La bellezza... delle Gole del Raganello (CS)

località: civita, gole del raganello
regione: calabria
stato: italia (it)

Data inizio viaggio: domenica 13 agosto 2006
Data fine viaggio: domenica 13 agosto 2006

La Calabria è una regione caratterizzata dalla duplice attrattiva turistica mare/montagna.

Quasi tutta la regione è bagnata dal mare (le coste si estendono per ben 780 Km): a est dal Mar Tirreno e ad ovest e a Sud dal Mar Ionio, pur presentando spiagge ineguagliabili, dai tratti frastagliati e dalle acque cristalline, il suo territorio al 90% è costituito da colline e montagne.

Basti pensare che è l'unica regione italiana ad ospitare tre Parchi Nazionali (Pollino, Aspromonte e Sila).

Proprio oggi insieme a Zie e cugini decidiamo di partire con destinazione Parco nazionale del Pollino.

Tra le gole da visitare all'interno del Parco il Pollino, il Raganello merita di essere menzionato per il suo paesaggio selvaggio e incantato.

Visitare il Raganello da anche la possibilità di conoscere meglio il paesino Civita, di origini Albanesi. poche case a picco del canyon.

Civita è raggiungibile da Castrovillari (uscita autostrada A3 Castrovillari - Frascineto) seguendo la statale n. 105 verso il Mar Ionio.

Civita, detta anche il paese del Ponte del Diavolo ,è un comune collinare del Nord-Est della Calabria affacciato sul mar Ionio, porta di accesso privilegiata al Parco Nazionale del Pollino per i visitatori provenienti da Puglia, sud Calabria e Sicilia.

Civita è uno dei centri italo-albanesi (arberesh) sorti alla fine del basso medioevo nell'Italia centro-meridionale.
Fondato intorno al 1471 da profughi albanesi giunti sulla costa jonica calabrese dopo la morte dell'eroe nazionale Giorgio Castriota Skanderbeg, Civita sorge su di una terrazza naturale a ridosso delle spettacolari Gole del Raganello che si allargano in una delle più belle vallate del Pollino di Sud-Est prima che il torrente sfoci nel mare Jonio.

Civita è all'interno del territorio del Parco Nazionale del Pollino a 450 m s.l.m. sul versante calabrese dell'omonimo massiccio ed è punto di partenza ideale per escursioni a piedi, a cavallo e in mountain bike insieme a guide esperte e qualificate nella Natura incontaminata del Parco Nazionale più esteso d'Europa.

Il paese si trova inoltre in una posizione ideale per raggiungere le spiagge del Mare Jonio (da cui dista circa 20 Km) e le stazioni termali di Cassano allo Jonio e Spezzano Terme.

La ricchezza paesaggistica di Civita non è solo ambientale; i rifugiati albanesi che fondarono il paese portarono con se tutto un patrimonio etnico, religioso e culturale che è stato conservato integro dalle successive generazioni fino ai giorni nostri.
Dal rito greco-bizantino, in cui si celebra ancora oggi la messa, alle danze folkloristiche come le coinvolgenti vallje, alla caratteristica architettura delle case in pietra che creano un'atmosfera di forte medievalità arricchite con i particolarissimi comignoli dalle linee orientaleggianti, dalla cucina tipica ai costumi che per i più anziani sono gli abiti di tutti i giorni, fino a giungere alla stessa lingua parlata dai civitesi, tramandata orgogliosamente di generazione in generazione che fa di Civita una delle rare isole albanofone in Italia, si arriva ad una full immersion in un altro tempo ed in un altro luogo in cui lo scorrere delle ore assume altri colori, suoni, odori e sapori

Il visitatore di Civita avrà quindi da osservare, esplorare, curiosare e quindi raccontare, una volta rientrato nella propria quotidianità, di un luogo vicino eppure esotico, che sorprenderà e coinvolgerà a tutto tondo chiunque decida di visitarlo. Civita è un centro turistico noto per le sue bellezze naturali (Ponte del Diavolo, Canyon del Raganello, Timpa del Demanio, Parco del Pollino) e le sue caratteristiche socio-culturali.
Lasciata l'auto vicino la Piazzetta inizia la nostra avventura. Da Civita scendiamo per raggiungere lo spettacolare Ponte del Diavolo, opera medievale da poco ristrutturata sulla Gola del Raganello.La Leggenda racconta che il ponte fu costruito dal demonio, offre uno splendido spaccato del tratto terminale del canyon.


