RAPPORTO MOLTIPLICANTE 3
località: santa teresa di gallura
regione: sardegna
stato: italia (it)
Data inizio viaggio:
venerdì 3 luglio 1987
Data fine viaggio:
sabato 4 luglio 1987
Il quarto giorno
La giornata si prometteva al meglio delle sue possibilità, il sole era ormai alto, una leggera brezza permetteva di poter assaporare meglio la sua regale maestosità.
Nel paese cercavo nello sguardo degli indigeni periodici, una possibile complicità, senza rendermi conto che ciò non sarebbe mai stato possibile, perché i nostri sguardi non si sarebbero mai incontrati, tra noi c'era la stessa differenza che c'è tra chi è ormai giunto al monte e chi è ancora a valle. L’energia che scaturisce da questi opposti mi permette di riflettere su se stessi.
La forza del mare ma soprattutto del vento hanno scavato le rocce di questo luogo, puoi immaginare tutte le diverse figure che la fantasia ti propone. Laggiù l'indiano, più in là l'elefante, qua sotto nella baia i delfini si concedono a giochi infantili.
Il profumo degli arbusti, ormai seccati dal sole, t'inebriano di una deliziosa mistura che va dalla liquirizia al timo, all’origano ma è solo possibile coglierne il ricordo.
Una stretta lingua di sabbia, su cui il continentale ha costruito una strada d’asfalto, unisce il capo all'isola. I villeggianti cominciano a brulicare per le spiagge, ma loro non si meravigliano più di tutto ciò, preferiscono il gusto della birra a quella del salmastro. Inutili musiche scandiscono il ritmo della giornata, e a sera ormai ebbri spariscono a casa per andarsi a lavare di tutta questa inutile sensazione.
Oggi il mio amico Giovanni parlerebbe di sintopia, io allora ero invece preso da questi fantasmi, quegli accaduti agivano in me quei luoghi della mia emozione che quasi paralizzavano il mio pensiero e la mia azione. Al bar del campeggio una bella ragazzetta sedeva al tavolo di fronte, quel pomeriggio era più annoiata del solito quindi si concedeva un po’ di meritato riposo, due chiacchiere ci uniscono nel vortice del nostro sogno diverso, anche lei un giorno di qualche anno fa ha amato quella musica di Mahler, eravamo protagonisti-spettatori di un grande amore, lo stesso.
Il pensiero di quell'incontro ci accompagnò ancora per qualche ora, ma a sera oramai c’eravamo dimenticati di quell'amore perduto, quando c’incontravamo facevamo fatica a riconoscersi.
L'appuntamento con i miei amici tedeschi era per la cena, io avrei donato loro un po’ della delizia della cucina italiana " la carbonara ", non ricordo in quale lingua discorremmo, ma per loro ero ormai vecchio e stanco, potevo al massimo rappresentare un professore di scuola, di un materia poco importante e pure noiosa.
La notte la passai agitando la speranza che anche ad un professore si possa concedere una notte d'amore.
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