Emirati e Oman

località: dubai, sharjah, ras al kaimah, dibba, fujairah
stato: emirati arabi uniti (ae)

Data inizio viaggio: martedì 29 settembre 2009
Data fine viaggio: venerdì 9 ottobre 2009

Il viaggio inizia nella schizofrenica Dubai, cittá divisa tra la storica Deira e il suo Creek, e le torri esagerate e ultramoderne dei nuovi quartieri commerciali. Proseguiamo poi verso nord attraversando altri 3 emirati per raggiungere i paesaggi selvaggi e inospitali del Musandam, piccola enclave Omanita protesa nello stretto di Hormuz con i suoi Khor (fiordi) che si incuneano tra montagne quasi inaccessibili. Riattraversiamo gli emirati per rientrare nel sultanato dell’Oman con la tranquilla Muscat e gli splendidi villaggi di pescatori della costa sud affacciata sull’oceano indiano. Di nuovo il deserto nella regione di Al Sharqiya con le dune di Wahiba Sands, le cittá fortificate di Nizwa, Bahla, Jibrin, Nakhal e Rustaq e le spettacolari strade bianche che attraversano il Jebel Shams su cui si apre il Gran Canyon d’Arabia. La traversata dei monti Hajar su strade impossibili con pendenze attorno al 20%, sorprendenti oasi di montagna e gole profondissime. Seguendo il letto del Wadi Bani Awf ritorniamo all’asfalto. Rientro a Dubai passando per Ibri e Al Ain. Scalo a Doha per una rapida visita della cittá, in particolare la zona diplomatica con i suoi grattacieli bizzarri ed il vecchio suq, che si é rivelato una gradita sorpresa.
In 11 giorni abbiamo percorso 3000 km. Costo: circa 1250 euro a testa, comprensivo di biglietto aereo e affitto auto. Un viaggio caratterizzato da un’estrema sensazione di sicurezza e di tranquillitá in qualsiasi situazione e luogo, se facciamo eccezione per la spericolata corsa in auto sulle dune delle Wahiba Sands, dove l’adrenalina si é fatta sentire.
Le immagini di questo viaggio: gli uomini di bianco vestiti e le donne velate in nero, i futuristici grattacieli di Dubai e Doha, i castelli merlati e le torri di guardia, le decorazioni di henné, i datteri, i dhow, i paesaggi mozzafiato dei monti Hajar, le gole nei letti degli wadi, le temperature esagerate, i fiordi (khor) nella penisola del Musandam, le tartarughe e i delfini.
Top five: la strada di montagna dei monti Hajar e di Wadi Bani Awf, la penisola del Musandam, le tartarughe marine nella riserva naturale di Ras al Jinz, Sur ed i villaggi dei pescatori della costa sud dell’Oman, il vecchio suq di Doha.

Informazioni pratiche:
Il volo con Qatar Airways da Milano Malpensa a Dubai con scalo a Doha.
Auto affittata con budget: Prenotata RAV 4 ma con l’up grade ci hanno dato un Toyota Fortuner con cambio automatico, super comoda anche se il cambio automatico non é il massimo per la guida su sabbia. Costo affitto auto circa 90 eur/giorno. Limite di velocitá negli emirati 120 km/h. Le strade in ottime condizioni e perfettamente segnalate. Alla budget abbiamo provveduto alla assicurazione supplementare per viaggiare in Oman.
Temperature ancora un pó troppo elevate tra i 40º ed i 45º. Nessun problema per trovare l’alloggio anche non avendo prenotato nulla, la maggior parte degli hotel erano vuoti.
Cucina: in prevalenza si trovano ristorantini con cucina indiana e libanese, anche se nei principali centri si puó trovare anche la cucina internazionale. Ottimi i succhi di frutta fresca, in ogni lato.
Meglio pagare con la carta di credito per avere un tasso di cambio piú vantaggioso. Nei ristoranti minori e nei negozietti si deve invece pagare in cash.
Moneta:
UAE: Dirham degli emirati (AED) 1 EUR = 5,23 AED
Oman: Rial dell’Oman (OR) 1 EUR = 0,55 OR
Qatar: Rial del Qatar (QR) 1 EUR = 5,30 QR


