccare il Mar Caspio. E quest’ultima giornata ci lascia l’amaro in bocca. Il risvolto della medaglia … della impetuosa ascesa dell’economia azera… lo scopriamo il 30 agosto; respirando l’aria del boulevard, affacciandoci e sfiorando il Mar Caspio, passeggiando soli in un immenso parco che copre per oltre 11 km il lungomare di Baku. E forse il tentativo è quello di lasciare circa 40 metri di distanza tra la sede stradale ed il mare, per non far capire, o meglio, per cercare di non far riflettere su quali maledetti affari proliferano in questo mare. Petrolio, chiazze ovunque, aria quasi irrespirabile. Il volto dell’Azerbaijan in questi anni è cambiato parecchio; Baku è perfetta, impressionante il suo skyline, imponente la sua ascesa agli onori delle cronache internazionali in ogni ambito… tutto perfetto...finché non ci si ferma sul lungomare della capitale e anziché respirare a pieni polmoni aria pulita, si assiste ad uno scempio che credevamo solo gli occidentali esser capaci di perpetrare alla nostra terra.
Baku è l’emblema della modernità, della ricchezza, e delle contraddizioni.
La visita del museo dei tappeti passerà in secondo piano rispetto alla passeggiata sul boulevard. Superiamo diverse costruzioni sul lungo mare, ben oltre la Ruota Panoramica, ma pur camminando parecchio non riusciamo ad avvistare una meta del nostro peregrinare… il “pennone” più alto del mondo…. in quanto il vento se l’è portato via recentemente….
Pranziamo all’Art Restaurant: ottimo servizio, si mangia bene, non possiamo visitare il primo piano per non precisati motivi.
Il pomeriggio lo passiamo bighellonando per la città, riposandoci in hotel, e infine uscendo alla ricerca degli ultimi souvenir.
In serata ceniamo all’Hard Rock Cafè, a seguire “coffe moffee”.

Azerbaijan - Italia

sabato 31 agosto 2019

Prima delle 8 le caffetterie son chiuse. Raggiungiamo l’aeroporto in taxi (20 manat) . Ritardi al check in , ed alla partenza, programmata alle 12:55. Non abbiamo fretta e ci affidiamo alla Turkish Airlines; dopo scalo ad Istanbul alle 15:10, ripartiamo alle 17:20; nel tardo pomeriggio riabbracciamo la nostra Sicilia, con le sue tante contraddizioni, ma senza venti impetuosi e fiamme eterne….