Giro delle Tre Cime di Lavaredo

località: tre cime di lavaredo, auronzo di cadore, dolomiti
regione: veneto
stato: italia (it)

Data inizio viaggio: sabato 2 settembre 2006
Data fine viaggio: sabato 2 settembre 2006

Le Tre Cime di Lavaredo… le vette più famose delle Dolomiti, un mito nel mondo dell’alpinismo. Incantevoli, magiche, affascinanti – ecco come si potrebbero descrivere le montagne più fotografate delle maestose Dolomiti.

Le cime montuose situate nel territorio del comune di Dobbiaco e della vicina regione di Belluno fanno parte delle Dolomiti di Sesto. Con un’altezza imponente di 2.999 metri, la Cima Grande, scalata per la prima volta nel 1869 da Paul Grohmann con le guide Franz Innerkofler e Peter Salcher, rappresenta tutt’oggi una delle sfide più ardue e più interessanti per gli alpinisti estremi. Non sono da meno la Cima Ovest che raggiunge un’altezza di 2.973 metri e la Cima Piccola (2.857 m), nota ben oltre le frontiere del nostro paese per il suo “Spigolo Giallo” che per lungo tempo faceva parte delle escursioni dolomitiche più difficili in assoluto.

Il giro che ci apprestiamo a fare è poco più che una camminata di 3 ore (senza varianti), con un dislivello massimo di soli 150 metri, ma che attraversa uno dei paesaggi più incantevoli delle Dolomiti. Quindi un itinerario consigliato anche agli escursionisti poco allenati senza nessuna difficoltà di percorrenza.

Carte turistiche 1:25.000 Tabacco: foglio 010 Dolomiti di Sesto; Kompass: foglio 617 Cortina d'Ampezzo e Dolomiti Ampezzane.
Sentieri 101 e 105
I Rifugi sono aperti dal 15/6 al 30/9.

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Giro delle Tre Cime di Lavaredo

sabato 2 settembre 2006

L'escursione inizia dal Rifugio Auronzo, raggiungibile da Misurina in circa dieci minuti d'auto percorrendo la strada asfaltata a doppia corsia (16% di pendenza!!), con tariffa a pagamento (20€ a macchina), che consente di raggiungere il rifugio senza iniziare il giro con una ‘scalata’ di 500 metri di dislivello partendo da Misurina.

L'intero percorso, che, girando intorno alla Tre Cime di Lavaredo consente di goderne l'immane bellezza da un elevato numero di punti di osservazione, si snoda interamente al di sopra del limite superiore del bosco, lungo ghiaioni attraversati da strade sterrate e comodi sentieri.

Dal Rifugio Auronzo (m 2320), da dove si gode di un ampio panorama verso la Valle dell'Ansiei e Auronzo di Cadore, i Catini di Misurina (m 2839), il lago di Misurina e il Lago d'Antorno, il Sorapiss (m 3205) e il Monte Cristallino di Misurina (m 2775), si percorre il sentiero 101, un strada sterrata che, con andamento pianeggiante, porta al Rifugio Lavaredo (m 2344). Camminando ai piedi del versante sud delle Tre cime dopo circa quindici minuti si raggiunge una piccola chiesetta, la Cappella degli Alpini, dedicata a Maria Ausiliatrice e, lì vicino, una stele ricorda Paul Grohmann, pioniere delle scalate sulle Dolomiti. Di fronte si vede la Croda dei Toni (m 3094) e, quando la strada gira verso sinistra, appare anche la Croda Passaporto (m 2701).

Raggiunto il Rifugio Lavaredo si sale verso la Forcella Lavaredo (m 2454), uno dei due punti del tracciato dove c’è da faticare un po’ (ma neanche troppo visto i soli 110 metri di dislivello). Arrivati in cima alla forcella, il punto più alto dell’escursione, siamo su importante punto d'osservazione su inimitabili paesaggi montani: sulla sinistra si ergono maestose le Tre Cime di Lavaredo, che da qui si possono ammirare da vicino e, di fronte, un gran numero di montagne che si aprono a corona, tra le quali, le più vicine sono il Monte Rudo (m 2826), la Croda dei Rondoi (m 2859), la Torre dei Scarperi (m 2687), il Monte Mattina (m 2464), la Torre di Toblin (m 2617) e il Sasso di Sesto (m 2539) ai piedi del quale si distingue il Rifugio A. Locatelli, mentre sulla destra si erge il Monte Paterno (m 2619) e ancora la Croda Passaporto (m 2701). A sinistra, le pareti della Cima Piccola dove si vedono bene, con l’uso delll’immancabile binocolo, i rocciatori impegnati nella scalata della cima.