Il viaggio:
28 Settembre 2009; Lunedi
Milano -Dubai
Volo con la Qatar airways da Malpensa a Dubai con scalo a Doha partiamo da Milano alle 22h50 in perfetto orario, il servizio a bordo é eccellente, aereo semivuoto, ci si puó sdraiare e schiacciare un pisolino. 5h 50 di volo per raggungere Doha (1 ora avanti rispetto all’Italia, alle 6 del mattino siamo giá attorno ai 37º di temperatura. Alle 7h55 coincidenza per Dubai, 1 ora di volo e 1 ora avanti rispetto al Qatar (2 in piú rispetto all’Italia).
Il volo ci é costato 330 eur a testa (compresa assicurazione).
29 Settembre 2009; Martedi
Dubai e dintorni
All’aeroporto le pratiche doganali sono rapide e efficienti, recuperiamo l’auto presso la budget, e gradita sorpresa non avendo a disposizione la RAV 4 prenotata ci consegnano un Toyota Fortuner 4x4 7 posti. Viaggeremo da veri nababbi. L’impatto con i 42º del mattino di Dubai ci ricorda che ci siamo spostati sensibilmente a sud, la nostra salvezza é l’aria condizionata dell’auto. L’aeroporto di Dubai si trova in pieno centro della cittá, anzi si direbbe che la cittá si sia sviluppata attorno all’aeroporto. Gli aerei passano a poche decine di metri sopra le superstrade e sopra le torri dei grattacieli, la maggior parte dei quali ancora in costruzione. Il nostro programma per oggi prevede un giro panoramico per Dubai, vorremmo vedere i suq di Deira, il famoso creek con i suoi Dhow e la nuova area commerciale. Bastano pochi chilometri nelle affollate vie che conducono a Deira, a Bur Dubai e alla nuova zona commerciale, per comprendere che la cittá è un enorme cantiere, in ogni angolo lavori in corso, per costruire una strada, un nuovo grattacielo, una linea della metropolitana o solo per demolire quello che giá esisteva, anche se ci dicono che nella maggior parte dei cantieri i lavori sono stati sospesi, anche qui la crisi si fa sentire e gli investimenti stranieri arrivano ormai a singhiozzo. Le indicazioni stradali sono eccellenti e la cittá risulta abbastanza facile da percorrere se non fosse per l’intenso traffico bloccato dagli interminabili semafori.
Dall’aeroport Road puntiamo su Deira, passiamo poi a lato del creek e dei principali suq, attraversiamo il ponte sul creek e ci troviamo a Bur Dubai, le interminabili torri della zona commerciale sono i nostri punti di riferimento per orientarci nel traffico urbano. Raggiungiamo il Trade Center e decidiamo di installarci all’Ibis Hotel che offre prezzi veramente vantaggiosi ed un ottimo rapporto qualitá prezzo (320 AED per una doppia, circa 60 eur). Lasciati i bagagli in Hotel ci rifocilliamo alla Noodle House situato nelle Emirates Towers, prima di continuare la nostra visita di Dubai. Transitiamo tra i maggiori centri commerciali del mondo il Mall of Emirates con l’incredibile stazione di sci in pieno deserto, il Burj Dubai, che con i suoi incredibili 800 metri é il grattacielo piú alto del mondo. Raggiungiamo poi Jumeirah, dove sorge il famoso Burj Arab, l’Hotel a 7 stelle a forma di vela che é divenuto il simbolo di Dubai, ci accontentiamo di vedere la sua sagoma dall’esterno visto che una camera in questo hotel va dai 3500 ai 35 000 euro a notte, e chi se lo puó permettere??
Le bizzarie degli emiri non terminano qui, con il sole che sta tramontando dietro la sagoma del Burj Arab intravediamo come in miraggio la sagoma di torri e merletti che spuntano dal mare, puntiamo verso sud e raggiungiamo il Jumeirah Palm, questo complesso residenziale da mille e una notte costruito su di un’isola completamente artificiale a forma di palma, il vertice della palma é dominato da una maestosa porta di entrata con tanto di torri e torrette, ma dove siamo finiti? L’atmosfera é da fiaba. Rientriamo a Dubai e tentiamo l’impresa non semplice di trovare un parcheggio nei pressi del creek, dopo una buona mezz’orata desistiamo e ci infiliamo in un parcheggio silos. Deira é il tradizionale centro commerciale del golfo persico in cui frotte di scaricatori si muovono indaffarati caricando e scaricando ogni genere di merce dai tradizionali dhow, nei suoi suq prosperose donne africane si riforniscono di ogni tipo di merce che caricheranno poi sulle navi con destino ai diversi paesi africani. Arriviamo al suq delle spezie quasi all’ora di chiusura, ci rimane comunque il tempo per fare scorta di datteri ripieni di noci, fichi secchi aromatizzati alla liquiriz

