Copacaban e La Paz

località: copacabana, la paz
regione: la paz
stato: bolivia (bo)

Data inizio viaggio: sabato 18 giugno 2005
Data fine viaggio: martedì 21 giugno 2005


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Copacabana

sabato 18 giugno 2005

Il viaggio che ci ha condotto fino a Copacabana (la nostra prima meta Boliviana) si è principalmente svolto percorrendo la Panamericana, la mitica strada che attraversa quasi tutto il sud America. Forse anche a causa delle recenti insurrezioni sociali che si erano appena verificati in Bolivia, la strada era cosparsa di massi e legni che rendevano difficile il passaggio dei veicoli. Anche per questo motivo la nostra permanenza nel bus non è stata certo confortevole ma alla fine dopo due ore di viaggio siamo giunti a destinazione. Il bus ci ha lasciato nella piazza principale di Copacabana e da li, scaricati gli zaini, abbiamo iniziato la ricerca di un alloggio. La ricerca non è stata ardua visto che non appena scesi gli scalini del bus alcuni giovanotti ci hanno proposto più di una soluzione. Noi abbiamo optato per il "Colonial Hostal", semplicemente per una questione di comodità e vicinanza: c'è bastato fare un centinaio di metri per raggiungere i nostri letti. Dopo una breve colazione ci siamo diretti verso la piazza principale per dare uno sguardo generale della cittadina; in realtà ci è voluto molto poco per capire che per quanto carina potesse essere Copacabana non era abbastanza per spenderci più di due giorni. Esaurite nel pomeriggio tutte le cose che si potevano vedere siamo ritornati nella nostra stanza per un pò di meritato riposo, per una doccia preannunciatrice della solita cena. Siamo andati a cenare in uno dei più sciccosi ristoranti della via principale con la speranza di poter gustare un ottimo pasto. In realtà ci siamo accorti ben presto che molte delle cose presenti nel menù erano solo nel menù e non era possibile ordinarle. Sempre a causa delle recenti agitazioni sociali i rifornimenti faticavano a raggiungere questa città di frontiera della Bolivia. Alla fine la nostra "scelta" è ricaduta su una pizza, consumata rapidamente, per poi ritornare alla base.

domenica 19 giugno 2005

Il giorno seguente il nostro obiettivo era solamente uno: fare un giro tra le varie agenzie turistiche presenti nel paese per riuscire ad organizzare il resto della nostra permanenza in Bolivia. Detto fatto l'indomani mattina dopo una lauda colazione abbiamo iniziato la processione per ottenere più; informazioni possibili riguardo il nostro obiettivo. Avevamo in mente di arrivare fino a La Paz per poi proseguire il viaggio verso Uyuni e spingerci fino alla laguna colorata, nel sudovest della Bolivia, al confine con Cile e Argentina. Abbiamo immediatamente capito che l'agenzia che poteva fare al caso nostro era solamente una e nonostante cià non è stato affatto semplice definire i dettagli della nostra escursione. Il tempo limitato a nostra disposizione mal si accompagnava con i trasporti e le enormi distanze da percorrere, ma grazie ad un pò di fortuna e un'attenta pianificazione siamo riusciti a venirne a capo. Saremmo partiti l'indomani mattina con l'unico bus turistico a disposizione che ci avrebbe portato fino a La Paz, la capitale della Bolivia.

La Paz

lunedì 20 giugno 2005

Il viaggio per arrivare a La Paz è durato all'incirca quattro ore e si è divincolato inizialmente lungo le rive del Titicaca, che poi abbiamo attraversato grazie ad una barca e lasciato definitivamente. Siamo arrivati alle porte della città di La Paz nel tardo pomeriggio, ma era ancora abbastanza chiaro per godere di una vista completa sulla città. La Paz è costruita in un'immensa vallata e vista dall'alto sembra svilupparsi come in una gigante spirale che dal centro scende fino alle viscere della terra: il colpo d'occhio è disarmante, blocchi di cemento che sembrano incassati uno sopra l'altro rivestono ogni angolo del dosso montano. Le classiche abitazioni di adobe, caratteristiche della zona andina, sembrano qui lasciare posto a un più classico bimattone rossastro che invade tutta la vallata: devastante! Fermatici per scattare qualche foto abbiamo iniziato la lenta discesa che ci avrebbe condotto fino al centro cittadino. La Paz, per ovvie ragioni, è una città completamente costruita su un piano inclinato e una volta smontati dal bus non è certo stato facile,con i nostri zaini sulle spalle muoverci alla ricerca di un ostello. Alla fine abbiamo optato per il Lobo, un hotel consigliatoci precedente dalla proprietaria dell'agenzia turistica di Copacabana. La cosa caratteristica e curiosa di questo hotel è che era abitato quasi esclusivamente da israeliani e noi eravamo gli unici turisti a non esserlo. Poco male era abbastanza confortevole e altrettanto economico: faceva al caso nostro! Abbiamo appoggiato gli zaini in camera senza nemmeno disfarli visto che il giorno dopo saremmo dovuti ripartire per Uyuni. Ci siamo concessi solamente una buona doccia e una buona cena consumata nello stesso ristorante all'intero dell'hotel; la città di La Paz l'avremmo visitata al nostro ritorno.