RAPPORTO MOLTIPLICANTE 4
località: tempio pausania
regione: sardegna
stato: italia (it)
Data inizio viaggio:
domenica 5 luglio 1987
Data fine viaggio:
domenica 5 luglio 1987
Il quinto giorno
"Era mattina presto mi chiamano alla finestra, mi dicono Francesco ti vogliono ammazzare...".
Era mattino presto e tra me canticchiavo questa canzone, che nulla aveva in comune a quel momento, se non l'ora mattutina, si forse la morte accompagnava quel mio pedalare, ma non una morte vera, non ci credevo, ma bensì di un'altra natura quella che non si tocca perché impalpabile, quella che da sempre accompagna l'uomo che non ha paura di essa. Morte come luogo che produce, ed è prodotta dalla trasformazione.
Ma io non sapevo ancora cosa di me sarebbe morto, e cosa sarebbe rinato, ma come bloccare un processo che oramai andava iniziando, come intravedere tutto questo nel mio semplice pedalare.
Siddharta presso i Samana tre cose gli furono d'insegnamento, digiunare, pensare, attendere. A me cosa ha insegnato la mia vita?
Il fresco mattino deliziava il mio cammino, dalla strada maestra la mia curiosità si infilava in quelle stradine più nascoste, che non mi erano permesse. La costa occidentale guardava le nacchere a me lontane, chissà cosa ne sarà di quella collina a strapiombo sull'oceano che a suo tempo fu a me cara.
Ma non c'era tempo per i ricordi, il sole ormai alle undici impegnava a dismisura la salita.
La fonte era avvolta da alberi che raccontavano la vita che vi fu intorno ad essa, la frescura che quel luogo procurava era enorme, quasi irreale, mi rifocillai indisturbato per parecchie ore.
Camminavo per le strade di quell'anonimo paese (S. Francesco d'Aglientu) quando scorsi la bottega di un fabbro, la sua cordialità superava di gran lunga la durezza del suo mestiere, mi presento tutto il suo museo, gesta antiche si mostravano ai miei occhi, il segreto alchemico della trasformazione era li al mio cospetto, li tutto non era più l'origine, il martello quando picchiava sul metallo arroventato accarezzava con grande maestria le forme che sarebbero risultate dalla sua azione creatrice.
Mi congedai meravigliato della sua comprensione, anch'io in fondo stavo compiendo un miracolo simile al suo, ma nessuno di noi era in grado di comprenderlo, a chi mi avesse chiesto come mai stessi pedalando in quel modo, avrei risposto in mille maniere, ed ogni volta in modo diverso, ma pochi me lo chiesero, e molti se lo domandarono.
Continuai per la mia strada, degli uomini raccoglievano sughero scortecciandolo dalle piante, alla fine della discesa mi ritrovai con una gomma a terra, mi fermai nei pressi di una fattoria, ai pilastri del cancello era appeso a mo’ di trofeo delle corna di toro, fui subito fatto entrare, poche domande e molta povera cortesia, ripresi subito il cammino.
La passeggiata di quel paese mi procurò una bella voglia di gelato, ma più che gustare il mio cono, assaporai quell'andirivieni di belle ragazze in cerca di marito, il giardino si affacciava a terrazzo sul tramonto dietro la Valle della Luna.
La luna, bella compagna, luna cara, luna amorosa, luna odiosa, luna assassina, luna caprina, luna vicina ai miei sogni, luna lontana ai miei amori, luna sapiente, luna ponente, luna che non puoi niente. Luna della mia vita.
Anche per quella notte potei riposare.
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