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martedì 29 settembre 2009

martedì 29 settembre 2009

Arriviamo al suq delle spezie quasi all’ora di chiusura, ci rimane comunque il tempo per fare scorta di datteri ripieni di noci, fichi secchi aromatizzati alla liquirizia, pistacchi, mandorle, anacardi. Queste leccornie ci accompagneranno nei prossimi giorni di viaggio. Passeggiamo lungo il creek, che alla sera diventa molto suggestivo con i barconi illuminati che lo percorrono e le sagome dei minareti e dei grattacieli in lontananza. Ancora sazi per il lauto pranzo del Noodle House ci accontentiamo di un chavarma in un botteghino di una trafficata strada di Deira, Sono quasi le 23 e dopo la notte passata in aereo forse é il caso di rientrare in Hotel e concederci un meritato riposo.

30 Settembre 2009; Mercoledí
DubaiSharjah – Ajman – Ras al Kaimah - Khasab (Oman)
La notte all’Ibis é stata da veri sogni d’oro, al mattino quindi in forma per affrontare la temperatura, il traffico ed il trasferimento per la penisola del Musandam.
A soli 12 km dal centro di Dubai Sharjah é giá un altro emirato, ci fermiamo per una visita all’Heritage Village, praticamente il vecchio centro storico che é stato completamente ristrutturato e sopravvive con le sue torri del vento quasi inglobato dai grattacieli circostanti. Una visita al museo della calligrafia e una sosta al suq Al Arsa dove ci gustiamo un té sui divani della piazzetta centrale. Una passeggiata sulla corniche sfidando gli oltre 40º dove il movimento dei dhow sembra non cessare e riprendiamo la strada verso nord, transitiamo in altri 2 emirati: Ajman e Ras al Kaimah meglio conosciuto come RAK. Sosta per il pranzo a Ras al Kaimah al Al Sahari restaurant, che serve un eccellente Mezzé. A RAK facciamo anche il primo rifornimento di benzina al prezzo sorprendente di 0,25 euro al litro. Scopriremo poi che in Oman la benzina è ancora meno cara 0,20 euro al litro, incredibile!
RAK dista circa 30 km dal confine con l’enclave omanita del Musandam. Al posto di frontiera le formalitá sono abbastanza semplici e sbrigative, si deve pagare una tassa in uscita dagli UAE (25 AED/persona) e una tassa di entrata nel Sultanato dell’Oman (6 OR/persona). Attenzione che la tassa per l’Oman puó essere pagata esclusivamente con carta di credito, infatti gli agenti doganali non sono autorizzati a ricevere cash. Dalla frontiera a Khasab ci sono circa 40 km di una strada estremamente panoramica, purtroppo la notte é giá arrivata, ma ci rifaremo al ritorno. A Khasab ci sono attualmente 4 Hotel, il Golden Tulip situato in posizione molto panoramica (900 AED doppia), il Khasab Hotel (750 AED appartamento con 2 doppie), il Lake Hotel (un pó triste) ed il Esra Hotel (600 AED appartamento con 2 doppie). Ci installiamo in quest’ultimo, situato ai piedi delle montagne del Musandam, servizio buono, cortile con piscina e ristorante. Ceniamo al Al Allah con un ottimo pesce alla griglia. All’Hotel prenotiamo l’escursione in dhow nei Khor della zona, mezza giornata 15 OR/persona, giornata intera 20 OR/persona, optiamo per la mezza giornata.

