Mes que una ciutat

località: barcellona
regione: catalunya
stato: spagna (es)

Data inizio viaggio: mercoledì 5 gennaio 2011
Data fine viaggio: lunedì 10 gennaio 2011

(Distanza da casa 1389 km). L’attrazione per questa città forse è nata nel 1994 anno delle olimpiadi nella capitale catalana, le prime che riesca a ricordare con una certa nitidezza. Vedere le immagini televisive e capire che qualcosa di magico questa città deve nasconderlo per forza. Toccata e fuga nelle gite scolastiche questa volta si parte veramente per scoprire Barcelona il cui solo suono incanta, con i suoi colori, le sue tradizioni e la sua vitalità palpabile. Volo Rayan air, hotel prenotato come ormai al solito tramite Booking.com (Hotel Principal) consigliato in quanto situato molto vicino al mercato della Bouqueria e alla Rambla. Alcune considerazioni generali su Barcellona: aeroporto molto vicino raggiungibile con una navetta nel giro di 20 minuti, rete dei mezzi ben funzionante, clima se clemente gradevolissimo (noi nel mese di Gennaio abbiamo preso anche una tintarella fuori stagione), cibo a dir poco spettacolare e persone gentili, solari e (è una ovvietà ma è veramente così) molto simili agli italiani. Infatti non a caso, quella italiana è la prima rappresentanza straniera nella città e si fa veramente in fretta ad entrare in sintonia con i ritmi e le abitudini locali: cenare alle 20:00 vuol dire trovarsi circondati solo ed esclusivamente da turisti con guide alla mano che come te hanno scelto quel ristorante perché segnalato. Abbiamo acquistato la card valida per 5 giorni per l’utilizzo dei mezzi e convenzionata per qualche museo ma alla fine facendo i conti non è stata poi così conveniente. A Barcellona, tutto sembra destinato al puro gusto estetico e alle massime espressioni di fantasia, dai lampioni alle panchine e camminare per strada è come passare in luoghi che hanno del fantastico e che sviluppano un senso naturale che porta alla sensazione di camminare in luogo bello ma non solo nell’espressione puramente visiva ma anche pratica. Barcellona è un mix incredibile di colori, profumi, suoni e immagini che difficilmente si possono trovare in altre città, e anche se potrà dare fastidio a qualcuno) l’ho preferita di gran lunga a Madrid anche per il solo e semplice fatto che c’è il mare. Difficile riportare un diario particolareggiato di 6 giorni quindi mi limiterò a riportare quello che secondo noi andrebbe assolutamente visto con una piccola premessa sulla persona che ha reso Barcellona come una delle città più visitate in Europa:

Antoni Gaudì: non conoscevo nulla dell’architetto catalano ma la conoscenza delle sue opere mi ha veramente folgorato. Colori, linee che oggi sembrano assodate ma che all’epoca dell’artista erano viste molto più che azzardate, una filosofia di vita che si vede realizzata in tutto ciò che ha creato. Tutto ciò che è sotto i nostri occhi senza una logica è stato creato perché logico nella funzionalità e nelle’estetico. Un vero genio che come tutti i geni, viene apprezzato successivamente. Incredibile la sua sorte: investito da un tram e scambiato per un comune barbone nel momento dell’incidente perché ormai viveva in maniera trasandata con l’ossessione della sua ultima opera la Sagrada Familia per la quale si segue ancora il suo progetto originale. Vedendo le sue opere non si può che avere una considerazione: quest’uomo era un vero genio!

Mercato della Bouqueria: esplosione di colori e sapori. Passeggiate tra i corridoi del mercato magari assaggiando, tra una bancarella e l’altra il prosciutto tagliato a dadini o sorseggiando uno dei tanti frullati che vengono proposti

Sagrada Familia: chi l’ha visitata prima del 2011 ce l’aveva decisamente sconsigliata e descritta come un’opera straordinaria da fuori ma una cantiere all’interno. Beh, l’opera più rappresentativa di Barcellona è uno spettacolo nel vero senso della parola e anche se non abbiamo preso gli ascensori in quanto i biglietti erano terminati, siamo stati per almeno tre ore con il naso all’insù ascoltando l’audio guida in italiano che descrive quest’opera di straordinaria bellezza nata dal genio di Gaudì che ha anche dormito al suo interno nel primo periodo di realizzazione. Sembra incredibile che sia irreale quella struttura dai lineamenti così audaci e bizzarri.

