Praga

località: praga
stato: repubblica ceca (cz)

Data inizio viaggio: martedì 23 maggio 2006
Data fine viaggio: sabato 27 maggio 2006

Partiti da Milano con la Skyeurope siamo atterrati a Budapest e, successivamente, ci siamo spostati di notte in bus (Euroline) a Praga.

n.b. il racconto verrà completato nei prossimi giorni.

Di seguito qualche informazione per organizzare un viaggio fa-da-te

Siti utilizzati:
per acquistare il VOLO Praga-Milano e prenotare OSTELLO
http://www.skyeurope.com/it/
http://www.informagiovani-italia.com/Ostelli_in_Europa.htm

BUS da Budapest a Praga
http://www.eurolines.com/

Spese a persona:
18 Eur trasferimento in bus da Budapest
56 Eur ostello (3 notti camera matrimoniale)
43 Eur musei, bus ecc.
47 Eur pranzi/cene/spesa/dolcetti ecc.
30 Eur Volo Praga-Milano
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194 Eur Totale Praga
Totale Budapest e Praga (7gg) 300 Eur


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arrivo e città vecchia e Mala Strana (Kampa, Palazzo..)

martedì 23 maggio 2006

Arriviamo prima delle 7 del mattino nella stazione degli autobus. Il tempo è incerto e fa molto freddo (10-12 gradi). E' un giorno lavorativo e una piccola folla corre alle varie fermate degli autobus, metropolitane e take away's caffè. La città sembra in piena agitazione. Penso a Milano... in fondo anch'io prendo la metro alle 7:15 la mattina!
Ci dirigiamo verso la piazza vecchia. Il centro storico è molto piccolo e in un attimo siamo arrivati. Ci fermiamo sulle panchine della piazza centrare riflettendo sul da farsi. Sono le 8:30 fa freddo, tira vento ed è tutto chiuso, la piazza è deserta: come sono differenti gli orari dei turisti!
Però avevamo visto un ufficio cambi interessante sulla strada... potremmo tornare indietro e fare due passi per scaldarci e per attendere l'apertura delle 9:00. Cambiamo i Fiorini avanzati e un po' di euro. Tutta la pavimentazione delle strade è in pavè e con la valigia è difficile muoversi silenziosamente e in scoltezza. Decidiamo, quindi, di lasciare le valigie in ostello che si trova dall'altra parte del centro e, quindi, ne approfittiamo per seguire i percorsi indicati dalla guida per visitare il centro soli soletti nella fredda e malinconica Praga.
Prima di tutto un bel cappuccino caldo per scaldarci! (bello non buono, in fondo noi avevamo solo bisogno di un po' di riparo dal vento e qualcosa di caldo da bere)

Visitiamo la parte vecchia passando davanti al Palazzo del Comune decorao da Mucha ed entriamo dalla scura Porta delle Polveri. Pieghiamo subito verso destra e poi in Jakubskà passando per il cortile di Tyn, giriamo intorno alla gotica chiesa e prendiamo per Celetnà. Passiamo sotto gli occhi vigili della Madonna Nera e in Ovocny Trh, dove una volta c'era il mercato della frutta, passiamo in mezzo a una estemporanea di strane statue per arrivare, attraverso il Carolinum e il Teatro degli Stati Generali, in Zeleznà, di fronte all'Orogolio Astronomico (Municipio della Città Vecchia). La Piazza della Città Vecchia è racchiusa dalla chiesa di S. Nicola bianca e barocca, dalla chiesa di S. Maria di Tyn dalle alte e scure guglie gotiche, dal palazzo Kinsky, elegante edificio rococò e dominata dal monumento a Jus Hus, situato quasi al centro, riformatore religioso e simbolo di integrità.

