Monaco, tre giorni tra bevute e ricordi

località: baviera
stato: germania (de)

Data inizio viaggio: giovedì 16 marzo 2006
Data fine viaggio: lunedì 20 marzo 2006

Per motivi vari e neanche tanto divertenti, da un anno esatto, cioè dopo essere tornato a casa dalla Cambogia, non riuscivo ad andare da qualche parte. Visto che dovrò aspettare fino a settembre per un viaggio vero, ho deciso che era arrivato il momento per prendersi qualche giorno. La meta scelta, vicina e facilmente raggiungibile: Monaco di Baviera. Alle tre del mattino del 16 marzo io, Simona e Gloria, eravamo in macchina puntando verso il Nord.

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venerdì 17 marzo 2006

Alle 10 del mattino, un po' cotti ma felici, arriviamo a Monaco. Un'oretta per orientarci in città, trovare un albergo decoroso e siamo operativi per iniziare a girovagare. Per tornare in centro usiamo la metro. Per terra neve fresca, ma c'è il sole e non si gela. Nella piazza centrale un sacco di gente, troppi turisti, troppi italiani. Giriamo tra il Municipio, le chiese principali, poi arriva il momento di mettersi a sedere. Wurstel, patate e birra prima di tornare a spasso. Nevica, adesso, di brutto, e dopo un po' di shopping è il momento di tornare al caldo. Un altro litro di birra nella Hofbrauhaus, la birreria più famosa del mondo, famosa anche per essere stata la culla del nazismo. Gran casino, tutti un po' brilli, impossibile non fare amicizia in questi grandi tavoloni. Alle otto usciamo per una tappa al ristorante, poi alle 23 a letto. Siamo disfatti.

sabato 18 marzo 2006

Il sabato mattina, freschi e riposati, dopo docce e abbondanti colazioni, partiamo pe Dachau, il campo di concentramento che dista circa 20 km dal centro di Monaco. Ci passiamo una mezza giornata: la famosa "Arbeit macth frei" capeggia all'ingresso. E poi la neve, le baracche, le latrine, i giacigli in legno, i forni: tutto come dovrebbe essere, come ci si immagina, tutto terribile adesso come allora.
Nel poemriggio, lasciata Dachau, torniamo in città. Ci fermiamo allo stadio olimpico, poi centro. Prima una fetta di torta con cappuccino per scaldarci, poi la Residenz e il teatro prima di ributtarci nella bolgia dell'HB. Birra a litri, carne di maiale, cori con i tifosi dello Schalke 04 che sfottevano quelli del Bayer. Si fa notte all'HB, e quando usciamo siamo talmente felici che decidiamo di tornare il albergo, in mezzo alle neve e al gelo, evitando la metro.

domenica 19 marzo 2006

Si dorme, al mattino, per smaltire la stanchezza e la birra. E solo verso le 11 puntiamo la macchina verso sud. Destinazione le Alpi Baravesi ed il castello di Neuschwanstein. Quello bianco, quello delle torrette, quello delle favole e di Disney. Ci vogliono quasi tre ore per trovarlo, arrampicato in montagna tra metri di neve. Ma c'è il sole, si sta benissimo, e pure lì la birra ghiacciata, anche se siamo letteralmente seduti tra la neve, va giù che è un piacere. la visita al castello ci porta via un paio d'ore, poi dobbiamo ripartire. Inizia a far buio, e ci aspettano oltre 600 km per tornare in Italia. Arriviamo a casa tardissimo, con la prospettiva di una levataccia perchè lunedì mattina si torna in ufficio. Ma si torna con il cuore più leggero, perchè siamo stati davvero benissimo.