Georgia by www.born2travel.it
località: tbilisi, gori, kutaisi
stato: georgia (ge)
Data inizio viaggio:
mercoledì 10 febbraio 2016
Data fine viaggio:
sabato 20 febbraio 2016
se vuoi saperne di più o vedere tutte le foto visita: www.born2travel.it
20.02.2016 tbilisi (Georgia)
[Stefy]: “Dopo una tazza calda di thè e due baclava, facciamo due passi nel centro storico non lontani dalla Chiesa di Jvaris Mama e da quella di Norasheni. La città vecchia è molto carina, un dedalo di stradine caratterizzano questa zona antichissima che la gente del posto chiama Maidan o Kala.
Nella piazzetta di Gorgasalis, incontriamo due ragazzi di couchsurfing Peppu indiana ed il suo ragazzo singalese. Trascorriamo con loro qualche ora, chiacchieriamo dell’India, di viaggi, dei loro studi di medicina a tbilisi e delle difficoltà di vivere all’estero.
Andiamo alla Chiesa di Metekhi dove, per puro caso, assistiamo ad una cerimonia ortodossa; il prete fa il segno della croce sulla fronte dei fedeli mentre loro gli baciano il polsino della tunica.”
tbilisi è una città sorprendente, se qualche scorcio, tipicamente sovietico, mi ha fatto rimembrare la vecchia Lettonia, tanti altri sono propri di una città che pian piano tenta di aprirsi all’Europa e all’Occidente.
Ricordiamo che ormai sono 25 anni che ha ottenuto l’indipendenza da “Grande Madre Russia” e che da non moltissimo è riuscita a liberarsi da quell’anarchia in cui era caduta.
21.02.2016 tbilisi (Georgia)
Mtskheta ospita alcune delle chiese più antiche del Paese e ne rappresenta il cuore spirituale sin da quando il Cristianesimo diventò la religione di Stato nel ‘300.
Alla confluenza dei fiumi Mtvari e Aragvi, Mtskheta è stata anche la prima capitale Georgiana.
Visitiamo la Chiesa di Jvari, molti credenti ortodossi sono in preghiera, fanno il loro caratteristico segno della croce, baciano i piedi di Gesù Cristo sulla croce, camminano accarezzando la base di tutte le cornici delle sacre icone.
L’atmosfera molto solenne e cerchiamo di mostrare il nostro massimo rispetto anche quando, poco dopo, all’interno della maestosa Cattedrale di Sveti-Tskhoveli, un monaco dalla lunga barba bianca, benedicendo tutti i fedeli, ci innaffia completamente con un grande pennacchio imbevuto nell’acqua… dopo questa doccia santa proseguiamo fino alla Chiesa di Antioki risalente all’epoca di Santa Nino, molto amata dai Georgiani.
Ritorniamo a tbilisi e gironzoliamo tra le cianfrusaglie del mercato delle pulci, tra vecchie donnoni russe dai denti d’oro che vendono vecchi piatti o servizi da the usati o pentolame vario e uomini dall’aria stanca, dal viso malinconico e trascurato che mostrano vecchi francobolli sovietici o gradi militari dell’armata rossa.
In centro, basta entrare in uno dei mille vicoletti per incontrare la vecchia tbilisi dell’era sovietica. Case decadenti non sono ancora state ristrutturate, vecchi balconi di legno sembrano lì lì per caderti sulla testa, spesso appare un’antica chiesa ortodossa, luogo di culto ed incontro del popolo.
22.02.2016 tbilisi (Georgia)
[Stefy]: “Raggiungiamo la collina in ovovia, il biglietto costa un Lari, eccoci sulla fortezza di Narikala da dove si gode di una bella veduta sulla città. Poco più a destra trova uno dei simboli più caratteristici della capitale: la Statua di Kartlis Deda, alta circa 20 metri e tutta in alluminio. Rappresenta una metafora perfetta del carattere dei georgiani, in una mano tiene una coppa di vino (ospitalità) e nell’altra una spada (per combattere i nemici).