Attraversiamo il ponte S Carlo e poi proseguiamo verso sinistra. Arriviamo all'ostello alle 12:00.
Dopo aver sbrigato le formalità portiamo i bagagli in camera e decidiamo di sfruttare subito il pomeriggio per ritornare al centro ma siamo costretti ad aspettare che riapra la sala comune per recuperare del materiale. Cosa fare in uell'oretta? Decidiamo di andare in esplorazione al supermercato vicino: è un grosso centro commerciale con tantissimi negozi e un multisala. Facciamo la spesa, che è sempre una scoperta di
prodotti strani. Torniamo in ostello, mettiamo quanto comperato in frigorifero, che è proprio in camera, e recuperiamo il materiale.
Camminando verso il Ponte S. Carlo passiamo davanti alla mesta ma ordinatissima chiesa S. Maria Vittoriosa, decidiamo di entrare, più che altro incuriositi dalla sua storia movimentata: prima chiesa barocca di Praga (1611), apparteneva a una congregazione di luterani tedeschi venne poi assegnata ai cattolici e poi all'ordine dei Carmelitani Scalzi. La maggior attrattiva è però la STATUETTA di cera del BAMBIN GESU' di Praga, offerta nel 1628 dalla Principessa di Lobkowicz, figlia di un'aristocratica spagnola. Dotata di numerose e ricchissime vesti (esposte in una sala a parte tra le quali un vestito ricamato d'oro offerto da Maria Teresa) e di facoltà miracolose, la statua attirò numerosi pellegrini, particolarmente spagnoli.
Più avanti sorge la chiesa romanica di S. Maria sotto la Catena, dotata di due torri imponenti, adiacente si trova il Palazzo del Gran Maestro (sede dell'Ordine di Malta).
Siamo un po' stanchi dal viaggio e, quindi, decidiamo di rimanere vicini; tra l'ansa della Moldava e il Castello, delimitato a sud dalla alta collina verdeggiante di Petrìn, si estende il quartiere di Malá Strana ossia la Città Piccola, ricchissimo di palazzi e chiese. Le viette contorte e strette si allargano improvvisamente in piazze tradendo così l'origine Medievale della città camuffata dalle facciate dei palazzi, rifatte di epoca in ecopa, e dominate dal colorato e ricco barocco caro alla Controriforma. I tram rossi e bianchi sferragliano con rapidità in tutte le direzioni. Siamo un po' disorientati perchè ogni via è interessante, decisdiamo, quindi di dirigerci subito alla Chiesa S. Nicola.
Entriamo in SAN NICOLA (60Kr) L'edificio, situato sulla piazza di Malá Strana, è definito "un tipico esempio di barocco praghese". E' stata realizzata da una famiglia di architetti (padre, figlio e genero!). E' decisamente piena: completamente dipinta, riccamente decorata con stucchi, statue e pilastri. Attraverso una porta lungo la navata sinistra si sale sulla balconata da cui ammirare meglio gli affreschi e l'intera chiesa. Vista dall'alto la chiesa è molto più bella! I quadri esposti, seppur belli sono esposti con la luce sbagliata e quindi quasi non visibili. Peccato.

Costeggiando l'alto muro di cinta bianco, arriviamo alla porta d'accesso ai giardini del PALAZZO WALLESTEIN (del duca Friedland che rase al suolo 24 case, una fabbrica e una porta della città per costruire la sua "piccola" residenza). Oggi vi ha sede il Senato. Al pubblico è consentito l'accesso ai giardini, ci riposiamo, scattiamo le ultime foto della giornata avvolti da un silenzio ristoratore minacciato da grossi nuvole nere che si gonfiano dietro la lunga sagoma del castello che si scorge oltre l'altissima cinta bianca.
Soddisfatti della giornata rientriamo in ostello costeggiando gli eleganti edifici e curatissimi giardini delle ambasciate, dei ministeri e uffici amministrativi che hanno sede in questa zona.
Passiamio davanti alle chiese di San Giuseppe, S. Tommaso e S. Giuseppe, diverse interpretazioni delle forme barocche. Piccola nota: nelle cantine a volta dell'adiacente monastero si serve ancora la birra prodotta dai monaci sin dal 1358!
La sera crolliamo dalla stanchezza (per la notte passata in bus, perchè abbiamo iniziato a girare dalle 6:30 o per la 20ina di chilometri percorsi?) e decisiamo di rimandare l'uscita serale.