1 Ottobre 2009; Giovedi
Khasab - Khasab
L’escursione in dhow verso Telegraph Island inizia alla 9h00. Siamo in 10 sul dhow, dotato di tutti i confort. Appena usciti dalla baia del porto siamo raggiunti da un gruppo di delfini che ci scortano sin dentro al Khor. Dopo aver passato il villaggio di Qanah raggiungiamo Telegraph Island, cosí chiamata perché gli inglesi installarono qui una stazione telegrafica che permetteva il collegamento tra Goa in India e Bassora in Iraq. Immersione nei dintorni dell’isola, i fondali niente di particolare, ma molti pesci, pappagalli, pesci angelo. L’acqua é un brodino. Al ritorno di nuovo scortati dai delfini, pranzo al Al Allah e nel pomeriggio escursione al Khor Najd. Imboccata la strada in costruzione, l’abbandoniamo dopo una decina di chilometri per inerpicarci sulle montagne raggiungendo un passo a 500 metri con una vista stupenda sul Khor sottostante. Discesa vertiginosa 2, 8 km al 20%, interessante per il mountain bike!
Per la serata siamo stati invitati da Mohamed (il ragazzo del dhow) alla festa di matrimonio della sorella, il matrimonio sará domani ed i preparativi che sono iniziati giá da qualche giorno culminano questa sera con il rito dell’henné. Canti e danze, té, caffé bombom. La sposa é occupata ormai da qualche ora nelle decorazioni di braccia, mani e piedi con l’henné, chiaramente l’accesso alla sala é consentito alle sole donne, noi nel frattempo siamo rimpinzati da Fatima e sorellina con noccioline e bombom, che non si sciolgono mai.
Secondo la Lonely Planet il ristorantino Bukha Castle è frequentato dai contrabbandieri iraniani. Curiosi di vivere questa esperienza antropologica e convinti che il ristorantino sia situato a Bukha ci spariamo i 26 km di strada costiera, scopriremo poi che il ristorantino si trova nel vecchio suq di Khasab a poche decine di metri dalla casa di Mohamed. Cose che succedono quando si dimentica la guida in Hotel. A Bukha comunque troviamo un take away, qualche falafel e l’immancabile pollo fritto. Rientriamo all’Hotel oltre la mezzanotte.

2 Ottobre 2009; Venerdi
Khasab – Sohar
Il nostro programma iniziale era quello di percorrere le montagne del Musandam e passare la frontiera con gli Emirati a Dibba. A Khasab ci informano invece che questa frontiera è aperta solo per gli Omaniti e per gli Emirati, é invece chiusa per gli stranieri.
Non volendo rinunciare ai paesaggi incantevoli del Musandam decidiamo di percorrere la strada che conduce al Jebel Harim (la montagna delle donne), proseguiremo sino al posto di polizia e ritorneremo sui nostri passi per raggiungere di nuovo Khasab, il posto di frontiera di Tibat, RAK ed infine Dibba, allungando cosí il nostro percorso di circa 180 km. La strada di montagna che si inerpica tra i canyon del Musandam per raggiungere i 1600 metri del passo é incantevole, la discesa sul versante opposto altrettanto. Ritorniamo negli Emirati, questa volta nessuna tassa, raggiungiamo la costa orientale degli UAE, transitiamo per Dibba, Fujairah e di nuovo il posto di frontiera per rientrare in Oman, di nuovo tassa in uscita dagli UAE e tassa in entrata in Oman (sempre pagabile esclusivamente con carta di credito). La zona tra Dibba e Fujairah é molto caratteristica, le rotonde stradali sono caratterizzate da strani monumenti, caffettiere con tanto di tazzine, incensieri, brocche, pugnali, bauli pieni di tesori e chi piú ne ha piú ne metta.
Pernottamento e cena al Wadi Hotel di Sohar, situato in una comoda posizione a lato della superstrada per Muscat (49 OR la doppia).

