united states by born2travel.it

regione: colorado, georgia, new york, nevada, arizona, utah, california, virginia
stato: stati uniti d'america (us)

Data inizio viaggio: mercoledì 1 giugno 2011
Data fine viaggio: martedì 28 giugno 2011

se vuoi saperne di più o vedere tutte le foto visita: www.born2travel.it

02. 06. 2011 Atlanta (USA)

Atterrare negli Stati Uniti per la prima volta mi ha fatto un effetto strano… piacevole!

Atlanta, la capitale dello staterello della Georgia, luogo da cui provenivano tutti gli americani che hanno lavorato a Kabul con me…
Mi ha colpito molto quando, subito dopo l’atterraggio, l’hostess, nel darci il benvenuti in Georgia, ha aggiunto che avevamo volato con due VIP a bordo, due ragazzi dell’Air Force, ragazzi come noi, e li ringraziava a nome di tutti per il servizio che i militari stanno prestando per la Nazione.
Come siamo lontani!
Solo poco dopo eravamo già all’interno del roccioso e desertico “Arches National Park”.

Abbiamo percorso il lungo tragitto (Devils Garden Trail) fino alla sua estremità (Landscape Arch).
E’ superfluo e lo sarà per l’intero viaggio descrivere o raccontare tutte le meraviglie viste e assaporate nelle varie visite, tutte le varie espressioni di Madre Natura!

Balanced Rock, un’enorme roccia in bilico, ci ha riportato alla mente tutti i cartoni animati del mitico Willy il coyote e del suo fedele “nemico” Beep-Beep.


Si riparte. Destinazione: Moab.
Questa piccola cittadina, famosa in passato per i ricchi giacimenti di uranio, ora riveste il ruolo secondario di “caravanserraglio” per i tanti visitatori dei parchi della zona.

Dormiamo nella “Gramma House”, un’intera classica casa americana con tanto di yard, BBQ e post box da film.

04. 06. 2011 Bluff (USA)

Dopo una fugace colazione tipica americana in un distributore di carburante raggiungiamo il “Dead Horse Point”, reso celebre dal finale del film “Thelma & Louise” o “Mission impossibile II”.

Grandi rocce alternate ad ampi spazi desertici, lunghe lingue d’asfalto che muoiono verso l’infinito…

La spettacolare “Monument Valley” ci ha proiettati improvvisamente all’interno del set di un film di Sergio Leone. I miei compagni di viaggio cominciavano a trasformarsi, a mano a mano che entravamo nella valle in John Wayne o Butch Cassidy, le auto sembravano cavalli indomabili e spesso capitava di incontrare dei veri indiano Navajo.
Questi ultimi rappresentano una delle ultime tribù ancora esistenti anche se, un po’ come succede ai Maori in Nuova Zelanda, sono posti ai margini della società.
Peccato!
Dovrebbero assolutamente tutelare queste popolazioni con le loro antiche e vecchie tradizioni, usi, costumi e lingue.

La Monument Valley è stupefacente.
Se hai visto qualche film western ti sembrerà di conoscerla una vita!
M’incantavo quando lasciavo correre la mia immaginazione, improvvisamente tribù di indiani cominciavano a materializzarsi davanti ad un fuoco di bivacco e ai miei occhi stupiti…
Vedevo cavalli selvaggi correre liberi, intere mandrie controllate da cow-boy con i classici cappelli e un fucile sempre pronto in mano… Capanne di pellirosse, frecce, pistole, carovane, saloon, la terra rossa…

La serata si conclude nella piccola cittadina di Mexican Hat, gustando dell’ottime bistecconi di carne allo Swinging Steak.

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