quartiere ebraico, museo Mucha, Museo Nazionale, piazza Venceslao

mercoledì 24 maggio 2006

Con un cielo speranzoso ci dirigiamo verso il QUARTIERE EBRAICO. Saranno circa le 8:30... cambiamo strada e cecidiamo di raggiungere il ponte S. Carlo dal lungo Moldavia per vedere i Palazzi sulle due sponde (in realtà spesso non è visibile l'altra sponda se non attraverso i ponti) Belli, come pure interessanti i giardini in cui scoviamo, grazie alla guida un bel Mulino ad acqua in legno immerso nel verde. Percorriamo il lungo ponte, già animato, passiamo sotto la porta della città, attraversiamo nuovamente l'antica piazza della Città Vecchia, aspettando il canto del gallo dell'Orologio Astronomico. Praga, dove gli ebrei si erano stabiliti sin dalle origini della città, è oggetto di un ampio progetto di restauro. Testimone di questa ricostruzione è l'elegante Viale Parigi, larga arteria rettilinea che unisce la Piazza della Città Vecchia al Ponte Cech (che sbocca sul quartiere di Letná), fiancheggiata da begli edifici (in stile neorinascimentale o secessione) ornati da facciate, frontoni e bovindo riccamente decorati. Proseguendo verso il cimitero si incontrano la Sinagoga Maisel, ricostruzione neogotica (1905) dell'antico edificio distrutto dal fuoco; il Municipio Ebraico, palazzo rococò del XVIII sec. ricostruito su un antico fabbricato del XVI sec., dotato di una torre dell'orologio, nel quale è visibile un quadrante ebraico le cui lancette avanzano in senso antiorario (come notava Apollinaire, "si muovono a rovescio"); la Grande Sinagoga. La Sinagoga spagnola, costruita nel 1868 in stile neomoresco all'altra estremità del Viale Parigi, presenta all'interno colori dai toni caldi, che vanno dal giallo al rosso cupo.>
Scendiamo i pochi gradini che dal Viale Parigi immettono nel Quartiere Ebraico e siamo subito accanto alla Sinagoga. I biglietti per qualunque visita si acquistano nel negozio di souvenirs proprio lì accanto. Con nostro disappunto si possono comperare solo tre tipi di biglietti: 1.solo Sinagoga Vecchia-Nuova (200 kr), 2.tutti i musei e sinagoghe compreso il cimitero (circa 15 eur) tranne la Sinagoga V-N, 3.la somma dei primi due. A noi interessava solo la Sinagoga V-N ed il cimitero... Decidiamo di comperare solo quello della Sinagoga V-N e di valutare in seguito.
SINAGOGA VECCHIA-NUOVA
Storicamente interessante, è però un pochino deludente avendo visitato altre sinagoghe riccamente adornate. La piccola navata racchiude elementi originali.
CIMITERO
Usciti dalla Sinagoga ci dirigiamo al Cimitero. E' sopraelevato, circa un piano più alto rispetto alla strada e, quindi, non è visibile. Attraverso la scala di accesso ad una Sinagoga-museo si può ammirare dall'alto in fitto intreccio di tompe che si sormontano e di sovrappongono in un caotico e suggestivo agglomerato di lapidi che costituisce il più antico cimitero ebraico d'Europa.

