La magia dei contrasti
località: sandgerdi, reykjanes, blue lagoon, arnastapi, stikkisolhmur, eiriksstadir, glambauer, siglufjordur, akureyri, myvatn, modrudalur, hofn, jokursarlon, vik, golden ring, reykjavik
stato: islanda (is)
Data inizio viaggio:
venerdì 7 agosto 2020
Data fine viaggio:
domenica 16 agosto 2020
Un viaggio speciale. Un viaggio che resterà impresso non solo per la destinazione incredibile che abbiamo scoperto ma per averlo vissuto in un anno particolare. L'abbiamo sognato e organizzato mentre eravamo bloccati nelle nostre case, l'abbiamo deciso mentre tutti ci davano dei folli a pensare solo di partire, abbiamo confidato fino all'ultimo giorno che dopo l'ennesimo cambio volo obbligato non ci fosse cancellata anche l'ultima opzione disponibile. E poi con un viaggio surreale siamo arrivati in questa terra magica che abbiamo avuto il previlegio di scoprire davvero da SOLI, essendo fra i pochissimi giunti qui. Un viaggio speciale e indelebile.
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In viaggio per KEFLAVIK
venerdì 7 agosto 2020
Dopo giorni di ansia in perenne contatto con la SAS, finalmente siamo sulla via dell'aeroporto certi che il nostro volo via Copenaghen sia confermato. Già al nostro arrivo a Fiumicino ci rendiamo conto che questo viaggio sarà diverso...tutti gli accessi sono chiusi, ad eccezione di una porta dotata di termo scanner a cui si accede solo dopo aver presentato i biglietti. L'aeroporto è desolatamente deserto. Il nostro volo decolla puntualissimo per Copenaghen con una ventina di persone a bordo. Arrivati a Copenaghen la desolazione è ancora maggiore. Tutti i negozi sono chiusi e veniamo scortati all'unico varco aperto dell'area transiti. Il volo Iceland Air diretto a Keflavik è ancora più vuoto del primo e puntualissimi tocchiamo la terra islandese prima delle 19.00. Anche qui veniamo scortati verso i box destinati ai tamponi. In tempi rapidi siamo fuori, con la raccomandazione della Polizia di Frontiera di attendere l'esito dei test prima di accedere a qualsiasi luogo pubblico. Qui le mascherine sono sparite, nessun obbligo, ed è per noi una prima boccata d'aria fresca. Ancor più fresca è l'aria che ci attende all'esterno...circa 25 gradi in meno di quella che abbiamo lasciato a Roma. Ritiriamo la nostra 4x4 a noleggio e ci spostiamo nell'area di Sandgerdi, a pochi chilometri dall'aeroporto, dove pernotteremo ai Sandgerdi Cottages. Per l'accesso al nostro bungalow abbiamo ricevuto un sms con indicazione sul numero civico e il codice per ritirare autonomamente la chiave all'ingresso. Il bungalow è carinissimo, ampio, spazioso, dotato di tutte le necessità e con una veranda con hot pool privata. E così entusiasti prepariamo la nostra prima cena islandese (con i viveri imbarcati da bravi italiani:)). E' mezzanotte quando è ora di dormire, nonostante la luce fuori che è appena diminuita.
La Penisola di Reykjanes
sabato 8 agosto 2020
Oggi la giornata è dedicata alla Penisola di Reykjanes. Dopo colazione lasciamo il nostro cottage semplicemente richiudendo la chiave nella cassetta e cominciamo a percorrere la penisola verso sud. Fin da subito l'Islanda ci rapisce per la sua natura cruda e incontaminata. Prima sosta alla Hvalsneskirkja e ancora a sud passando per Hafnir e il ponte fra i due continenti fino al faro di Reykjanes e all'area geotermale di Gunnhuver. E' questo il primo assaggio con la potenza della natura che in questa isola dell'Atlantico dona davvero il meglio di se. Raggiungiamo la cittadina di Grindavik sulla costa per una breve sosta pranzo prima di ripiegare in direzione Blue Lagoon e verso il Silica Hotel dove pernotteremo. Alle 14:00 siamo qui ma la stanza è già pronta considerando che la struttura è praticamente vuota. Pernottare qui è stata una vera esperienza possibile solo grazie a una super offerta attiva in questi mesi di Covid. Pernottamento, colazione, accesso VIP alla Laguna Blu, cena incredibile al Lava Restaurant ad un prezzo che mai avremmo sperato. Abbiamo appena preso possesso nella nostra stanza quando arrivano gli sms con la conferma che da ufficialmente inizio alla nostra vacanza. E così per festeggiare ci immergiamo nella meravigliosa laguna privata dell'hotel. E mai come in questo caso la parola privata è stata più corretta: siamo soli! La laguna del Silica è incredibile, senza dubbio più bella della vicina e famigerata Laguna Blu, che comunque non potevamo mancare di visitare nel tardo pomeriggio. Nonostante fosse offerta e le nostre aspettative non particolarmente alte ci siamo dovuti ricredere e la cena al ristorante Lava è stata più che degna di un vero ristorante stellato.
