BAHIA
località: salvador de bahia, praia do forte
stato: brasile (br)
Data inizio viaggio:
giovedì 18 gennaio 1996
Data fine viaggio:
domenica 21 gennaio 1996
Visitato lo Stato di Bahia in occasione di un Tour effettuato in compagnia di un amico di Perugia. Nel corso del viaggio in Brasile sconfinavamo in Paraguay e Argentina. Giunti in Brasile con volo della compagnia di bandiera portoghese TAP da Roma Fiumicino a Lisbona in Portogallo e da qui a Salvador de Bahia. Lasciavamo lo Stato di Bahia con volo della compagnia brasiliana GOL da Salvador de Bahia a San Paolo.
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Arrivo a Salvador
giovedì 18 gennaio 1996
Il nostro primo contatto con il Brasile è a tarda sera quando atterriamo all'Aeroporto di Salvador de Bahia. Espletate le facili e veloci formalità doganali troviamo ad aspettarci il taxi che abbiamo prenotato attraverso l'hotel dove alloggeremo. Arriviamo al Biribiri dove abbiamo preso alloggio. Dall'esterno sembra un casamento qualsiasi ma l'interno è ancora più spoglio e triste. Non ho grandi esigenze per alloggiare ma questo è proprio il minimo sindacale. Il proprietario però è italiano e contiamo di ricevere da lui dritte per i prossimi giorni. La camera rispecchia il resto della struttura e per di più ha una finestra che non è possibile chiudere. Siamo preoccupati non tanto per le temibili zanzare zika, quanto per la possibilità di furti visto che molte guide descrivono Salvador come la città più pericolosa del Brasile. Il mio compagno di viaggio vorrebbe cambiare hotel ma abbiamo già dato un anticipo dall'Italia, siamo stanche e soprattutto è tardi per cui non ci mettiamo molto ad addormentarci. Aria condizionata neanche l'ombra e la tv funziona a intermittenza. Siamo molto delusi per questo alloggio perchè ancora non sappiamo che dietro questo aspetto decadente si nascondono dei pregi per cui indiscutibilmente finiremo per consigliarlo vivamente.
venerdì 19 gennaio 1996
La colazione non è compresa ma il giovane albergatore ci conduce al vicinissimo market dove troviamo uno snack da mettere sotto i denti. Vorrebbe pagarcelo lui ma rifiutiamo. Ci ha fornito una mappa della città evidenziando le aree più interessanti e spiegato il percorso per raggiungere il centro storico. Sembrava di essere in estrema periferia visto le strutture fatiscenti degli edifici e il disordine, invece siamo sotto la collina che ospita le attrazioni principali. Percorrendo un vicolo in salita che si stacca dalla strada del nostro alloggio, arriviamo su un piazzale da cui si apre un primo scorcio sulla Baia di Tutti i Santi e sul Porto. Una lunga passeggiata ci conduce nel punto nevralgico di Salvador, il Pelorino, un vasto spiazzo di acciotolato che si sviluppa in salita assumendo una forma ad imbuto. E' l'ingresso alla vecchia città, la più antica del Paese e prima Capitale. Il luogo è molto turistico, ci sono le caratteristiche grasse signore con i loro gonnelloni larghi e una specie di turbante in testa, coloro che leggono il futuro dalle mani, banchetti di street food, artisti di strada e numerosi negozi di souvenir. E' senz'altro una città viva nonostante le architetture vetuste. Molte le Chiese che per secoli hanno confortato sia i ricchi colonizzatori portoghesi sia gli schiavi forzatamente immigrati dall'Africa, dopo la loro liberazione. Dal Continente nero hanno portato con loro cultura e tradizione fondendola con quella lusitana originando uno stile particolare che ha prodotto danze e riti come la capoeira. Quest'ultima è una danza che riproduce la lotta con uso soprattutto delle gambe, la si può vedere camminando nelle strade e nelle piazze di Salvador, accompagnata dal ritmo dei tamburi. Anche il cattolicesimo è stato fortemente influenzato da questo stile e piegato a riti pagani che hanno dato vita al sincretismo religioso. La cultura di Salvador si è poi espansa in altre regioni del Brasile divenendo segno distintivo di questo immenso Paese. La Piazza da Se offre una bella panoramica della Baia sottostante. Con un ascensore lasciamo il centro storico completamente costituito da case coloniali e Chiese e scendiamo al mercato coperto, quasi esclusivamente ad uso dei turisti scaricati in massa dal vicino attracco delle navi da crociera. Tentiamo con un bus di raggiungere una spiaggetta nei pressi