Usciti in anticipo dal Quartiere in cui anche per andare in bagno devi pagare e fare code, cerchiamo il Convento di S.Agnese, abbastanza nascosto in una vietta tortuosa. Ci fermiamo, quindi per un the caldo ristoratore e qui decidiamo di dirigerci verso Piazza Venceslao e di visitare il Museo Mucha che si trova sul tragitto.
MUSEO MUCHA (120 Kr) Il museo comprende varie opere dell'artista ed un filmato sulla sua vita di circa 20 minuti.
La mia passione per il liberty ha fatto sì che tormentassi, già prima di partire, Lore con il mio amatissimo Mucha, da lui rinominato "Mucca". Sono decisamente di parte in quanto, dal canto mio, Mucha giustificava il viaggio a Praga, per questo motivo preferisco lasciare il commento a Lore riservandomi uno spazio tutto mio in "speciale Mucha".
Sosta lungo la strada per uno spuntino di Lore al Thai Take away, molto buono ed un locale veramente carino e pulito!
In pochissimi minuti arriviamo in PIAZZA S. VENCESLAO. Con palazzi eleganti, negozi alla moda, verde curato e panchine è un luogo animato da un costante passeggio. La piazza è inclinata e la salita termina con il Museo Nazionale. Questa pendenza permette una prospettiva particolare ed è possibile ammirare la piazza per l'intera lunghezza. Da notare molti edifici della Belle Époque praghese per brevità ne citerò solo alcuni: Palazzo Koruna (1914), che testimonia della transizione dallo stile secessionista all'Art Déco, situato di fronte al palazzo Bata (1913), dalle linee funzionali, adiacente alla farmacia Adam arricchita da elementi cubisti, poi palazzo Peterka(1899), opera antecedente alla Secessione. Il palazzo Wiehl rompe con questi canoni espressivi e ripropone un approccio neorinascimentale con frontoni, bovindo e torrette. Sul marciapiede opposto tre grandi alberghi: l'Europa e il Meran, edifici Art Nouveau, e il Jalta, che risale all'epoca del realismo socialista.
STATUA DI S.VENCESLAO Alla fine della Piazza c'è la statua di Venceslao a cavallo, lui, sì il Santo Venceslao visto così è proprio un bel Marcantonio! Fu assassinato dal fratello Boleslao alla fine del X sec., dopo la canonizzazione Venceslao divenne il Santo patrono della Boemia. La statua equestre è del 1913 ed è completata dalle figure di Santi nazionali che ornano il basamento (Ludmilla, Agnese, Procopio e Adalberto), e l'iscrizione di origine medievale incisa nel marmo: "Che a noi e ai nostri discendenti sia concesso di non perire".
Mentre io mi immagino quel bel ragazzo nella sua lucente armatura (e Lore mi guarda un po' male) ci avviamo al Museo Nazionale, edificio che chiude e domina la piazza-viale simbolo della storia degli ultimi due secoli.
MUSEO NAZIONALE: (110Kr) All'interno si è accolti da stucchi e dorature del vasto vestibolo e una bella scalinata conduce al piano superiore. Sotto la cupola si trova il Pantheon, decorato da numerose statue, dipinti e rappresentazioni di diversa natura delle glorie della Boemia.) Le collezioni del Museo Nazionale sono di mineralogia e zoologia. Contiene anche una sezione di preistoria della regione boema. Mentre, la fontana davanti all'edificio raffigura l'Elba e la Moldava.
Sotto un cielo che si apre e si chiude decidiamo di ragiungere trasversalmente il lungo fiume.

speciale Mucha e secessionismo

mercoledì 24 maggio 2006

Alfons Mucha (1860-1939) divenne celebre a Parigi come cartellonista ufficiale di Sarah Bernhardt. Lavorò negli atelier di Rodin e Gauguin e diventando uno dei maestri dell'Art Nouveau.
Al suo ritorno a Praga si dedicò a opere più impegnate (ciclo di venti tele dell'Epopea slava, vetrate di San Vito, elementi ornamentali per il Municipio e incisione di banconote).
All'interno del museo a lui dedicato sono presenti diverse opere ed un filmato (in inglese) in cui viene raccontata la sua vita.