La Penisola di Snaelfess
domenica 9 agosto 2020
Ci alziamo presto e ci godiamo una superba colazione in hotel prima di salutare il Silica e metterci finalmente on the road in direzione nord diretti alla Penisola di Snaelfess. Stamattina piove e sperimentiamo subito il famoso proverbio Islandese sul meteo, infatti lungo la strada è solo peggiorato. Sfioriamo Reykjavik senza fermarci e proseguiamo sul hringvegur fino ad Akranes e poi a Borgarnes. Fin da subito abbiamo chiaro che in questo Paese ogni chilometro percorso è da assaporare e le distanze fra le attrazioni sono esse stesse attrazioni. A Borgarnes approfittiamo per fare la spesa al supermercato e riempiamo il nostro SUV per i prossimi giorni, sostiamo per una foto al Hlíðartúnshúsin (le case con il tetto in torba) e a Borg A Myrum. Continua a piovere quando la 54 entra nella Penisola di Snaelfess. Ci fermiamo alle Gerðuberg Cliffs e poi ancora alla famosa chiesa nera di Budir fino a raggiungere Arnastapi. Nonostante la pioggia siamo elettrizzati da una natura sempre più spettacolare e da un'atmosfera che non avevamo mai respirato prima. L'Islanda ci ha già stregato. Continuiamo a percorrere la strada passando per Londrangar, il cratere di Saxholl, Helissandur, Olafsvik. Riprendiamo la 54 continuando fino a Grundafjordur. Quando raggiungiamo l'area del monte Kirkjufell il meteo è sempre più inclemente...diluvia, si vede poco e il vento ci sferza al punto da faticare a stare in piedi. Con una punta di delusione proseguiamo il nostro viaggio ma è già qui che promettiamo di tornare. Presto. Raggiungiamo il bel villaggio di pescatori di Stikkisholmur e finalmente non piove più. Ne approfittiamo per una passeggiata tranquilli di essere quasi giunti alla nostra destinazione finale. Ma l'Islanda non finisce di darci lezioni e così dobbiamo rassegnarci alle condizioni dei restanti 60 Km di 54. Percorriamo uno sterrato mozzafiato dove la presenza umana sembra essere completamente sparita fino a imboccare il bivio con la 60. Dopo pochissimi chilometri prendiamo la 686 per Eiriksstadir, dove si trovano i nostri bungalow per questa notta. Ritiriamo la chiave alla fattoria vicina e ci godiamo la nostra serata in una splendida cabina affacciata sul lago in compagnia di pecore e cavalli islandesi.
F586 e on the road fino ad Olafsfjord
lunedì 10 agosto 2020
Anche oggi colazione fai da te e ben presto siamo pronti a partire. Per provare una delle famose piste decidiamo di affrontare la F586 per tornare a incrociare la 1 in direzione nord est. 28 chilometri di pura meraviglia. Impieghiamo circa due ore a percorrerli. Una lingua di sterrato e ciottoli che attraversa uno sterminato nulla con 4 guadi da attraversare.. è una sensazione di incredibile libertà e benessere se naturalmente non avete problemi con una guida alternativa e un pochina di esperienza. Riprendiamo la ring road che continua ad attraversare paesaggi di rara bellezza e facciamo tappa alla Þingeyraklausturskirkja, una ben conservata chiesa in pietra. La sosta successiva è a Glambauer per la visita della fattoria in torba, oggi museo a cielo aperto. Mangiamo lungo la strada prima di abbandonare la ring road piegando a nord sulla 76. Passiamo per Hofsos e la sua incredibile piscina affacciata a sfioro sui fiordi della regione. Dopo Hofsos la 76 diventa sempre più spettacolare e il sole che splende ci regale delle viste incredibili e indimenticabili. Ogni chilometro è da assaporare fino al bel villaggio di Siglufjordur. Da qui attraverso il lungho tunnel a senso unico raggiungiamo la nostra destinazione finale ad Olafsfjordur, dove alloggiamo ai Brimnes Bungalows e dove ci godiamo la nostra hot pool vista lago e una cena a base di salmone sotto la pioggia che è nuovamente con noi dopo il sole della giornata.
