Ritorno a Mottola

località: mottola
regione: puglia
stato: italia (it)

Data inizio viaggio: domenica 20 maggio 2007
Data fine viaggio: domenica 20 maggio 2007

Già visitata in occasione del festival della chitarra in zona Schiavonia, riecco Mottola, cittadina a pochi chilometri da Taranto, sosta prima di raggiungere l'oasi di monte sant'Elia. Grazie alla sua magnifica collocazione geografica (la collina si erge a 387 metri s.l.m.), dalla quale si può spaziare con lo sguardo dal golfo di Taranto al verde delle montagne dell'alta Sila, viene definita la "Spia dello Jonio" e anche il "Balcone della Puglia meridionale". Ha una conformazione circolare. Si sviluppa a gradinate verso il centro del paese.
Circa l'interpretazione del toponimo, alcuni studiosi ritengono che l'attuale abitato di Mottola derivi da "altura" o "ammasso roccioso".

Mottola ha visto il suo territorio e l'agglomerato urbano interessati da frequentazioni umane fin dalla preistoria com'è attestato dai numerosi reperti archeologici rinvenuti, che la confermerebbero come uno dei primi agglomerati sorti nella regione. La presenza umana sulla collina durante l'Età del Ferro (I millennio a.C.) si desume da una preziosa collezione di bronzi (attualmente conservata presso il Museo Nazionale di Taranto) recuperata nel 1899, durante lo scavo delle fondamenta di Palazzo D'Onghia (oggi tra via Mazzini e via D'Acquisto, luogo un tempo denominato "Orto del Vescovo") e studiata nel 1903 dal Quagliati. Un insediamento Apulo peuceta sta venendo alla luce in contrada S. Basilio, in seguito agli scavi della Soprintendenza Archeologica di Taranto.
E' ancora troppo presto per formulare delle teorie esaustive, ma il ritrovamento conferma ulteriormente la posizione di frontiera del territorio mottolese posto tra la chora tarantina e le popolazioni indigene. L'insediamento classico di Mottola è attestato dal ritrovamento (1899) di consistenti blocchi squadrati che rappresentano i probabili resti (circa 40 metri di lunghezza) dell'antica cinta muraria d'età ellenistica, risalente presumibilmente al IV secolo a.C. e restituita alla pubblica fruizione nel 1995.
Il ritrovamento della cinta muraria costituirebbe una sorta di prova dell'esistenza di una rete difensiva all'interno della chora tarantina nel periodo di più intensa frizione tra la colonia laconica di Taranto e le popolazioni peucete e messapiche. Per l'età medievale, la prima fonte scritta appartiene ai primi decenni dell'XI secolo e riguarda la fondazione del castellum di Mottola da parte del catapano Basilio Boioannes, in funzione strategico-militare antisaracena. Durante la dominazione normanna risulta già sede vescovile e lo sarà fino al 1818, quando fu soppressa per effetto del nuovo Concordato tra Pio VI e Ferdinando I di Borbone e aggregata a Castellaneta. Di sicuro si tratta di una cittadina interessante peccato che era pressochè deserta all'ora della nostra visita (intorno alle 13/14)

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