BUCAREST e i castelli della Transilvania
località: bucarest, sinaia, peles, bran, brasov
stato: romania (ro)
Data inizio viaggio:
giovedì 1 novembre 2007
Data fine viaggio:
domenica 4 novembre 2007
La decisione di effettuare questo viaggio è nata dalla volontà di sostenere, nell’ambito del Campionato Mondiale di Qwan Ki Do, il nostro maestro e l’Italia durante la competizione che, si sarebbe svolta proprio a Bucarest.
Abbiamo, di conseguenza organizzato tutti i nostri spostamenti e visite in funzione di tale evento, limitando, pertanto la visita alla città. Ciò nonostante siamo riusciti a visitare quasi tutti I principali luoghi e monumenti d’interesse.
Di seguito troverete il DIARIO DI VIAGGIO
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Un inizio un po’ sfortunato: MYAIR, una compagnia da evitare.
giovedì 1 novembre 2007
Abbiamo acquistato I biglietti aerei via internet della MyAir perchè unica compagnia che proponeva il collegamento diretto Milano – Bucarest oltre alla Easy Jet che, però, parte da Malpensa.
Gli orari scelti erano veramente perfetti per poter sfruttare appieno il ponte, con la partenza da Orio al Serio alle 7:00del 1° Novembre e rientro alle 21:00 del 4 di Novembre.
La partenza, però, è stata ri-schedulata ripetutamente qualche giorno prima, definendo, in fine l’orario di decollo alle 17:15.
Arrivati in aeroporto tutti insieme (9 persone), scopriamo che il ritardo era addirittura di 4 ore!
Ora stimata di decollo 21:30: sul caos a seguire stendo un velo pietoso.
L’ideale, atterrati a Bucarest nel nostro caso a Bucarest Baneasa, distante 4 km dal centro città, per raggiungere la città è di utilizzare il bus 783 che collega gli aeroporti direttamente al centro della città.
Purtroppo, atterrando a mezzanotte, il servizio bus, linea autobus n. 783 che collega i due aeroporti al centro città (Piata Unirii) era già terminato, cerchiamo pertanto di aggregarci con altri passeggeri per sfruttare al meglio I soli 3 taxi a disposizione.
I tassisti contrattano sul prezzo, la discussione è abbastanza movimentata ed alla fine otteniamo di pagare 100 Lei a taxi.
Tutto ciò è scorretto perchè avrebbero dovuto attivare semplicemente il tassametro, un amico che risiede a Bucarest, ci ha spiegato che quelli, in realtà non erano taxi autorizzati e che avremmo dovuto chiame la polizia ma, come sapete, non funziona quasi mai così.
Fatto sta che alla fine il nostro tassista molto gentile, ci porta al nostro ostello, con tanto di spiegazione della città stile guida turistica. A destinazione ci chiede i 100 Lei concordati.
I nostri compagni, invece, vivono un’esperienza completamente differente. Il taxi, arrivato presso l’hotel degli altri passeggeri si ferma in una stradina abbastanza isolata, e chiede 200 Lei a testa!
Iniziano a discutere perchè I patti erano diversi, alla fine, anche un po’ pressati dalla situazione non tanto sicura pagano 200 Lei per la corsa da dividere in 3. Inoltre lascia il nostro compagno di viaggio da solo, a diversi chilometri dal nostro ostello, nel cuore della notte in una zona un po’ “marginale”.
Il primo impatto non è dei migliori.
Il nostro ostello, The Midland Youth Hostel, però, è comunque carino, pulito, ed in una ottima posizione. Il personale, tutto giovanissimo, è molto cortese e disponibile.
Prenotato tramite sitohostel world il costo a testa per tre notti è di 40 Euro e include la colazione.
We are the Champions my friends…
venerdì 2 novembre 2007
Ripresi da un inizio un po’ burrascoso, abbiamo appuntamento alle 9:00 al polisportivo che si trova nel bel mezzo del parco… per la presentazione delle squadre e l’inizio delle competizioni del IV Campionati del Mondo 2007 di Qwan Ki Do
Il nostro ostello, proprio accanto all’università è proprio comodo anche perché, oltre ad essere nel centro storico, è molto vicino alla metropolitana. Acquistiamo il biglietto giornaliero (4 lei). La metropolitana è veloce, comoda, comprensibile e pulita e la utilizzeremo spesso. Scendiamo presso il Complesso sportivo nazionale polivalente di Bucarest - Rue Calea Piscului Nr. 10 e, percorriamo tutto il parco, una bella scarpinata in mezzo al verde curatissimo.
Dall’alto del parco, si domina la città, tra cui spicca l’immenso e candido Parlamento.
La competizione, con tifoseria molto agguerrita, ci terrà impegnati fino a sera con una sola pausa per mangiare, in cui approfittiamo per confermare il tour ai castelli prenotato via mail, vicino al nostro ostello. Il personale dell’agenzia Romadria (rodica@romadria.ro) è professionale, puntuale, cortese e molto disponibile. Il tour ci viene confermato per domenica.