Nasce il 24 luglio del 1860 a Ivancice, una piccola cittadina della Moravia del sud. Tenta inutilmente di iscriversi all'Accademia di Praga e nel 1877 si trasferisce a Vienna dove farà il ritrattista.
Nel 1885 inizia gli studi presso l'Accademia delle Belle Arti di Monaco di Baviera. Nel 1887 si trasferisce a Parigi per continuare la sua formazione artistica, dove conoscerà anche Paul Gauguin. Continua a lavorare, inoltre, come illustratore.
Nel 1894 disegna il primo poster per Sarah Bernhardt ed il successo ottenuto è tale che firmerà con un contratto con l'attrice di sei anni. I suo successo è ormai noto.
Nel 1898, a seguito di un viaggio nei balcani inizia a lavorare all'Epopea Slava.
Dal 1899 lavora per l'Impero Austro-Ungarico per disegnare manifesti e decorare il padiglione della Bosnioa-Erzegovina all'Esposizione Internazionale di Parigi (riceverà la medaglia d'argento)
Inizia a lavorare per gioiellerie e le sue decorazioni sono ormai considerate un esempio di Art Nouveau. Riceve diversi premi per il suo lavoro.
A Parigi, sempre in quegli anni conosce la sua futura moglie, Maria Chytilova.


--> ANCORA DA SCRIVERE

castello, chiesa S. Vito, ristorante

giovedì 25 maggio 2006

Oggi visita al CASTELLO!
Ci arrampichiamo attraverso la lunga scalinata e raggiungiamo così l'entrata. Si oltrepassa il primo cortile e si raggiunge l'ufficio ticket dove si possono scegliere le combinazioni di visite con differenti prezzi... S. Vito, Palazzo Reale ecc. Noi scegliamo quella da 200 Kr + 60 Kr diritto di foto (fatelo!). Ci sono orde di turisti da Tour O. che passano, incuranti, davanti alle macchine fotografiche bighellonando avanti e indietro avvolgendo tutto e tutti, occupando intere sale come greggi spinti e trascinati dai pastori-guide con ombrellini colorati. (scusate lo sfogo). Iniziamo dalla Chiesa solo perchè vediamo uscire qualche gruppo e ci illudiamo che sia poco affollata. S. Vito è bellissima e merita proprio una visita accurata. Ci sono 4-5 elementi fondamentali da visitare: non avrete difficoltà a trovarli ma a vederli sì, dovrete infilarvi tra un gruppo e l'altro per poter far foto. Usciti affascinati entriamo a Palazzo Reale famosissimo per i suoi bellissimi e suggestivi soffitti nervati. (ogni guida fornisce descrizioni in merito). Utilizziamo i bagni "pubblici" del Palazzo Reale: la coda è vermamente assurda: ho davanti a me un gruppo di giapponesi ed uno di tedesche... ometti non illudetevi le mandrie di valkirie avevano occupato anche il bagno maschile. Un po' provati visitiamo il Vicolo d'Oro. Suggestivo visto dall'alto (per poter scattare una foto oltre le teste mi sono fatta issare sulle spalle di Lore con il divertimento dei giapponesi). Carino ed anche i negozietti di armi ecc.
Inizia a piovere e siamo un po' provati dalla "folla umana". Decidiamo di non attardarci e usciamo.

Il giorno precedente avevamo visto un ristorantino che ci ispirava e decidiamo di testare il menù turistico. Il menù turistico, testato da Lore comprende birra, zuppa e secondo. Io assaggio il Gulash Ceco (180Kr) che è concettualmente simile al nostro e diversissimo dal quello ungherese. Tutto buonissimo. Il servizio ci lascia un po' perplessi: non capiamo perchè non vediamo mai sorridere la gente locale, sembrano sempre arrabbiati e scocciati (ovunque, nei negozi, negli uffici ticket, nei locali...). Cha siano stufi dei turisti? Eppure tutta questa moltitudine di gente porta valuta pregiata e, credo, stia arricchendo i praghesi ad un ritmo impressionante. Il loro non è razzismo, nel senso che con chiunque si comportano così (anche perchè spesso, finchè non apriamo bocca, ci scambiano per locali - sarà perchè siamo chiari...).