sabato 3 ottobre 2009

3 Ottobre 2009; Sabato
Sohar – Muscat-Muttrah
Si riparte in direzione Muscat, che raggiungiamo in circa 2 ore e mezza su una comoda superstrada. Il Marina Hotel (35 OR la doppia) situato a Muttrah in una posizione strategica di fronte al mercato del pesce e a due passi dal suq di Muttrah, si rivela peró al di sotto delle aspettative, camere sporche, letti non rifatti, servizio lentissimo e poco professionale. Vivamente sconsigliato, per lo meno sino a quando non cambieranno direzione e gestione. Lasciati comunque i bagagli al Marina, Muttrah ci sorprende con la sua Corniche con pavimenti in marmo e muretti in granito, su cui spiccano sculture di delfini e gazebo dalle cupole dorate sotto le quali gli omaniti si godono l’andirivieni di dhow e barche nel porto di Muttrah. Il suq di Muttrah è un dedalo di viuzze coperte, che convergono in alcune piazzole centrali. Verso le 13 tutti negozi del suq chiudono e non ci resta che abbandonarci ad un geniale succo di mango prima di avviarci verso Muscat.
Situata a circa 3 km da Muttrah, Muscat ci accoglie con le sue maestose porte di ingresso. Assopita nel caldo pomeriggio ci appare come una cittá fantasma, i marmi lucidati a specchio del viale di accesso al palazzo del sultano e le vie immaccolate della cittá sembrano quasi irreali. Un’altra enorme porta situata sotto una galleria da accesso alla zona del porto da cui si gode una vista sul palazzo del sultano e sui due forti di Al Jalali e Al Mirani che sorvegliano le entrate del porto. Assillati dagli olte 40º ci rifugiamo nelle sale climatizzate (forse troppo) del museo Bayt al Zubair che ci permette di farci un’idea del patrimonio storico e culturale dell’Oman, con monili, abiti tradizionali, oggetti artigianali e mobili. Riattraversiamo la porta della cittá vecchia per ritornare a Muttrah per completare la visita del suq. I succhi dell’Al Ahli Coffe shop, situato nella zona centrale del suq, sono veramente all’altezza della situazione e ci permettono una gradevole sosta per osservare le animate viuzze del suq, che verso sera si popolano delle sagome nere delle donne, che si soffermano nei negozi di tessuti e nelle vistose gioiellerie.

