USA 2009 - MONTANA
località: little bighorn, great falls, yellostone park, green river,
regione: montana
stato: stati uniti d'america (us)
Data inizio viaggio:
martedì 19 maggio 2009
Data fine viaggio:
venerdì 22 maggio 2009
Fra i tanti viaggi che un camperista sogna, è quello di attraversare gli Stati Uniti da costa a costa, il Camper Club Italia, lo ha organizzato e noi abbiamo aderito. Era da tanto che ne parlavamo con amici, altri, con altre organizzazioni oppure da soli, c’erano stati, ma sempre in percorsi molto limitati: California, Nevada ed Utah, nessuno, che noi conoscessimo, aveva fatto il “coast to coast”. Visto il programma, abbiamo notato che era molto vasto, ma ristretto nel tempo, in poche parole: bisognava correre, però si poteva fare. Dopo due riunioni a Bologna, sede del club ed una a Bergamo, dove abbiamo avuto tutti i ragguagli ed i costi definitivi, si decide e si và. Il costo, tutto compreso (purtroppo non sarà così) è stato quantificato in € 12.500. Venti giorni prima della partenza ci sarebbe stato un conguaglio, a favore o a sfavore, sul valore dollaro/euro e questo poi non si è avverato, circa € 400 a favore. E’ stato deciso di fare un costo uguale per tutti per i camper anche se erano di diverse misure perché non tutti potevano avere quelli piccoli, pertanto si è estratto a sorte. Il massimo dei partecipanti doveva essere di 20 camper con due responsabili, si sarebbero fatti due gruppi, purtroppo uno dei due capi, per motivi di salute ha dovuto rinunciare, ci è stato chiesto se volevamo partire con un solo responsabile e tutti abbiamo accettato, però il costo del secondo personaggio era già stato conteggiato e non è stato rimborsato ai vari partecipanti. Molti hanno fatto richiesta di rimborso, ma non c’è stata risposta.<br />Per poter immettere più foto e rendere la lettura più veloce, ho voluto inserire questo viaggio diviso in stati, ad ogni gruppo oltre alle foto inerenti, ci sarà il diario dei giorni collegati a quello stato.<br /><br /><br />
Condividi questo articolo se ti è piaciuto...
Da Devil’s Tower stato del Wyoming a Hardin stato del Montana km. 360
martedì 19 maggio 2009
Usciti dal campeggio siamo in una riserva indiana e ci dirigiamo alla Devil’s Tower, la montagna teatro scenico del film di Steven Spielberg “Incontri ravvicinati del terzo tipo”. E’ talmente unica e straordinaria! La si vede molto prima di arrivarci ma, man mano che ci si avvicina, le proporzioni diventano davvero spaventose. Si tratta di un cono tagliato in punta, alto 2590 metri, che si protende verso il cielo da una pianura peraltro anonima. E’ una inconfondibile roccia vulcanica, sparata fuori dalla terra e poi raffreddatasi nella forma attuale, risplende alla luce della luna. Sembra decisamente soprannaturale, come se qualcuno l’avesse adagiata l&236; nella notte dei tempi affinch&233; gli alieni ne facessero uso. Salendo una strada molto stretta per i nostri camper, ci fermiamo in un belvedere nei pressi della torre ed usciamo per meglio osservarla e fotografarla. Un cartello indica che la torre era considerata sacra dagli indiani e che nel 1906 era stata dichiarata primo monumento nazionale d’America, lungo il sentiero che ci porta alla base di questa montagna troviamo degli alberi, dei pini, addobbati con pezzi di tela colorati, sono delle preghiere rivolte alla divinit&224; della montagna.
Si parte ordinatamente, riprendendo la nostra Intestate 90. Siamo subito fuori dallo stato South Dakota e ci accingiamo ad attraversare buona parte del Montana, con deserti, praterie, pianure, canyon e fiumi selvaggi. Questo offre opportunit&224; ricreative all’aria aperta come la pesca, la canoa, la bicicletta, la barca, il campeggio e tutti gli sport invernali nel contesto di scenari unici ed irripetibili, il tutto ad un’altezza di 1600 mt. con un caldo afoso.
