Da Taba a Petra sotto un diluvio
località: petra
regione: medio oriente
stato: giordania (jo)
Data inizio viaggio:
sabato 27 marzo 2010
Data fine viaggio:
sabato 27 marzo 2010
A Petra sotto un diluvio
27 marzo 2010
Quella volta avevamo scelto, con I Viaggi del Turchese, il tour I Tesori d’Oriente che, facendo base a Taba, ci permetteva escursioni di una giornata ciascuna al Cairo, Taba e Gerusalemme. Scartammo il Cairo perche c’eravamo già stati due volte, mentre il successivo a Gerusalemme sarebbe stato entusiasmante per noi che la visitavamo per la prima volta. Il passaggio della frontiera tra Egitto ed Israele esperienza tutta nuova e molto istruttiva sui rapporti fra i vari paesi di questo angolo di mondo. Partiti di buon mattino dall’Hotel Swiss Inn, al porticciolo di Taba prendiamo l’aliscafo che ci porterà ad Aqaba, formalità doganali, e poi in bus per Petra. Qui appena scesi dal bus acqua a catinelle. Non ci spaventiamo, acquistiamo quei pochi ombrelli che si possono trovare in una località del deserto e via verso il Siq. Lo stretto percorso sul fondo del Siq è invaso da una moltitudine di turisti che cercano in tutti i modi di evitare il fiume di acqua che lo percorre. Per fortuna ci sono ancora i resti della strada lastricata romana che ci permette di mettere i piedi in su qualcosa che sta più in alto dell’acqua. Dove ci sono camminiamo anche sui muretti per evitare l’acqua che assieme alle carrozzelle, ai cammelli e cavalli percorre il Siq. Torrenti di acqua cadono dalle alte rocce sovrastanti la gola, conoscendo i pericoli della montagna quando ci sono questi diluvi, ho paura che dalle pareti cadano assieme all’acqua frane di rocce. Da cacciatori di fotografie da riportare a casa ci ritroviamo nostro malgrado a diventare soggetto fotografico dei residenti. Qui piove o meglio diluvia una volta ogni dieci anni, la mancanza di acqua è un dramma per tutto il paese, quale soggetto migliore di una bella fotto se non la sospirata pioggia. Per noi che dovevamo percorrere tutto il Siq, passare vicino al Tesoro, la strada colonnata, il teatro, il palazzo della figlia del faraone, tutto il wadi Musa per giungere al nostro ristorante era una vera tragedia. Al ristorante cerco di asciugarmi come posso con i tovaglioli di carta che infilo a strati tra i vestiti e la pelle per sentire un po’ meno freddo. Ritorno per la stessa strada con pioggia ancora più intensa, per fortuna la maggior parte dei turisti se ne sono andati e possiamo camminare evitando le pozzanghere più profonde. Alle 17 saliamo sul bus che inondiamo. La giacca a vento inzuppata mi ha protetto solo le spalle, sono bagnato fradicio fino alla cintola, macchina fotografica e cellulare sono andati. Si sono salvate solo alcune foto che pubblico, dalla qualità si capisce come era ridotta la macchina e la scheda di memoria.
Da anni faccio lunghe escursioni in montagna ma qui solo una volta, sulle Dolomiti del Brenta, ho preso tanta pioggia scendendo dal rifugio XII Apostoli verso Madonna di Campiglio. Per noi che eravamo preoccupati di trovare un ambiente troppo caldo è stato un vero contrappasso, a pensarci anche una bella esperienza difficile da ripetere.
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