Il campionato è uno scontro tra Romania, Francia e Italia che conquista diverse medaglie in tutte le categorie (Tecnica: squadre nazionali Cinture.Nere e CoVoDao, Combattimenti: squadre nazionali Gradi Maschili e Femminile)
Al termine delle gare, insieme ad un amico trasferito a Bucarest andiamo a mangiare nella birreria più famosa e vecchia della città, Caru’ cu Bere. Il locale risale, infatti al 1875 e offre un ambiente in stile gotico, talmente apprezzato da dover prenotare per trovare un posticino a sedere. (Indirizzo: Str Stavropoleos 3-5, Metropolitana: Piata Universitatii/Piata Unirii 2, Tel: +40 21 313 7560)
Gli amanti della birra saranno a loro agio nel Caru’ cu Bere. La più vecchia birreria di Bucarest risale al 1875 e offre un ambiente in stile gotico ispirato a Dracula.
Indirizzo: Str Stavropoleos 3-5
Metropolitana: Piata Universitatii/Piata Unirii 2
Tel: +40 21 313 7560
Esploriamo la città!
sabato 3 novembre 2007
La giornata, prevedrebbe alle 9.00 Combattimento Nazionali Cinture Nere Femminile e Maschile ma, tra il gruppo che è rientrato alle 6 del mattino e noi che, francamente avremmo voglia di visitare la città decidiamo coscientemente di “bigiare” e, con il mio ragazzo, cartina e Lonely Planet in mano visitiamo i luoghi più interessanti della città.
Le principali attrazioni turistiche della Città sono:
1) centro storico (chiese, palazzi, luoghi di memoria)
2) Parlamento
3) Museo Nazionale d'Arte
4) Parco e Museo del Villaggio
In base a quanto mi è stato consigliato da colleghi rumeni, la città è visitabile in un giorno (non spendendo tempo all'interno dei musei ) ma purtroppo, non abbiamo a disposizione tutta la giornata e sono costretta a rinunciare al Museo Nazionale d’Arte. Iniziamo dal centro storico, vicino al nostro ostello, ripercorrendo le strade visitate la sera prima.
Partiamo dalla Piazza Universitaria (Plata Universitatii), accanto al nostro ostello, che fu teatro di alcune delle fasi più feroci della rivoluzione del 1989, cercando i segni dei proiettili sugli edifici e le 10 croci in pietra in memoria delle vittime e la croce nera che segna il punto un cui alle 17:30 del 21 dicembre 1989 morì il primo manifestante. Non le trovo! Ma come? Alla fine il mio ragazzo mi fa notare lo spartitraffico... rimango desolata, al punto di non scattare neppure una foto! Partiamo a piedi, un po' infreddoliti, per il centro storico.
CENTRO STORICO
E’ impressionante come tra gli alti palazzi, alcuni modernissimi ed altri di chiara ispirazione parigina parigini, si scoprano, all’improvviso, delle minuscole chiese racchiuse in se stesse, circondate da alti alberi che sembrano proteggerle dalla vita metropolitana.
Siamo entrati in quasi tutte le chiese, ortodosse, tutte molto simili, senza riuscire, però a visitarne l’interno perché in corso una “strana cerimonia”: Fuori dalla prima incontriamo una ragazza e le chiediamo cosa stia succedendo. Con molta cortesia e un buon inglese, ci spiega che è la ricorrenza dei morti (è vero!) e che nella loro tradizione tutta la mattina è dedicata alle funzioni durante le quali i fedeli portano cibi, bevande e pietanze di ogni genere. Al centro delle piccole e un po’ contorte chiede si snoda un lungo tavolo in cui si benedicono i prodotti. Sai piatti tradizionali alla bottiglia di coca cola! Alla fine della funzione, le famiglie portano a casa i cibi benedetti e li offrono ai parenti e amici che, nel pomeriggio verranno a trovarli, << un piccolo dono benedetto da far portare a casa a chi verrà a trovarci per rendere omaggio ai nostri cari defunti. >>
Le messe ortodosse sono molto suggestive: il “prete” avvolto dal denso fumo dell’incenso che muove ritmicamente, avanza con passo deciso, nascosto nel suo lungo abito talare nero, dal nero colbacco e dalla lunga barba tra il coro di fedeli curvi sui rosari. La cadenza delle preghiere, il buio delle strette chiese, e la forte fede dei partecipanti sono simili in tutte le chiese. Per questo motivo non riusciamo a spingerci oltre i pochi centimetri dalla soglia. Siamo solo spettatori, e non vogliamo disturbare scioccamente la loro dedizione.
Merita assolutamente la bellissima Chiesa Stavropoleos un piccolo gioiello architettonico, con un porticato antico sul retro, dagli affreschi strepitosi e, durante l'autunno ricoperto da tante foglie dorate.
Ripercorriamo anche via Lipscani, nonostante sia centro storico sembra ancora un campo di battaglia, case devastate costeggiano la via del centro. I cani randagi sono ovunque ma, fortunatamente non sono aggressivi. Anche la "questione" cani è un residuo del vecchio regime.
L'istaurazione del regime comunista è avvenuta alla fine delle Seconda Guerra Mondiale ed ha segnato un cambiamento definitivo per la città di Bucarest.
