Un weekend in Franciacorta, in compagnia dei pesci del lago d’Iseo: gita a Clusane - Parte I.

località: clusane di iseo
regione: lombardia
stato: italia (it)

Data inizio viaggio: venerdì 3 novembre 2017
Data fine viaggio: venerdì 3 novembre 2017

La terra dove la Francia è corta

Lo specchio d’acqua azzurro e silenzioso del lago da una parte e il verde dei vigneti a perdita d’occhio dall’altra: è questo paesaggio sereno e nello stesso tempo vivace che ci accoglie al nostro arrivo nella Franciacorta settentrionale, caratterizzata da un fascino senza tempo che non è certo casuale. Infatti, anche i viandanti di un paio di millenni fa, se si fermavano da queste parti, potevano ammirare un paesaggio per certi versi simile: anche il loro sguardo scrutava la superficie del lago d’Iseo avvistando uccelli acquatici e se si addentravano nel verde del territorio che si estende oltre la sponda Sud del lago, trovavano già i vigneti e probabilmente anche qualcuno disposto a offrire loro un bicchiere di buon vino.
La coltivazione della vite sulle colline della Franciacorta ha origini molto antiche, risale ai Galli cenomani, ai Romani e ai Longobardi come dimostrano i rinvenimenti di vinaccioli d’epoca preistorica, ma anche le testimonianze di autori classici come Plinio o Virgilio. Sono numerose anche le ipotesi in merito all’etimologia del toponimo Franciacorta, alcune delle quali abbastanza fantasiose come ad esempio “a curt de franc”, per indicare la condizione povera degli abitanti, o il detto “Qui la Francia sarà corta”, in occasione della breve permanenza in zona dei francesi, terminata nel 1265 con la ribellione popolare contro le truppe di Carlo d’Angiò, re di Francia. La più plausibile delle spiegazioni è invece quella che indica la Franciacorta come “curtes francae”, ovvero piccole comunità libere di monaci benedettini, che godevano dell’esenzione dalle tasse in cambio di bonificare e lavorare la terra a loro affidata.

Hostel del Gal, dove antico e moderno vanno d’accordo

La nostra dimora per questo weekend in riva al lago d’Iseo è l’Hostel del Gal, il bed and breakfast collegato all’Antica Trattoria del Gallo, situata nello stesso cortile il quale offre anche la comodità di un ampio parcheggio. La struttura del B&B nasce dall’accurata ristrutturazione di un antico fienile risalente agli inizi del Novecento e ci accoglie con la sua calorosa atmosfera rustica dovuta ai muri antichi con pietre a vista, stile che crea un connubio perfetto con l’arredamento moderno. I quattro appartamenti, di cui un bilocale, due ampi monolocali e una camera spaziosa, sono tutti dotati di ogni comfort, compresa la cucina con piastre a induzione, l’aria condizionata e il wi-fi libero.

A casa della tinca: passeggiata a Clusane

Dopo esserci sistemati nei nostri appartamenti, andiamo alla scoperta di Clusane, a cominciare dal lago. Una superficie azzurra che appare dipinta con le morbide pennellate di un pittore d’altri tempi, il lago solcato da anatre selvatiche che sembrano conoscere a memoria ognuna delle barche a remi in legno del porticciolo, cigni candidi che talvolta escono dall’acqua e fanno amicizia con i cagnolini portati a passeggio sul lungolago. Una moltitudine colorata di barche ormeggiate tra i pali bianchi e azzurri del molo tra i quali si compone l’immagine dell’antico borgo dominato dal campanile della chiesa vecchia da un lato e quella delle montagne circostanti dall’altro. Si presenta così il bellissimo paese di Clusane, frazione di Iseo dal 1927, una di quelle località dove il passato da borgo di pescatori convive armoniosamente con il presente dalla chiara vocazione turistica in un contesto di tranquillità e poesia.
Il lago ricco di pesci, e il dolce paesaggio circostante avevano affascinato l’uomo sin dagli albori della storia. Clusane, il cui toponimo deriva probabilmente da Clodius o da Chiusa, è uno degli insediamenti più antichi del lago un tempo abitato da comunità palafitticole. Dalla presenza dei Romani giunsero a noi molti reperti, di cui qualcuno presente in loco, altri conservati presso diversi musei.
In un certo senso, a fare “da padroni” di questo paese, sono sempre stati i pesci: il luccio, il persico, i gamberi, ma soprattutto la regina del lago, ovvero la tinca. In età longobarda, proprio in questo tratto di lago si trovavano le riserve di pesca del monastero di Santa Giulia di Brescia. Successivamente, anche i monaci benedettini di Cluny, a cui fu donata la cappella dedicata ai santi Gervasio e Protasio, e i quali si dedicarono alla bonifica dei terreni paludosi, apprezzavano i doni ittici del lago. Il borgo vero e proprio si formò attorno al priorato fondato dai monaci che raccolsero contadini e pescatori intorno al monastero.
Durante la nostra passeggiata scopriamo diversi luoghi dell’antico castrum, come l’arco in pietra su via della Chiesa vecchia, la porta con antiporta su via Molino e dei resti di archi di età romana, nonché basamenti di case medievali. C’erano anche due mulini, ma soprattutto c’era, e c’è ancora, un bel castello che sorge sul promontorio a ovest dal vecchio borgo. Detto castello di Carmagnola, (dal condottiero Francesco di Bussone che ne fu il signore per quattro anni fino al 1432), la fortezza fu costruita nel Trecento e cambiò molte volte proprietario. Oggi l’imponente edificio è un palazzo-castello, adibito a residenza nobiliare sin dal Rinascimento, ma tuttora munito delle originarie connotazioni da fortezza quali il profondo fossato difensivo con caratteristici ponti ad arcata in pietra.

Antica Trattoria del Gallo, il piacere dei sapori del lago

Il passaggio da borgo di pescatori a località turistica era iniziato verso la fine dell’Ottocento, con la nascita di osterie e ristoranti gestiti dalle famiglie dei pescatori. La nostra giornata a Clusane continua presso una delle trattorie storiche del paese, tra le prime ad aver iniziato a preparare piatti a base di pesce pescato nel lago. L’Antica Trattoria del Gallo, fondata all’inizio del Novecento, nasceva come stazione di posta sulla strada che collega Brescia e Bergamo, e offriva ristoro ai viandanti e ai loro cavalli. Oggi il nostro “cavallo”, ovvero la macchina, riposa serenamente nell’ampio cortile mentre dopo esserci rinfrescati presso il nostro appartamento all’Hostel del Gal, attraversiamo il cortile per passare una bella serata a tavola.
Ad accoglierci con grande gentilezza nelle caratteristiche sale della trattoria sono i signori Abele e Giulio Vitali, i fratelli che gestiscono il locale insieme alla signora Piera, moglie di Giulio, e a Gabriele, figlio di Abele. “La nostra famiglia è subentrata nella gestione nel 1978, dando nuova vita alla trattoria sotto la guida di nonna Isabella, mia madre”, rievoca il passato il signor Abele.

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