un po' stanchi dai chilometri e dal tempo e appesantiti da un pasto abbondante decidiamo di saltare le visite previste per il pomeriggio (Loreto e Monastero di Strahov) e di tornare in ostello per dormire un pochino. Ci facciamo accarezzare dall'idea di prendere un tram ma ad ogni fermata pensiamo, dai alla prossima. Così facendo arriviamo alla base del parco Petrin. No, e chi ha voglia di fare quella scalata con la pioggia, il vento e la stanchezza? Però magari sono un pezzettino di parco si potrebbe fare, giusto per vedere il palazzo Kinsky museo delle esposizioni (un bel palazzo bianchissimo immerso in un verde lussureggiante e curatissimo) e la chiesa in legno tanto interessante per Lore di S. Michele donata dall'Ucraina e direttamente trasportata da un suo villaggio è bella ma direi quasi abbandonata. E' interessante l'assomiglianza con le Kirk della Norvegia. Alla fine si è fatta sera. Ci rilassiamo giusto un attimo, ceniamo ecc. La sera, decisamente vestiti più pesanti e armati di cavalletto ritorniamo, attraverso il Ponte San Carlo nella Piazza Vecchia per vedere Praga DI NOTTE.
E scopriamo che è un'altra città!
Decidiamo di uscire dall'ostello appena inizia il buio. Alle 21:30, quindi ci incamminiamo verso il centro. Il Ponte S. Carlo è sempre pieno, passaimo le viuzze e, passando accanto all'orologio astronomico, arriviamo in Piazza. Uh, siamo perplessi: fa buio ma... nessun monumento è illuminato? Aspettiamo... alla fine decidiamo di andare verso il Municipio, facciamo un giretto ma tutto è buio. La Torre delle Polveri annerita dal tempo si confonde con il cielo. Proviamo a scattare qualche foto con i cavalletto ma... non ne vale la pena. Ritorniamo in Piazza e ci sediamo sulle panchine sotto la grande statua di Hus. E lì finalmente succede: hanno acceso tutte le luci! Ed ecco la piazza trasformarsi. I palazzi si stagliano tutti dello stesso colore (effetto della luce) in contrasto con il cielo e la loro luce si rispecchia nella pavimentazione levigata dal passaggio di milioni di persone. Ecco che spuntano i cavalletti. dei turisti, compreso il nostro, che popolano il centro della piazza. La magia di Praga è finalmente percepibile! Non ci sono tanti turisti (saranno tutti a cena?) e il silenzio rende la piazza come sospesa, come se Praga fosse quella piazza.
Ci facciamo prendere dall'atmosfera fino quasi ad emozionarci.

Tornando all'ostello ci fermiamo in un bar all'aperto proprio vicino al Ponte S. Carlo. Il pub, molto carino, ha una parte all'aperto ed una al chiusa con anche discoteca. Guardiamo scorere la vita mentre ci scaldiamo con un caffè al liquore molto buono - i cocktail erano appetitosi ma l'idea di bere qualcosa di freddo.... brrr!). (60 Kr)

Monastero Strahov, Loreto, Città Vecchia

venerdì 26 maggio 2006

Decidiamo di dedicare la mattina alla zona nord di Mala Strana. Iniziamo, quindi, abbastanza presto la visita dal Monastero di Strahov (avviato nel 1140, ma portato a termine nel XVIII secolo), che ha una chiesa barocca dove pare si sia esibito Mozart, e la Biblioteca Strahov, con la sua incredibile collezione di tomi e gli affreschi ispirati ai temi dell'istruzione. Questo monastero è stato in funzione fino a quando non fu chiuso dal regime comunista (che fece imprigionare anche la maggior parte dei monaci); negli ultimi anni i monaci ci sono tornati a vivere.
Visitiamo la Pinacoteca (20 Kr) che troviamo interessante, in completa solitudine (è fuori dai Tour) e poi ci mettiamo in coda per vedere la sala Filosofica e quella Teologica (80 Kr), si fa a turno per passare pochi secondi davanti alla porta di entrambe le stanze.
Hradcany Námestí è una piazza nata nel Medioevo, al cui centro si erge la colonna di Ferdinand Brokoff (1726) che commemora la lotta di Praga contro la peste. Il Palazzo Scwartzenburg e altri edifici residenziali in stile barocco e rococò rendono questa zona una meta ideale per gli appassionati di architettura.
Pochi passi a ovest della piazza si apre Loretánskí Námestí, creata nel XVIII secolo con la costruzione del Palazzo Cernin (oggi sede del Ministero degli Esteri). La principale attrattiva della piazza è il Loreta (1626), santuario barocco progettato per somigliare alla casa della Vergine Maria. Questo luogo di pellegrinaggio conserva il Sole di Praga, realizzato in oro massiccio e incrostato di ben 6222 diamanti.