Arriviamo a <strong>Little Bighornstrong> Battlefield (N 45 34 53 – W 107 27 03). All’interno della Crow Indian Reservation si trova il campo di battaglia di Custer, luogo di un momento memorabile della storia americana, la cosiddetta “Custer’s Last Stand” (ultima resistenza di Custer). L’ultimo avamposto di Custer &232; circondato da una recinzione nera. Un monumento di arenaria segna la tomba comune dei 210 soldati del Settimo Cavalleggeri, comandati dall’impulsivo generale Custer, spazzati via dai 2000 indiani Sioux e Cheyenne, guidati dal leggendario Toro Seduto, che cos&236; reagirono contro l’attacco subito nel grande accampamento indiano lungo il fiume <strong>Little Bighornstrong>. Nessuno conosce il numero degli indiani uccisi perch&233; i loro corpi vennero tutti portati via. Cippi commemorativi a ricordo dei caduti ed anche del luogo preciso dove fu ucciso il generale Custer. Disseminate in quel modo , in un posto cos&236; desolato e battuto dal vento, le lapidi sembrano sorprendentemente pregnanti, quasi commoventi. Interessante anche il piccolo museo annesso, il Lame Deer Montana Tribal Museum, che ripropone le armi usate in battaglia, i vestiti degli indiani e dei soldati , foto e suppellettili appartenenti a Custer ed altro ancora.
Arrivati al campeggio riscontriamo che non &232; provvisto di carico e scarico acque grigie e nere, qualche camper ha avuto problemi, un gruppo &232; uscito a cena ed anche noi siamo stati invitati per festeggiare il nostro anniversario di matrimonio, ma ero stanco e non me la sentivo e pertanto, a malincuore abbiamo rinunciato, berranno alla nostre salute ….
Io ed altri del gruppo abbiamo mandato delle e-mail al CC Italia e all’Hotelplan per lamentarci dello stato dei mezzi e della scarsa assistenza.
Campeggio Hardin Koa – N 45 45 49 W 107 36 51
Da Hardin a Great Falls stato del Montana km. 450
mercoledì 20 maggio 2009
Campeggio <strong>Great Fallsstrong> – N 47&176;29’24 W 111&176;13’18
Partenza ore 7.30
Continua l’attraversata del Montana tra pascoli immensi, un’intercalare di pianure e collinette, su strade a due carreggiate con il fondo non troppo buono.
Il tempo oggi non &232; stato clemente, quasi sempre coperto con qualche spruzzata di pioggia.
Al n&176; 15 si &232; accesa la spia dell’olio, subito si &232; preoccupato, ma poi si &232; tranquillizzato quando si &232; spenta.
Prima di arrivare al campeggio, visita alle cascate <strong>Great Fallsstrong>, (N 47&176;31’08 W 111&176;15’35)
niente di particolare, una semplice cascatella di una diga artificiale per alimentare una centrale elettrica.
Campeggio bello e tranquillo, completo di scarico
Campeggio <strong>Great Fallsstrong> – N 47&176;29’24 W 111&176;13’18
Da Great Falls a West Yellowstone stato del Montana km. 420.
giovedì 21 maggio 2009
Partenza ore 7.30.
Tappa di trasferimento, a pranzo dovevamo fermarci al Guest Ranch, una specie di agriturismo ma molto pi&249; caratteristico, ma il sito era ancora chiuso, la stagione turistica non era ancora aperta.
Raggiungiamo nel pomeriggio i 2000 mt. di West Yellowstone National Park e il nostro campeggio. Fa abbastanza fresco…..anzi, freddo. Festeggiamo il compleanno di Chantal. Siamo sicuri che questa sera non ci verr&224; a trovare l’orso Yoghi…..preferir&224; rimanere al calduccio nella sua tana, tanto la torta ce la siamo gi&224; mangiata tutta noi..
