Cook Island - diario di viaggio
località: rarotonga
stato: isole cook (ck)
Data inizio viaggio:
sabato 26 marzo 2005
Data fine viaggio:
giovedì 31 marzo 2005
Isole cook - diario di viaggio - Cook Island - travel diary
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sabato 26 marzo 2005
Altre tre ore di volo e siamo approdati nell'arcipelago delle Isole cook, scoperte dall'omonimo esploratore inglese James Cook. I nostri piani per questa seconda destinazione nel cuore dell'oceano, prevedevano un periodo di sana e salutare stanzialità, qualcosa che ci mancava ormai da troppo tempo.
Come già detto la distanza che divide le isole Fiji dalle Cook è di sole tre ore di volo. La cosa interessante sta nel fatto che proprio in questo esiguo spazio marino, passa la convenzionale linea che segna il cambiamento di data. È proprio da queste isole che inizia ufficialmente ogni giornata del globo terrestre. Per meglio farvi capire questo strano fenomeno, vi basti pensare che siamo partiti dalle isole Fiji il giorno 26-03-2005 che eravamo a dodici ore di fuso orario in più rispetto allo Stivale e siamo arrivati a Rarotonga (l'isola principale delle Cook) dopo un breve volo ma con dodici ore in meno rispetto alla nostra bella Italia. È come se avessimo vissuto due volte lo stesso giorno, ringiovaniti di ben ventiquattro ore, come se avessimo anticipato la data del nostro compleanno di una giornata, un bel casino!
Ma bando alle ciance, arrivati in aeroporto nel cuore della notte, l'unica cosa che ci passava per la testa era quella di distenderci su un soffice letto. Fortunatamente avevamo ben pensato di prenotare un ostello via internet assicurandoci che ci venissero a recuperare al nostro arrivo... in men che non si dica eravamo sotto le lenzuola!
domenica 27 marzo 2005
La mattina successiva siamo stati rumorosamente svegliati da Mata, una signora che lavorava nell'ostello, esortandoci a scendere al più presto per andare a fare la spesa visto che i giorni seguenti sarebbero stati Pasqua e Pasquetta e non avremmo trovato nulla di aperto. Detto fatto, in dieci minuti eravamo già nel furgoncino che ci portava verso il centro cittadino. È stata l'occasione per dare una prima occhiata a Rarotonga.
Si tratta di un'isoletta vulcanica (appena 31 km di circonferenza) circondata in gran parte da una barriera corallina che delimita un'incantevole laguna. L'isola è ricoperta ovunque da una vegetazione rigogliosa e verdissima, posto particolarmente attraente per gli amanti del trekking.
Siamo usciti dal super market carichi di borse, quasi dovessimo partire per una durissima spedizione in un chissà quale posto selvaggio. Abbiamo girato a zonzo per un poco prima di capire dove si trovasse la fermata dell'autobus e finalmente siamo riusciti ad arrivare a casa.
Messo qualcosa sotto i denti, ci siamo diretti verso la spiaggia che distava un centinaio di metri dal nostro ostello. La laguna era completamente diversa da quella che ci eravamo abituati a vedere alle Fiji. Un'acqua molto più bassa, un fondale prevalentemente sabbioso ma con una superlativa ed abbondante vita marina.
lunedì 28 marzo 2005
I giorni a seguire sono stati caratterizzati dalla tranquillità più assoluta, tra spiagge ed acqua cristallina. Abbiamo anche deciso di noleggiare uno scouterino che ci ha permesso di andare a scoprire fino in fondo anche i punti più lontani e nascosti di questa bellissima isola. Abbiamo così trascorso una Pasqua alternativa, lontani da maga abbuffate ed uova di cioccolato ma immersi in uno scenario da favola. Nei nostri soleggiati pomeriggi abbiamo fatto la conoscenza con migliaia di pesci dalle forme e colori più strani. La cosa che più ci ha sorpreso è stata la quasi innaturale socievolezza di questi abitanti del mare, chiaramente abituati alla presenza dell'uomo e incuriositi dalla nostra maschera, ci hanno permesso di ammirarli in tutta la loro bellezza.
giovedì 31 marzo 2005
Siamo giunti in un baleno all'ultimo giorno che è trascorso interamente sotto una insistente pioggerellina che non ci ha però impedito di continuare le nostre esplorazioni in scouter.
La fine del mese ha anche segnato la fine della nostra permanenza nelle Isole cook; caricato il solito zaino in spalla ci siamo nuovamente ritrovati in aeroporto pronti ad imbarcarci per l'ultima perla dell'oceano Pacifico: la Polinesia Francese.