Il mondo sottosopra
località: sidney, melbourne, ballarat, apollo bay, cape otway, port campbell, coonawarra, victor harbour, cape jervis, kangaroo island, adelaide, darwin, katherine, alice springs, yulara, cairns
stato: australia (au)
Data inizio viaggio:
lunedì 20 settembre 2010
Data fine viaggio:
venerdì 15 ottobre 2010
Non è stato molto difficile decidere la nostra meta del viaggio di nozze, abbiamo fatto un semplice ragionamento:quale è il posto dove sarà difficle tornare per tempo e soldi? L'Australia si è materializzata nei nostri pensieri ed abbiamo cominciato a leggere informazioni e a creare il nostro itinerario. L'Australia è semplicemente un'altro mondo: è incredibile pensare che la maggior parte delle cose che abbiamo visto, potremmo rivederle solo lì. Uno schiaffo alla globalizzazione ed è questo che rende unico questo paese
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lunedì 20 settembre 2010
Il primo giorno del nostro viaggio è il VIAGGIO che complessivamente, su un aereo della Cathay Pacific, durerà circa 23 ore con scalo ad Hong Kong. L'aereoporto è enorme e sarà anche un pò la stanchezza ma vedere i tabelloni con i caratteri cinesi ci ha emozionato molto e fatto intendere che stiamo per affrontare un viaggio fuori dal comune
martedì 21 settembre 2010
Atterriamo a Sidney dopo un volo veramente interminabile. I controlli per il passagio della dogana sono veramente inflessibili; dopo i molti messaggi e cartelloni che ti segnalano in continuazione di consegnare tutto ciò che possa intereferire con questo pianeta isolato, davanti alle autorità locali, ti viene quasi da confessare qualcosa che non hai fatto...sono molto fiscali ma la salvaguardia del suo habitat è quello che rende unica l'Australia e se i risultati sono quelli che poi abbiamo visto, ben venga questa meticolosità. Dopo i controlli, usciamo per incontrare il nostro "autista" che ci porterà in città al City Bay View e un vento fresco ci ricorda che qui sta per cominciare la primavera e che si guida in verso contrario al nostro. Meno male che abbiamo una guida perchè adattarsi in così breve tempo ad una guida completamente diversa e nelle condizioni psico-fisiche che si possono avere dopo un giorno di aereo non sarebbe stato per nulla facile. Cosa che poi scopriremo molto positiva è stata quella di essere arrivati di sera in modo tale da assorbire meglio il jet-lag. Ci concediamo una passeggiata molto veloce, senza saperlo ne quartiere a luci rosse e andiamo a letto guardando dalla finesta l'opera house e l'harbour bridge. Sembra un sogno trovarsi nella parte opposta del globo su questo meraviglioso panorama e dal sogno passiamo al sonno perchè il viaggio è stato veramente impegnativo ma già abbiamo la sensazione che ne valga veramente la pena
mercoledì 22 settembre 2010
Il jet-lag è venuto a farci visita a notte inoltrata, così siamo prontissimi nella hall dell'albergo alle 7.00 per inziare il tour con una guida di lingua italiana. Prima tappa Manly Beach e le Northern Beaches dove cominicamo a prendere confidenza con il fatto che in Australia puoi anche dimenticare il portafogli sul tavolo del bar: nessuno lo prenderà! Assistiamo increduli a quanto detto con la guida che ritroverà il suo portafoglio dove lo aveva lasciato. Il paese di Manly è molto stile bay watch ed è un continuo susseguirsi di surfisti che attraversano la strada con la tavola sotto il braccio non curanti del freddo e dei cartelli FORTI CORRENTI. Torniamo a Sidney dove con un battello facciamo il giro della baia della città e vediamo da una spettacolare propsettiva l'Opera House e l'Harbour Bridge. Continuiamo a girare nei pressi dell'Opera House ed è incredibile come qui, possa venire catalogato come edificio storico una casa del 1814 dove ha vissuto un ex galeotto graziato dal governo inglese...ma del resto è su questo che si basa la storia di questo giovane paese nato come bagno penale dell'Inghilterra
giovedì 23 settembre 2010