Campeggio Grizzly Campground Yellowstone West – N 44 39 23 W 111 06 17
Da Yellowstone stato del Montana a Jackson stato del Wyoming km. 260.
venerdì 22 maggio 2009
Oggi visiteremo lo splendido Parco di Yellowstone. Ci rendiamo subito conto che &232; il caposcuola. Senza di lui il concetto di area protetta non sarebbe lo stesso. La regione della mitica “pietra gialla” o “pietra gelatina” -Jellystone- com’&232; storpiata nei cartoni animati. Rimaniamo senza parole di fronte a un eden davvero unico. Occorre immaginare un’area grande quanto l’Umbria dove Madre Natura ha voluto aggiungere ai laghi, alle gole, alle foreste, alle praterie, alle montagne, anche spettacolari fenomeni vulcanici come le polle di fango, sorgenti bollenti, geyser che non esistono altrove sul Pianeta. Situato a nord ovest dello Wyoming e leggermente sconfinante nell’Idaho e nel Montana, nel cuore delle Rocky Mountains, Yellowstone National Park non &232; solo il primo parco istituito al mondo, ma anche il pi&249; vasto degli Stati Uniti. La sua superficie &232; di circa 9000 kmq. Siamo di fronte ad un paesaggio di montagne che strade sinuose, ma splendide, solcano tra i 2000 e 1 2700 metri e dove l’attivit&224; geologica presente nel suo sottosuolo erompe in calde sorgenti intermittenti. Effettivamente i suoi 200 geyser contenuti nella grande caldera sono i pi&249; grandi del mondo e non hanno eguali se non in Islanda e in Nuova Zelanda. E’ il risultato del sottile spessore della crosta terrestre (solo di 5 Km. contro la media di 50 Km. in altre zone continentali) che galleggia su una temperatura di lava ribollente. Se si aggiungono le precipitazioni (1 mt. all’anno) si ottiene una congiunzione di forze che, all’interno delle fessure del suolo, originano strani fenomeni. Infatti, se l’acqua immagazzinata nel fondo della colonna del geyser non pu&242; giungere a ebollizione per via della pressione troppo forte, in compenso, a met&224; della colonna, si riscalda e si trasforma in vapore che zampilla verso l’alto. Poi il ciclo ricomincia con un nuovo apporto d’acqua dalla profondit&224; delle fessure che, vicino al magma in fusione, rinnovano la reazione. I principali centri di interesse del parco sono serviti dalla “Grand Loop Road”, una strada di 235 hm. a forma di otto. Noi percorreremo solo la parte inferiore dell’otto, quella pi&249; importante con i siti pi&249; belli. Qui la circolazione &232; spesso ostacolata dalla presenza di animali, visto che Yellowstone &232; la pi&249; grande riserva degli Stati Uniti, dopo l’Alaska. In primo luogo c’&232; l’orso , abbiamo visto un cucciolo e c’erano i ranger che ci impedivano di avvicinarci. Oggi &232; diventato difficile da avvistare, mentre prima del 1970, era solito seguire il turista e la sua famiglia per rimediare qualche leccornia. In secondo luogo c’&232; il bisonte, nonostante il suo abbattimento sistematico da parte dell’uomo bianco alla fine del secolo scorso, attualmente nel parco si trova la mandria pi&249; numerosa del mondo di circa 3000 capi. Si aggirano indisturbati per il parco bloccando anche il traffico. Possono essere anche pericolosi, non bisognerebbe stuzzicarli e comunque, se si vuole avvicinarli, bisognerebbe farlo sempre controvento. Ne abbiamo visti parecchi anche davanti ai nostri mezzi che imperterriti e senza paura con molta calma attraversavo le strade. Inoltre &232; possibile imbattersi nel cervo canadese che supera la specie europea in corporatura e dimensioni. Ad un certo punto ci siamo divisi in gruppi di 4 camper per non intralciare troppo il traffico nelle piazzole di sosta, partivano