la provenza: il canyon du Verdon
stato: francia (fr)
Data inizio viaggio:
giovedì 21 agosto 2003
Data fine viaggio:
domenica 24 agosto 2003
Costa Brava
Moustiers Sainte Maire
Gorges de Verdon
Castellane
Barcelonnette
Chateau de Queyras
Col de Vars e d'Izoard
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Dalla Costa Brava a Moustiers Ste Marie
giovedì 21 agosto 2003
Partiamo al mattino dal campeggio di Platja d'Aro (Costa Brava) per essere ad Avignone a mezzogiorno per visitare il nostro garden preferito. Purtroppo non troviamo nulla perchè in fase di inventario, periodo morto di fine stagione. Dopo la solita sosta al Carrefour per acquisti di cibo, proseguiamo per Cavallon. A Cadenet abbiamo imboccato una strada sbagliata e abbiamo avvistato un fiorista : abbiamo acquistato 2 lagestroemie da mettere in giardino (fortuna che siamo in giro con un camper!). Arriviamo a Moustiers Ste Marie nel tardo pomeriggio, col fresco e un po' di pioggia.
Dal campeggio saliamo a piedi al paesino arroccato su una falesa, adagiato sul fondo di una gola spettacolare. Il paesino è attraversato da un fiume alpino freschissimo e azzurrissimo. Il paesino, famoso per le ceramiche decorate, e, dopo l'esperienza della brioche direi anche per gli ottimi panettieri, prende origine da un monastero. Tra i due lati della montagna hanno teso una fune con una stella di metallo sospesa sopra il paese. Pare che, in quel punto esatto, ci sia stata un'apparizione. Il paese è arroccato, pieno di negozietti d'artigianato e sa un po' di provenza, con lavanda, saponi profumati, cicale e colori sgargianti e un po' di montagna.
Il Canyon du Verdon, Castellane
venerdì 22 agosto 2003
Il giorno seguente è dedicato alla visita del canyon du Verdon.Al mattino in campeggio arriva il furgoncino delle brioches per la colazione: spettacolari! Poco dopo la partenza attraversiamo il Verdon dove sfocia nel lago di S.te Croix, sostiamo per foto subito dopo questo ponte, Pont de Galetas. il percorso fatto col camper è pesante per la tortuosità della strada. La difficoltà è data dalla strada, a due corsie senza corsia d'emergenza e con, da u lato lo strapiombo e dall'altro la parete rocciosa. Sarà perchè io soffro di vertigini, ma il percorso è... emozionante!
Il clima è fresco e il percorso verdeggiante, con angoli spettacolari. Facciamo parecchie soste per foto e per ammirare il paesaggio nei punti più belli: Col d'Illoire, Roc du Maillet, Mergès, Les Boucles, Les Cavaliers, Tunnel de Fayet. Tutti punti a strapiombo in cui si possono ammirare, grazie anche alle strutture create, quasi nel vuoto le curve e le forme bizzarre del canyon. Anche il Pont d'Artuby è interessante ma non abbiamo potuto fermarci perchè in corso ripreso televisive. Les Balcons de la Mescla sono forse uno dei punti più belli.
Lungo questa strada si incontrano laghi, anse del fiume e rocce a strapiombo e, come in quasi tutta la Francia, la prativa dello sport è molto facilitata dalle strutture organizzatissime. E', quindi, possibile praticare canoa e tutti gli sport da fiume con varie difficoltà, è possibile arrampicare, lanciarsi con parapendio o, semplicemente dedicarsi al trekking con percorsi attrezzati e segnalati.
Terminato questo percorso, ci dirigiamo a Castellane, cittadina turistica situata sotto una grande roccia che la domina e sulla quale anticamente era situata la città fortezza. Parcheggiamo e visitiamo i negozi del centro storico, non saliamo però sulla roccia. Nel paese, perè vediamo molte persone in partenza per fare trekking e pellegrini diretti alla chiesa antica sulla roccia. Dopo questa giornata di strada tortuosa, decidiamo di portarci a Digne per campeggiare, seguiamo la strada che costeggia il Lago di Castillon e visitiamo la diga che crea il lago artificiale, Barrage de Castillon, l'acqua del lago è calda e molti fanno il bagno. A Digne non ci fermiamo a visitare la città in quanto molto trafficata, città turistica, termale ma anche industriale, e abbiamo voglia di arrivare in campeggio, che troviamo subito fuori in direzione Barcelonnette. Il campeggio è quasi vuoto.
Barcelonnette, Château de Queyras
sabato 23 agosto 2003
Il mattino seguente partiamo per Barcelonnette, dopo il Verdon, mio padre non se la sente di fare il passo della Cayolle o dell'Allos, come previsto, abbiamo quindi scelto la strada più a valle, per questo motivo ci eravamo portati su Digne. I colli che affrontiamo sono bassi: il Col du Labouret (1240 m), il Col du Maure (1345), il Col St Jean (1333) e qui si apre la valle sul lago di Serre-Ponçon, e poi imbocchiamo la vallata dell'Ubaye che ci porta a Barcelonnette. Qui troviamo il mercato (mercoledì) con prodotti buonissimi: dal formaggio di montagna agli affettati ecc. A Barcellonette ci sono le famose ville messicane, ossia abitanti emigrati in Messico per cercare fortuna poi rientrati arricchiti. Le ville sono belline, un po' stile liberty, un po' messicane e un po' francesi. In pratica, soprattutto per noi italiani sono ville anni '50 ma non meritano più di una sosta di passaggio.