4 Ottobre 2009; Domenica
Muscat-Muttrah – Ras al Hadd
I minareti e le moschee non mancano nei dintorni del Marina Hotel, é ancora buio quando riecheggia nell’aria il richiamo del muezzin per la prima preghiera. Mi alzo presto e mi dirigo al mercato del pesce, i camioncini frigoriferi attendono all’esterno. All’interno venditori indaffarati sembrano sommersi da ogni tipo di pesce, un andirivieni di carriole stracariche, seguo il loro percorso a ritroso e mi ritrovo sul molo. I dhow sono stati ormai sostituiti da veloci imbarcazioni in fibroresina, ma il rito dello scarico e della vendita all’asta si mantiene. Sul molo sostano una decina di persone, quando una barca accosta il gruppetto si sposta per osservare il risultato della pesca, i pesci vengono riversati sul pavimento, occhi esperti procedono ad un contaggio rapido e ad un calcolo mentale del buon prezzo da pagare, il banditore inizia a dimenarsi e ad urlare le varie offerte. Il gioco é fatto, l’acquirente paga il pescatore, la percentuale al banditore, i caricatori riempiono le carriole e partono verso il mercato, il gruppetto si risiede in attesa della prossima barca. Barracuda, grossi squali, tonnetti, e altre sorti di pesci vengono scaricati sul molo e rapidissimamente scompaiono verso il mercato.
Colazione sofferta al Marina Hotel e si riparte verso Sur. Con la nuova superstrada il percorso é ora estremamente facile, ma a Fins abbandoniamo l’asfalto per reimmetterci sulla vecchia pista costiera che si snoda tra wadi e calette con scorci estremamenti panoramici. Purtoppo con i lavori della nuova superstrada la vecchia costiera risulta interrotta in vari punti e quindi non piú transitabile. Wadi Shab e Wadi Tiwi sono stati un pó trasfigurati dai piloni della superstrada, ma il colpo d’occhio rimane comunque notevole. Raggiungiamo Sur per l’ora di pranzo, é una simpatica cittadina di pescatori caratterizzata dalla presenza dei cantieri di dhow, dove é possibile scoprire i segreti dei carpentieri e intarsiatori. La luce di fine pomeriggio rende l’atmosfera sulla laguna particolarmente magica e affascinante. Raggiungiamo Ras al Hadd con il sole che tramonta dietro le torri del castello, ci installiamo al Ras al Hadd Beach Hotel (42 OR la doppia), situato all’estremitá di una laguna su di una spiaggia kilometrica quasi infrequentabile nelle calde ore del pomeriggio. Questa sera c’é la luna piena e ci organizziamo per una visita alla spiaggia di Ras al Jinz, una riserva naturale in cui arrivano circa 35 000 tartarughe all’anno a deporre le uova. La visita è guidata (3 OR a persona) e si parte alle 21h00 da un mostruoso edificio costruito all’imboccatura della spiaggia. Perché mai uno scempio del genere in una riserva naturale?
La spiaggia é uno spettacolo, ogni metro occupato da un nido di tartaruga e, nonostante non sia il picco della stagione, non si tarda a trovare una tartaruga in deposizione, nei pressi altre tartarughe si apprestano ad abbandonare la spiaggia ed una miriade di piccoli spuntano dalle sabbie e si dirigono zampettando verso il mare. La luna piena rende lo spettacolo giá sublime, ancora piú incantevole. Un’emozione forte mi prende quando vedo le piccole tartarughe scomparire tra le onde dell’oceano, un incredibile spettacolo della natura. Quante di loro riusciranno a riconquistare questa spiaggia tra 35 o 40 anni, dopo aver peregrinato per gli oceani del mondo, per iniziare la loro prima deposizione? Mohamed, la guida, ha la risposta pronta: 2-3%. Dopo i delfini del Musandam abbiamo assistito questa sera ad un altro grande spettacolo.

5 Ottobre 2009; Lunedí
Ras al Hadd – Wahiba Sands (Al Sharqyia desert)
Si riparte sulla costa sud affacciata sull’oceano indiano, si attraversano una serie di piccoli villaggi di pescatori e beduini, molto caratteristici. Le donne in questa zona portano veli colorati sopra tuniche decorate con ricami in argento. Ci abbandoniamo a gironzolare per le viuzze dove ad ogni angolo ci si regala un immagine, donne che si coprono rapidamente il volto, ragazzine che si nascondono dietro un muretto, ragazzini che al contrario ci vengono incontro sorridendo, capre e pecore sonnecchiano all’ombra di un’acacia. A Al Ashkahrah abbandoniamo a malincuore la strada costiera, i piccoli villaggi sono davvero affascinanti e ci si soffermerebbe volentieri. Puntiamo quindi verso il deserto di Al Sharqyia, le prime dune di sabbia iniziano a stagliarsi sulla nostra sinistra. Ieri abbiamo chiamato l’Areesh camp per prenotare le tende per la notte nel deserto, non tanto per paura di non trovare posto, ma per non rischiare di non trovare nessuno. Infatti, arrivando scopriamo di essere gli unici ospiti del campo tendato (20 OR a persona compresa cena e colazione). L’Areesh camp è situato su una serie di dune all’estremitá settentrionale del deserto, la nostra Toyota Fortuner con cambio automatico non ne vuole sapere di raggiungere la sommitá della duna dove si trova il campo, dopo il terzo tentativo lascio la guida al beduino che ci attende e che saprá comunque come convircela a salire! Ci propone un giro sulle dune in fuoristrada per vedere il tramonto, ci basta poco per capire che non si tratterá di un tranquillo passeggio sulle dune ma salite e sfrenate discese su e giú per le pendici delle dune!! Un pó di adrenalina non puó far male. Relax sulle poltroncine con vista sul deserto in attesa che la luna spunti su di noi, cena e di nuovo la calma del deserto, qualche villaggio beduino in lontananza.