Oggi free Sidney.In estrema autonomia, cominciamo la visita della città partendo dai Royal Botanic Gardens. Un cartello è la sintesi di questo paese: si prega di calpestare l'erba...tutto il contrario di quanto si potrebbe leggere in un parco italiano; mamme che fanno jogging spingendo le carrozzine dei loro bambini... c'è un senso di tranquillità e di civiltà che sconvolge. Superato un promontorio, si apre davanti a noi la vista della baia. Passiamo nel quartiere The Rocks e girando entriamo nel mitico pub Hero of Waterloo dove si narra che un tunnel sotterraneo collegasse direttamente al porto: i clienti venivano fatti bere smisuratamente e si ritrovavano il giorno seguente imbarcati su navi dirette in tutto il mondo pieni di debiti. Decidiamo di pranzare al Sidney fish market dove ogni qualità di pesce viene cucinato freschissimo..un vero pranzo da re. Prossima tappa l'acquario di Sidney dove vediamo migliaia di pesci e con tunnel che passa sul fondo della vasca sembra di trovarsi a contatto con gli squali. Da ogni angolo di Sidney, l'AMP Tower domina l'orizzonte: decidiamo di salire e la particolarità è che il bar al penultimo piano ruota dandoti la possibilità di sorseggiare una birra guardando il panorama a 360° sulla città. Oggi ne abbiamo fatta di strada ma ci concediamo una toccata e fuga ai centri commerciali Queen Victoria Buildings e The Strand (molto più particolare). Ceniamo in un pub sotto l'albergo dove è in corso una gara di Trivial dove ascoltiamo due domande sul nostro paese:
1) il nome del primo ministro (Berlusconi)
2) l'equivalente della malavita cinese (Mafia)
Con un pò di amarezza andiamo a letto: è triste sapere per che cosa siamo conosciuti fuori dal nostro paese. Ma la domanda perchè Berlusconi, ci verrà formulata molte volte nel corso del nostro viaggio.
venerdì 24 settembre 2010
Ci svegliamo sotto un sole meraviglioso e così optiamo per prendere un bus scoperto che ci porterà a Bondi Beach. Meravigliosa atmosfera di città di vacanza, dove facciamo il nostro incontro con l'Oceao Indiano ed i mitici bagnini australiani. Assistaimo infatti al salvataggio di una persona in balia delle onde che qui sono imponenti e il mare sembra quasi ruggire. Tornando ci godiamo il profilo di Sidney con dei panorami meravigliosi e ci dirigiamo al quartiere cinese, dove girovaghiamo senza troppo interesse perchè quando ne hai vista una di China Town, le altre sono tutte uguali. Troviamo purtroppo il Chinese Garden chiuso e continuiamo a girare per Circular Quay fino ad arrivare all'Opera House dove entriamo con l'ausili odi una guida. La struttura di per sè meravigliosa già dall'esterno lo è altrettanto all'interno, sicuramente uno dei simboli dell'Australia che riporteremo sarà questa meravigliosa Opera che si allunga verso il cielo australiano e illumina con i riflessi dei suoi spicchi. Favolosa.
sabato 25 settembre 2010
Lasciamo molto a malincuore Sidney e andiamo all'aereoporto per atterarre dopo un volo di solo un'ora a Melbourne, la seconda città dell'Australia. Capiamo subito che qui il clima è molo più capriccioso e facciamo il nostro incontro ravvuicinato con la guida all'Australian: un vero e proprio trauma. La tensione è incredibile, ma pazientemente riusciamo a raggiungere il nostro labergo incolumi e molto felici di poter lasciare l'auto e cominciare il giro della città che è in fermento per la finale del football australiano che si sta svolgendo. E' molto strano vedere delle persone impazzire i nmaniera smisurata per uno sport di cui non sapevamo neanche l'esistenza ma nonostante sia un sport molto duro e fisico c'è molta tranquillità tra le tifoserie che guardano insieme la partita su un maxi schermo in Feration Square. I campbiamneti di tempo sono così repentini che ci ritroviamo sotto un acquazzone da paura che non ci dà scampo. Per il cibo Melbourne batte Sidney, soprattutto per la presenza diiffusa di ristoranti simil-italiani
domenica 26 settembre 2010
Sveglia come al solito molto presto perchè non vogliamo perdere tempo inutilmente dormendo....così ci dirigiamo direttamente al Queen Victoria Market dove un tripudio di colori e odori ci rapiscono. Facciamo spesa e ci dirigiamo al parco Alexandra per un delizioso pic-nic. Gli Australiani, amano vivere all'aria aperta e non perdono occasione per incontrarsi ai barbecue liberi disseminati nei parchi che tutti possono usare.Cosa impensabile in Italia dove una cosa del genere sarebbe rovinata dalla maleducazione delle persone...Melbourne è una città piena di meravigliosi parchi tenuti bene e molto curati come i ROyal Botanic Gardens dove ci concediamo anche una pennichella stile pasquetta sul prato: l'aria è molto rilassata e su questo apsetto credo che abbiamo molto da imparare dagli australiani. Appagati dal riposino decidiamo di salire sull'Eureka Tower da dove si gode una bellissima vista sulla città, la stazione e gli impianti sportivi dove ogni anno si svolgono gli Australian Open di tennis. Per la cena chiediamo in inglese un tavolo per due e ci viene risposto in romano di scegliere quello che più ci piace e passiamo una splendida serata son dei ragazzi italiani che hanno avuto il coraggio ( o che non avevano scelta migliore) di lasciare tutto ed essere gli emigranti del nuovo secolo. Purtroppo non saranno gli unici che incontreremo......