Circa un sesto dei quartieri del centro vennero abbattuti per costruire imponenti edifici e palazzi per volere del dittatore Ceausescu. I proprietari di case di pregio sfrattate per dar spazio ai dirigenti del partito.
I risultati sono stati tanti: tutte le persone (tantissime) sfrattate sono state inserite nei "blocchi" ossia palazzoni a cubo del regime, tutti gli animali abbandonati per strada perchè era vietato introdurli nelle nuove abitazioni.
Intere aree della Belle Epoque, con chiese e palazzi unici distrutti.
Ironia della "libertà riconquistata" sono le migliaia di lotte in tribunale per riavere la proprietà delle vecchie case ora in posizioni economicamente interessanti. (se siete avvocati, in Romania, potreste trovare una miniera!)
Dopo una lunga passeggiata, in cui si usciscono anche i nostri compagni di viaggio, raggiungiamo la piazza Unirii, ossia la fontana immensa che interrompe il Boulevard che conduce alla "Casa Poporului".
Il boulevard, voluto dal dittatore, è appositamente più lungo di 6 metri rispetto a quello parigino.
Si percorre, un lunghissimo viale immersi nei colori autunnali dei grandi alberi che costeggiamo il viale con il Parlamento che costantemente sovrasta la vista. Sembra di toccarlo, di essere arrivati ma non è così! Solo arrivati sotto il palazzo ci ssi rende conto delle dimensioni clicopiche.
Nonostante la sua costruzione fosse stata ordinata dal dittatore la "Casa del Popolo", ossia il Parlamento, è amato dai cittadini. Secondo edificio del mondo come superfice dopo il Pentagono degli Stati Uniti, con più di 1.000 stanze è l'orgoglio del lavoro dei più grandi architetti e artigiani romeni, tutti i materiali usati (marmo, cristallo, tappeti, tessuti ecc) provengono dalle varie aree della Romania.
La visita, obbligatoriamente guidata in lingua romena o in inglese, permette di visitare solo il 5% del palazzo e dura 45 min ma merita veramente. Si rimane sbalorditi dalle lavorazioni e dalla quantità di candido marmo intagliato. (Entrata 15 Lei).
Dalla balconata centrale si ammira quasi tutta la città e si rimane ancora più colpiti dalle dimensioni del palazzo.
Ritorniamo in Piata Unirii per dirigerci verso la nostra tappa successiva dedicata alla Cattedrale della città, purtroppo impacchettata. Le funzioni nel frattempo sono finite ed è possibile ammirare gli ori e gli affreschi. La Cattedrale Patriarcale, in cima alla Collina del Patriarcato raccoglie accanto a se un complesso di palazzi interessanti ed è il luogo più importate per la fede ortodossa romena. All'interno ho subito cercato l'icona del 1658, età anche della struttura, raffigurante Costantino ed Elena i santi patroni della Romania. L'atmosfera era un po' surreale, tra il misticismo delle "perpetue" nascoste dai veli neri concentrate nellle loro cantilene ritmate dal rosario tra le nodose mani e le ragazze in grembiule che lavavano il pavimento con lo spazzolone dopo la benedizione del cibo!
Sulla strada si trova anche il Monastero del Principe Radu e la Chiesa di Bucur il Pastore, risalente al 1743 e dedicata al leggendario fondatore della città, sì perchè Bucarest è stata (leggenda) fondata dal mitico pastore Bucur (gioia) anche se il primo documento che attesta l'esistenza della città fu firmato proprio dal "mitico" Principe Vlad.
Alle 15.00 vorremmo essere presenti per la dimostrazione tecnica di differenti Arti Marziali e della delegazione della WUQKD con la partecipazione del Maestro Fondatore Pham Xuan Tong, per cui rientriamo giusto in tempo al polisportivo.
Il parco, con la luce radente e una nebbiolina appena accennata sui prati è ancora più bello.
bis - la sera
sabato 3 novembre 2007
La sera, vogliamo provare un ristorante tradizionale ma è sabato e sembra impossibile trovare posto senza aver prenotato. Siamo in nove e non tutti hanno la pazienza di aspettare, ripieghiamo, quindi, nell'unico che ci accetta (dopo aver "bussato a circa 7 porte"). E' il ristorante tematico di Dracula.
L'ambiente è carino, carino è pure il prezzo sul menù. Ci limitiamo a piatti semplici della tradizione romena, rimandando (per i ragazzi) a dopo il pasto vero e proprio.
Il cibo è scarso e non un granchè buono. EVITATE QUESTO RISTORANTE.
Divisi nuovamente ritorniamo sui nostri passi per cercare un posticino nuovamente al Carù Cu Bere.
Finalmente ci accettano. Beviamo la buonissima birra e i ragazzi mangiano, finalmente con perzioni adeguate e, soprattutto, con tutt'altro gusto!
La sera proviamo ad entrare in diversi club ma non vogliamo rimanere perchè molto stanchi e, quindi facciamo solo capolino nelle varie feste animati da studenti.
Sibiu, Peles, Bran, Brasov
domenica 4 novembre 2007