Casa Battlò: Altra straordinaria opera dell’architetto catalano assolutamente da non perdere. Sembra di essere all’interno di una casa fiabesca e l’impressione è sempre quella di trovarsi all’interno di qualcosa di irreale dove però tutto è realizzato in maniera funzionale e non puramente per una ragione estetica. Fantastica

Parc Guell: Avrei veramente voluto essere uno dei facoltosi che avrebbero dovuto vivere all’interno di quest’area. Nata infatti come qualcosa di esclusivo, il parco delle “meraviglie” sembra veramente un mondo fiabesco, zona franca realizzata dalla fantasia del suo creatore. Da visitare assolutamente nelle ore di minor afflusso in quanto la bellezza del luogo ne fa un concentratore di turisti che impazziscono davanti alla bellezza del luogo e alla bellezza della vista della città di cui si può godere dalla terrazza del parco.

Quartiere gotico e Rambla: il quartiere si trova lateralmente alla Rambla la via piena di vita che collega Plaza Catalunya al mare con tutti i suoi strambi artisti strada. Il quartiere con la sua cattedrale nasconde vicoli e angoli di incredibile bellezza.

Plaza Espana e fontana magica: Salite fino alla fine della scalinata della piazza da cui si gode una bella vista sulla città e mettevi seduti sulle scale poco prima dell’inizio dello spettacolo della fontana con colori e getti d’acqua che vanno a tempo di musica.

Camp Nou: forse è l’unica cosa in cui Madrid batte Barcellona. Il Bernabeu è architettonicamente più gradevole rispetto al Camp Nou. Il museo all’interno per un appassionato di calcio è qualcosa da non perdere: da brividi il passaggio della galleria verso il campo da gioco dentro cui vengono sparati a tutto volume i cori dello stadio con l’adrenalina che ti gasa e sembra veramente che da un momento all’altro si dovrà scattare sulla fascia per raccogliere un passaggio.

Zona del porto olimpico: Piacevolissima passeggiata da fare possibilmente al tramonto con il sole che colora tutto il contorno. Sulla passeggiata, che comincia dalla funicolare che porta sino al castello, ci sono artisti da spiaggia che creano monumenti di sabbia.

Palau della musica Catalana: Poco conosciuto ma di una bellezza da lasciare senza fiato. Noi abbiamo fatto la visita solo perché nell’ultimo giorno si era ritagliato un tempo nel quale non sapevamo vene cosa fare. Ci sono orari per le visite che vengono svolte in lingua spagnola e inglese (comunque quella in spagnolo è molto comprensibile) e l’unica pecca è quella del divieto di foto al suo interno. Incredibile!

Salire sul monumento di Colombo non è una cosa imperdibile come l’arco di trionfo e il castello del Montjuic, comunque se avete tempo non guasta cosa non valida invece per la funicolare nel corso della quale si ha una vista mozzafiato sulla città. Piccola considerazione sui costi secondo noi troppo alti per le cabinovie che si devono rendere per raggiungere il castello.

Gustosi consigli: El Rey de la gamba a Barceloneta: quantità spropositate a prezzi molto contenuti per paella e fideua assolutamente da provare; Restaurant 7 portes forse il migliore dove abbiamo mangiata la paella. Non perdete neanche un’assaggio al museo della cioccolata e una visita da Gispert. In generale la zona della Barceloneta e del quartiere gotico si trovano ottimi localini ma una cosa alla quale secondo noi non bisogna sottrarsi a Barcellona è una squisita crema catalana dopo un giro tra bar de Tapas accompagnata da un bel bicchiere di Sangria ma fatta sul momento.


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