Vista sul Piemonte tra architettura e sapori tipici: una giornata a Novara
località: novara
regione: piemonte
stato: italia (it)
Data inizio viaggio:
venerdì 8 febbraio 2019
Data fine viaggio:
venerdì 8 febbraio 2019
Una città che porta nel suo nome il concetto di novità, e che ha sempre attratto grandi personaggi e artisti, alcuni dei quali divennero importanti proprio grazie alla loro opera compiuta in questo luogo: abbiamo scelto di passare una giornata di relax all’insegna della cultura, dell’arte e della buona tavola a Novara.
Una delle storie più belle riguardanti un personaggio arrivato qui molto prima di noi è quella del patrono, San Gaudenzio: nato nel 327 a Ivrea, da famiglia pagana, divenne il primo vescovo di Novara, dove da secoli lo ricorda la splendida basilica di San Gaudenzio. È proprio dalla basilica che inizia il nostro giro novarese, e ci rendiamo subito conto che qui ogni angolo potrebbe svelare un intero romanzo. A cominciare dall’altissima cupola che disegna lo skyline della città: è opera dello stesso Alessandro Antonelli che progettò la famosa Mole di Torino. Ma mentre i lavori della Mole furono terminati nel 1897, nove anni dopo la morte del grande architetto, la cupola della basilica di San Gaudenzio è stata completata nel 1887, quando l’artista era ancora in vita. Anche il campanile è un importante capolavoro, opera di Benedetto Alfieri, zio di Vittorio Alfieri, famoso drammaturgo e poeta settecentesco. La torre campanaria, alta 92 metri, ospita il maggior concerto di campane a sistema ambrosiano, fatto di ben otto campane.
Passeggiando in centro, visitiamo anche l’Arengo del Broletto, l’antico centro della vita politica di Novara: un complesso architettonico costituito da quattro palazzi storici disposti a quadrilatero, tra cui il palazzo del Comune, risalente al XII secolo. È di un centinaio d’anni più recente invece la “Turrisella”, la torre detta La Mirabella, intorno alla quale fu realizzato l’imponente castello visconteo, sorto sulle antiche mura romane.
La creatività novarese è nota nel mondo non solo grazie alle opere d’arte, ma anche per l’alchimia dei sapori: nel 1860 fu nel Bar dell’Amicizia, non più esistente, che Gaspare Campari mise a punto la ricetta della bevanda che porta il suo nome.
Dopo questo salto nella storia dell’aperitivo arriva il momento di cedere al languorino sempre più intenso, così decidiamo di fermarci per cena presso una trattoria nota per la sua autentica cucina casereccia. La troviamo nel quartiere Nord della città, a Veveri, una zona residenziale che ha il fascino di creare un collegamento tra la campagna circostante e la città stessa. Il suo territorio, noto anche per la coltivazione del riso, è attraversato da molteplici canali, torrenti e rogge, tra cui il canale Cavour che collega il Po e il Ticino, o il torrente Terdoppio, di cui esiste un tratto novarese e uno lomellino.
In realtà, nell’individuazione della Trattoria da Bisu, situata in via Verbano, ci ha aiutato non solo una ricerca su Internet, ma anche il classico profumino che usciva dalla finestra come un invito. Una volta all’interno, ad accoglierci con grande gentilezza è la signora Angela, ristoratrice di grande esperienza, reduce da 17 anni di gestione di un altro ristorante, situato in via Bovio. “Quando un paio d’anni fa abbiamo individuato questo locale, era chiuso già da un anno, così abbiamo deciso di riaprirlo e di creare un punto di riferimento goloso per chi passa da Novara. Siamo aperti da lunedì alla domenica, tra i nostri clienti ci sono anche turisti che vengono a visitare la città, o persone, famiglie che dopo la messa entrano per pranzare, ma ci hanno seguito anche una buona parte dei vecchi clienti, camionisti o comunque persone che girano per lavoro”, ci racconta la signora Angela che gestisce il locale insieme alla figlia Erica e con il figlio Tiberio che accoglie i clienti in sala.
Ci accomodiamo al nostro tavolo all’interno della spaziosa e caratteristica sala arredata con gusto, in uno stile rustico, ma elegante, che può essere l’ambiente ideale anche per piccole feste di famiglia, come compleanni, comunioni o battesimi.
La nostra cena all’insegna dei sapori tradizionali inizia con dei salumi tipici novaresi come la duja e la fidighina. Assaggiamo anche il cotechino, il sanguinaccio, oltre al crudo, la coppa e il salame cotto. Tra gli antipasti non mancano l’insalata russa e il vitello tonnato, che accompagniamo con lo gnocco fritto e gustiamo con piacere anche le verdure in agrodolce, preparate dalla signora Angela.
Dopo questo ricco antipasto c’è chi riesce a mangiare solo la paniscia, squisita e più che sufficiente per saziarsi, ma ci sono anche diversi primi e secondi che trovaimo irrinunciabili. Siamo in un territorio famoso anche per la coltivazione del riso, così presso la Trattoria è sempre disponibile una grande varietà di risotti. Stavolta scegliamo quello con speck, scamorza affumicata e radicchio. Tra i primi piatti tradizionali gustiamo anche gli agnolotti, ma c’è anche chi opta per le pappardelle, le tagliatelle o anche per un primo più semplice come gli spaghetti al ragù o le penne all’arrabbiata. Annaffiamo queste bontà con degli ottimi vini praticamente a chilometro zero, provenienti dalla cantina di fronte. Il più richiesto è il Barbera, ma ci sono anche altre etichette del Monferrato, oltre al Bonarda dell’Oltrepò e per chi preferisce il bianco, delle buone bottiglie di Cortese.
L’appetito vien mangiando, così proseguiamo con dei bei brasati con la polenta e con degli stufati d’asino. Certi giorni si possono gustare anche i bolliti misti, che non fa quasi più nessuno, così come l’oca al verze per la festa di San Gaudenzio, o per restare in tema di piatti invernali sostanziosi, la casseula. Un piatto che non può mancare è ogni giovedì l’orecchia d’elefante, vero e proprio fiore all’occhiello del locale. “L’ho sempre fatta, e sempre di giovedì, così ormai la gente lo sa e spesso vengono apposta a mangiarla”, ci racconta la signora Angela. Su prenotazione, in caso di gruppi sufficientemente numerosi, si prepara anche la paella.
Infine, non ci resta che cedere alle dolci tentazioni che ci propone Erica, bravissima a creare degli sfiziosi dessert classici e irresistibili come il tiramisù, la panna cotta, dei budini, la crema catalana, la zuppa inglese e delle torte, ad esempio al cioccolato.
Dopo questa gita novarese siamo certi che le piacevoli atmosfere di questa città d’arte, così come il buon profumo dei piatti piemontesi ci faranno ancora tornare qui molte altre volte per passare una bella giornata tra passeggiate e buona tavola.
Francesca Bertha
PER INFORMAZIONI:
www.comune.Novara.it
Trattoria da Bisu
Via Verbano, 16 Novara
Tel.: 328/9691606
Facebook: Trattoria “Da Bisu”
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