della città senza tuttavia riuscirci. Stiamo andando in direzione opposta per cui scendiamo e preso un taxi ci facciamo portare. La lunga spiaggia è contornata da un largo lungomare pedonale percorso dal mio compagno di viaggio mentre io seduto su uno scoglio osservo l'Oceano Atlantico infrangersi sulla battigia. Con un taxi torniamo all'ascensore e con questo nel centro storico che nel frattempo si è ravvivato di numerosi turisti. Troviamo posto nel ristorante consigliato dal proprietario del Biribiri. In effetti ci troviamo bene, quota a forfait per un pranzo a buffet senza limiti. Per fortuna stamani, appena arrivati in centro, abbiamo cambiato il denaro all'interno di un negozio di abbigliamento. Con una lunga passeggiata torniamo al nostro alloggio per riposarci durante le ore di maggiore calura. In serata conosciamo la compagna del titolare dell'Hotel, anche lei italiana. Con un taxi torniamo nel centro storico dove si tiene una festa, c'è una vasta area di street food di cui approfittiamo mentre su un palco si esibisce un complesso musicale. Un frastuono improvviso annuncia il corteo mascherato dove si esibiscono le locali scuole di samba in competizione tra loro. Ci sono grossi mascheroni di cartapesta che ricordano le maschere isolate del Carnevale di Viareggio. Il ritmo intenso dei tamburi accompagna la marcia. Li seguiamo nei vicoli che passano in mezzo alle case coloniche e di fronte alle scuole di samba. Molta è la gente scesa in strada. Dopo avere ascoltato qualche brano degli artisti sul palco scendiamo dal Pelorino e prendiamo un taxi per l'Hotel dove pernottiamo.
Da Salvador a Praia do Forte
sabato 20 gennaio 1996
Al mattino il proprietario del Biribiri avrebbe dovuto accompagnarci alla stazione dei bus che si trova fuori dal centro cittadino ma purtroppo la sua vettura è dal meccanico. Ci prenota un taxi che ci conduce alla stazione. L'ambiente è molto ampio perchè questo è il capolinea per i principali linee nello Stato di Bahia, inoltre qui fermano i bus che effettuano lunghe tratte in ogni angolo del Brasile. Trovata facilmente la biglietteria della Compagnia Linea verde ci viene consegnata una carta elettronica con cui raggiungiamo il gate. Nell'attesa consumiamo la colazione in un fast food bevendo il primo caffè del viaggio. Il Brasile è notoriamente la patria del caffè ma produrlo non significa saperlo cuocere e tostare e infatti questo sarà il primo di due soli tentativi dopo di cui rinuncerò a berne fino al rientro in Italia. Ogni persona ha i suoi gusti ma per me il caffè brasiliano è uno dei più cattivi che abbia bevuto. Partiamo col bus e in circa un'ora siamo a Praia do Forte. Sono molte le località balneari sia a nord che a sud di Salvador ma guardando video su youtube ho scelto questa che presenta anche il capofila tra i numerosi centri di riproduzione delle tartarughe marine. Dalla fermata del bus si percorre un lungo viale pedonale su cui si affacciano negozi, ristoranti, caffetterie, agenzie di viaggio. La passeggiata termina davanti a una spiaggetta contornata da palme in prossimità di una bianchissima chiesa su cui riflette il sole e a due passi dall'ingresso del Centro per le tartarughe. Il nostro alloggio è invece su una strada parallela. La struttura è carina, molto giovanile ma il personale non sembra molto preparato a rispondere alle nostre esigenze. La camera dà su un cortile interno ed emana uno sgradevole odore che riusciremo a parzialmente tamponare spruzzando deodorante. Inoltre l'odore si sente bene quando entriamo ma con il passare del tempo non lo percepiamo più. Quando il mio amico si presenta alla reception per pagare si rende conto di aver lasciato carta di credito e denaro in contanti sotto il cuscino del Biribiri. Pensiamo immediatamente che se hanno rifatto la camera è gia stato trovato e il Biribiri dista un'ora da qua. Non ci resta che telefonare a Salvador e sperare nell'onestà di chi risponde. Ebbene, non solo il proprietario dell'hotel si reca in camera e trova il denaro ma ce lo porta direttamente a Praia do Forte, un gesto insperato di grandissima onestà. Per questo nonostante qualche disagio sono felice di consigliare il Biribiri. Certo non è un alloggio per persone esigenti ma è adattissimo per giovani che vogliono spender poco. Grati al proprietario dovessimo tornare a Salvador non