martedì 6 ottobre 2009

6 Ottobre 2009; Martedí
Wahiba Sands (Al Sharqyia desert) – Nizwa
Lasciamo il deserto con una sensazione di calma e relax. Sostenitori della causa del turismo sostenibile acquisitiamo qualche oggettino dalle donne beduine completamente coperte dalla maschera (burqa) tradizionale di questa regione, che sono accorse all’entrata del campo tendato. Lasciamo le piste insabbiate e riprendiamo la striscia si asfalto in direzione Nizwa, cittá storica, il cui forte é patrimonio dell’Unesco.
Optiamo per installarci al Majan Guest House a Firq ( circa 5 km da Nizwa) (25 OR per la doppia), sicuramente una delle migliori soluzioni in rapporto qualitá prezzo.
Dedichiamo la fine mattinata alla visita del Forte di Nizwa, sfidando le temperature quasi impossibili. Trasferimento a Bahla, visita esterna dei forti di Bahla e Jebrin e del suq di Bahla dove si possono trovare ancora alcuni artigiani argentieri. Ritorno a Nizwa dove il suq continua chiuso. Ma che orari fanno? Un fedele chavarma in un ristorantino all’aperto con vista sul forte e sulla moschea.

7 Ottobre 2009; Mercoledí
Nizwa – Jebel Shams – Monti Hajar – Biled Sayt – Al Rustaq - Nakhl – Nizwa
Il percorso di oggi prevede l’attraversamento dei monti Hajar, una delle zone piú impervie e isolate dell’Oman. Lasciamo la strada che collega Nizwa a Bahla per dirigerci verso il Jebel Shams, il primo tratto asfaltato scorre nel fondo valle attraversando ripetutamente il Wadi Ghul, definito localmente il Gran Canyon d’Arabia. Dopo le prime rampe al 20% termina l’asfalto e si continua su una pista bianca, ma in buone condizioni, solo le pendenze sono un pó estreme. Prima di arrivare alla vetta una deviazione a destra ci porta ad un piccolo villaggio e ad una serie di camp situati proprio sull’orlo del Canyon. Peccato che la foschia non permetta una vista completa della vallata sottostante. Ritorniamo sui nostri passi e ci dirigiamo verso Hatt e la strada di montagna che attraversa tutta la catena dei monti Hajar per raggiungere Wadi Bani Awf. La strada inizialmente asfaltata si inerpica sino al passo, dopodiché cede il posto ad una pista tagliata nel fianco della montagna che scende a picco sul villaggio di Hatt. Si attraversano paesaggi incantevoli e montagne dai massi instabili, per fortuna che da queste parti piove rararmente. Non osiamo pensare in cosa si possa trasformare questa pista durante le piogge. Arrivando ad Hatt attraversiamo uno dei tantissimi Falaj, le antiche canalizzazioni che permettono di trasportare l’acqua a diversi km di distanza in pieno deserto, in Oman esistono circa 4000 km di queste acquedotti creati dall’uomo. Oltre Hatt la strada sembra perdersi nelle varie fenditure che si aprono tra le montagne, passiamo alcune pozze d’acque nel letto del Wadi e raggiungiamo la deviazione a sinistra per Biled Sayt. Il villaggio ci appare nella sua tranquilla bellezza, con le sue case di mattoni di fango, arroccato su di un fianco della vallata con l’oasi fresca sottostante. Come ci sentiamo lontani dagli incredibili grattacieli di Dubai! Lasciato Biled Sayt alle nostre spalle attraversiamo l’imboccatura della Snake Gorge e raggiungiamo il Wadi Bani Awf, la pista é molto suggestiva e scorre praticamente nel letto del Wadi, in alcuni tratti tra pareti altissime. Questa zona è incredibilmente popolata, ovunque sbucano abitazioni di beduini che si dedicano alla pastorizia e alla coltivazione nelle oasi. Alcuni fuoristrada effettuano il servizio di taxi per queste zone remote. Accompagnando il Wadi Bani Awf riconquistiamo la strada afaltata a circa 11 km da Al Rustaq, sono quasi le 4 di pomeriggio e un certo languore si fa sentire. A Rustaq troviamo il solito ristorantino indiano con il solito riso biryami, questa volta con qualche spezia in piú per variare. Comunque va bene, questi localini sono frequentati principalmente dagli operai indiani, pakistani e nepalesi e sono economicissimi (1-1,2 OR per un piatto di pollo biryami). Il forte di Rustaq chiude alle 16 e quindi niente visita interna, stessa cosa dicasi per il forte di Nakhal, che é comunque molto suggestivo. Cala la sera e completiamo il nostro tour in circolo ritornando a Nizwa, passando praticamente a pochi chilometri da Muscat. Cena a Firq, ristorantino all’aperto ad un paio di chilometri dal Majan Guest House.