lunedì 27 settembre 2010
Direzione Great Ocean Road.....con intermezzo a Ballarat. Un posto veramente carino dove hanno lasciato un villaggio famoso ai tempi della ricerca dell'oro come era ai primi del novecento. PRendo confidenza con la guida all'australiana macinando chilometri su chilometri sino ad arrivare ad Apollo Bay. La Great Ocean Road, non a torto è definita come una delle strade più suggestive e panoramiche del mondo: ogni insenatura è buona per scattare delle foto meravigliose con le onde che si infrangono sulle coste ed il vento che urla sui fari che vigilano sul mare all'orizzonte....la Great Ocean Road ti entra nel cuore in maniera netta e prepotente, è la natura che si mostra nel suo aspetto più impetuso e maestoso
martedì 28 settembre 2010
La mattina, partenza con direzione Conoowarra con un intermezzo previsto ai 12 Apostoli, uno dei simboli dei viaggi australiani. A Cape Otway visitiamo un faro dove il vento è insostenibile e ti porta via...ci facciamo una vaga idea di cosa volesse dire vivere in queste condizioni praticamente isolato da tutto. Strada facendo arriviamo ai 12 Apostoli, ed è qualcosa di incredibile, inutile aggiungere commenti o osservazioni, anche con il tempo non in perfette condizioni. Strada facendo incontriamo moltissimi koala ed è una strana sensazione vedere così da vicino e allo stato libero questi affettuosi animali, simboli anch'essi dell'Australia. Veniamo poi a sapere che il loro stato di torpore è dovuto al fatto che si nutrono dell'eucalipto che ha delle proprietà narcotizzanti. Arriviamo nella regione del Conoowarra e ci deliziamo con ottimo cibo (assaggiamo per la prima volta il canguro) ma soprattutto ottimo vino. Infatti la regione è famosa per la produzione di vino di ottima qualità, ed avendo testato, non posso che confermare, nulla da invidiare ai nostri.
mercoledì 29 settembre 2010
Procediamo a grandi passi il nostro avvicinamento a Kangaroo Island, fermandoci a Victor Harbour con un divertente passaggio su un fiume per mezzo di un battello stile Missisipi. Il freddo e il vento che tira, ci fà ricordare che qui siamo all'inizio della primavera. Victor Harbour non ci lascia particolari ricordi eccezione fatta per Granite Island, un isolotto che si può raggiungere a piedi o su di un carretto trainato da un cavallo. La fauna è meravigliosa e gli scorci meravigliosi. Per la cena, stà diventando una costante il fish & chips
giovedì 30 settembre 2010
Cape Jervis= imbarco per Kanagaroo Island. Arriviamo al nostro hotel posto in fronte al mare ed assistiamo ad uno spettacolo dove danno da mangiare a dei pellicani. L'Australia ci stà dando la possibilità di vedere una fauna che esiste solo qui ed è incredibile, sembriamo dei bambini al circo che assistono a qualcosa di esotico e strabiliante. La sera ci avventuriamo, immersi in un freddo glaciale, in una passeggiata con guida, per un incontro ravvicinato con dei pinguini....molto emozionante!