Cattedrale di Sameba, la più grande del Caucaso, è maestosa e domina l’intera città!
Mercato di Desertirebis. Adoro i mercati, sono posti vivi e pulsanti e puoi capire molto della cultura di un posto. “
Senza meta tra le spoglie bancarelle che vendevano un mucchietto di patate o carote o qualche piccolo e brutto kiwi, questi vecchi uomini e donne scaldati da stufette a legna microscopiche, mi hanno fatto tanta tenerezza... in quel mercato mi è sembrato di fare un passo indietro nel tempo ma son bastate due fermate di vecchia metro sovietica, quella con lunghissime scale mobili che, a velocità sostenuta ti portano nelle profondità della Terra e cambiamo completamente area: Rustaveli.
Ampi viali puliti, negozi di tutte le marche occidentali, auto costose, gente ben vestita… seguiamo per un po’ l’itinerario a piedi proposto dalla nostra Lonely Planet fino alla bella Freedom Square…
23.02.2016 gori (Georgia)
Oggi lasciamo la bella capitale georgiana per entrare nel cuore di questo Paese caucasico…
Percorriamo in tranquillità i 100 km che la separano da gori, città natale di Stalin… il paesaggio è monotono, pianeggiante e desolato… ogni tanto appare un accampamento di containers, tutti uguali e nel bel mezzo del nulla: sono i campi dei rifugiati dell’Ossezia, una regione della Georgia, scappati nel 2008 per i bombardamenti dei russi… improvvisamente un’altra area, stavolta palesemente militare, è una zona occupata dai russi… cartelloni stradali indicano la direzione per Sokhumi, capoluogo dell’Abkhazia, altra terra occupata… a volte mi sembra di viaggiare sul tabellone di Risiko…
Attraverso brulle stradine, dove regnano i vigneti, si dice che i Georgiani abbiano inventato il vino, raggiungiamo “Atenis Sioni”, un’antichissima chiesa situata su un’ansa del fiume Tana e circondata da alte colline e precipizi.
Conserva meravigliosi affreschi dell’XI secolo.
Non lontano sorge Uplistsikhe, un tempo gigantesca città rupestre oltre che uno degli insediamenti più antichi del Caucaso ed al cui culmine dello sviluppo, nel Medioevo, contava una popolazione di 20.000 abitanti!
Posta lungo il Cammino della Seta, vantava circa 700 grotte scavate nella roccia; una grande città del passato di cui ora restano solo antiche rovine testimoni di un lontano splendore!
gori mi colpisce sin da subito per la sua trasandatezza, il suo degrado ed abbandono… mi sembra uno di quei paesini sovietici di un romando di Tolsoj… sinistri edifici decrepiti dalle mura ingrigite per lo smog di queste vecchie auto, cortili vuoti e silenziosi, alberi tristi senza foglie, persino le persone sembrano riflettere il carattere della cittadina… vecchie donne dalle schiene curve ed un foulard in testa, vestite di nero, si affrettano lungo i viali disadorni, uomini dal viso duro e dal fiato d’aglio chiacchierano accanto alle proprie auto trasformate in taxi, rottami di Lada sono caricate all’inverosimile…
gori è celebre per aver dato vita allo statista Stalin. Poche persone hanno lasciato un retaggio storico al tempo stesso più grande e controverso di quanto abbia fatto questo figlio di un umile calzolaio il quale guidò per 25 anni il Paese più grande del pianeta. Se non fosse stato per il ruolo svolto dall’URSS, la Germania nazista avrebbe di sicuro vinto la seconda guerra mondiale.
Nell’arco di un decennio ha trasformato l’Unione Sovietica in una grande potenza industriale passando dall’aratro di Lenin alle armi nucleari, come scrisse Churchill nella sua autobiografia.
Tuttavia, le sofferenze di milioni di persone, i gulag, la NKVD (polizia segreta), non possono essere dimenticati.
Pranziamo al “Chinebuli”, un ristorantino alle spalle del museo con un’ottima zuppa di khinkali, ripieni di carne o formaggio… adoriamo la cucina georgiana!
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