8 Ottobre 2009; Giovedí
Nizwa – Ibri – Dubai
Oggi tappa di trasferimento per rientrare a Dubai. Passiamo comunque per Ibri con il suo vecchio forte non ancora restaurato e forse per questo con un certo fascino in piú rispetto agli altri un pó troppo perfettini. Raggiungiamo la frontiera tra Oman e Emirati una decina di km prima di Al Ain. Formalitá di frontiera senza problemi e via verso Dubai che raggiungiamo verso mezzogiorno. Ci installiamo di nuovo all’Ibis che nel frattempo ha abbassato i prezzi (289 AED la doppia), in effetti i prezzi dell’Ibis Hotel cambiano di giorno in giorno e sono in relazione alle attivitá realizzate nel contiguo Trade Center. Pranziamo al solito Noodle House e pensiamo poi di fare di nuovo un salto al suq di Al Sharjah, che dista circa 15 km dal centro di Dubai, ma ci accorgiamo a nostre spese che 15 km all’ora di punta significano circa due ore di colonna. In compenso per il rientro verso il suq di Deira impieghiamo solo 15 minuti. Ultima visita serale al suq delle spezie e dintorni e rientro in Hotel, perché domattina levataccia, ceck-in in aeroporto alle 4!


9 Ottobre 2009; Venerdí
Dubai – Doha – Milano
Dall’Ibis all’aeroporto alle 4 del mattino sono soli 5 minuti di strada, potrebbe essere oltre un’ora nei momenti di punta. Un’ora di volo e sbarchiamo a Doha, abbiamo una sosta di circa 6 ore e quindi ne approfittiamo per una visita alla cittá. Alle formalitá di dogana si paga il visto di entrata 100 QR a testa (18 eur), recuperiamo una mappa della cittá e troviamo un simpatico tassista che per circa 60 QR (12 eur) ci scarrozza in un tour panoramico della citta. Appartiene alla compagnia di taxi azzurri che operano all’aeroporto e che scopriamo poi essere di proprietá del presidente del Qatar. Iniziamo dalla Corniche, con il museo islamico (purtroppo chiuso essendo venerdí), il quartiere diplomatico con i suoi grattacieli futuristici. La crisi si fa sentire anche qui e tutti i cantieri sono stati sospesi, la maggior parte degli operai aisatici, disoccupati o rimpatriati. Raggiungiamo poi il famoso grattacielo a zigzag che sembra costruito per sfidare le leggi della gravitá. Passiamo a lato della residenza del presidente, il campo da tennis dove si terrá tra qualche settimana il torneo di Doha. Una piacevole sorpresa é il vecchio suq, completamente ristrutturato, ma che mantiene il suo fascino tradizionale, con i suoi quartieri a tema. La via centrale contornata da bar, piccoli ristoranti e negozi di artigianato e poi le viuzze delle spezie, dei tessuti delle pentole, per finire nella zona riservata ai piccoli animali, principalmente piccioni, parrocchetti, ma anche gatti e conigli. Si possono qui trovare i piccioni piú incredibili, con le penne arricciate, con colli maestosi, delle vere raritá. Rientro all’aeroporto e imbarco per il volo su Milano.
Alcune ragazze velate non appena sull’aereo si liberano di velo e tunica nera e riappaiono in jeans e t-shirt, completamente occidentalizzate, anche questo é il contrasto di questi paesi.