IRAN
località: tehran, mashad, esfahan, yazd
stato: iran (ir)
Data inizio viaggio:
sabato 24 novembre 2007
Data fine viaggio:
martedì 4 dicembre 2007
Iran....come non me lo sarei mai aspettato!!!
Partire per un paese,non così lontano, anzi lontanissimo dalle nostre tradizioni e idee di vita quotidiana, e tornare a casa ancora più ricco di un'esperienza unica e probabilmente irripetibile.
Dire che sono fortunato è dire poco, poter raggiungere certi luoghi ben lontani dalle rotte di viaggio più battute è un'opportunità da non sottovalutare e come sempre il mio lavoro mi dà questa grande opportunità. Mi sono da sempre sentito fortunato...malgrado i vari..."Iran???"..."ma non è pericoloso?"..."ma sei matto?"..."e il terrorismo?"... "e la bomba atomica??".... Macchè!! Oramai, per chi come noi è abituato a muoversi per lavoro o per passione in giro per il mondo, è abbastanza facile non farsi condizionare dalle informazioni che quotidianamente i media ci sottopongono.....
probabilmente troppo spesso non proprio aderenti alla realtà!! Ero certo che avrei trovato un paese che mi avrebbe profondamente affascinato, custode com'è di una cultura millenaria, città storiche, bellezze architettoniche e persone meravigliose. Basta non farsi condizionare dalla prima vista dei veli che coprono le donne e dalle preghiere che, trasportate dal vento, raggiungono ogni angolo delle città. Dietro tutto questo ci sono alcuni tra gli sguardi, gli occhi, più profondi che abbia mai visto. Per la prima volta...le zone di "mio" interesse professionale, coincidevano con altrettante città tra le più importanti del paese. Tehran, la capitale, Mashad, la seconda città santa per i mussulmani, Esfahan, una tra le perle del mondo islamico e Yazd, una tra le più antiche città dell'intera persia.
Già, la Persia, questa è la terra di cui gli iraniani si sentono custodi ed il persiano è la loro lingua....guai a confonderla con l'arabo,se ne offenderebbero. Sono stato 10 giorni in Iran e ancora oggi penso che, mi sono sentito come a casa. Certo, c'è stato un breve periodo di ambientamento e l'adattamento ad alcune regole....scritte....a cui assolutamente bisogna attenersi.Ci sono stati anche tanti momenti difficili, soprattutto per chi come me sa cosa significa libertà; accettare certi limiti ma soprattutto vedere con i propri occhi quello che i ragazzi della mia età possono fare e soprattutto NON POSSONO FARE, non è stato semplice e spesso mi si è stretto un nodo in gola...tutto questo rappresenta una ricchezza così preziosa per me che cercherò di custodirla tra le mie cose più care.
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sabato 24 novembre 2007
Partendo da Malpensa con Iran Air...tutte le donne si sono dovute avvolgere nel classico velo; da quel momento, per dieci giorni, non avrei più visto in pubblico una donna con i capelli al vento.
Ci sono alcune cose che rendono un viaggio unico, nel caso iraniano quello di conoscere alcune persone sul posto che ti ospitano nella propria casa. Tutt'altra cosa sarebbe stata rinchiudersi in qualche albergo, le possibilità di socializzare, in quel caso, si sarebbero ridotte al minimo. Invece, dormendo a Tehran nella casa del mio amico Mammat, ho potuto vivere l'Iran dietro una lente di ingrandimento, conoscendo persone, parlando, facendo domande scomode e avendo risposte contrastanti. L'opinione più diffusa a Tehran era che al tempo dello Sha....beh, era tutta un'altra cosa, liberi come si era di professare la propria religione e, al tempo stesso, di poter vivere all'"occidentale". Tehran è stata la porta di ingresso in Iran; città che si estende a perdita d'occhio con i suoi 15 mil. di abitanti, non ha poi così tante cose interessanti da offrire se non fosse per le residenze dello Sha, i musei nazionali, bazar e shopping center. E’ una città abbastanza moderna...non so perchè, ma l'Iran me lo sarei aspettato più...povero...disordinato...invece le strade sono pulite e ci sono tanti quartieri eleganti . Certo, il traffico è un argomento a parte!! Questo si, è il vero pericolo per un visitatore o il pedone in genere. Per strada l'unica regola è...non ci sono regole, tutti suonano il clacson ed è un continuo frenare, sterzare, infilarsi in ogni buco possibile...le lunghe code di macchine proseguono in questo modo. Per chi è a piedi...è sempre una mezza avventura attraversare una strada...è come partecipare ad una roulette russa. Da Tehran a Mashad il passo è così breve che....si atterra proprio in un altro mondo. Dall'aereo la vista sul cono del monte Damavand, il più alto del paese, è meravigliosa e la neve che imbianca le alte cime dell'altopiano nord-iraniano formano uno sterminato oceano bianco. Mashad è la città più santa del paese e riceve ogni anno circa 20 mil. di pellegrini.... Io non li ho incontrati tutti ma mi sono ugualmente mischiato nel bel mezzo di un mare di persone. Questa città si trova a circa 100 Km dal confine con l'Afganistan e leggere sulla mappa alcune città così tristemente famose come Herat e più in la Kandahar e Kabul, non fa rimanere indifferenti. A Mashad tutto si "riduce" alla visita del Santuario dell'Imama Reza...poter entrare a stretto contatto e in modo così intimo con questa religione è stata un'opportunità unica. Normalmente i turisti "occidentali", non sono ammessi nelle
