Valle d'Itria, un incanto pugliese
località: alberobello, castellana grotte, ceglie messàpica, cisternino, grotta figazzano, locorotondo, martina franca, massafra, mottola, ostuni
regione: puglia
stato: italia (it)
Data inizio viaggio:
domenica 25 aprile 2010
Data fine viaggio:
venerdì 30 aprile 2010
La Valle d'Itria, la parte meridionale delle Murge, un'angolo di Puglia incantevole.
Natura e storia in uno degli angoli più belli d'Italia, ove bianche cittadine, uliveti, trulli, chiese rupestri, gradevole ospitalità ed ottima cucina rendono unica questa stupenda area pugliese, la Valle d'Itria.
A Natale i nostri figli ci hanno regalato un pernottamento con prima colazione da scegliere fra gli alloggi citati in uno dei cofanetti che oggi consentono di fare un dono inconsueto e simpatico, come quello ricevuto dai nostri figli, spronandoci così a visitare un luogo che da tempo era nei nostri programmi di viaggio in Italia, la Valle d’Itria in Puglia.
Allungata la permanenza per visitare questa parte meridionale delle Murge, abbiamo scelto di alloggiare presso la Masseria Selvaggi di Gregorio Soleti, in via Galante Menzella, Località Selvaggi a Ceglie Messàpica.
Per la scelta della Masseria Selvaggi, già il bel sito www.masseriaselvaggi.com ci aveva mostrato un ambiente piacevole, curato, spazioso ed i successivi giudizi letti in Tripadvisor ci avevano convinto che potevamo optare tranquillamente per questa masseria.
La posizione strategica della Masseria Selvaggi è stata un’altra carta che ha giocato a favore del preferirla ad altre, trovandosi questa baricentrica rispetto ad Ostuni, Ceglie Messàpica, Martina Franca, Cisternino, Locorotondo, Alberobello e Castellana Grotte, ovvero tutte le località che avevamo deciso di conoscere e chefanno della Valle d'Itria un luogo incantato.
Volo diretto Treviso - Brindisi, auto a noleggio ed in poche ore siamo arrivati alla Masseria Selvaggi.
E’ stata una scelta vincente, appagante perché ci ha dato delle grosse soddisfazioni, sia sulla confermata posizione in Valle d’Itria e sia per l’accurato ambiente rimesso a nuovo, tipico della zona, con i suoi trulli e la masseria, ma nello stesso tempo funzionale, pulito, ben attrezzato e magistralmente gestito dallo splendido signor Gregorio, che poi è diventato Gregorio per la sua affabilità e gentilezza.
E’ proprio Gregorio che riesce ad accattivarsi la simpatia dei suoi ospiti perché, con il suo modo di fare sempre attento, cordiale, disponibile, accorto a non essere invadente ma sempre pronto a recepire i desideri di chi ha la fortuna di vivere una vacanza nella sua Masseria Selvaggi, ne rende indimenticabile l’averlo incontrato, conosciuto, l’aver piacevolmente dialogato di qualsiasi cosa con lui, anche se non prettamente legato alla nostra vacanza.
Le gustose colazioni con i dolcetti alle mandorle, i taralli fatti in casa, il formaggio di sua mamma, le friselle preparate davanti ai nostri occhi, le fave fresche e quant’altro l’attento Gregorio mette a disposizione dei suoi ospiti, hanno fatto in modo che anche noi, come tutti quanti alloggiano nella sua Masseria Selvaggi, ci sentissimo di casa.
Tutto questo accompagnato dalla disponibilità di Gregorio nel dar consigli, scambiare quattro chiacchiere, indicarci cosa non perdere nel visitare la Valle d’Itria, indirizzarci presso localini piacevolissimi ove cenare assaporando la squisita cucina locale, ecc. ha reso questa vacanza indimenticabile, sia per i luoghi visitati, sia per le squisite persone incontrate e sia per la speciale disponibilità di Gregorio nei confronti di chi alloggia in Masseria Selvaggi.
Come arrivare da Gregorio è semplice, percorrendo la Strada Provinciale 14 da Ostuni verso Martina Franca, all’incrocio con la Ceglie Messàpica - Cisternino, inconfondibile per la statua di Padre Pio, si prosegue per Martina Franca, si passa sotto al ponte ferroviario ed appena superata l’indicazione stradale Grotta Figazzano si prende la prima a sinistra, altri 400 metri e sulla sinistra c’è il cancello della Masseria Selvaggi.
Siete arrivati a… casa vostra.
Se andate a Ceglie Messàpica, non perdetevi di godere dell’ospitalità che troverete all’Osteria Antico Arco, in via Celso 4 nel centro storico, un bel localino finito in pietra a vista, con pochi posti, tranquillo, che propone la cucina tradizionale pugliese offrendo alla clientela anche prodotti tipici lavorati in casa, dalle orecchiette al pecorino, dalla pancetta ai fichi con le mandorle, ecc.
