A tavola con Donizetti, Tasso e papa Giovanni XXIII: un weekend a Bergamo - Parte II.

località: bergamo
regione: lombardia
stato: italia (it)

Data inizio viaggio: sabato 14 marzo 2015
Data fine viaggio: domenica 15 marzo 2015

Dopo questa bella passeggiata, decidiamo di fermarci per cena in uno dei ristoranti più tipici della città, l’Osteria dè L’Anetì, situata in via Pinamonte da Brembate, nella Città Bassa. Non facciamo fatica per parcheggiare, potendo approfittare di un posto riservato ai clienti dell’osteria presso l’attiguo supermercato. Il locale è sicuramente il luogo più bergamasco che ci sia in città: non solo perché si mangiano i piatti tradizionali, scelti da un menù scritto in bergamasco e tradotto in italiano, ma anche perché qui tutto quello che vediamo o utilizziamo, viene dal territorio. Non solo il cibo, ma anche gli arredi, e perfino il gas che ha scaldato le pentole in cui è stata cotta la nostra cena.
“Questa scelta sta alla base della nostra filosofia. Per noi scegliere aziende bergamasche per ogni esigenza è un modo di valorizzare il territorio. Lavoriamo con chi ci dà il lavoro. Vogliamo che da noi si respiri più bergamasco possibile e poi concetti come il km zero e la filiera corta vengono da sé”, ci spiega il signor Angelo che gestisce l’osteria insieme alle sorelle Silvia e Irene e l’amico Paolo.
La cucina dell’osteria, aperta dal 2001, si ispira alla tradizione, ma sempre con un occhio di riguardo alle novità che offre il territorio, con l’intenzione di far conoscere certe chicche non solo alle persone che vengono da fuori, ma anche ai bergamaschi stessi. “Quando eravamo piccoli, per noi era naturale vedere le nostre mamme e zie che cucinavano utilizzando i prodotti della terra. Ci ispirano anche questi ricordi e quando proponiamo piatti tipici del nostro territorio che ormai la gente non ha il tempo di preparare in casa, li mangiano molto volentieri e tornano appositamente per quei piatti che altrove non potrebbero trovare”, ci confida Angelo mentre iniziamo ad assaggiare gli antipasti.
L’ambiente è caloroso, famigliare e conviviale, dove oltre a un buon rapporto qualità-prezzo, si nota anche la grande umanità e attenzione con cui vengono trattate le persone meno fortunate, a cominciare dalla comodità degli spazi in cui anche un disabile sulla carrozzina può muoversi agevolmente. Anche gli ipovedenti possono sentirsi a loro agio grazie al menù scritto in braille, ma sono coccolati anche i bambini e gli anziani.
Cominciamo assaggiando una ricca varietà di salumi del territorio tra cui il crudo bergamasco di Ardesio, la bresaola della Val Taleggio, il salame locale, il lardo e la lonzetta stagionata oltre a qualche fetta di prosciutto di selvaggina, il tutto accompagnato dalla giardiniera fatta in casa secondo la ricetta di mamma Angelica. Continuiamo con la polenta e pica sö, tipico piatto di cucina povera il cui nome deriva dal fatto che per insaporire la polenta, un tempo si usava “picchiarci sopra” un pezzo di aringa affumicata.
Assaggiamo anche la carne salata con le cipolle e il cosiddetto Expo di formaggi tipici: taleggio, strachitunt, branzi e formaggio di monte più lo stracchino di capra conditi con l’aceto balsamico di Bergamo. Non resta certo a digiuno nemmeno la nostra amica vegetariana che gusta un ottimo tortino di verdure e un saporito minestrone con aggiunta di olio extravergine bergamasco.
Nella ricerca dei prodotti del territorio rientrano naturalmente anche le farine, prodotte nei mulini della zona: il Molino Innocenti e il Molino Nicoli. I primi piatti di pasta fresca sono preparati con queste farine di alta qualità ed ecco che possiamo gustare degli squisiti casoncelli, dei ravioli di polenta e taleggio, degli scarpinocc, ovvero dei ravioli tipici dell’Alta Valle Seriana, ripieni di magro. Ci piacciono molto anche gli gnocchi de l’Anetì, vero e proprio fiore all’occhiello del locale, ma non resistiamo nemmeno al risotto alla bergamasca, bagnato col Valcalepio, con pasta di salame cotta e dell’erba amara.
Annaffiamo queste bontà con degli ottimi vini rigorosamente del territorio, di piccole aziende. “Più sono piccole e più lavorano con passione”, è la filosofia di Angelo che non facciamo fatica a condividere e vale anche per i produttori di birre artigianali bergamasche, anch’esse molto buone.
Proseguiamo spaziando tra un’ampia scelta di secondi di carne tra cui il filo conduttore lo creano la polenta gialla o la polenta taragna, fatta con i formaggi e con prevalenza di grano saraceno. Assaggiamo il coniglio al forno, lo stufato, le quaglie disossate ripiene, il cinghiale, le rane in umido e lumache trifolate, mentre gli amici “diversamente carnivori” si deliziano con dei formaggi grigliati, dei funghi trifolati e con il tomino con verdure grigliate.
Possiamo anche scegliere tra diversi piatti tematici, come ad es. il piatto del contadino con zola, polenta gialla e salame, il piatto del Piero (altro piatto di punta) con formaggio fuso, polenta taragna e salsiccia, o il Piàt del Giopì, con taleggio, salame, salsiccia e cotechino con polenta. Il re, o meglio il papa di questi piatti è il richiestissimo Piàt del Papa Gioanì, dedicato a papa Giovanni XXIII, nativo della città, di cui si narra che da piccolo mangiasse spesso la polenta fredda con taleggio e pomodori, ingredienti che oggi compongono il piatto creato in suo ricordo. Ci piacciono molto anche le grigliate di carne con contorni di polenta e pucì, ovvero l’intingolo, oppure con polenta e strinù, cioè pasta di salame cotta e riversata sulla polenta.
Concludiamo questa cena pantagruelica cedendo alle dolci tentazioni dei dessert fatti in casa con l’unica e particolare eccezione del gelato polenta e latte della Gelateria Pan di Zucchero. Ad addolcire i momenti che precedono il nostro saluto a questa bella giornata sono delle sfiziose torte di mele e di pere, oltre al tiramisù, la crème caramel e la panna cotta impreziositi con un gustoso Moscato di Scanzo e un extra brut “degli angeli” (medaglia d’oro Vinitaly 2014).
La nostra vacanza bergamasca non finisce qua però: passiamo la notte presso il Bed and Breakfast Al Grattacielo nel vicino Alzano Lombardo che domani sarà il nostro punto di partenza per una bella gita nel Parco dei Colli di Bergamo e nella Val Taleggio.

Francesca Bertha

PER INFORMAZIONI:
www.comune.Bergamo.it
www.aneti.it
Osteria dè L’Anetì
Via Pinamonte da Brembate, 10 Bergamo
035/214015



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