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l'avventura ha inizio

domenica 13 agosto 2006

Il cielo è azzurro e il sole ci regala colori indescrivibili.

Il nostro abbigliamento è completo di pantaloncini comodi, costume, zaino a spalla, macchina fotografica subacquea Sony DSC W70, sandali da trekking indispensabili per camminare tra le rocce scivolose ((acquistati prima di entrare a Civita)) asciugamano e ricambio completo da lasciare in macchina.

Il tratto iniziale da percorrere è sempre in discesa, poco faticoso e lo scenario davanti a noi cambia continuamente. Una fitta montagna rossa, ruscelli, uccellini e oleandri colorari ci fanno innamorare del posto.

Il percorso a tratti molto pericoloso, con correnti di acqua ghiacciata e rocce altrettanto bagnate e scivolose non ci fa paura. I Colori sono molto intensi.

Tutto è naturale, bisogna stare molto attenti, in caso di cadute contro le rocce si è da soli, niente soccorso, niente aiuti. Bisogna lasciarsi andare, camminare con molto attenzione guardare sempre per terra, a volte capita che l’acqua è profonda quindi bisogna lasciarsi andare, non pensare alla temperatura gelida dell’acqua e tuffarsi.. poche bracciate e si è di nuovo in piedi.

Ogni gola è a se, va attraversata con coraggio e determinazione più si va avanti più lo spettacolo aumenta.

Dopo più di 1 ora di cammino il cielo diventa scuro, aumenta il vento.. capiamo che sta arrivando la pioggia, quindi cambio di direzione si torna indietro.

Altri turisti decidono di andare avanti con l’aiuto di un filo di ferro cercano di superare le alte pozze d’acqua ghiacciata, come si fa a percorrere certi sentieri se non si è capaci di nuotare????

Invano le nostre considerazioni sul maltempo .. proseguono soli.. il loro destino non lo conosciamo.. ha iniziato a piovere molto forte e tra pioggia, acqua fredda, rocce e cascate il pericolo era li dietro ogni angolo..

Siamo riusciti a percorrere il tragitto di ritorno molto velocemente pioggia e vento contro di noi salita a picco sul paese ma c’è l’abbiamo fatta…
Subito in macchina a cambiarci.. siamo letteralmente fradici, fa molto freddo ci tremano le gambe, l’acqua delle rocce non supera 10° ((forse anche meno))

Consigliamo muta da sub corta per i più freddolosi soprattutto nei periodi da autunno alla primavera, anche il casco da alpinismo sarebbe meglio indossare.

Continua a piovere i nostri panini all’interno degli zaini, sono inzuppati d’acqua, quindi decidiamo di rifugiarci nell’unico ristorante aperto e dall’apparenza molto interessante.
Si chiama Agorà si trova proprio nella piazza del paese. Per offrire la massima accoglienza l'Agorà propone un abbondante e squisito antipasto che comprende gli assaggi di tutto ciò riguarda i prodotti più tipici della nostra zona, dai formaggi ai salumi,al prosciutto, alle frittelline di stagione ai sottoli in extra vergine d'oliva, fino alla bontà delle patate alla contadina.
(( più di 10 porzioni tutte buonissime))

Seguiamo con 2 primi piatti tipici conditi con sughi e funghi di stagione fino ad arrivare alle carni di capretto, vitello, maiale cotte sulla brace, e per finire altre trippa di vitello il cinghiale ai sapori nostrani, le braciole e polpette, cotiche di maiale con fagioli, testoline di capretto al forno a legnaPossiamo dire solamente che è stata una delizia sedersi in quel ristorante e gustarci tutte queste specialità ben preparate. Non immaginate il prezzo che abbiamo pagato solo € 130,00 in 5 persone tra cui anche 3 bottiglie di ottimo vino rosso, acqua e caffè!!!

Sito internet http://www.agoraristorazione.it/

Consigli finali
Avventurarsi alle Gole del Raganello è un’esperienza sicuramente bellissima ricca di emozioni, ma bisogna tener presente che non ci sono aiuti e che le difficoltà esistono, quindi meglio accettarsi delle buone condizioni meteorologiche e uscire dalle gole nelle ore con ancora luce per illuminare il sentiero del ritorno.
Il pericolo è di rimanere bloccati tutta la notte tra il freddo e senza nulla da mangiare