Il menù non è vasto, ma quello che si assapora è preparato alla casalinga, rispettoso delle ricette di un tempo, saporito, gustoso e genuino, il tutto accompagnato da buoni vini locali.
Un'ottima scelta in pieno centro storico di Ceglie Messàpica.
Un consiglio... parlate con la mamma del giovane ma bravo ristoratore e troverete una persona ben lieta di spiegarvi come si preparano i loro ottimi piatti.
Altra indovinata scelta è il Terranostra, sempre in centro storico, via Vico III Monte 28, collegato al Bedroom Frammenti d'Itria, è un bel locale, curato nell'arredo, dalla gradita non eccessiva sobrietà, tranquillo, ove l'atmosfera interna ci ha fatto sentire a nostro agio.
La cucina è di ottimo livello, il menù propone piatti di carne o pesce preparati molto bene ed alcuni un po' inconsueti per la regione, tipo il filetto di maiale scaloppato all'aceto balsamico, il pesce in croste varie, ecc. ovvero piatti che escono dal vincolo della tradizione per offrire alla clientela sapori inconsueti ma sempre gustosi.
Cordialità ed affabilità incontrata hanno reso particolarmente piacevole la cena consumata al Terranostra, come graditissimo è stato il successivo scambio di idee con il gestore, che ci spiegava il perchè delle sue scelte gastronomice, anche inusuali per quella terra, ma necessarie per proporsi con novità che accattivassero la clientela.
Ovviamente, anche nelle altre varie località visitate abbiamo trovato cordialità e buona cucina.
Come dimenticare, ad esempio, le macellerie-fornello disseminate nel centro storico di Cisternino, ove la carne scelta viene cotta al momento per poi venir assaporata tranquillamente su uno dei tavolini in legno messi a disposizione dalla stessa macelleria.
Come dimenticare le orecchiette fatte in casa e condite con il profumato pomodoro del sud, tre foglie di basilico ed una grattugiata di casereccio pecorino.
Quasi ovunque abbiamo avuto la fortuna di gustare la cucina pugliese della tradizione, la genuinità di una cucina in grado di deliziare i nostri palati con i sapori che oggi, purtroppo spesso, ricordiamo come quelli della nostra infanzia, quelli che ci preparava la nonna.
Non abbiamo minimamente sentita la necessità di visitare le località costiere, il mare del sud, come più di qualcuno ci ha chiesto, in quanto l'ambiente incontrato in Valle d'Itria è stato di una bellezza unica, un ambiente inaspettato, ove gli ulivi, i trulli ed i candidi paesi creano un'atmosfera quasi irreale, ove gli occhi spaziano tra le colline di questa magica vallata, scrutando lo spuntare dei trulli dalla verde macchia degli uliveti ed il dominare, accentuato del loro bianco candore, dei paesi appollaiati sulle colline circostanti.
La Valle d’Itria ? Un bel viaggio, in un ambiente che ha appagato le nostre aspettative e che consigliamo ad occhi chiusi a chi vuol conoscere questo incantevole angolo di Puglia.
Buon viaggio.
Wanda & Giancarlo
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Il raggiungere la meta di questo nostro viaggio, la Val d'Itria
domenica 25 aprile 2010
Il 25 aprile 2010, con una inaspettata puntualità da orologio svizzero, il volo diretto lowcost Treviso - Brindisi ci ha portati in un ambiente che, per quanto lo avessimo visto e rivisto in Internet per programmare il cosa visitare, ci ha lasciati come quando un bambino scopre la sorpresa nell'uovo di pasqua, quasi senza parole per la particolarità di una vallata ove i trulli sembrano quasi dei funghi che spuntano tra la verde macchia degli uliveti.
Una sensazione quasi infantile che riporta la mente al mondo delle fate e dei folletti.
Questa è stata la sensazione che abbiamo provato girovagando per la Val d'Itria, in particolare tra Ostuni e Martina Franca, ove il trullo non è negozio per turisti come ad Alberobello, ma è abitazione di tutti i giorni, come lo è la casa per noi.
Arrivati alla Masseria Selvaggi nel tardo pomeriggio, il tempo a disposizione ci ha consentito solo di conoscere il proprietario Gregorio, il quale, molto gentile, dopo averci sistemati in uno dei suoi bei alloggi, ci ha dato subito le prime dritte per conoscere di sera il vicino Cisternino, ove abbiamo avuto l'anteprima di quello che sarebbero stati i stretti vicoli dei paesi che avremmo visitato in Val d'Itria.