venerdì 1 ottobre 2010
Ci svegliamo con un sole bellissimo che crea mille scintille sul mare davanti alla nostra finestra. Ci avventuriamo per il Flinders Chase National Park racchiusi in una vegetazione "lussureggiantissima" per poi dirigerci sulla koala road una strada con degli eucalipti (ingresso a pagamento) a cui rami sono abbracciati molti koala ed il benvenuto è dato da un'allegra famiglia di canguri. Tappa successiva a Cape Coud ed Admiral Arc dove un mare bellissimo fà da sfondo a delle foche che beatamente prendono il sole adagiate sugli scogli e sulla strada del ritorno all'auto, ecco che dal mare vediamo sbucare delle pinne e sono delle balene in transito su questo tratto di costa in questo periodo: è stata un'emozione incredibile e difficile da dimenticare. Nel pomeriggio ci dirigiamo a Sela Bay dove con una guida accediamo ad un tratto di spiaggia dove beatamente riposa una colonia di leoni marini ai quali possiamo avvicinarci con la dovuta cautela e poi al Little Sahara posto al centro dell'isola dove dei ragazzi praticano il sand surf su delle dune di sabbia bianchissime e accecanti. Kangaroo Island è veramente incredibile, ci ha lasciato moltissime immagini che resteranno indelebili nella nostra mente.
sabato 2 ottobre 2010
Continuiamo la nostra perlustrazione dell'isola a Emu Bay una spiaggia bellissima schiaffeggiata dalle incessanti onde dell'oceano. Passo successivo è stato quello di visitare la "fattoria" di Parndarna un posto dove sono rinchiusi degli animali ai quali è facile avvicinarsi. Incuriositi dalla notevole pubblicità presente in ogni parte dell'isola decidiamo di cercare il Maron Cafè per il pranzo e dopo una strada non proprio agevole arriviamo in questa tipica casa australiana nel bush e pranziamo con aragosta ed un vino superbo, Concludiamo così la nostra permanenza, in maniera divina, perchè alle 17.30 prendiamo il traghetto che ci riporterà sul continente (che poi è sempre un'isola). Arriviamo a Cape Jervis con il buio e non è stato rilassante guidare fino ad Adelaide peraltro senza navigatore. Ma siamo viaggiatori e non possiamo abbatterci anche se ringraziamo il cielo nel momento in cui spengiamo la macchina nel parcheggio del nostro hotel ad Adelaide.
domenica 3 ottobre 2010
Quello che sembrava un cattivo rapporto sul nascere, si rivela un'ottima sorpresa. La mattina con la luce (e soprattutto a piedi) scopiamo la città che secondo noi maggiormente si avvicina al tipo europeo. Adelaide è una città a portata di uomo con molto verde e i negozi che chiudono prestissimo per permettere alle persone di potersi godere la vita negli innumerevoli parchi che sono in città. Conosciamo in un caffè dei ragazzi italiani che si sono trasferiti in Australia e facciamo una piacevole chiacchierata che ci lascia pensare molto sul coraggio di prendere e andare dove possa esserci una speranza migliore di vita con più dignità (corsi e ricorsi storici). Su loro consiglio nel pomeriggio andiamo a Glenelg la spiaggia di Adelaide un centro sul mare dove ci si arriva in tram! Posto bellissimo dove passiamo delle belle ore spensierate. Ritorno in città e visita veloce al giardino botanico e poi decidiamo di fare la cena in un ristorante che sembra abbastanza affollato (e quindi dove si dovrebbe mangiare bene) ed assaggiamo la tipica grigliata australiana con canguro, squalo e coccodrillo che ci lascia sicuramente soddisfatti
lunedì 4 ottobre 2010
In piedi all'alba! Un aereo ci aspetta per partire alle 08.40 alla volta di Darwin. Appena scesi dall'aereo ci accorgiamo che l'umidità segnerà questi nostri giorni che ci siamo ritagliati per la visita del Kakadu National Park e dintorni. Sempre per la mancanza di navigatore abbiamo difficoltà ad indirizzarci sulla retta via ma troviamo un signore del posto che in maniera gentile ci accompagna praticamente fino all'ingresso del parco e troviamo il nostro hotel che consiste in dei bungalow immersi nella foresta e capiamo subito che bisognerà socializzare con animali e insetti strani che potrebbero anche bussare alla nostra porta. Ripresi dal caldo soffocante che non lascia tregua ci dirigiamo verso Ubirr dove ammiriamo dell'arte rupestre aborigena. Rimaniamo senza parole pensando che già nella notte dei tempi gli uomini avessero la necessità di tramandare e raccontare storie ai suoi simili e come si ingegnasse per fare questo anche in un posto così lontano di cui fino all'800 nessuno ne sapeva l'esistenza. Ci arrampichiamo a fatica su una rupe da cui si gode la vista su una distesa meravigliosa e anche se abbiamo rischiato per la fatica ne è valsa veramente la pena.
