I gozzi da pesca e il mezzo marinaio: una giornata a Celle Ligure

località: celle ligure
regione: liguria
stato: italia (it)

Data inizio viaggio: venerdì 20 aprile 2012
Data fine viaggio: venerdì 20 aprile 2012

Quando arriva la primavera, viene inevitabilmente voglia di fare un salto nei luoghi dove il Sole è di casa, dove anche i suoi raggi più deboli di Aprile sembrano quelli di Luglio, perché amplificati dai colori vivaci delle case che si affacciano sul mare.
Siamo nella provincia di Savona, e se il capoluogo è noto come la “Città dei Papi”, grazie a ben due Papi savonesi, Sisto IV e il nipote Giulio II, scopriamo che in realtà Sisto IV nacque nel 1414 in una frazione di Celle Ligure, chiamata Pecorile. Si tratta del Pontefice da cui prende il nome la Cappella Sistina, che proprio durante il pontificato di Giulio II venne affrescata da Michelangelo.
Il profumo del mare ci accompagna anche durante la visita al monumento religioso più importante di Celle, la Chiesa di San Michele Arcangelo. Infatti, il sacrato antistante la chiesa è formato da un mosaico di oltre mezzo milione di ciottolini di mare bianchi e neri, raccolti a partire dal 1894 da Don Agostino Delfino e dai suoi alunni, sulla battigia tra Camogli e Albisola. I sassi sono stati trasportati a Celle con gozzi da pesca. All’interno della chiesa si trovano delle opere d’arte preziosissime, tra cui il polittico “San Michele e i Santi”, dipinto nel 1535 da Perin del Vaga, allievo di Raffaello. Secondo la leggenda, l’opera sarebbe un ex voto dedicato dal pittore a San Michele per aver trovato salvezza sulla spiaggia di Celle Ligure dopo un naufragio. I fatti storici riferiscono però che l’opera era stata commissionata all’artista dai pescatori cellaschi.
Celle Ligure viene citata nelle carte per la prima volta nel 1014, e nel XII secolo il suo territorio passò al Marchesato di Ponzone. E fu proprio Pietro Ivaldi, detto il Muto di Toleto, in quanto nativo della frazione Toleto di Ponzone, la patria del filetto baciato tra le colline dell’Alto Monferrato Acquese, a realizzare la celebre serie di dipinti raffiguranti episodi della vita di Cristo all’interno della Chiesa di San Michele Arcangelo di Celle.
Durante la nostra permanenza abbiamo visitato diverse delle numerose altre belle chiese, tra cui l’Oratorio di San Michele e la Chiesa di San Giorgio nella frazione Sanda.
Ed è proprio da Sanda che parte uno degli itinerari turistici più entusiasmanti di Celle, il Sentiero botanico, che porta fino al luogo dove sorgeva la storica Torre Bregalla, detta Torre di Cardemei, costruita su un crinale a 261 metri di altezza come punto di avvistamento costiero per difendersi contro le incursioni piratesche che nel Cinquecento si erano notevolmente intensificate.
Sul lungomare ammiriamo inoltre la Chiesa di Nostra Signora della Consolazione, anticamente sede del convento di Santa Maria della Grotta, caratterizzata dalla decorazione esterna a strisce tipicamente ligure.
Spostandoci in auto verso Ponente, si apre una veduta mozzafiato sul mare e una stupenda vista sulle case colorate cellesi che si affacciano sulla spiaggia. Proprio in quel tratto panoramico della Strada statale dell’Aurelia notiamo l’invitante terrazzo del Ristorante Mezzo Marinaio, dove decidiamo di fermarci per cena. La serata è particolarmente mite, così scegliamo di accomodarci, anziché nella bella e luminosa sala interna, sul terrazzo vista mare: un modo bellissimo di avvicinare l’estate. Iniziamo con uno sfiziosissimo antipasto ligure gustando delle acciughe ripiene con le frittelle di baccalà, dei calamari ripieni e una zuppetta di cozze, vongole, fasolari e cannolicchi. Mentre scegliamo i primi, scambiamo quattro chiacchiere con il titolare Marco, che gestisce il ristorante con l’aiuto di mamma Gabriella che cura la cucina. “Abbiamo aperto circa tre anni fa e una delle cose che ci contraddistingue è la massima cura ai dettagli. La pasta è fatta in casa, i piatti di pesce cambiano in base al pescato del giorno, e per quanto riguarda le pizze, che sono uno dei nostri cavalli di battaglia, non puntiamo tanto sui condimenti strani, ma sulla qualità eccelsa dell’impasto che deve essere lievitato per almeno 36 ore”, ci racconta. Alcuni di noi scelgono infatti le buonissime pizze, mentre il resto del gruppo va avanti con gli eccelsi tagliolini con carciofi e gamberi di Oneglia, gli gnocchi con il sugo di totanetti e i tipicissimi corzetti al pesto. Annaffiamo il tutto con degli ottimi vini principalmente bianchi, provenienti oltre che dalla Liguria, dal Friuli, il Veneto, il Trentino, ma anche dalla Franciacorta. Tra i secondi piatti gustiamo la pescatrice con i carciofi e le patate, il fritto misto di pesce che stavolta comprende acciughe, calamari, e i gamberetti rosa della zona. Assaggiamo anche lo sfizioso stoccafisso accomodato, in umido con patate, olive, pomodori e pinoli. Per concludere in dolcezza, gustiamo il tiramisù della casa giustamente richiestissima, oltre alla pastiera napoletana e dei semifreddi all’amaretto e al caffè.
Queste bontà saranno senz’altro tra quei numerosi buoni motivi che ci faranno presto tornare a Celle Ligure.

Francesca Bertha

PER INFORMAZIONI:
www.comunecelle.it
www.ristorantemezzomarinaiocelle.com
Ristorante Pizzeria Mezzo Marinaio
Via Aurelia di Ponente, 8 Celle Ligure (SV)
Tel.: 019/991998

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