L'area del Myvatn
martedì 11 agosto 2020
Alle 7.00 siamo già in auto pronti a partire per un'altra giornata ricca di emozioni. Percorriamo la 82 fino alla città di Akureyri dove sostiamo per un caffè e una rapida occhiata alla via principale. La nostra prima tappa è la cascata degli Dei, Godafoss, così conosciuta che ci sembra quasi di essere già stati qui. Proseguiamo rapidamente fino al Lago Myvatn, costellato di punti d'interesse in cui fare tappa come i crateri di Skútustaðagígar, la riserva naturale di Hofdi, i campi di lava di Dimmuborgir, la salita al cratere del vulcano Hverfjall da cui godere di un panorama pazzesco sull'area circostante. E ancora la grotta sotterranea di Grjotagya. Prima di continuare ci fermiamo a Reykhalid per il check-in in hotel e concederci una mezz'ora di relax. Dedichiamo la restante parte del pomeriggio all'area geotermale di Hverir, fra le più incredibili e attive del Paese. Fra l'odore di zolfo, le pozze che ribollono e il fumo sprigionato in uno scenario lunare sembra di aver abbandonato la terra ed essere in un altro pianeta. Abbiamo ancora una tappa, la caldera del Krafla, occupata da un lago turchese cos' intenso da sembrare dipinto. Ormai siamo abituati alla luce che non va via e al sole che non scende ma lo stomaco ci ricorda che si è fatto comunque tardi. Ci concediamo una pizza sul lago Myvatn e, stanche ma entusiasti, finalmente a letto.
Da Hofn a Vik
giovedì 13 agosto 2020
Ormai abituati alle sveglie precoci approfittiamo della colazione in hotel e prima di lasciare Hofn percorriamo i pochi chilometri a ritroso per raggiungere il promontorio di Stokksnes con la sua magica vista sul Vestrahorn. Oggi la nostra giornata è dedicata alle lagune glaciali prima di raggiungere la città di Vik. Jokursarlon è un luogo magico, dove il panorama cambia ogni giorno con i suoi iceberg galleggianti e uno dei ghiacciai del Vatnajokull sullo sfondo. Anche la vicina Diamond Beach merita la sua fama grazie al contrasto creato fra il nero dell'immensa spiaggia e i riflessi del ghiaccio che si fonde con l'acqua dell'oceano. Ancora qualche chilometro ci separa dalla meno famosa laguna glaciale di Fjallarson, a nostro parere imperdibile in questa stagione. E' più piccola e l'imponenza del ghiacciaio è vicina, sembra quasi di toccarlo. L'assenza totale di turisti la rende ancor più speciale. Sulla strada per Vik sono ancora numerose le soste che anche senza pianificazione interrompono necessariamente la marcia. I panorami variano dalla pianura desolata prima di Kirkjubæjarklaustur, al canyon di Fjaðrárgljúfur, ai campi di lava ricoperti di muschio fino a raggiungere Vik. Qui ne approfittiamo per una ricarica al supermercato, una capatina da Vinbudin (unico rivenditore autorizzato di alcolici), una visita al megastore di Icewear. Naturalmente non ci facciamo sfuggire la sua spiaggia e la fotografatissima chiesa prima di spostarci al nostro alloggio nei pressi della spiaggia di Reynisfjara. Stanotte alloggiamo al Black Beach Suites, assolutamente consigliato per un pernottamento in zona. Quando raggiungiamo Reynisfjara piove e il mare ci mostra tutta la sua spaventosa potenza. Sembra di essere in un mondo in bianco e nero sferzato solo dalle forze della natura. Il vento e il freddo ci invitano a chiuderci al caldo della nostra stanza dove prepariamo la nostra cena.
Le emozioni del SUD
venerdì 14 agosto 2020
Già dalla sveglia capiamo che sarà una giornata speciale. Apriamo la finestra e il sole splende su un cielo così azzurro che non vediamo l'ora di metterci in marcia. Considerando la giornata torniamo alla spiaggia di Reynisfjara che ci appare ora meno tetra e spaventosa. Solo il vento, il rumore dell'oceano e gli uccelli in volo sulle scogliere. Autentica meraviglia. Ci spostiamo al vicino promontorio di Dyrholaey e imbocchiamo a piedi il sentiero che conduce al panorama su Reynisfjara. La vista è semplicemente pazzesca e l'Islanda ci fa un altro regalo; la scogliera è animata dalle pulcinella di mare che sono così vicine da riuscire quasi a toccarle. Arriviamo poi al faro per ammirare il panorama la costa dalla parte opposta, una spiaggia nera senza fine che contrasta con il blu del mare e del cielo, con il verde brillante dei prati e con il bianco del ghiacciaio in lontananza. Vorremmo trascorrere qui un tempo infinito, ma riprendiamo la ring road a ovest diretti alla cascata di Skogafoss. Anche qui siamo soli insieme alla potenza di madre natura e il doppio arcobaleno la ciliegina su una torta troppo