Foz do iguaçu e Itaipu
località: foz do iguaçu
regione: paranà
stato: brasile (br)
Data inizio viaggio:
giovedì 25 agosto 2005
Data fine viaggio:
venerdì 26 agosto 2005
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Foz do Iguaçu
giovedì 25 agosto 2005
Avevamo lasciato Curitiba nella notte consapevoli che ci aspettava un viaggio di dodici ore per arrivare alla nostra prossima destinazione. Siamo giunti nella stazione di Foz de Iguaçu all'incirca verso le sei del mattino spiazzati da un inaspettato freddo che ci ha costretti a rinchiuderci in un bar per ingurgitare due tazzone di café-latte bollente nel tentativo di scaldarci. Fattici coraggio siamo usciti per andare a cercare alcune informazioni in merito all'alloggio e trovato un ostello che faceva al caso nostro abbiamo pigliato un autobus che ci ha portato nei pressi del suddetto ostello. Arrivati a destinazione abbiamo dovuto aspettare che si liberassero alcuni letti in dormitorio e nel frattempo abbiamo scroccato la colazione organizzando le nostra permanenza nella cittadina. Sistemati i bagagli e approfittando della bella giornata di sole, abbiamo deciso di non perdere un secondo e di partire immediatamente alla scoperta delle cascate più grandi del mondo (alla faccia del Niagara), vero ed unico motivo che ci aveva spinto fino a qui. Racimolate le informazioni dalla reception dell'ostello ci siamo diretti a pigliare un autobus che in circa quarantacinque minuti ci avrebbe portato all'ingresso del parco nazionale Foz de Iguaçu. In preda ad una grave crisi finanziaria e da buoni italiani abbiamo cercato di corrompere la direzione del parco per ottenere l'ingresso gratuito dicendo che eravamo degli affermati giornalisti che lavoravano per una televisione italiana. Quasi "intortati"; i dirigenti abbiamo poi optato per pagare i biglietti in quanto per entrare gratis avremmo dovuto aspettare più di due ore. Il parco era immenso e proponeva moltissime e costosissime attività collaterali dal rafting alle lunghissime camminate tra la foresta, dal bungee jumping fino all'escursione in barca sotto alle cascate. Noi non potendo permettercene nessuna abbiamo optato per dirigerci immediatamente verso l'attrazione principale che tra l'altro è gratuita. All'ingresso del parco siamo saliti su un autobus turistico, di quelli senza il tetto, per scendere dritti verso all'ultima fermata: le cascate di Iguaçu. Questa immensa e spettacolare attrazione si trova al confine tra Brasile, Argentina e Paraguay ed è incredibile come prendendo un semplice barchino ci si può trovare nel giro di pochi minuti in tre paesi diversi. E' possibile visitare le cascate sia dal lato argentino che brasiliano: noi senza un motivo particolare siamo rimasti nel lato brasiliano, scelta che a nostro avviso si è rivelata fortunatamente azzeccata perché era la posizione ideale per rendersi conto della maestosità di questo flusso d'acqua. Inutile sprecare troppe parole per descrivere un simile spettacolo della natura non ci resta che rimandarvi alle foto consapevoli che anch'esse non sono sufficienti ad immortalare tanta bellezza. Abbiamo camminato a lungo attraverso i sentieri turistici che costeggiano le cascate per arrivare fino ad una passerella che si allungava come un braccio nel cuore delle stesse. Circondati da un rumore assordante e quasi zuppi di umidità ci siamo spinti fino al termine della passerella giusto il tempo di scattare due foto e ritornare frettolosamente verso la terra ferma. Alla fine del percorso ci aspettava un futuristico ascensore ricavato tra le rocce vive della montagna che ci ha riportato fin su in cima dove abbiamo fatto conoscenza con dei simpatici animaletti che affollavano il parco. Si trattava di una sorta di formichiere nano particolarmente temerario ed avvezzo a sottrarre qualsiasi genere di cosa agli ignari turisti. Ripigliato il bus siamo arrivati fino all'uscita del parco da dove ne abbiamo preso un altro in direzione ostello: eravamo stanchi morti, affamati e sporchi. Doccia cena e subito a letto!
Itaipu
venerdì 26 agosto 2005
Un'altra attrazione turistica della cittadina, sicuramente di minore entità rispetto alle cascate, era la centrale idroelettrica di Itaipu considerata da molti una delle sette meraviglie del mondo. Si tratta di un'opera ingegneristica costruita in più di dieci anni che provvede a soddisfare il 90% del fabbisogno di energia elettrica del Paraguay e il 25% di quello del Brasile. La cosa sorprendente di questo colosso architettonico è il bassissimo impatto ambientale che ha avuto nelle aree circostanti le quali invece di esserne danneggiate, ne sono uscite migliorate e rinforzate. Incuriositi da tutte queste informazioni la mattina seguente siamo partiti alla scoperta di questo miracolo umano. Dopo un'ora di bus eravamo alle porte della centrale e acquistato un biglietto ci siamo apprestati ad iniziare un tour di tre ore che ci ha portato inizialmente a vedere la diga e le sue turbine per poi attraversare in autobus la diga stessa e dirigerci verso un parco naturale ricavato ai margini del bacino artificiale in cui viene effettuata ricerca, sviluppo e conservazione di piante e animali autoctoni. Arricchiti di queste nuove informazioni ce ne siamo tornati a casa: era ora di rifare gli zaini e prendere l'ennesimo autobus questa volta con destino Florianopolis.