Lasciata Barcelonnette si comincia a salire in vallate ampie tra i monti fino al Col du Vars (2109), nella parte finale la pendenza della strada è molto forte,facciamo diverse soste per scattare foto sulla vallata e sui tornanti già percorsi. Sul passo invece facciamo una piccola camminata panoramica per sgranchirci le gambe in un sentiero pieno di grilli. La discesa è pesante per i freni e per le curve ma fino a Guillestre ma per gli amanti della montagna i paesaggi sono sempre molto affascinanti. Finita la strada s'imbocca la valle del Guil nel Queyras. I primi 5 Km sono terribili, stretti con rocce sporgenti e gallerie buie. Probabilmente percorsi in auto o in moto possono essere meno atroci ma in camper risultava veramente stretta, le corsie erano 1 e mezza senza riga in mezzo e, ovviamente, senza corsia d’emergenza. Facciamo una sosta al primo piazzale dove c'è un punto d'informazione, per decidere se varrà la pena proseguire: per fortuna ci comunicano che il percorso successivo è bello sia come paesaggio che come strada. Infatti arriviamo velocemente fino al fondo valle, ad Abriés giro turistico per il grazioso paesino, si voleva andare al belvedere del Monviso, ma alla fine data l'ora, decidiamo di rinunciare, ritorniamo a Chateau-Ville-Vieille per campeggiare. Lasciato il camper in una piazzola, nell'attesa dell'apertura della reception, andiamo a piedi a visitare il forte Chateau du Queyras grazioso in bella posizione.
E' possibile, partendo da questo paese, fare trekking difficoltosi ad alta quota per diversi giorni. Nel centro del paese, presso l'ufficio turistico sono a disposizione tutte le informazioni possibili ed immaginabili con tutti i sentieri e i punti più interessanti da vedere.
Col d’Izoard
domenica 24 agosto 2003
Il mattino seguente ci muoviamo presto, non dobbiamo più ripercorrere la brutta strada d’inizio vallata, ma ci aspetta il Col d'Izoard. La strada è abbastanza ripida ma accettabile, anche la larghezza del fondo stradale è più accogliente. Sostiamo al primo colle a 2100 m per fotografare la spettacolare Casse Déserte. Sono rocce aguzze in un deserto di sabbia lungo un costone di montagna (vedi foto). La parte finale del colle inizia con un tratto strettissimo, monocorsia, per fortuna breve. La temperatura è decisamente bassa, usiamo i maglioncini di lana per poter uscire e scattare le foto. La strada è tutta bella, è piena di ciclisti: scopriamo che una volta all’anno la strada viene chiusa in determinate ore per permettere la salita in bici. Ci sono ovviamente atleti seri e un po’ più dilettantistici Prima di raggiungere il colle si trova il monumento a due eroi del Tour de France: Fausto Coppi e Louison Bobet, Arrivati al Col d'Izoard (2360) ci obbligano a fermarci , il giorno della manifestazione era proprio oggi. Dopo aver fatto alcuni sentieri e raggiunto il belvedere spettacolare! (vedi foto) Si vedono diverse vallare e, nonostante la pioggia, poi più insistente trovo che sia uno dei punti più belli visti durante la salita.. Visto lo stop obbligato ne approfittiamo della sosta per pranzare. Nel punto più alto l’organizzazione ha messo un bel banchetto con torte fantastiche e cibi caserecci di ogni genere per i ciclisti. La situazione è un pochino comica: ci sono gli atleti veri che se la sono fatta tutta la salita, che scattano le foto con il cartello del Col d’Izoard e ci sono altri ciclisti decisamente meno stanche che “tagliano il traguardo del colle, dal fisico un decisamente meno atletico… Successivamente affrontiamo la discesa molto bella fino a Briançon, e capiamo anche molte cose: i ciclisti arrivavano con tutta la famiglia in macchina a pochi chilometri (1,2, 3 km) dall’arrivo, toglievano la bici dalla macchina, si vestivano di tutto punto e facevano finta di aver fatto la “scalata” con la moglie poi che scattava le foto…
Da Briançon, molto carina da visitare (ormai da noi vista troppe volte per dedicare una sosta), decidiamo di tornare a casa per il solito Col del Montgenèvre (1854), troviamo molti lavori, con sensi unici alternati regolati da semafori. La discesa fino a Oulx è stata migliorata dai lavori stradali per le olimpiadi di Torino del 2006. Imboccata l'autostrada arriviamo casa nel tardo pomeriggio.