Finalmente...IRLANDA!!!

località: dublino
stato: irlanda (ie)

Data inizio viaggio: martedì 29 giugno 2010
Data fine viaggio: venerdì 2 luglio 2010

Breve - ma intenso! - soggiorno a DUBLINO, tra verdi parchi e serate a Temple Bar. L'albergo è stato il centralissimo Arlington, sulla riva del Liffey, ad un passo da O' Connel Bridge.
Il volo, preciso e comodo, è stato con la Rayan Air.
DUBLINO è una città tutta da passeggiare dal quartiere georgiano di Marion Square a St. Patrick Church, dal parco di St. Stephen Green a Dublinia, senza trascurare la fabbrica della Guinness e le serate godereccce nei pub o gironzolando ascoltando tanta buona musica dal vivo.
Tanti sono i posti da visitare nei dintorni, noi abbiamo scelto il delizioso villaggio di pescatori di Howth, ad appena venti minuti di treno - la verde DART - dalla stazione centrale di DUBLINO. Case pastello, scogliere e foche che nuotano indisturbate per il porticciolo!

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Over the irish clouds

martedì 29 giugno 2010

Il sogno della mia vita: l'Irlanda. Letture, ascolto di storie magiche, film allegri e malinconici, dolci e spassosi...tutto mi portava qui, tanto che non sono riuscita a trattenere le lacrime di gioiosa commozione quando il nostro aereo ha iniziato sorvolare l'Isola di Smeraldo.
Qui è veramente tutto verde, con mille sfumature diverse, cangianti, allegre, brillanti o fosche con soffici nuvole che corrono veloci nel cielo, cambiano, si trasformano continuamente dando vita di volta in volta a draghi famelici o romantiche donzelle, cavalli al galoppo o gnomi col cappello a punta.
Atterriamo in perfetto orario e nel tempo che impieghiamo ad uscire - l'aeroporto di DUBLINO è davvero grande! - i nostri bagagli sono a nostra disposizione.
Fuori troviamo un gioviale taxista che per la stessa cifra dell'autobus - 6 euro a persona - ci scodella in dieci minuti in front of the Arlington Hotel, in Bachelors Walk proprio sulla riva del Liffey!
L'albergo è delizioso! Molto irish!
Abbiamo due camere separate - i pargoli hanno ormai ben 13 anni! - e ce la spassiamo davvero: in camera abbiamo anche la kettle per prerarci tea and coffee!
Il primo giro è in direzione di Temple Bar attraversando l'O' Connell Bridge.
Facciamo un salto al Trinity College, tanto per studiare un po' i meccanismi per visitare la Old Library with the Book of Kells e ci troviamo in un'atmosfera paradisiaca di prati verdissimi, edifici di mattoni rossi, panche di legno, complete di dedica: what dream!
Girelliamo verso Grafton Street, via commerciale pedonalizzata, e ci imbattiamo in Molly Malone, statua di una pescivendola vissuta nel 1700 e simbolo del fiero popolo dublinese.
I negozi sono bellissimi, pieni di colori e di cose caratteristiche: io scelgo subito di intrufolarmi in una libreria dove trovo un bel libro sulla storia dell'Irlanda e altre cosette interessanti, tra cui una bella borsa di stoffa decorata con i nomi di scrittori famosi - non c'è neanche un italiano, però...-
Dirigendoci verso il verde più verde di St. Stephen's Green ci riempiamo gli occhi di edifici graziosamente curati, fiori sfavillanti e le famose porte colorate.
Il parco di St. Stephen e rigogliosemente ricco di piante di ogni genere, laghetti, completi di anatre, cigni, gabbiani e...lucci, immersi in una sognante luce smeraldina. E' del tutto naturale rilassarsi e gurdarsi intorno con un senso di pace!
I nostri giri continuano costeggiando pub e musicisti di strada; ci sono in giro strane orde di tifosi spagnoli: stasera ci sono gli ottavi di finale ai Mondiali Sudafricani e giocano Spagna-Portogallo. Qui in iralnda, dopo l'esclusione - contestatissima - della squadra di casa per colpa della Francia, tutti si sono elettrizzati per la Spagna!
Si cena a Temple Bar in Fleet Street al Thunder Road Cafè dove c'è un'atmosfera allegra: si guarda la partita e si cena con fish and chips sorseggiando la mitica Guinness! Davvero deliziosa!
La Spagna vince ed in giro impazzano i festeggiamenti! Alle 22 è praticamente giorno pieno: qui al Nord fa notte più tardi! Bello!
Temple Bar è una zona davvero carina e molto colorata, ricorda non poco le Quartier Latin à Paris. Passeggiandoci ci si rende conto che DUBLINO è una città giovane e varia: ci sono ragazzi e ragazze di ogni parte del mondo e si respira un'aria di divertimento e di condivisione...Certo che i veri irlandesi sembrano un po' scarseggiare...
Si torna passando lungo il Liffey: ci sono delle deliziose passerellendi legno decorate con fiori multicolori e dotate di panchine per riposare, riflettere e guardare la gente che passa!
I ponti del Liffey non sono davvero male, soprattutto quelli pedonali: noi percorriamo, illuminati da romantici lampioncini - qualcuno dotato di lucchetto (?) NO QUI NO! - l'Half Penny Bridge. Si chiama così perchè un tempo si doveva pagare mezzo penny per attraversarlo!