martedì 5 ottobre 2010
Ci svegliamo di mattina, dopo aver dormito con il condizionatore con il nostro termometro che segna 28°. L'area di Darwin è famosa per l'arte rupestre aborigena molto importante e pertanto visitiamo Nourlange e a seguire prenotiamo un'escursione per Yellow Water: qui su dei barconi ci portano in una laguna dove possiamo vedere dei coccodrilli che attraversano il corso del fiume davanti alla nostra imbarcazione e la guida ci intima di non sporgere nulla dal perimetro della barca in quanto gli animali incuriositi dal luccichio di una macchinetta, di una bracciale...potrebbero fare un salto per vedere di cosa si tratta. Solo vedendoli effettivamente ci siamo resi conti della pericolosità di questo animale così letale. Ci rifugiamo dal caldo nel nostro albergo e facciamo un tuffetto in piscina e quatto quatto ecco spuntare un canguro che in tutta naturalezza si avvicina a bordo piscina tra l'incredulità dei bagnanti. Forse tra anni ripensando all'Australia sicuramente ripenserò a questa scena. Tra le altre cose per tutte le sere che abbiamo soggiornato in questo hotel, trovavamo una rana a fare da guardiano alla nostra stanza. Ci si rende conto che chi vive in Australia deve essere per forza abituato a convivere con la natura che lo circonda e che vorrebbe riappropiarsi del terreno ceduto....ma solo in prestito.
mercoledì 6 ottobre 2010
Ci svegliamo e prendiamo la direzione di Katherine dove i tratti somatici che primeggiano per le strade sono quelli degli aborigeni. Dopo un rapido giro della città ci rendiamo conto che non ci sia molto da vedere e pertanto prenotiamo nel pomeriggio un'escursione sul Katherine Gorge tra canyon rossi e spiagge abitate da coccodrilli. Ne è valsa la pena è stato molto rilassante, dopo tanti chilometri guidati, farsi trasportare in tutta tranquillità.
giovedì 7 ottobre 2010
Prima di imbarcarci su un aereo diretto ad Alice Springs ci fermiamo qualche ora, giusto il tempo di pranzare a Darwin. Il contrattempo, che fino a qui con molta fortuna non si è presentato, bussa alla porta del nostro viaggio: dopo vari rinvii del volo con circa tre ore di ritardo partiamo alla volta del cuore rosso dell'Australia ad uno dei posti simbolo di questo continente. Purtroppo però è notte e quindi per essere ammirare il rosso paesaggio circostante dobbiamo aspettare la mattina e intanto ci accomodiamo nel nostro albergo in pieno centro.
venerdì 8 ottobre 2010
a mattina dotati di fuori strada che bene si addice a questi "asfalti" ci mettiamo in cammino per raggiungere King's Canyon. La nostra traversata doveva essere caratterizzata da un bel pezzo di sterrato da percorre in maniera tale da accorciare ma soprattutto vivacizzare il viaggio. Arrivati all'accesso della strada una cartello ci indica che la strada è chiusa a causa delle forti piogge dei giorni precedenti che hanno di fatto allagato la strada. Quindi siamo costretti ad effettuare un piccola deviazione di oltre 200 km per arrivare a destinazione, del resto in Australia le distanze son relative: basta una strada chiusa per essere costretti a percorrere l'unica alternativa con un aggravio di 200 km! Arriviamo in un hotel spettacolare molto vicino al king's canyon e qui rocce di un rosso avvolgente ci circondano incessantemente. Saliamo sulla cima del canyon e a me sembra di essere un Marlboro man con tanto di cappello tipico da Cow boy australiano. Semplicemente meravigliosa la vista di questa distesa di rocce rosse sotto e intorno a noi.