alternati alla distanza di 15 minuti l’uno dall’altro. Raggiungiamo l’Old Faithful Geyser alle 13 in ritardo di mezzora sull’orario stabilito da PL. Il suo nome &232; legato all’intervallo del suo ciclo di eruzione della durata di 90 minuti. Il suo getto di vapore varia dai 36 ai 55 metri. E il simbolo del parco. Ci accalchiamo sulla passerella di legno in attesa di osservarne il getto, &232; stato bello ed interessante ma me l’aspettavo molto pi&249; alto e poderoso. Non manchiamo poi di recarci alle Mammoth Hot Springs, centinaia di sorgenti geotermiche che formano pozze colorate di acqua calda e ricca di minerali i quali creano formazioni di travertino sulle terrazze di roccia. Una per tutte &232; la Grand Prismatic Spring, ampia 113 mt. che si trova nei pressi del Old Faithful. Questa sorgente calda colore dell’arcobaleno, lungo la sponda del fiume Firebole, &232; una delle pi&249; grandi del mondo. Non ci perdiamo neppure la vista delle Cascate Upper e Lower Falls. Molti sentieri lungo il bordo del canyon offrono bei panorami. Ed ancora l’“Uncle Tom’s Trail” che scende per una ripida scalinata fino a una piattaforma che d&224; sulle cascate. Quante foto avremo scattato? Oltre mille? Pazzesco, ma tutto deve rimanere in noi per lunghissimo tempo. Riprendiamo la strada ed entriamo nel parco nazionale di Teton che con Yellowstone formano un’enorme area naturale che si estende per oltre 160 km. Oltrepassiamo Moose ed arriviamo a 10 miglia a sud di Jackson Hole dove, proprio sulle rive dello Snake River si trova il nostro Jackson South Snake River Koa Campground . Sistemiamo il camper, una doccia, la cena e poi a nanna.
Campeggio Jackson South Snake River Koa – N 43 20 27 W 110 43 27
Conclusione
sabato 13 giugno 2009
Tanti sforzi e tanta fatica per questo viaggio che ci ha regalato emozioni difficili da descrivere. Ogni giorno &232; stato unico, imperdibile, straordinario, grazie anche all’impegno e la volont&224; di tutti i nostri compagni di avventura. Che cosa ricordiamo di pi&249;? Difficile dirlo. Ogni luogo, nel suo genere, &232; stato meraviglioso. Questo viaggio sar&224; memorabile. Il nostro pensiero va, nell’ordine, al fascino impetuoso delle cascate del Niagara; ai calanchi delle Badlands; alle facce dei Presidenti scolpiti nella montagna; alla magnifica Dewil Tower, all’emozionante Old Faithful e a tutto il Parco dell’Yellowstone (anche se non abbiamo visto l’orso Yoghi e Bubu), alla Monument Valley, ed ai suoi delicati archi e le sue guglie; alla luce filtrata attraverso l’Antelope Canyon; al mitico Lago Powell con la Glen Canyon Dam; al superbo, al grande, al bellissimo, al mozzafiato Grand Canyon; alle luci, ai suoni di Las Vegas; al caldissimo Badwater nella Death Valley; al vecchissimo e grossissimo General Sherman ed all’inaspettata nevicata al Sequoia National Park; al meraviglioso Golden Gate Bridge ed allo skyline di San Francisco visto dalla romantica Sausalito; ed infine, alla grandissima New York, ai suoi grattacieli, al Central Park, al ponte di Brooklyn, alla Statua della Libert&224; (vista da lontano). Ci sarebbero state tantissime altre cose da raccontare che non abbiamo inserito in questo testo. Altre che avremmo potuto dire ma che si trovano in tutte le guide turistiche. Altre ancora, come le sensazioni e le emozioni pi&249; intime….che non si potranno mai descrivere ma che rimarranno prigioniere per sempre in noi. Ora &232; proprio tutto finito. E’ tempo di ritornare a casa, rivedere gli amici, continuare la nostra vita di sempre, in attesa di un altro meraviglioso viaggio da gustare insieme.