viaggio in Turchia-prima parte

località: cesme, sardi, efeso, priene, mileto, didima, bodrum, afrodisia, pamukkale, termessos, antalya, perge, side, anamur, kelesi, ataturk baraj, nemrut dagi
regione: 4098306
stato: turchia (tr)

Data inizio viaggio: martedì 1 gennaio 2008
Data fine viaggio: martedì 1 gennaio 2008

Giunto in Anatolia (la parte asiatica del Paese) con nave turca partita da Ancona, sbarcavamo a Cesme,città portuale di fronte all'isola greca di Chios. Espletate le formalità doganali con la mia Fiat Punto e in compagnia di un amico iniziavo il lungo itinerario addentrandomi fino a Sardi. Questa città era famosa nell'antichità per il suo Re Creso, ai giorni nostri conserva alcuni imponenti resti del palazzo reale visibili anche dalla strada e, poco più avanti, lungo un torrente un tempo sacro, le basi delle colonne di un tempio. Proseguendo verso sud attraverso una strada collinare raggiungiamo gli imponenti resti di Efeso, forse il più grande scavo archeologico del mondo classico, comunque molto suggestivo, con anfiteatri, palestre, templi e biblioteche. La via sacra leggermente in salita è ancora lastricata e vi si affacciano i resti di palazzi e templi. Continuando a sud saliamo su una collina dove troviamo i resti di un'altra antica città, Priene. Gli scavi non sono niente in confronto a ciò che abbiamo visto a Efeso ma la loro collocazione su un altura li rendono molto particolari. Non sempre i resti archeologici però sono paragonabili alla fama della città di cui sono testimonianza, è il caso di Mileto, poco più a sud, che ci offre soprattutto un anfiteatro immerso nella campagna nei pressi del quale, incuranti della storia,pascolano alcune pecore. Il nostro primo intenso giorno, tutto dedicato alle polis elleniche in Asia minore, ci porta in serata allo slendido tempio di Didima. Che sia affascinante perchè tra quelli visti è il meglio conservato o perchè vedendolo di sera le luci lo rendono particolarmente interessante non lo saprò mai ma certamente è un piacere per lo sguardo e un tuffo nella storia. Non dovendo riempirci solo di cultura ma anche di alimenti lo facciamo in un ristorante carino ma caro che offre pesce e la veduta sul tempio. Abbiamo ancora la forsa per proseguire e fermarci a dormire in un affittacamere molto carino all'interno di una zona boscosa sulla strada per Mila. Era un pò tardi e forse le camere erano al completo ma il locatore ci ha dato comunque una stanza che presumibimente era della figlia svegliata a tarda sera per farci posto!! Il giorno dopo ci siamo diretti a Bodrum,una città davvero bella adagiata in un golfo e dominata da un promontorio sul quale si trova un interessante castello. Dopo aver passeggiato sull'elegante lungomare e aver visto i tipici battelli ormeggiati, abbiamo salito il colle per visitare il castello. Se visto da lontano è bello, dall'interno lo è ancora di più, non solo per le belle aree museali che ci riportano al tempo dei Cavalieri di Rodi, per i cortili e per i giardini ma anche per le belle vedute sul golfo che da qui si possono godere. Dopo questo tuffo nel medioevo torniamo al classicismo greco fermandoci nell'entroterra ad Afrodisia e ai suoi scavi. Questa città in età ellenistica era la culla della scultura come alcuni resti ancora discretamente conservati dimostrano. Proseguiamo per Pamukkale famosa per le sue splendide piscine di calcare bianco piene di acqua azzurra. L'effetto che si ha è quello di una collina innevata che percorriamo,non senza difficoltà, a piedi nudi, fino in cima. Sul colle, dietro le celebri piscine, ci sono le rovine di un'altra storica città, Hierapolis. Tornati a valle e ripresa la macchina siamo dovuti "scappare" inseguiti da stormi di procacciatori di clienti di alberghi, i primi veri disturbatori di questo viaggio, ma non saranno gli ultimi. La nostra "fuga" si ferma a Kurkuteli dove dormiamo in un alberghetto davvero squallido, oserei dire "da paura", per igene soprattutto. Il mattino seguente ci fermiamo poco distante deviando in un parco