aree più sacre ma io....fortunatamente, ero accompagnato dal mio amico Ali e, considerando il mio aspetto iraniano....a detta di molti, ho potuto raggiungere il cuore del santuario fino alla tomba dell'Imam Reza, osservando con i miei occhi i più intimi rituali e respirando una spiritualità così intensa da emozionare anche chi, come me, è così distante da questa religione. Il santuario è così grande che perdersi è la cosa più facile del mondo. Ad ogni porta d'accesso ci sono dei severi controlli che non permettono l'ingresso alle macchine fotografiche....che peccato con tante cose incantevoli da immortalare....ma dai, c'è sempre il cellulare...stavo quasi per dimenticarmene!! Moschee, musei, cupole rivestite in oro, minareti, madrase, cortili, biblioteche, cimiteri sotterranei....di tante meraviglie si sono riempiti i miei occhi e di questo dovrò per sempre ringraziare il mio amico Ali...senza di lui, ben poco sarei riuscito ad apprezzare. Raggiunto dopo qualche giorno Isfahan (o Esfahan..), credo di aver lasciato un pezzetto di cuore in questa città. E' il
capolavoro dell'Iran, il gioiello dell'antica Persia, una delle città più belle che io abbia mai visto e...detto questo...secondo me è anche una delle città più vivibili, ordinate e organizzate e pulite...insomma...un luogo in cui abitare. Certo, soggiornare nello storico, lussuoso, costoso...Abbasi Hotel, mi ha riportato fin da subito nella storia. Questo hotel è il più antico dell'intero Iran e...almeno per una notte...vale la pena pernottare qui, Le cose da vedere sono innumerevoli: rimanere a bocca aperta nel bel mezzo di Imam square, abbagliati dalla ricchezza dei mosaici delle moschee, perdersi nel bazar che circonda il porticato della piazza; il palazzo Chehel Sotun, costruito dallo Sha come luogo di ricevimenti e svago, racchiude alcuni affreschi davvero unici ed il suo colonnato esterno è un'opera d'arte. I ponti che attraversano il fiume Zayandeh, alcuni dei quali così antichi ed altrettanto romantici...ed infine il quartiere armeno. Ci sono arrivato distrattamente non aspettandomi nulla di che; dall'esterno la cattedrale di Vank non è altro che una semplice chiesa...ma quando mi sono avventurato all' interno....credo di essere rimasto a bocca aperta almeno per 10 minuti....gli affreschi ed i colori rivestivano ogni centimetro di questo luogo e le rappresentazioni sacre sembravano prendere vita. Su una parete, dal soffitto fino a terra, era rappresentato l'inferno, il purgatorio ed il paradiso....insomma la visita è stata una vera sorpresa e consiglio a chi visiterà Isfahan di fare un salto in questo quartiere cristiano, nel bel mezzo dell'Iran.
Raggiungere Yazd non è stato facile...non esiste nessun collegamento aereo e quindi con 5 ore di macchina, guidando nel bel mezzo del deserto, abbiamo raggiunto la meta. Yazd,con i suoi vicoli tortuosi, le torri del vento, le case in mattoni di argilla nella città vecchia...è patrimonio dell'Unesco
e sta combattendo una battaglia quotidiana per il mantenimento della sua architettura, infatti, il suo centro storico è considerato uno dei più antichi del mondo. Camminare tra queste vie è come essere trasportati lungo le antiche vie della seta; anche qui i luoghi di interesse non mancano: la città vecchia, custode di antiche e lussuose residenze, sovrastate dai tipici Bagdir; la moschea del Jameh, la prigione di Alessandro, i siti Zoroastriani (antichissima religione)...custodi dell'eterno fuoco
sacro ed il complesso di Amir Chakhmaq, edificio inconfondibile dalla cui cima ho ammirato un panorama emozionante. Tra le tante cose che piacevolmente ricorderò dell'Iran c'è sicuramente la cucina....ricca di sapori e piatti ricercati a base di agnello, montone, pollo e manzo. La frutta e la verdura, su tutto, non hanno eguali. Tra le pagine più grigie invece,la consapevolezza che un paese dalle ricchezze infinite...sia stretto nella morsa della politica/religione che non permette ai cittadini di sentirsi liberi. Per quanto io mi sia trovato bene in Iran, allo stesso tempo ho visto quanto è difficile per i locali sottostare a certe regole che, giorno dopo giorno, tendono a soffocare la personalità e le idee dei singoli. La vista della polizia religiosa che radunava le ragazze più eleganti, ben truccate o con il velo poco...coprente...portandole in centrale di polizia per un controllo...beh...è stato un piccolo shock, al pari di riscontrare la quasi totale assenza di un sorriso nei volti di tutte queste persone. Nei miei confronti, ho trovato invece tanta generosità e disponibilità da parte della gente comune, l'ospitalità degli iraniani spesso mi ha messo in imbarazzo e, con queste parole che difficilmente leggeranno, vorrei ricordare i miei amici Mammat, Hassan, Ali, Shima, Shoucufe, Sina, Majid e Sepide...sperando un giorno di incontrarvi di nuovo nella vostra splendida Persia.