Blanket and pillow on the greener grass

mercoledì 30 giugno 2010

Prima vera colazione irlandese: salsicce, funghi, pomodori, patate novelle, uova....Dopo un primo momento di titubanza, ci siamo adeguati volentieri ed abbiamo fatto una discreta scorta di calorie per affrontare le avventure che ci aspettano.
Fuori è freschetto, la temperatura giusta per le nostre camminate, ed il cielo è sempre cangiante con i suoi ciuffi pannosi di nuvole che lasciano intravedere spicchi di blu e speranza di sole.
La nostra prima meta è il Trinity College: un vero sogno - notare l'ossimoro!- per chi ama il mondo dello studio e dell'università. Prati verdi su cui sdraiarsi a leggiucchiare, viali ombrosi per passeggiare, palazzi austeri e fascinosi, caldi edifici di mattoni rossi per riunirsi e stare insieme.
La Old Library è davvero bella ed anche la mostra che introduce al Libro di Kells è ben fatta: grazie al mio recente corso di inglese riesco a capire quasi tutto: queste sono soddisfazioni!
La mostra, attraverso pannelli, oggetti originali ed illustrazioni, inquadra il periodo storico- IX secolo- spiega la vita dei monaci nel Medio Evo, i materiali usati dagli amanuensi per la copiatura dei libri, addirittura i trucchi per correggere gli errori!. Alla fine del percorso c'è lui: the famous Book of Kells, il libro più antico del mondo (?), cui viene esposta una pagina diversa ogni mese per evitare che una pagina possa sciuparsi più delle altre.
Devo dire che il libro è sì molto bello, le decorazioni sono particolarmente ricche e brillanti, ma a me sembra qualcosa di già visto chissà quante volte, alla Biblioteca Vaticana, nelle nostre biblioteche storiche – Angelica, Casanatense…- o nelle varie abbazie qui da noi...Penalizzazione che subisce chi viene dalla Città Eterna quella di riuscire difficilmente a stupirsi!
La Sala di Lettura, che attualmente ospita una mostra sui rapporti Irlanda -India, ai tempi della colonizzazione inglese, ha un fascino avvolgente per chi ama i libri come me!
Dopo aver saccheggiato il negozio di souvenir, dove compro un librino con brani romantici di scrittori irlandesi..., ci si dirige verso la parte più georgiana di DUBLINO: Marion Square, con bel parco - dove incontriamo dei bimbetti della materna in fila ordinata (!) - e la statua del grande Oscar Wilde, che abitava proprio qui vicino. In realtà molti scrittori famosi abitavano da queste parti, come Yeats, e il calore dei palazzi di mattoni rossi con le loro belle porte colorate aggiunge fascino a fascino.
Decidiamo di rilassarci un po' e optiamo per un sobrio - dopo la pantagruelica colazione della mattina...- pic nic a St. Stephen's Green. Qui delle graziose ragazze sponsorizzano una radio locale offrendo confortevoli coperte e cuscini per accomodarsi meglio sul prato: life is green!
Guardandoci intorno ci rendiamo conto che non siamo stati gli unici ad aver l'idea del pic nic: ci sono un sacco di persone che hanno deciso di fare qui la loro pausa dal lavoro o dallo studio. Esce anche un po' di sole e quando esce è davvero caldo!
Si riparte alla volta della cattedrale – protestante - di St. Patrick, intitolata al santo patrono di Irlanda che spiegava il mistero della Trinità utilizzando il trifoglio, Shamrock, uno dei simboli dell’Isola Verde.
La chiesa è del XII secolo, maestosamente gotica nei suoi muri di pietra grigia, con delle vetrate davvero magnifiche.
All’entrata siamo accolti da un ragazzo sorridente che ci fornisce di materiale informativo e ci invita con fare simpatico ad esplorare il posto. Il contributo richiesto, per famiglia, è di 15 euro.
Tra le cose scritte nei fogli che ci sono stati dati all’ingresso, si dice che lo Stato non sovvenziona in alcun modo i luoghi di culto per cui le chiese devono finanziarsi in modo autonomo: si ringrazia calorosamente coloro che contribuiscono con le loro visite!
L’interno appare un po’ buio e polveroso, però ci si sta bene, soprattutto sulle seggioline con i cuscini personalizzati: sono tutti ricamati e non ce n’è uno uguale all’altro!
Così leggiamo le nostre guide, ci guardiamo intorno e scopriamo la tomba di Jonathan Swift, sepolto vicino alla sua amata Stella, insieme a quelle di molti personaggi importanti per la storia e per l’indipendenza irlandese.
Usciamo e a poca distanza troviamo l’altra cattedrale protestante Christ Church Cathedral.
Anche qui sono tutti gentili, vogliosi di comprendere e di farsi comprendere: paghiamo 26 euro con i quali abbiamo la possibilità di visitare la chiesa e Dublinia, una ricostruzione della città attraverso i secoli.
Entriamo e notiamo subito che qui l’atmosfera è molto più chiara che a St. Patrick, ma c’è lo stesso clima di serenità nonché di immersione nella storia passata.
Interessante è la cripta, dove c’è anche il tesoro della Cattedrale.
Curiosità: ci sono pure un gatto e un topo mummificati, rimasti intrappolati nell’antico organo monumentale durante un inseguimento (!)
Dublinia è bellissima! Mi ha decisamente entusiasmato, forse perché c’è una buona dose di didattica, così io, da brava maestra, mi sono trovata a mio agio, nel mio ambiente naturale, come un pesciolino nel suo laghetto.
Si tratta della ricostruzione della storia di DUBLINO, a partire dai primi insediamenti preistorici, per passare alla sua fondazione da parte – nientepopodimenoche! – dei vichinghi, le varie invasioni, le trasformazioni, le pestilenze, la quotidianità…
È davvero ben fatta con spiegazioni chiare, quadri, ricostruzioni ad hoc ed anche parti interattive con calchi da utilizzare per creazioni personali, cassetti con cibi medievali da aprire, travestimenti per diventare dei veri vichinghi…
L’ultimo piano è tutto dedicato al lavoro di archeologo, con tanti esperimenti da fare!
C’è anche un delizioso piccolo bar per rinfrancarsi un po’ prima di riprendere il cammino: che goduria!
La cena è sempre a Temple Bar dove finalmente assaggio un piatto very irish: lo stew, uno stufato di prosciutto con cavoli, patate e cipolle MOLTO BUONO!!!!
Fuori c’è la pioggia irlandese, sottile e continua. Sono contenta che piova: una delle cose più caratteristiche ancora non era capitata!
La gente non ci fa molto caso e sono pochi quelli che aprono l'ombrello.