Da qui si può decidere di proseguire l’escursione verso il Rifugio Locatelli, o allungarla di circa 2,5 ore imboccando il sentiero 104 che porta al Pian di Cengia, girando attorno al Monte Paterno per poi arrivare al Rifugio Locatelli da est riprendendo il sentiero 101.

Noi decidiamo di puntare direttamente al Rifugio Locatelli. Scesi dalla forcella è possibile seguire 2 percorsi diversi: il primo segue in costa il ghiaione con qualche saliscendi per giungere direttamente il Rifugio Locatelli; il secondo scende per una 50ina di metri dalla forcella e dopo una salita porta al Rifugio Locatelli (m 2438), situato sulla Forcella di Toblin. Scostandosi leggermente dal Rifugio verso il crinale sulla destra, si vede l'Alpe dei Piani con i due Laghi dei Piani e oltre, verso valle, la stretta Valle Sassovecchio che scende verso la Val Fiscalina e Sesto di Pusteria. Sulla sinistra della Valle Sassovecchio si erge il Crodon di San Candido (m 2891) e sulla destra la Cima Una (m 2698).

Siamo a metà della nostra escursione e i pianori che circondano il rifugio rendono questo posto ideale per un pranzo al sacco, evitando i prezzi astronomici del rifugio (1.5€ un caffè, 3.6€ una fetta di Strudel!!). Sarete ospiti dei numerosi gracchi alpini e se siete fortunati del corvo imperiale, il più grande corvide delle Dolomiti.

Dietro il Rifugio, in posizione un po' più elevata, c'è una piccola chiesetta che ricorda i caduti delle cruente battaglie combattute tra queste meravigliose montagne. Da qui è possibile aggiungere una piccola variante al percorso per salire il Sasso di Sesto. E’ un semplice sentiero che porta in 1 ora o poco più a godere di una vista mozzafiato sul versante Nord delle Tre Cime e su tutto il comprensorio delle Dolomiti di Sesto, senza tutto il frastuono e la moltitudine di gente che affolla il rifugio. Consigliato!!

Dal Rifugio si prosegue scendendo per il sentiero di destra rispetto a chi guarda le Tre Cime di Lavaredo, il 105. Il primo tratto è in leggera discesa, che si accentua oltre il primo bivio dove si prosegue verso sinistra, seguendo le indicazioni per il Rifugio Auronzo fino a raggiungere il Pian da Rin, dove si trovano le "antisorgenti" del Fiume Rienza. L'acqua della sorgente scorre per breve tratto, poi scompare nuovamente sottoterra, per ricomparire molto più a valle, dove vengono poste le vere sorgenti del Fiume Rienza, affluente di sinistra del Fiume Drava, che riversa le acque delle Tre Cime di Lavaredo nel Danubio e quindi nel Mar Nero.

Da qui inizia il tratto più ‘impegnativo’ di tutta l’escursione: si sale per buon tratto lungo il sentiero che, dapprima con pendenza pressoché costante e poi in continui leggeri saliscendi raggiunge il Col Forcellina. Procedendo lungo il sentiero che continua con andamento a saliscendi, si attraversa un piccolo ruscello le cui acque provengono da uno dei tre piccoli laghi che ci sono più a monte e, appena si riprende a salire, si raggiunge la Malga Longa, dove si può fare una pausa e comprare formaggio, latte e yogurt di montagna.

Da qui salendo per breve tratto sulla sinistra si vedono i tre laghetti delle Tre Cime. Il paesaggio che si attraversa, sempre al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo, è fantastico. In alcuni punti dove gli escursionisti si ‘sgranano’ e riusciamo a restare un po’ isolati l’imponenza delle vicinissime e maestose Cime è il silenzio ‘assordante’ che ci circonda rende questo posto quasi mistico.

Raggiunto il punto sommitale della salita, il sentiero prosegue lungo un tratto con andamento da pianeggiante e leggermente in salita, tagliando trasversalmente un grande ghiaione, alla fine del quale si raggiunge la Forcella di Mezzo, dove il sentiero si divide. Da qui, seguendo il sentiero di sinistra si affronta l'ultimo breve tratto dell'escursione, dove con un continuo leggero saliscendi si attraversa anche un punto in cui la roccia affiorante è costantemente bagnata e scivolosa, e dove, a maggior sicurezza dell'escursionista, è stata posta una breve catena alla quale ci si può sostenere. Niente di trascendentale, niente paura ;-)

Dopo circa quattro ore di cammino si rivede il Rifugio Auronzo da dove si può riprendere l'auto per il ritorno a valle portando nel cuore e nella mente uno dei più bei paesaggi di tutte le Dolomiti!