Trekking nell'arte e relax da gran signori: un weekend a Savignone

località: savignone
regione: liguria
stato: italia (it)

Data inizio viaggio: venerdì 4 maggio 2012
Data fine viaggio: domenica 6 maggio 2012

Nel 725 e il re dei Longobardi, Liutprando, era impegnato in un’impresa piuttosto delicata: il trasferimento delle spoglie di Sant’Agostino nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia. Quando la salma si trovava a Savignone, il re giunse sul luogo di persona per coordinare l’operazione. Fu proprio in questo stupendo paese immerso nel verde scuro della Valle Scrivia, abbracciata dalle selvagge catene montuose liguri che accadde un fatto miracoloso. Il corteo funebre depose le spoglie in una chiesetta primitiva. Al momento di ripartire, nessuno riuscì a smuovere la bara da terra: un peso divino la inchiodava a quel luogo. Il re Liutprando seppe interpretare correttamente il segnale, promettendo la costruzione di un monastero. Fatta la promessa, il corteo potè riprendere il proprio viaggio. Su quel luogo sorse poi il Monastero di San Salvatore, e oggi Savignone fa parte del Cammino di Sant’Agostino, il pellegrinaggio che unisce i luoghi simbolo della devozione agostiniana lungo l’antica Via del Sale.
L’idea di seguire le orme di Liutprando ci affascina, ma oltre alla ricchezza storica e artistica del luogo, Savignone offre anche molte altre opportunità di svago, a cominciare dalle escursioni in bici, il trekking, fino a uno strappo al vicino Outlet di Serravalle Scrivia, ma non solo: anche Genova è vicina, così è facile unire la scoperta di questo gioiello dell’entroterra perfino a una visita all’Acquario e a una passeggiata al Porto Antico.
Passeggiando per le viuzze del centro storico, tra le case colorate tipicamente liguri si apre una vista mozzafiato sulle montagne circostanti, ed è facile notare, su uno sperone roccioso, la massiccia torre a ferro di cavallo del Castello. Scambiando due chiacchiere con le persone del posto, scopriamo che la fortezza fu costruita nel 1207 dai tortonesi sulla stessa roccia dove secoli prima era accaduto il fatto miracoloso riguardante la salma di Sant’Agostino. Pochi decenni dopo, il Castello, così come il borgo di Savignone, entrò nel possesso dei Fieschi, il casato che resse il Castello di Savignone per più tempo, arrivando, sebbene con un’interruzione, fino all’Ottocento.
Ci sembra incredibile, ma è vero: questo weekend lo passiamo addirittura nella dimora dei Fieschi, chiamati dal popolo “Gatteschi”, in onore dell’animale araldico che il casato scelse per cimiero: un gatto seduto, voltato a sinistra. Giungendo nella piazza principale del paese, visitiamo prima la Chiesa parrocchiale di San Pietro, fondata da Urbano Fieschi nel 1691, con al suo interno numerose preziose opere d’arte, tra cui una Visitazione di Santa Caterina da Genova di Giovanni Battista Carlone, e poi, come i Signori di una volta, ci accomodiamo in una delle 21 eleganti camere dotate di ogni comfort del cinquecentesco Palazzo Fieschi, meravigliosamente ristrutturato grazie all’impegno del signor Aldo, marito della signora Simonetta Caprile che oggi gestisce la struttura insieme alla figlia Sara. Oggi il palazzo è sede di un hotel e di un ristorante, aperto anche a chi non soggiorna presso la struttura. Le prime notizie riguardanti il Palazzo, che domina la caratteristica piazza con l’elegante facciata rivolta verso Ponente, risalgono al 1450: all’epoca l’edificio aveva principalmente funzioni militari, come testimoniano le garitte. Successivamente divenne residenza dei Fieschi fino al 1856, quando fu dato in affitto e trasformato in un albergo termale. All’interno del parco di Palazzo Fieschi esiste infatti una fonte d’acqua dalle apprezzate proprietà termali note fin dall’antichità. Quell’acqua oligominerale e depurata oggi viene servita al ristorante, dove abbiamo il piacere di gustare una squisita cena all’insegna dei sapori tipici dell’entroterra ligure. Scopriamo che tutto, compresi i sughi e la pasta, viene preparato al momento, con ingredienti rigorosamente freschi e provenienti dal territorio.
Iniziamo con l’antipasto del Palazzo, che comprende anche la ricotta di Savignone, il salame di Vobbia e il parmigiano con il miele dei produttori della Valle Scrivia. Continuiamo con i ravioli di carne alla genovese fatti in casa, conditi “al tocco”, ovvero col tipico sugo rosso di carne, mentre alcuni nostri amici scelgono le trenette al pesto e le tagliatelle con champagne, pistacchi verdi e speck. Annaffiamo queste bontà con degli ottimi vini liguri e piemontesi e proseguiamo con dei filetti di fassone al pepe verde o all’aceto balsamico. Alcuni di noi gustano invece la tagliata di fassone alla griglia, ma anche gli straccetti alla ligure fanno proseliti. Sono ottimi anche i contorni, tra cui i carciofi di Albenga. La dolce conclusione della nostra cena ci vede cedere alla tentazione di un semifreddo all’amaretto, dei sorbetti al limone e del tiramisù leggero.
Dopo le rigeneranti passeggiate della giornata successiva, ripartiamo per la grande città arricchiti di una bellissima esperienza e certi di tornare presto a trovare il gatto di Savignone.

Francesca Bertha

PER INFORMAZIONI:
www.comune.Savignone.ge.it
www.palazzofieschi.it
Palazzo Fieschi Hotel
Piazza della Chiesa Savignone (GE)
Tel.: 010/9360063

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