perfetta. Proseguiamo la nostra giornata con le cascate di Seljandfoss e di Gliufrabui. Seljandfoss, pur non avendo una portata d'acqua imponente, è fra le più spettacolari con la possibilità di percorrere il sentiero che gli passa dietro. Gliufrabui è un salto d'acqua spettacolare, chiuso in una caverna naturale a cui si accede facilmente con un po' di equilibrio e scarpe impermeabili. Ripartiamo verso ovest diretti alla cascata di Gulfoss, una delle attrazioni del così detto anello d'oro. Lungo la strada ci fermiamo a Fludir per osservare le pozze geotermali nei pressi della Secrete Lagoon, dove non abbiamo tempo di fermarci ma... torneremo. In fondo lo abbiamo già promesso. Arrivati a Gulfoss la prima cosa che ci colpisce è l'uscita dall'isolamento. Infatti qui siamo di nuovo circondati da gruppi di turisti, ristorante e negozi ci riportano nel mondo reale ed è subito chiaro che l'anello d'oro è effettivamente super sfruttato. La cascata è comunque bellissima e anche qui l'arcobaleno ci concede una fotografia d'eccezione. Tappa successiva il sito di Geysir che riesce a stupirci ancora per i colori, gli odori e l'unicità della potenza dello Strokkur che si fa desiderare fra un lancio e l'altro. La nostra giornata volge al termine e finalmente raggiungiamo la cittadina di Hveragerdi passando per Skalholt. Abbiamo scelto di alloggiare al Frost & Fire boutique hotel in modo da concederci un paio d'ore di relax nelle sue hot pool affacciate sul fiume.
Thingvellir & Reykjavik
sabato 15 agosto 2020
Stamattina il risveglio è meno euforico visto che la pioggia è tonata nella notte. Ci godiamo la colazione in hotel e con più calma partiamo verso il Parco di Thingvellir. Lasciata l'auto percorriamo i suoi sentieri in lungo e largo, nonostante la pioggia. Onestamente, pur riconoscendo l'unicità geologica e l'importanza storica per il Paese, nell'insieme ci ha deluso considerando quanto vissuto fin'ora. Riprendiamo l'auto diretti nella capitale, che abbiamo lasciato alla fine del nostro tour. Visitiamo il faro, il famoso e fotografato Solfar, l'Harpa, il porto e il suo mercato dove non potevamo dimenticare di provare il tanto famigerato Hakarl accompagnato da un bicchierino di Brennevin... che dire? Posso dire che quel dadino di squalo si è rivelato la cosa commestibile peggiore che abbia mai provato, mentre promuoviamo a pieni voti il Brennevin. Sempre a piedi abbiamo continuato la visita della piccola e colorata capitale percorrendo le sue vie più note con soste alla cattedrale, al Parlamento e al simbolo stesso della città: la Hallgrimskirkja. Ci siamo concessi anche lo shopping e concluso la giornata con una cena a base di pylsur nel chiosco Bæjarins Beztu.
E' solo ora di dormire quando raggiungiamo il nostro hotel nella zona di Keflavik.
Si torna a casa
domenica 16 agosto 2020
Ci resta solo poco tempo in terra islandese che ci ha regalato un vero sogno. Riconsegnata l'auto torniamo in aeroporto dove è sufficiente superare i controlli per ripiombare nella realtà: mascherine, desolazione e voli deserti. Questa volta ci tocca uno scalo ad Amsterdam ed è già sera quando tocchiamo terra a Roma.
Modrudalur, Studlagil e passaggio a sud
martedì 8 dicembre 2020
Anche stamattina ci alziamo presto. Colazione in hotel e partenza verso la cascata Dettifoss che scegliamo di raggiungere dalla 864. Per quanto sia sterrata e ci voglia più tempo la vista sulle cascate è migliore. Dettifoss è imponente e spaventosa e per ammortizzare i chilometri percorsi per ammirarla proseguiamo lungo la strada verso il canyon di Asbyrgi prima di invertire il nostro senso di marcia e tornare alla ring road. Dopo un inizio di giornata grigio e piovoso il cielo si scopre e il sole illumina gli scenari mozzafiato nei pressi di Modrudalur che raggiungiamo fra sterrati mozzafiato. Il panorama si fa lunare e l'Islanda mostra ancora un'altra faccia, spettacolare come tutte le altre. La deviazione successiva la facciamo per raggiungere il canyon di Studlagil dove approfittiamo della bella giornata per un pranzo all'aperto. Ancora moltissimi chilometri ci separano dalla nostra destinazione finale e ci rimettiamo in marcia attraversando la città di Egisstadir e deviando sulla 95 e sulla 939 raggiungiamo il pacifico porticciolo di Djurivogur. Qui riprendiamo la ring road e costeggiando la costa sud pieghiamo a ovest in direzione Hofn, che raggiungiamo in tempo per una doccia ristoratrice e per goderci una cena a base di aragosta in uno dei ristoranti adiacenti il porto.