sabato 9 ottobre 2010
La vista dal nostro bungalow ci trattiene ancora per qualche minuto dopo di che si parte in direzione di Uluru. Man mano che ci avviciniamo vediamo la sagoma della roccia sacra agli aborigeni stagliarsi tra il cielo blu e la terra rossa: sembra un meraviglioso miraggio, sembra che in questa immensa distesa piatta qualcuno lo abbia buttato lì per rendere il paesaggio meno monotono. Arrivati sotto decidiamo di percorrere a piedi tutto il perimetro dell'Ayer's Rock in quasi tre ore perchè ad ogni angolo scattiamo a raffica foto e ci sentiamo in accordo con il divieto di far salire sul monte i turisti: quando si è turisti si è per prima cosa ospiti e in casa di altri bisogna essere rispettosi delle persone e del loro modo di vivere. Per la sera abbiamo una vera e propria chicca: Sounds of silence una cena nel deserto ai piedi di Uluru. Semplicemente incredibile! Non ci sono parole. Un'esperienza meravigliosa presenziare allo spettacolo del tramonto sul deserto e alla notte del cielo australiano che soffoca per la sua bellezza. Assolutamente da provare, un'esperienza da brivido.
domenica 10 ottobre 2010
Ancora frastornati dalla bella serata, non ce la facciamo ad alzarci per vedere l'alba su Uluru (e forse resterà il nostro più grande rimpianto) e ci dirigiamo alle Olgas altra formazione rocciosa particolare del Red Centre. Si può fare una passeggiata tra le gole di queste montagne e praticamente sembra di essere sbarcati su Marte: rosso, rosso e ancora rosso tutt'intorno. E' l'ora di ripartire a malincuore dal Red Centre e prendere l'aereo per Cairns dove arriviamo accolti da un clima tropicale. Il nostro hotel è un pò fuori mano ma abbiamo una meravigliosa spiaggia davanti al nostro balcone con un cartello che intima di fare attenzione in mare alle meduse e ai coccodrilli!!!!
lunedì 11 ottobre 2010
La mattina ci attende una gita con guida su di un furgoncino a mò di jeep che ci porteraà fino a Cape Tribulation. La prima sosta prevede una gita in battello su un fiume dove vediamo di nuovo i coccodrilli "attraversarci" davanti o sdraiati beatamente su tronchi di alberi. Veniamo poi portati su un belvedere che domina sull'immensa foresta tropicale così fitta e lussureggiante che si presenta davanti a noi. Per poi passare ad una sorta di ricovero per canguri nella foresta dove pranziamo divinamente carne e frutta tropicale appena colta. Bagno in foresta ma solo dopo che siano passate due ore. Un tremendo acquazzone ci investe mentre scendiamo sulla spiaggia di Cape Tribulation, una lingua di sabbia che sbuca dal verde in maniera inaspettata. Dopo una sosta in una fattoria per prendere un gelato buonissimi, finiamo la nostra intensa giornata a contatto con un'altro habitat della terra australiana tra foreste coccodrilli e frutta esotica.
martedì 12 ottobre 2010
Green Island e barriera corallina. Passiamo tutto il giorno facendo bagni e passeggiando sulla spiaggia bianchissima dalla quale avvistiamo delle tartarughe che fanno capolino sul pelo dell'acqua e pesci tropicali dai colori di una bellezza imbarazzante. Piacevole giornata, l'incontro ravvicinato con la barriera corallina è stata entusiasmante, roba che se vista seduti comodi su un divano ti fà pensare sarebbe bello....effettivamente è stato meraviglioso.
mercoledì 13 ottobre 2010
Giornata dedicata allo shopping per il centro di Cairns. La città è sicuramente piacevole e tranquilla ed essendo verso la fine del nostro VIAGGIO, facciamo scorta di souvenirs da riportare a casa ad amici e parenti
giovedì 14 ottobre 2010
Il risultato dello shopping del giorno precedente è che dobbiamo acquistare un nuovo bagaglio. Mentre giriamo per la città, ci colazioniamo con un delizioso muffin e invogliati dalla piscina pubblica aperta sul lungomare di Cairns torniamo in albergo e torniamo fare un bagno affacciati sul mare. Questo sarà l'ultimo ricordo dell'Australia! Niente male davvero.....