Attraversiamo nuovamente il ponte S. Carlo per visitare anche le chiese del centro storico. Tyn ecc.
Purtroppo la chiesa di Tyn era chiusa e senza nessun messaggio o orario affisso. Inoltre il botteghino che vendeva i biglietti per i concerti, lì accanto, aveva un bel cartello in inglese " non forniamo informazioni sugli orari della chiesa " ! Pazienza. Si riesce a vedere attraverso le grate...

ANCORA DA SCRIVERE

Rodolfinum, parco Letnà, Cappella di Hus....ed infine si parte!

sabato 27 maggio 2006

Decidiamo di riposarci ed alzarci con tutta calma in modo da essere pronti con le nostre valigie per le 10:00 ora in cui avremmo dovuto liberare la stanza.
Le portiamo, puntuali, al ragazzo e decisiamo di fare l'ultimo giro per la città.

In realtà girovaghiamo, più che altro per respirare l'atmosfera.
Passiamo dal centro e ci ritroviamo davanti al Rodolfinum.
Ci fermiamo a mangiare e proprio di fronte a noi si trova il ponte per andare al parco Letnà, dove si trova il Belvedere.
Siamo, ovviamente, tentati. Attraversiamo il ponte, da cui si ammira il famoso Ponte Carlo animato da un continuo passaggio di persone sovrastato da soffici nuvoloni che si riflettono sulle placide acque della Moldova.
Per raggiungere il Belvedere costeggiamo un Palazzo ricco e curatissimo sede di Uffici Governativi. Sotto il sole (che non si era fatto vedere per tutta la vacanza) saliamo i tantissimi scalini per arrivare in cima al parco. Che fatica!
La vista, però merita. Si sovrasta tutta la città e la visuale è completamente differente da quella che si ammira dal Castello. In caso di bel tempo, dedicate a questa scarpinata. (forse c'è anche la metro ma oramai eravamo arrivati al mosochismo.. oppure avevamo fatto ormai i muscoli....
Sulla sommità della collina si trova un bar Liberty con cucina, il più caro di tutta la città! ma volete mettere il panorama?

Sempre a piedi ritorniamo al centro e per caso ci fermiamo davanti alla Cappella di Hus. Incuriositi dall'edicifio entriamo e scopriamo essere una Cappella - museo. Entrate! costa circa 40 Kr, è più che altro un luogo storico. Per intenderci Hus era il religioso che scatenò la secessione e tutte le consegueze. Nella piazza vecchia, elegante e severo si staglia il suo monumento proprio nel mezzo, circondato dalle chiese gotiche, rinascimentali, dal vecchio municipio, dall'orologio astronimico, dai bar e dai ristorantini. Insomma proprio lui, che divenne famoso per il suo rigore sovrasta il potere politico, quello religioso, e la mondanità. Sovrasta il tempo passato e quello presente. Vivere il momento in cui tutto nacque, in quella cappella costruita con fondi privati e in cui si sono tenuti con fervore discorsi che hanno cambiato la storia della nazione è emozionante.

Ritorniamo, quindi al nostro ostello, abbaimo la possibilità di rifarci un doccia, ecc. Paghiamo il deposito bagagli e prendiamo la metropolitana e poi il bus che ci porta puntuale al nostro volo.