Il via alla nostra scoperta della Val d'Itria
lunedì 26 aprile 2010
Il nostro girovagare per questa splendida parte della Puglia è stato attuato dal 26 al 29 aprile 2010, mentre il 30 è stata la giornata di ritorno, ove un volo diretto lowcost Brindisi - Treviso ci ha riportati alla quotidiana realtà di casa nostra.
Che dire dei luoghi visitati in Val d’Itria… non ho parole per descrivere questa vallata da incanto, un ambiente inaspettato per chi ha uno stereotipo in testa nei confronti del sud, una valle stupenda, curatissima, con degli uliveti invidiabili, un territorio ove l’operosità dei residenti è palpabilissima, ove l’orgoglio di vivere su questa terra viene espresso senza timori di eccedere, proprio perché la laboriosità per mantenere quello che si vive in Val d’Itria è molta.
Anche le cittadine sono dei gioielli dell’architettura tipica del sud, ove il bianco accecante degli edifici si stacca netto contro il cielo azzurro, creando dei contrasti che rendono unici i paesaggi della Val d’Itria.
Ostuni, la Città Bianca per antonomasia, ma anche Cisternino, Locorotondo, Ceglie Messapica non sono da meno nell'averci consentito di percorrere i loro centri storici girovagando in un dedalo di vicoli, spesso collegati tra loro da scale, crendo un saliscendi per l'appollaiarsi di questi paesini sui cocuzzoli delle colline locali.
Poi Alberobello con i suoi trulli, ove nella parte a ridosso della città sono ancora abitati, quasi a baluardo della loro reale funzione rispetto all’uso commerciale del nucleo opposto, ove gli antichi trulli oggi sono un susseguirsi di negozi per i turisti, attività peraltro che consentono al paese di vivere con il grosso flusso turistico che si è venuto a creare proprio per la presenza di queste caratteristiche abitazioni di un tempo.
Bello il tragitto anche verso Martina Franca, ove un susseguirsi di trulli perfettamente conservati ed abitati fa capire lo svolgersi della vita al loro interno, ove un insieme di locali assolve perfettamente alle funzioni abitative di oggi, garantendo le spesse mura anche una stabilità termica che i moderni edifici non hanno.
Ovviamente da non perdere la vicina Castellana Grotte, ove la visita guidata alle omonime grotte consente di capire l’evolversi delle concrezioni che formano l’insieme di questo mondo di pinnacoli ed esili colonnine, il tutto percorribile attraverso praticissimi e sicuri percorsi che ci consentono di ammirare stalattiti e stalagmiti in un gioco di luci che ne mettono in risalto tutta la loro bellezza.
Altri gioielli da visitare, per chi cerca la storia delle genti vissute nel passato, sono le chiese rupestri sparse in questo territorio, piccole grotte affrescate e con un altare di pietra ove si svolgevano le funzioni religiose di un tempo.
Con una visita guidata, solo sistema che consente di entrare in queste grotte altrimenti chiuse da cancellate in ferro, abbiamo visto quelle di Mottola, tre chiese rupestri ove quelle di San Giovanni e San Nicola offrono al visitatore la vista di affreschi ben conservati.
Salutata la guida alla conclusione della visita alla chiesa rupestre di San Gregorio, io e mia moglie abbiamo finito la giornata a Mottola visitando, solo dall’alto, le Gravina di Petruscio, un’insieme di grotte a ridosso del torrente che si intravedeva sul fondo della gravina stessa, una sorta di canyon sicuramente generato nei secoli dallo scorrere dell’acqua, quell’acqua che era elemento vitale per chi viveva in questi anfratti naturali.
Il consiglio che posso dare agli interessati è quello di informarsi bene sugli orari di visita perché altrimenti si corre il rischio di arrivare sul posto e non veder nulla, come è accaduto a noi a Massafra, ove volevamo visitare anche la Farmacia del Mago Greguro e le gravine, ma questo non ci è stato possibile perché l’accesso era chiuso per fuori orario e ci siamo accontentati di visitare la Madonna della Scala, con i suoi affreschi, in località Torre Pinta, poco fuori l’abitato di Massafra.
Il tutto è stato attuato con un fai da te che da anni attuiamo per non eesere legati ad orari e souvenir dei viaggi organizzati, il che da un sapore ancor più particolare al dar corpo a quello che per tempo è stato cercato nel grande pozzo di Internet.
Il ritorno a casa ed i ricordi del viaggio
venerdì 30 aprile 2010
Il 30 aprile 2010, con la stessa puntualità da orologio svizzero della partenza, il volo diretto lowcost Brindisi - Treviso ci ha riportati alla realtà di tutti i giorni, una realtà, però, che si è arricchita di un altro tassello del puzzle dei nostri viaggi, un puzzle che continueremo ad allargare perchè il viaggiare allarga anche il modo di vedere il mondo che ci circonda quotidianamente, arricchendoci culturalmente e socialmente.