esiteremmo a prenotare al Biribiri. Risolto il problema ci rechiamo sulla spiaggetta vicino alla Chiiesa dove mi immergo nel mare e faccio una lunga passeggiata fin dopo il recinto del Centro per le tartarughe. Dalì in poi ha inizio una lunghissima spiaggia che si perde a vista d'occhio tutta orlata da palme. Per ora mi limito a guardarla da lì. Tornato alla spiaggetta osservo i ragazzi che giocano a pallavolo, altri che tentano di stare in equilibrio su una fune legata a due palme, delle giovani che prendono il sole . Acquisto da una bancarella una noce di cocco che l'addetto con un colpo secco di macete apre e ci inserisce una cannuccia. Il latte è abbondante, fresco, delicato, il gusto gradevole. In altri luoghi per il Mondo non ho usato provarlo ma qui dove tutto è pulito e ordinato, dove i frequentatori del posto sono vestiti all'occidentale come me, mi fido a berlo. Ad esser preciso una volta in Italia l'avevo bevuto confezionato in lattina ma non mi piaceva. Il mio compagno di viaggio torna in Hotel ad aspettare il ragazzo di Salvador con il denaro, io resto sulla spiaggetta e rientro più tardi quando il sole si fa troppo caldo. Non c'è molto da fare in questo luogo se non rilassarsi. Più tardi passeggiamo per il Viale pedonale, mangiamo un sorbetto al cocco artigianale e attendiamo il tramonto sulla spiaggetta, Per cena andiamo in un ristorante sedendoci all'esterno nella speranza di non esser morsi dalle zanzare. Siamo partiti dall'Italia con le poche confortanti sulla zika. Ultima passeggiata sul viale per favorire la digestione poi rientriamo in hotel per pernottare. Avevamo idea di prenotare un escursione per il giorno in una località piuttosto lontana dove si possono cavalcare le dune ma abbiamo rinunciato perchè le previsioni mettono pioggia.
Praia do Forte
domenica 21 gennaio 1996
Durante la notte piove con insistenza ma al mattino smette e restano solo le nuvole. Facciamo una lunga passeggiata sulla spiaggia oltre il Centro per le tartarughe, una lingua di sabbia che si perde a vista d'occhio orlata di palme. Classica ambientazione tropicale con mare soggetto al fenomeno della bassa marea che scopre la rocciosa zona intertidale le cui numerose depressioni hanno intrappolato l'acqua. Nonostante la giornata grigia faccio un bagno in cui mi faccio pure male a un dito che colpisce uno scoglio. Tornando indietro ci fermiamo in una piccola area attrezzata con sedie a sdraio e ombrelloni per acquistare da un venditore ambulante i bastoncini di formaggio abbrustoliti sulla brace che avevamo visto incuriositi a Salvador, niente di speciale. Nel frattempo la giornata si è raddrizzata ed è uscito il sole. Prendiamo un percorso pedonale secondario che con un giro pindarico facendoci girare intornio ad eleganti resort ci porta sulla strada principale da dove parte la passeggiata pedonale per tornare alla spiaggetta vicino alla Chiesina bianca. Avendo rinunciato all'escursione alle dune non abbiamo molto da fare, ci sediamo in una gelateria, beviamo del latte di cocco e cerchiamo di far passare il tempo rilassandoci tra la nostra camera e la zona commerciale. Abbiamo individuato un Ristorante italiano e senza esitare ci andiamo. Cibo buono ed abbondante. Due passi nella strada pedonale e poi a letto..
Partenza dallo Stato di Bahia
lunedì 22 gennaio 1996
E' mattino presto quando il taxi prenotato la sera prima alla reception ci conduce in un'ora circa all'Aeroporto di Salvador che per fortuna si trova sul lato della città in direzione nord. Da qui prendiamo l'aereo per l'aeroporto dei voli interni di San Paolo dove prenderemo un successivo volo per Foz Iguazu (a cui rimando all'itinerario PARANA').
Il primo giorno a Praia do Forte ho dimenticato di dire, lo faccio ora, che abbiamo visitato il Centro di riproduzione delle tartarughe. E' una area non grande ubicata subito dopo la Chiesa bianca, si accede con un biglietto di ingresso funzionale al Centro stesso. All'interno che non merita più di un ora le vasche con tartarughe più o meno grandi. La visita può essere molto carina per i bambini. Le tartarughe si riproducono nella vicina spiaggia dove passeggiando abbiamo visto dei paletti con un cartellino che identificano le aree riproduttive. Centri come questi in Brasile ci sono in viari punti della costa ma questo sembra essere il più importante.