In viaggio verso il mare…Howth…

giovedì 1 luglio 2010

Oggi è il nostro anniversario di matrimonio e decidiamo di festeggairlo assaggiando la provincia irlandese.
Prendiamo il treno costiero DART a Connolly Station, dopo una breve passeggiata tra i Doks.
I treni irlandesi sono verdi – obviously! – puliti, chiari, tranquilli.
In 20 minuti arriviamo alla nostra meta, il tipico villaggio irlandese di pescatori.
Ho scoperto che è stato un punto di appoggio importante per la lotta indipendentista!
Di fronte a Howth c’è anche un isolotto dove nidificano molte specie di uccelli, tra cui – si dice – la pulcinella di mare.
Sicuro è che nel porto ci sono…LE FOCHE! Troppo simpatiche! Aspettano i pesciolini che tirano loro i turisti sul molo e poi battono con le pinne nell’acqua!
Il villaggio è molto irish, con le strade in saluta, le case color pastello e le porte colorate e tutte diverse.
C’è anche una chiesa medievale senza tetto con annesso cimitero!
Ci fermiamo a mangiare in un posto che sembra uscire da un’altra epoca, l’Abbey Tabern: facciata bianca, porte e finestre blu brillante, interni in legno scuro e musica celtica in sottofondo.
È bellissimo passeggiare qui ed osservare il veloce cambiamento del tempo, il correre e trasformarsi delle nuvole, il volo dei gabbiani, il tuffo di pesca dei cormorani.
Un’atmosfera magica, senza lepracauni ma magica.
Quando esce il sole è piena estate, ma basta un cambio di vento che arriva il gelo del Nord.
Io mi siedo vicino al molo, incappucciata nella mia felpa e mi ritrovo ad imprimermi tutto bene nella mente e nel cuore, per portarlo per sempre con me.
C’è un gran movimento di gente: bambini che gironzolano coi nonni, signori distinti con buffi cani, famiglie di turisti in magliette e infradito.
Si sente un forte odore di mare, condito ogni tanto da un soffio di fish and chips.
Rientriamo col nostro treno verde, ancora avvolti dal vento di mare e pensiamo a prepararci per la nostra ultima serata dublinese.
Abbiamo scoperto che gli irlandesi amano molto l’italian style per cui decidiamo di concederci un dolce accompagnato dal caffè italiano: insuperabili! Per certe cose non abbiamo rivali!
È troppo bello girellare e ascoltare musica dal vivo: ci fermiamo ad ascoltare i Mutefish, un gruppo di musica tradizionale rivisitata dei quali catturo subito il CD!
Rientriamo passeggiando ancora una volta lungo il Liffey e attraversando l’Half Penny Bridge, stanchi e contenti, solo con un briciolo di malinconia.


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See you soon!

venerdì 2 luglio 2010

Il nostro ultimo giorno ci saluta con un sole abbagliante, che ci accompagna mentre sfruttiamo ogni minuto prima del nostro volo pomeridiano per goderci ancora Molly Malone, Grafton Street, St. Stephen’s Green…
Salutiamo DUBLINO con la voglia di tornarci e di conoscere la vera irlandesità delle contee. See you soon, Ireland!