naturale all'interno del quale si trovano le rovine di Termessos, i cui abitanti mantennero a lungo l'indipendenza avendo la meglio anche su Alessandro Magno. Per raggiungerle bisogna lasciare la macchina in un parcheggio e proseguire a piedi per circa 50 minuti su un sentiero di montagna. In vetta veniamo premiati dall'insolito spettacolo dei resti di una città un tempo inespugnabile e soprattutto dal suo anfiteatro. Ripercorriamo il sentiero a ritroso, riprendiamo la vettura e proseguiamo per la più grande città della zona. Antalya è grande, moderna, turistica, ha grandi viali, fast food ma anche resti di antichi minareti e moschee, ci eravamo quasi scordati tra tutto questo ellenismo che qui siamo in terra islamica. Un bel parco pubblico si affaccia sul lungomare dove passeggiamo prima di riprendere il nostro itinerario. Tappa successiva l'area archeologica di Perge dove ci aspetta sì un caldo insopportabile ma anche un'immensa distesa di resti di palazzi, templi e agorà. Quel che resta di due torri cilindriche ci introducono a questo percorso nella storia tanto da poter dire che Perge ci è davvero piaciuta. Pochi chilometri a est ed eccoci ad un altra meraviglia archeologica, il grande anfiteatro di Aspendos, ancora ottimamente conservato e ancora utilizzato per spettacoli. Proseguiamo a oriente per fermarci a Side dove resti di un teatro ellenico precedono la zona portuale dove sono attraccate le tipiche grandi imbarcazioni che già avevamo visto a Bodrum. Da qui partiamo per Anamur, fino alla città di Alanya la strada è buona ma successivamente ci aspetta una strada difficile e impervia. Nonostante in linea d'aria ci siano una ottantina di chilometri dovremo affrontare una stretta strada a sali e scendi piena di tornanti che sfiorano precipizi sulla costa, molto percorsa soprattutto dal traffico pesante. Guidare qui fa davvero sudare e il piacere di attraversare piantagioni di banani non allevia la nostra guida faticosa. Giungiamo finalmente ad Anamur, così stanchi e affamati che al primo chiosco all'aperto ci fermiamo per cenare e dormire. I proprietari del chiosco sono molto gentili ma cercano di fregarci in tutti i modi e ci riescono anche. Il mattino seguente osserviamo a pochi passi dal chiosco una fortezza medioevale semicircondata dalle acque che già avevamo intravisto la sera prima poi continuiamo ad est. Lungo la strada passiamo davanti alla fortezza medioevale di Kelesi poi costeggiando il Mediterraneo decidiamo di fermarci per qualche minuto, è caldo e io ne approfitto per un bagno in un incavo tra due scogli. Ci aspetta un lungo trasferimento e per di più c'è un caldo insopportabile ma per fortuna ci sono l'aria condizionata a "manetta" e una moderna autostrada che inizia a Mersin e termina a Gaziantep. Prima di prendere l'autostrada ci fermiamo a Silifke per cambiare qualche soldo, uscendo a Gaziantep si entra in un'altro mondo, abbiamo lasciato la penisola anatolica alle spalle e siamo in Mesopotamia. Dopo un pernotto di fortuna il mattino seguente raggiungiamo la grande diga di Ataturk sul fiume Eufrate, osservabile da una terrazza panoramica poi puntiamo sul Nemrut Dagi, un'alta e spoglia montagna dove si trova un ciclopico monumento che raffigura quel che resta di personaggi seduti, sono i sovrani di un piccolo stato di epoca classica. Per arrivare qui bisogna inerpicarsi su una strada montana, poi parcheggiare e proseguire a piedi su una ripida scalinata. Quando si arriva al monumento ci si chiede come queste enormi sculture possano essere state portate fin qui. La strada che va verso Diyarbakir si interrompe bruscamente davanti alle sponde dell'Eufrate, carichiamo la nostra vettura su un traghetto dove con noi trovano posto numerosi locali carichi di merci, camion stracolmi, biciclette ecc. Dall'altra parte del fiume siamo nel Kurdistan turco (vedi "viaggio in Kurdistan". Al ritorno dal Kurdistan continueremo a percorrere le strade turche con "viaggio in Turchia-seconda parte").

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